Dall'emancipazione della donna a mgtow

Aperto da cvc, 20 Ottobre 2018, 16:27:45 PM

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Sariputra

Ragazzi, si parla dell'emancipazione delle donne e dell' mgtow...ma cosa dovremmo dire dei maschi che hanno paura, o meglio, che sono terrorizzati dalle femmine ? Io sono uno di questi...la Villa è invasa da femmine tuttofare, che predicano di sporcizia da pulire, di lavori da fare, di suppellettili e mobili da cambiare, persino di doversi mettere a togliere la polvere dalla biblioteca...Io ne sono così terrorizzato che...beh! Un pò mi vergogno a dirlo...mi nascondo! Sì, signori, proprio così...sono costretto a nascondermi quando le vedo arrivare o sento la loro minacciosa presenza in casa. Le donne hanno sempre da ridire: stai vangando l'orto? Ti fanno osservare, mentre sei tutto preso e fradicio di sudore dal duro lavoro, che non stai andando dritto e ti indicano esattamente con la mano il punto dove hai perso la linea...Hai appena finito di pranzare? Le vedi allora, con un semplice sguardo, notare la pila di piatti da lavare ed esser così costrette a buttarsi sul divano, un attimino solo, perché hanno un pò di mal di testa, sapete "il ciclo"...questo maledetto ciclo...e se per favore li lavi tu...E' giusto lavarli, il maschio non si rovina le mani per questo, ma quando tocca farlo mezzogiorno e sera , tutti i santi giorni...beh! La cosa comincia a pesare un pò...Poi però ti abbracciano e ti dicono, quando hai finito di lavare la catasta, che hanno bisogno di coccole e ti scompigliano i capelli...io odio quando mi scompigliano i capelli, ma le lascio fare ovviamente, non oso dire nulla al riguardo...e se ti siedi con loro sul divano...naturalmente dopo aver spazzato per bene la cucina!! Le femmine sono di una furbizia terrificante...vogliono essere come noi maschi, ma poi...provate a dirgli se vangano loro l'orto ..."ma...ma...sei fuori"? Le avete per caso mai viste caricare nell'auto le valige pesanti ? Centocinquanta vestiti compressi in una valigiona da un quintale e venti e poi..."tu che sei forte, me la carichi"? Per non parlare delle femmine di specie "suocera"...le donne subiscono un'involuzione terribile quando passano di status e questo mi fa realmente dubitare delle teorie di Darwin...Forse costui non aveva una suocera, o meglio, se ne stava alla larga da lei alle Galapagos, altrimenti non avrebbe certo formulato quella bislacca teoria che l'essere umano evolve...Emanciparsi dalle suocere è più difficile che per una donna saudita farlo dalla sua condizione sociale...Le suocere sono onnipresenti, onniscienti e onnipotenti...è così...se non ti prostri in adorazione e soprattutto se ti dimentichi di ringraziarle...furore e pianto! Pianto e furore...e poi sei colpevolizzato: "Ma cosa hai detto a mia mamma? Dopo tutto quello che fa per noi". Io ..io, non ho detto niente...è che mi sono solo dimenticato di ringraziarla una decina di volte...mi dispiace...tanto...non mi fai un pò di coccole oggi? Sai, ho avuto una giornata dura, a far legna nel bosco...ma cos'hai? Perchè sei seria adesso?...E poi volete dirmi che non devo essere terrorizzato?
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

