Covid19: quali esperti?

Aperto da Eutidemo, 20 Maggio 2021, 13:47:38 PM

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Eutidemo

Sento molti "inesperti" -come me-, i quali si lamentano dei diversi, e spesso "contraddittori", pareri forniti dagli "esperti" in materia di Covid19 e di vaccini; però, un conto è essere "inesperti", e un altro conto è non capire che, anche con riguardo al Covid19, operano "esperti" di tipo ben diverso, e non di un solo genere (come molti semplicisticamente credono)!
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Ed infatti non è necessario essere un "esperto", per capire che non esiste, (almeno per ora) qualcuno che possa definirsi  un "covidiologo", bensì, soltanto:
a)
Il "virologo", il quale è lo specialista  che studia le caratteristiche biologiche e molecolari dei virus.
b)
L'"infettivologo", il quale è è lo specialista esperto nella diagnosi e nel trattamento delle malattie infettive.
c)
L'"immunologo", il quale è lo specialista che si occupa di studiare le procedure di prevenzione per combattere le infezioni, come, appunto, i vaccini.
d)
L'"epidemiologo", infine, il quale studia la distribuzione e la frequenza di eventi di rilevanza medica nella popolazione, soprattutto le epidemie e le pandemie (e si avvale largamente anche di strumenti statistici).
***
Si tratta di specializzazioni "limitrofe" e complementari, così come tutte le altre specializzazioni mediche; per cui è evidente che i pareri espressi "singolarmente" da parte di ciascuno di detti "esperti", può benissimo non collimare, ma, anzi, essere in contrasto con quello degli "esperti" in altre materie, se viene espresso al di fuori di un consulto coordinato tra di loro.
Il che vale per tutte le altre specializzazioni mediche!
***
Ad esempio:
- i "cardiologi" esaltano l'uso del peperoncino, perchè la "capsacina" in esso contenuta è in grado di ridurre il colesterolo "cattivo", e, quindi, fa bene al cuore riducendo il rischio di malattie cardiovascolari;
- gli "urologi", invece, suggeriscono di andarci piano, poichè la "capsacina" in esso contenuta è in grado provocare il cancro alla prostata (oltre che al fegato o all'intestino).
***
Ciò premesso, pertanto, molto spesso, si tratta solo apparentemente di pareri "contraddittori"; bensì, semplicemente, di opinioni espresse nell'ottica della specifica specializzazione sanitaria di ciascuno degli intervenuti ad uno specifico dibattito televisivo.
Le quali opinioni, al di fuori di un consulto integrato di specialisti di varia natura, può risultare non tanto "sbagliato" in sè, quanto, piuttosto "parziale"; o, quantomeno, un po' troppo univoco.
***
Ma poichè la maggior parte degli spettatori è costituita da "fascisti concettuali", i quali, cioè, sono abituati a "fare grossolanamente di tutta l'erba un fascio", pensando che i medici che intervengono ai dibattiti siano tutti "esperti" di una stessa cosa, è naturale che essi si indignino, e cadano in confusione.
***
Anzi, poichè il covid19 è un "virus", ho notato che gli "infettivologi", gli "immunologi" e gli "epidemiologi", vengono quasi sempre tutti omologati dal conduttore del "talk show" come illustri "virologi"; mentre, invece, non lo sono affatto.
Ed infatti, ad esempio, un "virologo" non ha particolari competenze nella diagnosi e nel trattamento delle malattie infettive (come l'"infettivologo"), nè ha molto a che fare con le procedure di prevenzione per combattere le infezioni (come, l'"immunologo"); soprattutto, non ne sa assolutamente niente circa le tecniche di rilevazione statistica delle epidemie e delle pandemie, e le relative previsioni (come l'"epidemiologo").
E, ovviamente, quando qualcuno "va troppo fuori del suo settore specialistico", magari forzato dall'ignorante intervistatore, rischia, talvolta, di dichiarare cose alquanto opinabili.
***
Personalmente, non mi è capitato pressochè mai (salvo una sola volta) di trovare due specialisti della stessa "specifica" materia sanitaria contraddirsi in modo marchiano in materia di Covid19; il che, ovviamente, non vuole affatto dire che, pur essendo entrambi concordi sui "principi dell'arte", due esperti di una stessa materia non possano avere ed esprimere pareri diversi.
Ed infatti questo accade in qualsiasi ambito; ci mancherebbe altro!
***

Alexander

#1
Buondì Eutidemo


Basterebbe che questi esperti relativizzassero le loro dichiarazioni. Tipo: "Come Virologo penso che  il virus che provoca il covid..."; oppure: "Come epidemiologo penso che l'epidemia in corso..." ecc. Se però , alla domanda dell'inesperto presentatore parlano come il papa ex cathedra: "Così è..." è una cosa diversa. Se no la gente comune fascista (che fa di tutto un fascio) è indotta a pensare, comprensibilmente, che questi, parlando con simile autorità, dicano la famosa Verità sul virus. La contraddizione nasce quando la gente comune sente due Verità sul virus ( o tre, o quattro) e non ci capisce più nulla.

