COVID. Teoria dei giochi: dilemma del prigioniero e della caccia al cervo

Aperto da Eutidemo, 01 Dicembre 2020, 13:01:07 PM

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Eutidemo

Come è noto, la "Teoria dei Giochi" è la disciplina scientifica che studia il comportamento e le decisioni dei soggetti "razionali" (o presunti tali) in un contesto di interdipendenza strategica; quest'ultima, si verifica in tutte quelle situazioni in cui le scelte di un individuo influenzano anche le scelte e le situazioni degli altri individui.
Il principale oggetto di studio della teoria dei giochi sono quelle situazioni di interazione in cui gli individui sono costretti a intraprendere una strategia di competizione e/o di cooperazione; la qualcosa talvolta accade, senza che essi possano utilmente comunicare tra di loro per mettersi accordo.
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Esempio tipico di tale situazione, è quella cosiddetta del "dilemma del prigioniero", che fu concepito, all'Università di Stanford nel 1950, dal matematico Albert William Tucker; il quale ne trasse "teoria dei giochi non cooperativi a mosse simultanee."
La formulazione di Tucker era più o meno la seguente.
a) Due presunti criminali vengono accusati di aver commesso un determinato delitto.
b) Il giudice li imprigiona in due locali separati, senza possibilità di consultarsi, e li informa separatamente delle conseguenze della loro decisione individuale, che può essere quella di confessare o quella di negare di aver commesso il crimine.
c) Il giudice spiega loro che:
- se entrambi confessano, verrà loro applicata una pena di sei mesi di reclusione a testa;
- se entrambi negano, la pena sarà derubricata ad un pretestuoso reato minore per soli tre mesi di reclusione per ciascuno dei due (visto che, senza confessione, le prove del reato maggiore sono unicamente di natura indiziaria, e, quindi, non sufficienti per condannarli);
- se, infine, uno confessa e l'altro nega, la pena verrà ridotta a chi ha ammesso la responsabilità del crimine a un solo mese di reclusione, mentre verrà raddoppiata a dodici mesi a chi nega.
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Per quanto concerne il COVID19, almeno secondo me, la "Teoria dei Giochi" assume importanza sotto vari aspetti, che, qui di seguito, cercherò di analizzare.

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A)
UTILIZZO DELLE MASCHERINE
Ai fini della "teoria dei giochi" (solo molto limitatamente applicabile a tali strumenti protettivi),   di solito si parla di "mascherine anticovid", in modo un po' troppo generico, senza tenere conto della "radicale" differenza tra quelle meramente chirurgiche, quelle realizzate "in economia" e quelle FFP; tutte e tre le tipologie, peraltro, potrebbero essere suddivise in ulteriori sottocategorie, sulle quali sorvoliamo per non stare a complicare troppo la questione.
In generale, però, si può comunque  affermare che:
a)
Le mascherine FFP sono più costose e più fastidiose da indossare (per via del maggior filtraggio che rende più difficile la respirazione); però, oltre ad impedire di contagiare gli altri, danno a chi le usa una protezione così elevata dalle contaminazioni esterne (92%/98%), che i loro utilizzatori possono altamente infischiarsene di come si comportano gli altri;
b)
Le mascherine chirurgiche, e quelle realizzate "in economia", invece,  sono meno costose e meno fastidiose da indossare (per via del minor filtraggio che rende più agevole la respirazione); però, pur impedendo di contagiare gli altri,  danno a chi le usa una protezione così infima dalle contaminazioni esterne (circa il 20%, nel migliore dei casi), che i loro utilizzatori possono stare tranquilli soltanto se si trovano a contatto con soggetti che, a loro volta, indossino mascherine:
- di buona qualità;
- adeguatamente igienizzate;
- correttamente indossate.
Altrimenti si rischia la sceneggiata del famoso coro dell'"Ifigonia", composto a Torino nel 1928 da Hertz De Benedetti:
"Noi siam le Vergini dai candidi manti,
siam rotte di dietro ma sane davanti."
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Ciò premesso, secondo me, un individuo razionale, forzando un po' il senso della teoria dei giochi, dovrebbe scartare a priori l'uso delle mascherine del secondo genere; ed infatti,  esse conferirebbero una immunità collettiva solo se:
- "tutti" le indossero in modo corretto;
- se fossero "tutte" di buona qualità;
- se fossero "tutte" adeguatamente igienizzate.
Cosa che, come nel caso dei prigionieri chiusi in celle separate, è impossibile sapere in mezzo ad un assembramento anonimo (di qualunque dimensione esso sia)!