cvc

Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2018, 11:38:29 AM
Ragazzi, si parla dell'emancipazione delle donne e dell' mgtow...ma cosa dovremmo dire dei maschi che hanno paura, o meglio, che sono terrorizzati dalle femmine ? Io sono uno di questi...la Villa è invasa da femmine tuttofare, che predicano di sporcizia da pulire, di lavori da fare, di suppellettili e mobili da cambiare, persino di doversi mettere a togliere la polvere dalla biblioteca...Io ne sono così terrorizzato che...beh! Un pò mi vergogno a dirlo...mi nascondo! Sì, signori, proprio così...sono costretto a nascondermi quando le vedo arrivare o sento la loro minacciosa presenza in casa. Le donne hanno sempre da ridire: stai vangando l'orto? Ti fanno osservare, mentre sei tutto preso e fradicio di sudore dal duro lavoro, che non stai andando dritto e ti indicano esattamente con la mano il punto dove hai perso la linea...Hai appena finito di pranzare? Le vedi allora, con un semplice sguardo, notare la pila di piatti da lavare ed esser così costrette a buttarsi sul divano, un attimino solo, perché hanno un pò di mal di testa, sapete "il ciclo"...questo maledetto ciclo...e se per favore li lavi tu...E' giusto lavarli, il maschio non si rovina le mani per questo, ma quando tocca farlo mezzogiorno e sera , tutti i santi giorni...beh! La cosa comincia a pesare un pò...Poi però ti abbracciano e ti dicono, quando hai finito di lavare la catasta, che hanno bisogno di coccole e ti scompigliano i capelli...io odio quando mi scompigliano i capelli, ma le lascio fare ovviamente, non oso dire nulla al riguardo...e se ti siedi con loro sul divano...naturalmente dopo aver spazzato per bene la cucina!! Le femmine sono di una furbizia terrificante...vogliono essere come noi maschi, ma poi...provate a dirgli se vangano loro l'orto ..."ma...ma...sei fuori"? Le avete per caso mai viste caricare nell'auto le valige pesanti ? Centocinquanta vestiti compressi in una valigiona da un quintale e venti e poi..."tu che sei forte, me la carichi"? Per non parlare delle femmine di specie "suocera"...le donne subiscono un'involuzione terribile quando passano di status e questo mi fa realmente dubitare delle teorie di Darwin...Forse costui non aveva una suocera, o meglio, se ne stava alla larga da lei alle Galapagos, altrimenti non avrebbe certo formulato quella bislacca teoria che l'essere umano evolve...Emanciparsi dalle suocere è più difficile che per una donna saudita farlo dalla sua condizione sociale...Le suocere sono onnipresenti, onniscienti e onnipotenti...è così...se non ti prostri in adorazione e soprattutto se ti dimentichi di ringraziarle...furore e pianto! Pianto e furore...e poi sei colpevolizzato: "Ma cosa hai detto a mia mamma? Dopo tutto quello che fa per noi". Io ..io, non ho detto niente...è che mi sono solo dimenticato di ringraziarla una decina di volte...mi dispiace...tanto...non mi fai un pò di coccole oggi? Sai, ho avuto una giornata dura, a far legna nel bosco...ma cos'hai? Perchè sei seria adesso?...E poi volete dirmi che non devo essere terrorizzato?
Eh già caro Sariputra. Se sei virile sei un maschilista sciovinista ('bomber' pare si dica oggi frai giovani), se sei un bravo ragazzo ti dicono: si, ti voglio bene ma.....
Mica facile essere uomo eh?
Il giusto sta nel mezzo diceva il maestro di quelli che sanno.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

InVerno

Citazione di: Ipazia il 25 Ottobre 2018, 09:49:32 AMQui di liquido c'è solo il piagnisteo della parte più retriva del maschio occidentale, invidioso di quello orientale che gli ricorda i bei tempi andati,
Questo è "sessismo" puro, lampante e nella sua forma più chiara e concisa. A me personalmente del sessismo non frega granchè, noto solo che il tuo argomento parte con questo assunto delirante con due diversità rispetto a un "le donne son tutte puttane".
- alle femministe non frega assolutamente niente, anzi è un tipica frase femminista, dimostrando che non sono un movimento per l'eguaglianza.
- non c'è un movimento "maschilista" e vocale che vada a punzecchiare argomentazioni di livello cosi basso e ne evidenzi la fallacia logica.
Io non so chi siano quelli di mtgow o di altre sigle, ma oggi come oggi andare a evidenziare queste forme di sessismo vuol dire essere intellettualmente soli, e specialmente soli da parte delle femministe. Tu dici che ogni rivoluzione ha le sue minoranza, la differenza è se queste minoranze sono degli svalvolati che parlano al bar, o stanno sul palco e negli atenei. Nel caso dei maschilismo la prima, nel caso del femminismo la seconda.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

