Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.

Aperto da PhyroSphera, 14 Aprile 2024, 14:55:29 PM

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PhyroSphera

Citazione di: InVerno il 15 Aprile 2024, 19:19:53 PML'idea alla base dei movimenti per i diritti delle persone sessualmente divergenti non è di contrapporre la natura alla nurtura ma che esse siano sovrapposte, il sesso come layer biologico ed il genere come costrutto sociale, talvolta in armonia talvolta no. Si tratta di operazioni di cambio di genere, dove le persone hanno accesso alla possibilità di alterare elementi di ciò che socialmente costituisce l'idea di un uomo e di una donna, non di cambiare biologicamente sesso. Il fatto che ci sia una minoranza di estremisti (tralaltro in Italia sono rari) che sostengono cose buffe è uno sporco piacere delle pubblicazioni di destra che ogni tanto si divertono a mettere in prima pagina l'asino di turno per raccontare versioni iperboliche di concetti innocui. I criticismi seri a queste cose sono tutte "piccole cose per piccole narrative" quindi volano troppo basso per chi dovrebbe fare opposizione, che preferisce anatemi e retorica.
Il punto però è anche questo: non ci sarebbe niente di male in una cultura non sottomessa alla natura, ma a volte la si volge contro la natura e anche sotto l'apparenza dei diritti umani. Certo in questo la cultura trova la propria morte; ma nel frattempo la natura viene offesa; e questo nella pratica significa anche adolescenti impediti nella maturazione sessuale, adulti privati dei veri organi sessuali... Tanto per restare all'esempio fatto.
La scoperta che l'uomo è essere votato più alla cultura è relativa; nella comparazione con gli animali non razionali, si direbbe che il nostro istinto è debole; ma considerando semplicemente noi stessi, si può dire che il nostro istinto è quello che è. Quindi l'idea di natura è necessaria quanto quella di cultura. Capito questo, si potrà affrontare il discorso sui rapporti tra natura e cultura. Non c'è dubbio che in noi umani l'istinto è meno importante che negli altri animali; ma resta istinto. Sicché l'orrore istintivo suscitato dalle manipolazioni e sottrazioni commesse contro la piena sessualità, non è arretratezza né mancanza di cultura... Come non lo è neppure il notare che un reggipetto è inutile per un maschio, e che la libertà culturale non rende un abito inappropriato appropriato. Chi ci gioca ci gioca, ma non bisognava poi scherzare anche con le carte d'identità.
(Ho risposto così pure ad altri messaggi, indirettamente.)

Mauro Pastore 

PhyroSphera

Citazione di: iano il 15 Aprile 2024, 22:04:39 PMLe grandi narrazioni la fanno troppo facile, perchè ciò è ad esse funzionale, inventando letteralmente i soggetti della narrazione, che entrano così a far parte della nostra cultura , e siccome siamo fatti di cultura non meno che di carne, le due cose contribuiscono in pari modo secondo me a determinare il genere, e in particolare sul genere io credo che la cultura lasci un imprinting non eliminabile, per cui quando la nostra cultura  cambia, non possiamo far altro per non cadere in contraddizione, che trasformare l'atto sessuale in un gioco che salvi capra e cavoli, scavando la vecchia cultura seppur relegandola alla sola sfera sessuale.
Alla fine quindi mi sembra voler vincere facile intervenire sulla carne, che non sull'imprinting culturale, perchè in un caso, sulla carne, cosa fino ieri impensabile, e possibile intervenire, mentre nell'altro, cosa in genere pensabile, invece di fatto non si può intervenire per quanto attiene la sfera sessuale, o almeno così io credo in base alla mia esperienza.
Se si potesse intervenire col bisturi sull'integrità di quell'imprinting culturale lo faremmo?
La mia personale esperienza appunto dimostra che quell'imprinting non si può eliminare ma lo si può rendere innocuo, all'occorrenza.
Sul versante della carne però non ho esperienza, e su ciò non mi sento ti poter pontificare.
Ma l'integrità del corpo in generale non fà parte della mia metafisica, sia per difetto che per eccesso.


È assai ovvio che è proprio sulla cultura che si può intervenire; gli interventi al corpo di cui diciamo sono menomazioni con l'aggiunta di plastiche che fanno solo sembrare qualcosa che non è.
Io dico che la filosofia non va fatta per distrarsi e la vera scienza non fa lega con le distrazioni.

Mauro Pastore 

Pensarbene

vivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.


PhyroSphera

Citazione di: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 21:09:53 PMvivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.


Nella fattispecie, il tuo è solo sofisma, ed anche nemico della vera filosofia.