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Ed infatti, se in una angusta sala d'aspetto si trovano seduti due individui entrambi dotati di una "mascherina chirurgica", o in economia:
- se entrambi ne indossano un tipo di buona qualità, adeguatamente igienizzata, e correttamente indossata (col naso ed il mento coperti) sono entrambi al sicuro dal contagio, perchè nessuno dei due può contagiare l'altro;
- se, invece, entrambi  indossano una mascherina scadente, oppure male igienizzata, o male indossata,  sono entrambi a rischio di contagio;
- se, infine, uno ha una mascherina adeguata e l'altro no, quello che ha la mascherina adeguata protegge l'altro, ma non se stesso!
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Ovviamente, anche una mascherina FFP, se scadente, oppure male igienizzata, o male indossata, non protegge molto nè se stessi nè gli altri.
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B)
UTILIZZO DELL'APP IMMUNI
Mentre, come ho già detto, la "Teoria dei Giochi" può essere applicata all'uso della mascherina solo forzandone un po' il senso, ed applicandola quasi in senso metaforico, essa, invece, si attaglia perfettamente all'uso, o meno, dell'"App Immuni".
***
Qualche statistica
Per meglio comprendere come tale teoria trovi concreta applicazione al riguardo, giova previamente fornire qualche dato statistico (fonte INFO-DATA).
Secondo gli ultimi rilevamenti "ufficiali", a fine estate avevano scaricato l'applicazione 6.4 milioni di persone, ossia il 17% degli smartphone che ci sono in Italia; percentuale, questa, assolutamente insufficiente per far funzionare il sistema di tracciamento.
Però nei primi 7 giorni di rientro a scuola, a settembre, la percentuale è "schizzata" verso l'alto, perchè, in meno di una settimana, è stato scaricato più di mezzo milione di app (512.000).
Dati ufficiali più attuali non ne rinvengo!
Sempre a settembre, però, secondo INFO-DATA, risultano altri due numeri molto significativi, soprattutto se interpretati secondo la "Teoria dei Giochi"
a)
Sono 299 gli utenti positivi dal 1 giugno  che avevano l'"app immuni" e hanno caricato le loro chiavi: 21 a giugno, 38 a luglio e 96 in agosto, e 144 nei primi 24 giorni di settembre.
b)
Su 4490 "notifiche" registrate dal 13 luglio, ben 1.109 sono pervenute solo negli ultimi 10 giorni del rilevamento, cioè ai primi di settembre; il che era un chiaro segnale di allarme della seconda ondata in arrivo, che, però, è stato ignorato.
(NOTA: Le "notifiche" sono le segnalazioni di persone entrate in contatto con i positivi al virus.)
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Aspetto psicologico
Sotto il profilo meramente psicologico, come giustamente osserva S.Gozzano a pag.100 di MIND di settembre 2020, la riluttanza a scaricare l'applicazione deriva precipuamente dal fatto che scaricarla: "...porta ad un senso di omologazione (e di essere "controllati"), e priva del senso di scelta che ciascuno vuole liberamente adottare nei confronti degli altri".
Il che, secondo me, è molto poco razionale, perchè, se ci si accorge di essere positivi, avvisare i propri contatti per "telefono" ovvero tramite "notifica online" (che raggiunge anche gli estranei), non mi pare che faccia una gran differenza; in entrambi i casi, infatti, secondo me siamo di fronte ad una ineludibile scelta di carattere etico.
SEGUE

Eutidemo

PROSEGUE DA SOPRA
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TEORIA DEI GIOCHI
Sotto il profilo della teoria in questione (che, comunque, ha pur sempre natura "psicologica"), vale la pena di usare l'app Immuni, o è meglio evitare di consegnare i propri dati a dei server pubblici e rischiare quarantene cautelative?
Peraltro, fino a due/tre mesi fa, una persona intelligente avrebbe potuto porsi anche la seguente domanda:
"Per adesso sembra che le cose vadano benino, ma, se il virus tornasse in autunno, come molti virologi sospettano, non sarebbe molto utile  avere un'app che ci informa per tempo sulla sua diffusione? Nessuno di noi vuole tornare ad essere rinchiuso in casa come nei mesi scorsi. Quindi, anche nel mio interesse, che è un riflesso di quello collettivo, forse mi converebbe scaricarla!"