0xdeadbeef

A Jacopus e Ipazia
Non metto in dubbio Pinkert e i suoi numeri (riconoscerai del resto che ho subito detto di non escludere che Pinkert abbia
una parte di ragione); ma appunto di "numeri" si tratta, e i numeri come si sa non dicono mai tutta la verità...
Ad esempio, conosco ben pochi atti violenti come il relegare i nostri anziani al di fuori di ogni "socialità" che non sia
quella fra i loro coetanei. O peggio, relegarli in squallide (e sempre lo sono) "case di riposo".
Naturalmente potrei fare altri e innumerevoli esempi di violenza nel nostro quotidiano, civilissimo e pacificissimo vivere
(esempi, che naturalmente, il testo di Pinkert non riporta, visto che per lui il termine "violenza" ha presumibilmente un
solo ed assoluto significato...).
Chiaramente, non avendo mai letto né integralmente né parti dell'opera di Pinkert posso dire qualcosa solo così, a naso (a
differenza di Ipazia, la quale credo l'abbia letta, visto che dice di Pinkert: "argomenta assai bene la sua tesi, numeri
alla mano").
Non capisco piuttosto le ultime righe, ove dici: "Ci sono ovviamente fortissimi interessi politici economici e culturali
che spingono per mistificare questa realtà di lungo periodo e come accade per tutte le cose umane possono davvero influenzare
la realtà secondo quel meccanismo della psicologia sociale che si chiama "profezia che si autoavvera" (che presumo abbia a
che fare con gli "apocalittici" di cui parla l'amica Ipazia).
A me sembra invece che questi "fortissimi interessi" spingano piuttosto nella direzione cui spingono Pinkert e i suoi numeri
(naturalmente è ingenuo credere ad una pura oggettività del numero), che appunto delineano un "radioso e fulgido avvenire
di pace e di prosperità" per il modello di vita occidentale (a dimostrazione che il sistema economico-politico che lo
domina è "unto dal Signore").
saluti

0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 25 Ottobre 2018, 09:05:59 AM. Il soggetto non sono le "donnette" ma i piagnucolosi maschi privati del giocattolo femminile.
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Ma, scusami Ipazia, ti è mai venuto in mente che spesso coloro che reputano la donna un "giocattolo" siano PRIMA
piagnucolosi e POI violentissimi?
Non amo nascondermi o parlare l'untuoso "politicamente corretto", per cui ti dirò crudamente come io la vedo...
Anni fa, in uno di quei programmi televisivi chiamati "talk show" (di cui mia moglie è grande appassionata...)
assistei ad un "siparietto" davvero interessante. C'era un signore anziano, siciliano, che veniva attaccato
pesantemente dal pubblico in sala per certe esternazioni di chiaro stampo maschilista sul "tradimento".
Ad un certo punto, sopraffatto dalle critiche e non sapendo più cosa rispondere, è sbottato con questa frase:
"e poi lo sapete? Io le corna le metto e non le ricevo!" (fantozzianamente: novanta minuti di applausi...).
Questo è ESATTAMENTE quel che la stragrande maggioranza degli uomini pensa. Chi non lo ammette o è un ipocrita
o è in odor di santità (o non conosce bene ciò che si muove oltre il conscio...).
Questa, cara Ipazia, è la nostra "natura", e dobbiamo combattervi non poco per tenerla a bada. Ma ciò, beninteso,
riguarda quelli consapevoli di questo, chiamiamolo, "corto-circuito"; quelli che, esseri pensanti, capiscono
l'irragionevolezza e la "inattualità" di quel pensiero.
Gli altri, privi del medesimo raziocinio, in un primo tempo subiscono la donna spesso proprio "piagnucolando"
compassione per la loro condizione (di maschi "castrati"), per poi a volte esplodere in una violenza del tutto
incomprensibile ad una donna (la donna non può nemmeno concepire quanta carica di violenza vi è in un uomo).
A volte mi capita di vedere donne letteralmente sedute su una bomba innescata senza che ne abbiano il minimo
sospetto (magari non succede nulla per decenni o magari mai, ma basterebbe davvero un nulla...).
Ciò che, da donna, volevo chiederti è insomma questo: hai mai avuto l'impressione che il maschio "piagnucoloso"
nascondesse, sotto le lacrime, il mostro?
saluti