Eutidemo

Ciao Alexander. :)
Hai perfettamente ragione, in quanto sarebbe molto meglio se gli esperti relativizzassero sempre le loro dichiarazioni; qualcuno lo fa, ma, purtroppo, non tutti e non sempre.
Credo che ciò dipenda precipuamente da una sorta di  "deformazione professionale"!
***
Ed infatti, per restare al mio esempio, se un cardiologo si sente chiedere se il peperoncino faccia bene o male, lui risponderà istintivamente di sì, perchè si sente interpellato nel suo ruolo di "specialista del cuore"; è ben difficile che poi aggiunga "Però, se andrà a visita anche da un urologo, lui le spiegherà che, invece, alla prostata tanto bene non fa!".
Magari lui neanche sa cosa direbbe l'urologo (nè è tenuto a saperlo), perchè è una specializzazione diversa dalla sua.
***
Secondo me, invece, dovrebbe essere il conduttore della trasmissione, dopo aver precisato "esattamente" al pubblico quale siano le specifiche competenze dell'intervistato, a chiedergli : "Secondo la sua specifica competenza di..., cosa ne pensa di...?".
Ma, nel "Paese di Facilonia", dove si chiedono pareri epidemiologici sul Covid19 anche ai critici d'arte, chi vuoi che si preoccupi di tali sottigliezze?
Poi, però, ci si indigna per i "pareri contraddittori"!
***
In ogni caso, a mio parere, anche quando veniamo interpellati in una materia di nostra specifica competenza, non dovremmo mai essere troppo categorici nella risposta; a meno che, ovviamente, non si tratti di una risposta sicura al cento per cento.
E, questo, in materia di Covid19, vista la novità della patologia, è davvero difficile che avvenga!
A meno che non venga chiesto se si tratta di un "virus" o di un "batterio"; alla quale domanda saprei rispondere perfino io, che, in materia, sono completamente "nesciente".
***
Un saluto :)
***


Alexander

#3
 Sono perfettamente d'accordo. E' paradossale vedere che, in un'epoca in cui si proclama il superamento di ogni assoluto, le persone tendono spessissimo ad assolutizzare le proprie esternazioni. Che sia dovuto al fatto che l'individualismo/narcisismo esasperato in cui siamo immersi ("età dei selfie" è stata anche definita) spinge molti a prendersi un pò troppo sul serio? Sembra che ci sia un bisogno di proiezione del proprio ego. Poi l'iper-specializzazione ha il suo rovescio della medaglia: io prendo i betabloccanti per l'ipertensione che mi provocano un reflusso gastroesofageo fastidiosissimo. Il cardiologo mi ha detto di parlarne con il gastroenterologo e il gastroenterologo mi ha detto di parlarne con il cardiologo. Risultato: continuo a prenderli e a tenermi il reflusso... :'(
Almeno i cinesi avevano una visione più olistica della medicina.

iano

#4
Citazione di: Alexander il 21 Maggio 2021, 08:24:15 AM
Che sia dovuto al fatto che l'individualismo/narcisismo esasperato in cui siamo immersi ("età dei selfie" è stata anche definita) spinge molti a prendersi un pò troppo sul serio? Sembra che ci sia un bisogno di proiezione del proprio ego.