***
Tradotto nel "dilemma del prigioniero", la faccenda potrebbe suonare più o meno così:
a)
Se uso l'"app immuni", oltre ad essere schedato in un server statale, se ricevo la "notifica" di essere stato a contatto con un contagiato, mi toccano 14 giorni di  "isolamento fiduciario"; però non so se anche gli altri lo farebbero, così come un prigioniero non sa cosa ha intenzione di fare l'altro prigioniero, per cui potrei essere costretto a fare un sacrificio inutile, ed a subire un inutile disagio (particolarmente oneroso nel caso dei lavoratori autonomi).
b)
Però, se uso l'"app immuni", e ricevo la "notifica" di essere stato a contatto con un contagiato, è vero che verrò schedato in un server statale e che mi toccheranno 14 giorni di  "isolamento fiduciario" senza sapere se gli altri saranno altrettanto diligenti; però, essendo messo sull'avviso, potrei anche scoprire per tempo di essere infetto pure io (facendomi un tampone), e, così, potrei salvarmi la vita.
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L'equilibrio di Nash .
Si tratta di una combinazione di "mosse" (tecnicamente definito "profilo di strategie") per la quale nessun giocatore riceve un beneficio maggiore nel variare la propria scelta; Nash dimostrò che, date certe condizioni, esiste sempre un equilibrio nel quale ciascun giocatore deciderà la sua mossa indipendentemente da quella dell'avversario e non la varierebbe nemmeno se conoscesse quest'ultima.
Per cui, secondo alcuni (come S.Gozzano), nella caso dell'app.immuni dovrebbe tendere a prevalere la soluzione strategica di Nash, a cui accenneremo sotto.
***
Scenari collettivi.
A prescindere dagli scenari individuali, possono ipotizzarsi due possibili diversi scenari collettivi (senza tenere conto del vaccino, ma anche tenendone conto):
1) Scenario positivo.
E' quello in cui, alla fine, almeno il 60% degli italiani scarica l'app e rende possibile il tracciamento della maggior parte degli eventuali nuovi contagi.
In tal caso, il rischio di contagio viene progressivamente ridotto sempre di più (anche grazie alle altre misure di contenimento), l'economia ha modo di ripartire in sicurezza, di rimanere stabile e prospera nel tempo, e la vita può tornare ad essere "quasi" quella dei giorni prima della crisi.
2) Scenario negativo.
E' quello in cui non si arriverà mai al 60% degli italiani che hanno scaricato l'app,  e, quindi,  non sarà mai possibile il tracciamento della maggior parte degli eventuali nuovi contagi.
In tal caso, dopo provvisori rallentamenti, non potendo essere adeguatamente monitorata, la curva dei contagi (sia pure anche per altri motivi) si rialzerà e il governo si troverà costretto ad adottare nuove misure drastiche; per cui l'economia non riuscirà a ripartire in modo stabile e si dovrà tornare a restrizioni che si sperava fossero ormai superate.
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Dilemma del prigioniero a livello individuale/collettivo.
Tradotta tale "alternativa collettiva" al livello di "dilemma del prigioniero", ciascuno potrebbe ragionare come segue:
a)
"Se almeno il 60% degli italiani usasse l'app, allora a me converrebbe non usarla, perché così:
- la maggior parte dei cittadini verrebbe tracciata e quindi la curva rimarrebbe comunque sotto controllo, anche senza il mio personale contributo;
- io non correrei il rischio di dare i miei dati a server sconosciuti e di incorrere in isolamenti fiduciari."
b)
"Se almeno il 60% degli italiani "non" usasse l'app, anche in tal caso a me converrebbe non usarla perché:
- anche se io fossi uno dei pochi ad usarla, ciò non sarebbe comunque sufficiente a controllare il contagio
- io non correrei il rischio di dare i miei dati a server sconosciuti e di incorrere in isolamenti fiduciari."
DUNQUE:
"Che gli altri usino l'app o meno, a me, personalmente, conviene comunque non scaricarla e utilizzarla!"
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Analizzando "individualmente" il problema come un "Dilemma del Prigioniero" quindi, sembrerebbe che nessuno di noi abbia alcun incentivo ad usare l'app; cioè, "non usare" l'app risulta qui la risposta più vantaggiosa indipendentemente da cosa facciano gli altri. E', cioè, la "scelta dominante" secondo la l'"equilibrio di Nash".
Ed infatti, almeno finora, sembra che sia quello che è effettivamente successo!
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PARADOSSO.
In effetti, in questo caso, la soluzione di Nash ci conduce ad un "paradosso", in quanto essa contribuisce -così come ha oggettivamente contribuito assieme ad altre concause- al ritorno del virus con conseguente grave crisi economica; risultato che, ovviamente, non è desiderabile nè a livello "collettivo" nè a livello "individuale" (e, per così dire, "egoistico").