Phil

Una delle etimologie possibili di "emancipare" (e-man-cipare) è "sottrarsi dalla mano di qualcuno"; immagine potente, che si oppone al dare la mano a qualcuno (che è sempre un "dare una mano") e al soave prendersi per mano... la persona emancipata è infatti indipendente, libera da vincoli, ha in mano la sua vita, spesso è una che "si è fatta con le sue mani".
Se ci si trova ad avere le mani legate, o addirittura a dover sopportare che qualcuno allunghi le mani o ci metta le mani addosso (ben oltre la goliardica e peccaminosa "mano morta"), o comunque non ci si sente in buone mani, l'emancipazione (anche come semplice allontanarsi "fuori mano") è allora un'esigenza esistenziale; significa voler prendere in mano la propria vita (senza restarsene passivamente con le mani un mano) e decidere di affrontare con autonomia ciò che man mano si incontra nella vita, con la libertà di decidere quando puntare tutto e quando invece "passare la mano".
Ormai abbiamo a portata di mano una solida (contro)cultura anti-fallocentrica da cui poter attingere a piene mani varie idee ed ideologie (più o meno "alla mano", originali o rivisitate o di "seconda mano"). Tuttavia, mettendo le mani in pasta nel problema delle gerarchie sociali (in cui il maschio è stato ormai sorpreso con le mani nel sacco a manomettere i principi di uguaglianza formalmente affermati), se si calca troppo la mano (sia in modo fallocentrico che vaginocentrico), si rischia solo di dar man forte proprio a quella discriminazione che si vorrebbe superare, proponendo un ribaltamento da contrappasso dantesco e non un bilanciamento egualitario (non matematicamente paritario) fra le componenti. 
Si possono mettere le mani avanti e ricordare che un perfetto equilibrio ("innaturale") può esistere solo se viene forzato e imposto ("quote rosa" e simili) e che in fondo, anche quando c'è da sporcarsi le mani con compiti meno piacevoli, è importante che comunque qualcuno sia in grado di fare il necessario, a prescindere dal genere.
Secondo me, in un'ottica sociale collaborativa (e qui tendo un po' la mano all'utopia) la distinzione uomo/donna dovrebbe passare in secondo piano rispetto alle esigenze della comunità (e in piccolo della famiglia, che agisce a "quattro mani"), così come dovrebbe essere ignorata dalla legge, agli occhi della quale dovremmo essere tutti uguali (un omicidio è tale a prescindere dal sesso del deceduto, così come l'equilibrio tempo libero/tempo lavorativo, gli avanzamenti di carriera, una giusta remunerazione etc. sarebbero per me da attribuire al singolo, non al suo genere).

Siamo in un momento storico in cui parlare di "genere" inizia ad essere una questione che per complessità può far mettere le mani nei capelli, considerando che il binomio uomo/donna si sta declinando in molteplici "identità" in cui il biologico si intreccia con lo psicologico con il diagnostico, etc. invitando la società a mettersi una mano sulla coscienza e riconoscere e tutelare identità che vanno oltre la dicotomia fisiologica (è in arrivo un programma tv dedicato a, cito, "una bambina transgender di 11 anni", pullulano documentari su temi simili, inoltre su molti libretti universitari è ora possibile indicare un genere differente da quello anagrafico, e noi vogliamo ancora giocare a "maschi contro femmine"?  ;D ). 
Certo, c'è chi se ne lava le mani e resta saldamente fedele al dualismo classico e magari anche all'atavica gerarchia culturale fra i sessi (per non volersi far sfilare di mano il proprio ruolo), tuttavia mi sembra che stiamo iniziando a toccare con mano una metamorfosi sui generis del discorso sui generi, che rende sempre meno calzante ed attuale l'opposizione maschilismo/femminismo (per quanto sia ancora fertile per una comunicazione mediatica di massa rivolta a generazioni di padri/nonni che hanno introiettato quei battibecchi sessisti per decenni).