Mauro Pastore 

Ipazia

Citazione di: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 21:09:53 PMvivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.



Magari fosse solo un fatto privato. C'è tutto un business economico, antropologico e ideologico che gira intorno a questo "fatto privato":

Economico: medico, farmacologico, procreativo, mediatico;

Antropologico: coinvolgente strutture sociali fondamentali come famiglia, procreazione ed educazione e formazione dei nuovi umani.

Ideologico: negazione della natura a vantaggio dell'immaginario e delle favole distopiche. Con neototalitarismi che complicano gli affari semplici della biologia naturale e entrano come elefanti nelle cristallerie delle relazioni umane, lingua compresa.

Col che si ritorna all'economico e si riprende, rafforzato, il circolo per niente virtuoso.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

"Nella fattispecie, il tuo è solo sofisma, ed anche nemico della vera filosofia."
parli forse dei tuoi interminabili e reiterati inviti a discutere?
Tu godi a fare questo sul forum, altri godono nel fare altro e nel proporre altro.
Non basta un cognome a fare un....Pastore caro e io non son certo una pecora.


InVerno

Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:01:47 PMIl punto però è anche questo: non ci sarebbe niente di male in una cultura non sottomessa alla natura, ma a volte la si volge contro la natura e anche sotto l'apparenza dei diritti umani. Certo in questo la cultura trova la propria morte; ma nel frattempo la natura viene offesa; e questo nella pratica significa anche adolescenti impediti nella maturazione sessuale, adulti privati dei veri organi sessuali... Tanto per restare all'esempio fatto.
La scoperta che l'uomo è essere votato più alla cultura è relativa; nella comparazione con gli animali non razionali, si direbbe che il nostro istinto è debole; ma considerando semplicemente noi stessi, si può dire che il nostro istinto è quello che è. Quindi l'idea di natura è necessaria quanto quella di cultura. Capito questo, si potrà affrontare il discorso sui rapporti tra natura e cultura. Non c'è dubbio che in noi umani l'istinto è meno importante che negli altri animali; ma resta istinto. Sicché l'orrore istintivo suscitato dalle manipolazioni e sottrazioni commesse contro la piena sessualità, non è arretratezza né mancanza di cultura... Come non lo è neppure il notare che un reggipetto è inutile per un maschio, e che la libertà culturale non rende un abito inappropriato appropriato. Chi ci gioca ci gioca, ma non bisognava poi scherzare anche con le carte d'identità.
(Ho risposto così pure ad altri messaggi, indirettamente.)

Mauro Pastore
La logica della regola d'oro, anche cristiana, sia in forma positiva che negativa, implica la domanda "a te che te ne importa?". Fintanto che non sei capace di dimostrare danneggiamenti a terzi (e ripeto ci sono criticismi legati specificatamente alle pratiche chirurgiche, come l'età di accesso, l'irreversibilità di alcuni processi, e il significato di consenso riguardo ad un processo che può durare anni) le nozioni riguardo alla supposta "natura" lasciano il tempo che trovano. Posto il fatto che la novità del secolo sono le pratiche chirurgiche, per il resto è un fenomeno diffuso sin dall'antichità in decine di maniere diverse disponibili al tempo, l'idea che si tratti di un fenomeno "innaturale" lascia comunque l'onere della prova a chi vorrà confrontarsi con le migliaia di evidenze che invece lo definiscono come un fenomeno transculturale e astorico. Con dispiacere ho visto che non hanno accettato l'appellativo di "ideologia" (gender), io fossi stato in loro lo avrei abbracciato, certo che è un ideologia e non c'è niente di male, c'è di male che chi prova a contrastarne non ne ha realmente una, semplice corre col secchio a tappare con la pece le falle generate da battaglie di retroguardia. Rivendico altresì che la narrazione intorno alla loro conquista dei diritti è una grande narrazione, non è un mio pallino personale nè la ritengo così fondamentale come altri, ma rimane una narrazione macro e di successo. Un successo che potrebbe essere presto aleatorio, d'altro canto come ben noto le prime cliniche per la transizione di genere vennero aperte nella Germania di Weimar, parola chiave del nazismo "degenerazione", ovvero essersi allontanati dal percorso di "natura".
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 17 Aprile 2024, 12:08:50 PMLa logica della regola d'oro, anche cristiana, sia in forma positiva che negativa, implica la domanda "a te che te ne importa?". Fintanto che non sei capace di dimostrare danneggiamenti a terzi (e ripeto ci sono criticismi legati specificatamente alle pratiche chirurgiche, come l'età di accesso, l'irreversibilità di alcuni processi, e il significato di consenso riguardo ad un processo che può durare anni) le nozioni riguardo alla supposta "natura" lasciano il tempo che trovano. Posto il fatto che la novità del secolo sono le pratiche chirurgiche, per il resto è un fenomeno diffuso sin dall'antichità in decine di maniere diverse disponibili al tempo, l'idea che si tratti di un fenomeno "innaturale" lascia comunque l'onere della prova a chi vorrà confrontarsi con le migliaia di evidenze che invece lo definiscono come un fenomeno transculturale e astorico. Con dispiacere ho visto che non hanno accettato l'appellativo di "ideologia" (gender), io fossi stato in loro lo avrei abbracciato, certo che è un ideologia e non c'è niente di male, c'è di male che chi prova a contrastarne non ne ha realmente una, semplice corre col secchio a tappare con la pece le falle generate da battaglie di retroguardia. Rivendico altresì che la narrazione intorno alla loro conquista dei diritti è una grande narrazione, non è un mio pallino personale nè la ritengo così fondamentale come altri, ma rimane una narrazione macro e di successo. Un successo che potrebbe essere presto aleatorio, d'altro canto come ben noto le prime cliniche per la transizione di genere vennero aperte nella Germania di Weimar, parola chiave del nazismo "degenerazione", ovvero essersi allontanati dal percorso di "natura".