Non sarebbe questa là novità', ma il fatto che il tutto non si svolga entro un riservato ambito di competenza, dal quale venga inviato ogni tanto un messo a dir questo e dir quello ufficialmente in pubblica piazza, essendosi prima messisi d'accordo su cosa dire.
Manca l'ufficialità, non l'autorevolezza.
Gli autorevoli  competenti dovrebbero mettersi prima d'accordo, invece di presentarsi in ordine "sfascio" , seppure, a onor del vero, alcune virologhe , o come dir si voglia, si presentino così bene , sorridenti e scosciate, che io un pensierino ce l'avrei fatto pure. Inevitabile se anche per quelli seri e bravi , anche quando bruttini, le proposte di matrimonio fioccano.
Comunque ne'  l'inatteso contestò, che inatteso non era, ne 'il diritto ad essere informati, giustificano una comunicazione così disorganizzata ritardando pesantemente la già di per suo disorganizzata campagna vaccinale.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: Alexander il 21 Maggio 2021, 08:24:15 AM
Sono perfettamente d'accordo. E' paradossale vedere che, in un'epoca in cui si proclama il superamento di ogni assoluto, le persone tendono spessissimo ad assolutizzare le proprie esternazioni. Che sia dovuto al fatto che l'individualismo/narcisismo esasperato in cui siamo immersi ("età dei selfie" è stata anche definita) spinge molti a prendersi un pò troppo sul serio? Sembra che ci sia un bisogno di proiezione del proprio ego. Poi l'iper-specializzazione ha il suo rovescio della medaglia: io prendo i betabloccanti per l'ipertensione che mi provocano un reflusso gastroesofageo fastidiosissimo. Il cardiologo mi ha detto di parlarne con il gastroenterologo e il gastroenterologo mi ha detto di parlarne con il cardiologo. Risultato: continuo a prenderli e a tenermi il reflusso... :'(
Almeno i cinesi avevano una visione più olistica della medicina.
Sottoscrivo in pieno!
Anche io soffro di un fastidiosissimo reflusso gastroesofageo (senza neanche prendere betabloccanti) , e, come te, sono stato rinviato da Erode a Pilato.
Per cui, visto che ormai sono abbastanza vecchio, aspetterò pazientemente che a risolvere il mio problema ci pensi la "comare secca"!
;)

Ipazia

La pandemia, convertitasi in covidemia, è stata una caduta degli dei della competenza che emerge sempre più a livello medico, sociologico, politico e mediatico. Il santo Graal settimino, strombazzato come miracoloso al di là di quello che scientificamente se ne sa, sta operando il miracolo, più o meno come l'anno scorso quando non c'era. Impossibile che la loggia economico-scientifica globale non ne abbia azzeccata una, ma i coni d'ombra di tutta la vicenda non hanno certo giocato a favore di Bigscience. Qualcosa di sicuro rimarrà nella memoria storica: l'indecente balletto degli esperti, sottotraccia bigpharma, e sopratraccia virustar.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Donalduck

#7
Citazione di: Eutidemo il 20 Maggio 2021, 13:47:38 PM
Ciò premesso, pertanto, molto spesso, si tratta solo apparentemente di pareri "contraddittori"; bensì, semplicemente, di opinioni espresse nell'ottica della specifica specializzazione sanitaria di ciascuno degli intervenuti ad uno specifico dibattito televisivo.
Le quali opinioni, al di fuori di un consulto integrato di specialisti di varia natura, può risultare non tanto "sbagliato" in sè, quanto, piuttosto "parziale"; o, quantomeno, un po' troppo univoco.

E, ovviamente, quando qualcuno "va troppo fuori del suo settore specialistico", magari forzato dall'ignorante intervistatore, rischia, talvolta, di dichiarare cose alquanto opinabili.
Ma poiché la maggior parte degli spettatori è costituita da "fascisti concettuali", i quali, cioè, sono abituati a "fare grossolanamente di tutta l'erba un fascio", pensando che i medici che intervengono ai dibattiti siano tutti "esperti" di una stessa cosa, è naturale che essi si indignino, e cadano in confusione.
Concordo in linea di massima con questa descrizione dei fatti, ma ritengo che vadano fatte alcune precisazioni:

E' vero che i diversi specialisti di diverse branche hanno punti di vista diversi dovuti alla loro specifica formazione, ma niente può giustificare la sicumera con cui spesso esprimono le loro opinioni (il caso più eclatante è stato forse quello del "visus clinicamente morto" di Zangrillo). Questo è un problema endemico della classe medica, in particolare di primari e presunti  "luminari", capaci di dire le più grandi castronerie ostentando la massima sicurezza. Il fatto che abbiano specializzazioni limitate non impedisce loro di informarsi sentendo specialisti di altre branche, inoltre, se non sono completamente stupidi o accecati dalla presunzione, hanno tutti i mezzi per rendersi conto che le loro opinioni sono un punto di vista parziale e come tale lo dovrebbero presentare.
Sono convinto che sia un dovere verso sé stessi e la società diffidare di questi medici per principio, e fidarsi (sempre con riserva) solo di professionisti conosciuti personalmente (o anche eventualmente da altre persone di cui ci si fida) che abbiano dato buona prova di sé (come del resto per tutte le professioni).