Il fenomeno Mgtow mi pare serva per dare conforto (e proporre una scappatoia, un "colpo di mano") a chi teme rivendicazioni (di ogni tipo) dal mondo femminile: si direbbe che a qualcuno le donne fan paura pur non stringendo loro in mano un'arma, soprattutto per la loro capacità di cucirsi a mano i panni della vittima, proprio come gli uomini fanno paura per aver la mano lesta e pesante. In tutto ciò, i media non amano restare a mani vuote, e i fenomeni mediatici si basano su categorie nette, empatia per le vittime, rapporti di forza, etc. eppure, magari sbaglio, tali influenze mediatiche tengono viva la discriminazione che sembrano voler condannare (non intendo affatto invitare a non denunciare episodi violenti e/o criminali, ma ciò non comporta necessariamente creare ulteriore tensione sociale e fobie varie, alternando la demonizzazione al suo contraltare, l'irenica sensibilizzazione...). Ovviamente gli omicidi vanno puniti (attenzione a pensare che il calo di omicidi comporti il calo di violenza, la violenza che lascia i segni peggiori è quella che non ti uccide), ma vogliamo tenere statistiche anche sulle vittime con i capelli biondi, per poi montare il fenomeno del "biondicidio"?
Un attimo: avete pensato che stessi parlando di donne con i capelli biondi? Eppure ho scritto solo "vittime con i capelli biondi"... ;)  


P.s.
Questo divertissement in cui (stra)parlo di mani non vuole sostenere il maschiocentrismo in modo criptico e dissimulato (mano, man+o = man: "uomo" in inglese + "o" desinenza maschile in italiano... mi difendo ricordando che "mano" è grammaticalmente femminile!), nei tempi dei "social justice warriors" è forse necessario specificarlo  ;D


Citazione di: Jacopus il 24 Ottobre 2018, 16:35:45 PMUn piccolo dato sperimentale: quante sono le donne che partecipano in modo continuativo a questo forum rispetto agli uomini? Non è già questo un segno della disparità iscritto nella storia?
L'accesso a questo forum non ha filtri selettivi d'ingresso; il fatto che ci siano poche donne attive è una considerazione "a doppio taglio", ma soprattutto è una casistica così esigua da essere irrilevante (già se valutiamo gli uomini attivi sui forum di cucina è un altro discorso... ma no, scherzo! ;D ).

Ipazia

Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Ottobre 2018, 13:38:56 PM
.... (esempi, che naturalmente, il testo di Pinkert non riporta, visto che per lui il termine "violenza" ha presumibilmente un solo ed assoluto significato...).
Chiaramente, non avendo mai letto né integralmente né parti dell'opera di Pinkert posso dire qualcosa solo così, a naso (a differenza di Ipazia, la quale credo l'abbia letta, visto che dice di Pinkert: "argomenta assai bene la sua tesi, numeri alla mano").
Il naso è un senso formidabile (il presumere meno), ma non può sostituire la ratio.
Un approccio rapido alle tesi di Steven Pinker sulla violenza è qui:

https://www.ted.com/talks/steven_pinker_on_the_myth_of_violence?language=it

(non mi pare un "solo e assoluto significato" ma un corollario di diversità ben esplicitate nelle cause finali della sua riduzione)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Ottobre 2018, 14:18:00 PM
Ma, scusami Ipazia, ti è mai venuto in mente che spesso coloro che reputano la donna un "giocattolo" siano PRIMA piagnucolosi e POI violentissimi?
...
Questa, cara Ipazia, è la nostra "natura", e dobbiamo combattervi non poco per tenerla a bada.
....
Ciò che, da donna, volevo chiederti è insomma questo: hai mai avuto l'impressione che il maschio "piagnucoloso" nascondesse, sotto le lacrime, il mostro?
Questa è la "natura" che vi fa più comodo, ma come ogni "natura" è modificabile dalla mano e dalla ragione umana. Sì, ci sono donne sedute su una polveriera maschile. La rivoluzione di genere serve anche a salvarle.

@ cvc

Se il superamento del modello antropologico patriarcale non è una rivoluzione, che cosa mai lo è ?

Rivoluzione sociale e culturale, tutta racchiusa in un lasso di tempo che è 1/100 di quello maturato dal modello di vita patriarcale. Questo rapidissimo tsunami epocale dà ragione del caos attuale, ma, come dice il filosofo, "Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante".