Non esiste l'ideologia gender come non esiste l'acqua bagnata, o la luce luminosa, o il quadrato spigoloso: tutti i generi sono intrinsecamente ideologici, e dunque il termine, (ideologia+gender) se pure esistesse e fosse universalmente accattato, sarebbe comunque ridondante.

Comunque la metti, la questione, resta da stabilire, invece, quale sia l'acqua non bagnata, la luce non luminosa, il genere non ideologico e il quadrato non spigoloso.

Questo perche' da una descrizione, non deriva una prescrizione.

Dall'avere il pisellino, non deriva come io, che ne sono l'umano portatore, lo debba usare. Posso usarlo per fare tanti figli nel sacro vincolo del matrimonio, oppure tagliarmelo, se cosi' mi piace.

Le varie possibilita' in merito, sono e restano, tutte ideologiche, tutte ideologie.

Anche che l'umanita' meriti di continuarsi verso, e per, un indefinito futuro, questa e' gia' una ideologia. Gia' avversata a suo tempo dagli antichi cristiani catari e gnostici. Prima che i cristiani bravi, quelli non gnostici, li sterminassero tutti.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

bobmax

Non è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.


Banalmente, i tanti che plaudono, plaudono al diritto, di usare il bisturi per il cambio di sesso in casi ben ponderati ed estremi, perche' (purtroppo) c'e' in giro chi, tale diritto, lo vorrebbe (arbitrariamente) negare.

La tua e' la stessa fallacia insita nel dire che i difensori del diritto all'aborto sarebbero eticamente malvagi perche' "plaudono all'aborto", nel senso che essi non vedrebbero o non considererebbero la sofferenza che un aborto, come fatto umano in se', comporta.

E invece, quasi sempre la vedono eccome, ma plaudono al diritto all'aborto non al fatto stesso dell'aborto in se'.

Perche' c'e' in giro chi, tale diritto lo vorrebbe arbitrariamente negare.

Ma il plauso al diritto, il plauso alla liberazione della tecnologia e della tecnica quando esse possono lenire e prevenire la sofferenza umana, non vuol dire il plauso al fatto in se'.

Davanti alla sofferenza, umana e non, non bisogna "fermarsi", non bisogna avere un atteggiamento di apparentemente "religioso", e in realta' meschino, "rispetto", qualunque cosa qui il termine rispetto voglia dire, ma difendere il diritto umano universale di lenirla e gestrla, tale sofferenza, e lottare per esso, soprattutto coi tempi che corrono.

La natura non ci ha insegnato, a "rispettare" la sofferenza, ma a lottare per liberarcene. 

O Almeno, la natura mia.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 14:34:10 PMNon esiste l'ideologia gender come non esiste l'acqua bagnata, o la luce luminosa, o il quadrato spigoloso: tutti i generi sono intrinsecamente ideologici, e dunque il termine, (ideologia+gender) se pure esistesse e fosse universalmente accattato, sarebbe comunque ridondante.

Comunque la metti, la questione, resta da stabilire, invece, quale sia l'acqua non bagnata, la luce non luminosa, il genere non ideologico e il quadrato non spigoloso.

Questo perche' da una descrizione, non deriva una prescrizione.