Il "fascismo concettuale" va spiegato e precisato. Si tratta del bisogno di semplicità e chiarezza trasformato in irresponsabile distorsione dei fatti, teso a far diventare semplice e chiaro ciò che non lo è affatto. A sua volta causato dal bisogno di scaricarsi responsabilità e delegare le proprie scelte ad altri; anche se non ci sono i presupposti per fidarsi, ci si fida perché se ne sente il bisogno, e senza andare troppo per il sottile. E quando qualcuno dice le cose come stanno, ossia che le certezze sono molte di meno di quanto si tenda a pensare e che (in particolare per il covid) molte cose semplicemente non si sanno, scatta l'indignazione fuori luogo e la richiesta pressante di chiarezza. Nonostante sia evidente che la medicina, anche al suo meglio, ha enormi limiti, uno va dal medico e si aspetta che risolva senza fallo i suoi problemi. Questo è un travisamento permanente della realtà. Del resto molti medici, alcuni per rassicurare i pazienti (col conseguente effetto placebo) altri per semplice presunzione tendono ad assecondare queste false credenze. E le serie televisive su medici alla Sherlock Holmes non migliorano la situazione

Donalduck

Citazione di: Eutidemo il 22 Maggio 2021, 04:53:39 AM
Citazione di: Alexander il 21 Maggio 2021, 08:24:15 AM
Sono perfettamente d'accordo. E' paradossale vedere che, in un'epoca in cui si proclama il superamento di ogni assoluto, le persone tendono spessissimo ad assolutizzare le proprie esternazioni. Che sia dovuto al fatto che l'individualismo/narcisismo esasperato in cui siamo immersi ("età dei selfie" è stata anche definita) spinge molti a prendersi un pò troppo sul serio? Sembra che ci sia un bisogno di proiezione del proprio ego. Poi l'iper-specializzazione ha il suo rovescio della medaglia: io prendo i betabloccanti per l'ipertensione che mi provocano un reflusso gastroesofageo fastidiosissimo. Il cardiologo mi ha detto di parlarne con il gastroenterologo e il gastroenterologo mi ha detto di parlarne con il cardiologo. Risultato: continuo a prenderli e a tenermi il reflusso... :'(
Almeno i cinesi avevano una visione più olistica della medicina.
Sottoscrivo in pieno!
Anche io soffro di un fastidiosissimo reflusso gastroesofageo (senza neanche prendere betabloccanti) , e, come te, sono stato rinviato da Erode a Pilato.
Per cui, visto che ormai sono abbastanza vecchio, aspetterò pazientemente che a risolvere il mio problema ci pensi la "comare secca"!
;)
Mi accodo ai sofferenti di riflusso gastroesofageo. Ma vorrei far notare, ricollegandomi anche al precedente mio post, che la medicina su molti disturbi gastrointestinali ha ben poche armi, e la maggior parte dei disturbi che non passano con una buona dieta sono destinati a permanere o scomparire "spontaneamente", insomma non c'è da aspettarsi molto da interventi medici, in particolare farmacologici.

Ipazia

L'attività sportiva aerobica abbassa la pressione e riduce i fattori psicosomatici del rigurgito esofageo. Con ponderazione secondo l'età, ma io in età giovanile ho risolto così un fastidiosissimo rigurgito curato con benzodiazepine che ho ben presto abbandonato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Concordo con i pareri espressi e vorrei aggiungere qualcosa in proposito. Quando esplose la faccenda sono stato per un paio di settimane a prender nota di dati su contagiati, terapie intensive, deceduti, ma ben presto mi sono reso conto che i dati resi dal ministero della salute non erano manipolabili in modo adeguato per mancanza di protocolli omogenei sul rilevamento di tali dati. Col tempo poi ho escluso il covid dalle mie preoccupazioni confidando in una sorte a me favorevole.
Ho rifiutato il vaccino in modo razionale giacché non nutro alcuna fiducia nelle case farmaceutiche e nei nostri esperti e l'ho rifiutato a livello emotivo poiché non volevo perturbare l'equilibio del mio corpo. Di fatto mi sentivo bene e non ritenevo opportuno prendere un farmaco (devo dire che per natura non sono un tipo molto versato alla cultura della prevenzione). Mi ricordo in ogni caso che gli esperti dubitavano sull'entrata in scena di un vaccino a breve termine dati i tempi determinati dalle procedure per ottenere vaccini affidabili. Mi ricordo pure i loro commenti sullo sputnik, negativi soprattutto per i tempi in cui il vaccino era stato prodotto. Ricordo pure che tali commenti cessarono (Crisanti a parte che scatenò scalpore) quando poco tempo dopo (un'inezia a ben guardare nell'economia della produzione del vaccino secondo i vari esperti che a suo tempo si erano espressi) arrivarono in piazza i vaccini nostrani.
Concludendo ritengo che i nostri esperti ci illustrano non molto bene la loro sapienza (come messo in evidenza dai vostri post) nel mentre che non illustrano affatto la loro ignoranza. In sintesi, la scienza trasmette molto bene la sua sapienza, ma diviene ai miei occhi arrogante eludendo il fatto che in fondo, finché si cerca, vuol dire che siamo ignoranti