L'avebbe mai detto quel misogino che l'oltreuomo passa anche attraverso la rivoluzione dei generi (non solo femminili) ?  ;D

@ Sariputra

Se facciamo la gara sulla lunghezza del "cahier de doleance" femminile, non c'è proprio partita.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

0xdeadbeef

Citazione di: Ipazia il 25 Ottobre 2018, 17:32:41 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 25 Ottobre 2018, 14:18:00 PM
Ma, scusami Ipazia, ti è mai venuto in mente che spesso coloro che reputano la donna un "giocattolo" siano PRIMA piagnucolosi e POI violentissimi?
...
Questa, cara Ipazia, è la nostra "natura", e dobbiamo combattervi non poco per tenerla a bada.
....
Ciò che, da donna, volevo chiederti è insomma questo: hai mai avuto l'impressione che il maschio "piagnucoloso" nascondesse, sotto le lacrime, il mostro?
Questa è la "natura" che vi fa più comodo, ma come ogni "natura" è modificabile dalla mano e dalla ragione umana. Sì, ci sono donne sedute su una polveriera maschile. La rivoluzione di genere serve anche a salvarle.





Bah, francamente una risposta così, "da curva sud", non me l'aspettavo...
saluti

Lou

Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2018, 11:38:29 AM
Ragazzi, si parla dell'emancipazione delle donne e dell' mgtow...ma cosa dovremmo dire dei maschi che hanno paura, o meglio, che sono terrorizzati dalle femmine ? Io sono uno di questi...la Villa è invasa da femmine tuttofare, che predicano di sporcizia da pulire, di lavori da fare, di suppellettili e mobili da cambiare, persino di doversi mettere a togliere la polvere dalla biblioteca...Io ne sono così terrorizzato che...beh! Un pò mi vergogno a dirlo...mi nascondo! Sì, signori, proprio così...sono costretto a nascondermi quando le vedo arrivare o sento la loro minacciosa presenza in casa. Le donne hanno sempre da ridire: stai vangando l'orto? Ti fanno osservare, mentre sei tutto preso e fradicio di sudore dal duro lavoro, che non stai andando dritto e ti indicano esattamente con la mano il punto dove hai perso la linea...Hai appena finito di pranzare? Le vedi allora, con un semplice sguardo, notare la pila di piatti da lavare ed esser così costrette a buttarsi sul divano, un attimino solo, perché hanno un pò di mal di testa, sapete "il ciclo"...questo maledetto ciclo...e se per favore li lavi tu...E' giusto lavarli, il maschio non si rovina le mani per questo, ma quando tocca farlo mezzogiorno e sera , tutti i santi giorni...beh! La cosa comincia a pesare un pò...Poi però ti abbracciano e ti dicono, quando hai finito di lavare la catasta, che hanno bisogno di coccole e ti scompigliano i capelli...io odio quando mi scompigliano i capelli, ma le lascio fare ovviamente, non oso dire nulla al riguardo...e se ti siedi con loro sul divano...naturalmente dopo aver spazzato per bene la cucina!! Le femmine sono di una furbizia terrificante...vogliono essere come noi maschi, ma poi...provate a dirgli se vangano loro l'orto ..."ma...ma...sei fuori"? Le avete per caso mai viste caricare nell'auto le valige pesanti ? Centocinquanta vestiti compressi in una valigiona da un quintale e venti e poi..."tu che sei forte, me la carichi"? Per non parlare delle femmine di specie "suocera"...le donne subiscono un'involuzione terribile quando passano di status e questo mi fa realmente dubitare delle teorie di Darwin...Forse costui non aveva una suocera, o meglio, se ne stava alla larga da lei alle Galapagos, altrimenti non avrebbe certo formulato quella bislacca teoria che l'essere umano evolve...Emanciparsi dalle suocere è più difficile che per una donna saudita farlo dalla sua condizione sociale...Le suocere sono onnipresenti, onniscienti e onnipotenti...è così...se non ti prostri in adorazione e soprattutto se ti dimentichi di ringraziarle...furore e pianto! Pianto e furore...e poi sei colpevolizzato: "Ma cosa hai detto a mia mamma? Dopo tutto quello che fa per noi". Io ..io, non ho detto niente...è che mi sono solo dimenticato di ringraziarla una decina di volte...mi dispiace...tanto...non mi fai un pò di coccole oggi? Sai, ho avuto una giornata dura, a far legna nel bosco...ma cos'hai? Perchè sei seria adesso?...E poi volete dirmi che non devo essere terrorizzato?
Ti sono solidale, anch'io a volte non mi faccio trovare, da me, dalle mie figlie, da mia madre, dalle zie e da mia suocera, terrorizzano anche me. ;)
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve. Non ho mai capito le dispute intorno alle relazioni tra uomo e donna.
Forse perché dal mio punto di vista le donne non esistono. Io mi relaziono solo con persone o femmine.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Lou