Dall'avere il pisellino, non deriva come io, che ne sono l'umano portatore, lo debba usare. Posso usarlo per fare tanti figli nel sacro vincolo del matrimonio, oppure tagliarmelo, se cosi' mi piace.

Le varie possibilita' in merito, sono e restano, tutte ideologiche, tutte ideologie.

Anche che l'umanita' meriti di continuarsi verso, e per, un indefinito futuro, questa e' gia' una ideologia. Gia' avversata a suo tempo dagli antichi cristiani catari e gnostici. Prima che i cristiani bravi, quelli non gnostici, li sterminassero tutti.


Sono conscio di cosa si intenda per "ideologia gender" e non suggerivo venisse adottato ormai che il termine è stato masturbato, ma prima che diventasse tale, non ci vedo niente di male nel riconoscere che c'è una logica complessiva dietro, anzichè una teoria stralunata apparsa come un organismo alieno, o trasmessa dai "poteri forti". Lo stigma che accompagna l'avere un ideologia, sia mai che il pensatore liberomedio ne abbia una, tutti apparentemente capaci di analizzare ogni singola informazione senza alcun tipo di euristica, va a braccetto con chi sostiene che non ci sono più grandi narrative, per forza, ci vergognamo di riconoscerle come tali o di aderirvi, secondo teorie di critica letteraria francese. Vabbè, a me piaceva "plastica", elogio alla plasticitità della plastica. Deconstrurre qualcosa non significa che viene poi a mancare l'oggetto della decostruzione, il sesso biologico rimane ed è una distinzione oggetto di dibattito, sopratutto in ambito sportivo dove uomini e donne non sono per niente eguali.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

#56
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 15:30:38 PMBanalmente, i tanti che plaudono, plaudono al diritto, di usare il bisturi per il cambio di sesso in casi ben ponderati ed estremi, perche' (purtroppo) c'e' in giro chi, tale diritto, lo vorrebbe (arbitrariamente) negare.

La tua e' la stessa fallacia insita nel dire che i difensori del diritto all'aborto sarebbero eticamente malvagi perche' "plaudono all'aborto", nel senso che essi non vedrebbero o non considererebbero la sofferenza che un aborto, come fatto umano in se', comporta.

E invece, quasi sempre la vedono eccome, ma plaudono al diritto all'aborto non al fatto stesso dell'aborto in se'.

Perche' c'e' in giro chi, tale diritto lo vorrebbe arbitrariamente negare.

Ma il plauso al diritto, il plauso alla liberazione della tecnologia e della tecnica quando esse possono lenire e prevenire la sofferenza umana, non vuol dire il plauso al fatto in se'.

Davanti alla sofferenza, umana e non, non bisogna "fermarsi", non bisogna avere un atteggiamento di apparentemente "religioso", e in realta' meschino, "rispetto", qualunque cosa qui il termine rispetto voglia dire, ma difendere il diritto umano universale di lenirla e gestrla, tale sofferenza, e lottare per esso, soprattutto coi tempi che corrono.

La natura non ci ha insegnato, a "rispettare" la sofferenza, ma a lottare per liberarcene.

O Almeno, la natura mia.



Chapeu, Niko. Se c'è chi plaude evidentemente non ha capito cosa significa vivere la sofferenza oppure manipola la realtà per suoi fini, politici o altro. Chi vive queste condizioni è sempre in una situazione di dilemma. Un aborto è quasi sempre una sofferenza, sia se viene compiuto sia se si prosegue nella gravidanza (quando si pensava ad un aborto, è evidente che quel figlio, anche se nascerà, si porterà sempre appresso un'ombra di morte). Dobbiamo solo trovare l'umano nelle sue imperfezioni e trovare le soluzioni che accompagnino al meglio il nostro breve viaggio, senza scissioni paranoidi. Ognuno di noi è potenzialmente omosessuale, ladro, transessuale, ebreo, mussulmano, antropofago, artista, psicotico, dipendente, vigliacco ed eroe. Le scissioni sono il pane di chi vuole difendere i propri privilegi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
La "conquista di libertà" c'è stata, è oggettivo, la libertà di cucire tessuti estranei che abbiamo imparato "riparando" i
feriti delle guerre mondiali, è una tecnica che viene usata anche dopo gli incidenti gravi, e riconosciamo ai feriti di un incidente che è importante per l'idea che hanno di sè ricostruire il loro corpo secondo ciò che socialmente rappresenta il loro genere. Le possibilità sono aumentate, così come è diminuito lo stigma sociale, perciò non vedo perchè sia inappropriato parlare di conquista di libertà. Per un uomo nel deserto anche un bicchiere d'acqua che a te sembra un palliativo può essere un miraggio, perchè questa chirurgia plastica ti sconfifera tanto? Il percorso di ognuno è fatto trangugiando palliativi, altrimenti non sarebbe un percorso, saresti già arrivato. Tu niente palliativi? Bravo, santo subito, gli altri hanno qualche difficoltà in più, che vuoi fare?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

PhyroSphera

#58
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.