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 23:22:17 PM
Salve. Non ho mai capito le dispute intorno alle relazioni tra uomo e donna.
Forse perché dal mio punto di vista le donne non esistono. Io mi relaziono solo con persone o femmine.
Ciò è molto in linea con le tesi esposte da Nicla Vassallo, che sostengono per l'appunto che il dualismo uomo/donna, frutto di un costrutto sociale, è un dualismo che via via andrà superato, punto di vista  a cui accennava anche Phil.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Ipazia

Citazione di: viator il 25 Ottobre 2018, 23:22:17 PM
Salve. Non ho mai capito le dispute intorno alle relazioni tra uomo e donna.
Forse perché dal mio punto di vista le donne non esistono. Io mi relaziono solo con persone o femmine.
Purtroppo invece l'Uomo esiste, e occupa uno spazio tra la persona e il maschio così ampia da definire non solo il maschio, ma anche l'intera specie.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

everlost

Ho letto alcune pagine su mgtow italia, non so se sia il sito ufficiale di quel movimento. Sembra in effetti la traduzione di un sito americano per come vengono descritte le donne e il loro stile di vita, che da noi in Italia è fortunatamente un po' diverso.
Quegli scritti trasudano misoginia e acredine, probabilmente causate o esacerbate da un fallimento coniugale. Per carità, ci sono tanti casi di uomini rovinati da mogli indegne, ma se per questo vale anche il contrario. Perché generalizzare?
Secondo l'autore, nel mondo occidentale esisterebbero solo giovani donne sfaticate e libertine che vivono senza lavorare ( facendo debiti) e passano da un'avventura all'altra con maschi possibilmente Alpha in attesa del maschio Beta ideale da incastrare per farsi mantenere a vita e continuare impunite a divertirsi con l'Alpha Fux, ma non è questa l'immagine che vedo io nel mondo intorno. 
Vedo invece tante giovani donne brave e serie che studiano con impegno e si danno da fare per trovare un lavoro, molte altre che rifiutano l'idea stessa di matrimonio, e altrettante giovani donne sposate che si guadagnano uno stipendio tra enormi sacrifici, facendosi a pezzi tra lavoro esterno e cura della casa, del marito e dei figli. 
Tanto per dire, nemmeno io sono una sostenitrice del matrimonio, però, a differenza dei signori redpillati, ritengo che al giorno d'oggi sia una trappola gigantesca soprattutto per le donne. Mica per quelle descritte dai mgtow, che sono una minoranza di sciac**ette ignoranti, viziate ed egoiste,  ma per tutte le altre. 
Non capisco perché una ragazza dovrebbe sposarsi, se deve continuare a lavorare aggiungendo agli oneri professionali tutte le incombenze di una famiglia. E' meraviglioso avere bimbi, ma chi li ha sa quanto impegno serve a crescerli. Ed anche la casa, mica è facile tenerla a posto, cari maschietti in cerca della pilloletta rossa - attenti che forse vi stanno dando quella blu e vi fregano il doppio. 
Non sono le maligne donne a rovinarvi, è un certo modo di concepire e organizzare la vita, lo stesso che guarda caso inganna e delude anche il gentil sesso.
Lo sappiamo che vivere da single è più comodo e più divertente, non solo per gli uomini. E poi basta poco, ad esempio se manca l'appetito ci si accontenta di quello che c'è in casa, invece per marito e figli bisogna fare la spesa, cucinare pranzi interi, caricare e scaricare lavastoviglie e lavatrici, stirare panni, rifare letti, ordinare stanze, visitare e invitare suoceri e parenti, accompagnare i pargoli a scuola, curare gli ammalati...insomma, un bel divertimento, un affarone (dato che solo di affari e vantaggi stiamo cinicamente parlando).
In più, alla 'fortunata' ipergamica tocca pure sorbire i rimproveri del compagno, mai contento, seccato per le spese, sempre più stanco e annoiato, come se il sacrificio lo facesse solo lui, come se il mondo fuori gli riservasse chissà quali preziosi tesori a cui deve rinunciare per colpa di quell'aguzzina della moglie...e fra un broncio e l'altro guarda languidamente le altre, sempre  le più giovani e attraenti, come se stessero lì pronte per lui, povera vittima. Questo quando si limita a guardare soltanto, il che è piuttosto raro.
Se si fa un bilancio dei vantaggi e degli svantaggi, bisogna essere pazze per sposarsi, oggi. E forse anche ieri, con la differenza che un tempo per le giovani donne non esisteva alternativa, i genitori le facevano sposare a forza, oppure via in convento. Oggi nessuno ti dà più  l'ostracismo se sei una madre nubile o se vuoi semplicemente vivere da single.
Cambia un po' il discorso se parliamo di divorzio; in molti casi davvero sembra che la moglie sia avvantaggiata dalla legge a danno del marito (anche se questo vale  solo per chi non ha reddito). 
Comunque, essendo figlia di divorziati e avendo sofferto molto in tenera età, non riesco a stare dalla parte di chi abbandona la famiglia dopo aver tradito il partner, chiamatemi pure moralista ma concederei il divorzio solo se fra i coniugi c'è comune accordo, oppure in pochi casi estremi solo a chi subisce gravi offese irreparabili, penalizzando il colpevole e non l'altro. Diversamente sarebbe un'ingiustizia enorme.
Insomma, se ti sei pentito di vivere con una persona che ti vuole ancora bene puoi anche abbandonarla e rifarti una vita, ma non puoi pretendere di cancellare tutto senza pagarne le conseguenze. 
E' alla base di qualsiasi contratto. Non tenerne conto significa inasprire i rapporti personali e sociali.