È anche "l'artefatto", che in realtà è una impostura, un handicap, a essere inaccettabile; così come sono inaccettabili tutte le tattiche ingannatorie contro i discorsi veri e chi li fa.
Bisogna capire inoltre che l'idea di attenuare a tutti i costi la sofferenza non è corretta. Nella vita bisogna accettare anche il dolore e questo è un principio giusto; altrimenti può accadere un piacere ma che è assieme ai guai o alla morte o si rifiuta proprio la vita.
Bisogna pure dire che molti si illudono che gli altri non soffrano, alcuni sono costretti a dimenticare o negare di soffrire pur soffrendo... Infatti con le cosiddette "transizioni" si impedisce anche di manifestare la maggiore sofferenza... Molto semplicemente un desiderio impossibile di trasformare il proprio corpo non va mai assecondato. Bambini che desiderano diventare dei lupi forse sono sottoposti a trattamenti pesanti di psicofarmaci invece che giustamente ricevere discorsi di saggezza, in tal caso l'impossibilità sarebbe più palese ma c'è chi è disposto a confondersi o si confonderebbe pure su questo; il desiderio di trasformarsi nel sesso opposto inganna più frequentemente...
Ma insomma non si vive per ridursi o ridurre male il prossimo a causa di inganni; e doverlo dire mentre Stati interi sono vittime di tanti inganni e tanta gente pure, è una evenienza tragica... E bisogna distinguere tra chi non vuole sbagliare o chi vuole sbagliare. Per molti le cosiddette "transizioni" sono un modo per punire. Molti le affermano per impedire la procreazione. Inutile che si profitti della filosofia per dire che ognuno faccia quello che vuole. Nella logica della vita umana l'arbitrio assoluto è errore e non c'è  vero diritto che possa essere complice di errori.
È evidente che se uno Stato è interessato a dissuadere i cittadini dallo gettarsi giù da un burrone senza un motivo costringente, dovrebbe essere interessato anche a evitare menomazioni e finzioni sessuali non provocate da incidenti e punire i delitti oltre che dissuadere dal farsi del male. Purtroppo prevale la volontà di sognare e staccarsi dalla realtà anche pensandola e in giro c'è anche volontà di morte.
In Scandinavia, a quanto pare, molti psicologi hanno cambiato e operano strategie di dissuasione. Resta che anche in questo caso il còmpito è a metà: gli Stati le "transizioni" dovrebbero anche proibirle. Certe permissività e programmazioni non sono vere léggi. Se non c'è riferimento corretto alla realtà, una légge è nulla. Dunque gli Stati sono in parte occupati da nonsensi, che dovranno essere riconosciuti quali non vere léggi.

Mauro Pastore

bobmax

Citazione di: InVerno il 17 Aprile 2024, 20:06:05 PMLa "conquista di libertà" c'è stata, è oggettivo, la libertà di cucire tessuti estranei che abbiamo imparato "riparando" i
feriti delle guerre mondiali, è una tecnica che viene usata anche dopo gli incidenti gravi, e riconosciamo ai feriti di un incidente che è importante per l'idea che hanno di sè ricostruire il loro corpo secondo ciò che socialmente rappresenta il loro genere. Le possibilità sono aumentate, così come è diminuito lo stigma sociale, perciò non vedo perchè sia inappropriato parlare di conquista di libertà. Per un uomo nel deserto anche un bicchiere d'acqua che a te sembra un palliativo può essere un miraggio, perchè questa chirurgia plastica ti sconfifera tanto? Il percorso di ognuno è fatto trangugiando palliativi, altrimenti non sarebbe un percorso, saresti già arrivato. Tu niente palliativi? Bravo, santo subito, gli altri hanno qualche difficoltà in più, che vuoi fare?

Probabilmente non è stato davvero letto ciò che ho scritto. Almeno così spero.
Perché quello che sottolineavo non riguardava certo la scelta individuale, che è senz'altro legittima ricerca di un conforto.

Mi riferivo invece all'idea di una libertà che permettesse davvero il raggiungimento della felicità.
Attraverso soluzioni tecniche.

La reazione, scomposta e incongruente con ciò che ho scritto, conferma le mie osservazioni riguardo agli applausi rivolti a quello che resta un dramma esistenziale.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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