viator

Salve Ipazia. In effetti è sorprendente che nelle società moderne nessun dibattito risulti attivo (secondo le mie scarne conoscenze) circa la connotazione di ciò che relativo alla nostra specie.

Tutte le connotazioni sono basate sull'impiego dell'aggettivo "umano", cioè "UOMano".

Prendiamo atto di quanto sia profonda l'impronta maschil-patriarcale ed addirittura quasi impossibile trovare aggettivi alternativi che connotino in modo neutro l'attuale regno dell' "umano".

Forse solo all'interno di una qualche comunità protostorica sarà esistito un tal termine non sessista, che dici ?.

Che ne diresti di lanciare una campagna in cui si propone di sostituire "umano" con "faber" oppure con "conscio" ?.

Avremmo non più "il mondo umano" bensì il "mondo dei faber (o dei consci)", l"umanistico" diverrebbe il "faberistico"  o il "conscistico", "l'essere umano", "l'essere faber" o "l'essere conscio", etc. etc.

Altro termine, peraltro forse non gradito da manichei e benpensanti di entrambi i sessi, potrebbe essere "parassita", visto il nostro ruolo sul Pianeta.

Comunque, tra i numerosi miei personali deliri, potrei persino generare una teoria filosofica (quindi non antropologica o biologica) che cerchi di giustificare (come stato di cose, non come liceità) la supremazia culturale della maschilità sulla femminilità.

Non lo faccio poichè immagino quel che succederebbe qui dentro.
Mi troverei subito a dover fronteggiare una pattuglia di amici che mi chiederebbero da dove avrei tratto ciò che scrivo, le prove delle connessioni tra i miei argomenti, la dimostrazione delle loro conseguenze, dove sia la loro congruenza con altrui autorevoli dottrine, se ero matto mentre scrivevo e se lo sono tuttora.
Il tutto senza opporre diverse loro definizioni o strutturazioni dell'argomento.

In pratica cadrei nella classica trappola per la quale chi scrive deve giustificarsi stando in piedi mentre chi ascolta si limita ad obiettare da seduto. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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