Ed infatti non c'è dubbio alcuno che, se almeno il 60% degli Italiani avesse scaricato l'app entro la scorsa estate, questo non avrebbe certo evitato la "seconda ondata" (imputabile precipuamente ad altri comportamenti sbagliati), ma, "di sicuro", avrebbe almeno contribuito a contenerla un po'.
Negarlo sarebbe sciocco!
***
Per cui, secondo alcuni studiosi, come Paolo Galeazzi (ricercatore della University of Copenhagen), e Gaia Belardinelli (ricercatrice al CIBS), il "Dilemma del Prigioniero" potrebbe essere un modello inadeguato a risolvere il problema decisionale in discussione, in quanto si limita a considerare la decisione che gli individui devono prendere esclusivamente in  una "prospettiva individualistica"; ovvero tale per cui ciascun individuo considera solo il proprio vantaggio e non quello sociale, e tale per cui la scelta più vantaggiosa non dipende da ciò che scelgono gli altri.
***
Il "Dilemma della Caccia Al Cervo"
Per cui, volendo rappresentare correttamente il problema decisionale dell'app Immuni, e, secondo me, del COVID19 in generale (mascherine comprese), dovremmo forse ricorrere ad un modello in cui la scelta migliore è "dipendente", e non "indipendente", dal comportamento degli altri.
Un "gioco" di questo tipo è quello rappresentato dal cosiddetto  "Dilemma della Caccia al Cervo", così come qui di seguito molto sinteticamente descritto:
a)
Due individui, per procacciarsi del cibo, devono decidere se cacciare una lepre o un cervo.
b)
Una lepre garantisce cibo ad un individuo per due giorni, e ciascun cacciatore può cacciare una lepre individualmente, senza bisogno dell'aiuto dell'altro.
c)
Un cervo invece è un bottino più grosso, che basta per la sopravvivenza di due individui per tre giorni, ma fuori dalla portata di un solo cacciatore.
d)
Entrambi, quindi, sanno che solo cooperando riuscirebbero ad avere successo.
Alla stregua di tale ipotesi di "gioco", il problema decisionale prevede la scelta tra un obiettivo minore ma raggiungibile individualmente (lepre), e un obiettivo maggiore ma possibile solo se gli individui sono disposti a collaborare (cervo).
Come, di fatto, è "evolutivamente" accaduto con l'"homo sapiens"!
In tal caso:
- l'obiettivo minore (lepre) rappresenta la scelta più sicura, perché non comporta il rischio di tornare a casa a mani vuote (meglio un uovo oggi che una gallina domani).
- l'obiettivo maggiore (cervo) rappresenta la scelta più proficua, ma meno sicura, perché dipende anche dalle decisioni altrui.
In questo modello la scelta migliore dipende dunque da cosa scelgono di fare gli altri: che loro decidano di cacciare la lepre o il cervo, a noi conviene fare lo stesso.
***
Soluzione del "Dilemma della Caccia Al Cervo".
Se rappresentiamo la situazione attuale dell'app immuni come una Caccia al Cervo, dove l'obiettivo maggiore è lo "scenario positivo", avremo  che:
- Se gli altri usano l'app, a noi conviene usarla.
- Se gli altri non la usano, a noi conviene non usarla.
- Conclusione: ci conviene fare quello che fanno gli altri.
***
Differenza tra il "Dilemma della Caccia Al Cervo" e il "Dilemma del Prigioniero"
Nel primo caso, a differenza che nel secondo, ci sono due situazioni di equilibrio:
- sia quella in cui tutti usano l'app, ovvero lo scenario positivo;
- sia quella in cui nessuno la usa, ovvero lo scenario negativo.
Adottando tale schema strategico, dunque, lo scenario positivo non viene escluso a priori dagli esiti razionali, come invece, per le ragioni sopra spiegate, accade nel caso del Dilemma del Prigioniero; il problema, però, è come fare ed evitare l'equilibrio dello scenario negativo (anch'esso teoricamente possibile)?
Ed infatti, come osservano i due ricercatori sopra citati, così come per i cacciatori  supporre che l'obiettivo maggiore (cervo) sia preferito da tutti non basta per concludere che sarà proprio quello lo scenario a verificarsi; ed infatti, ciò che avverrà dipende dalle convinzioni che abbiamo su quello che faranno gli altri.
Cioè, detto in soldoni, se non ci fidiamo della collaborazione del nostro compagno di caccia e crediamo che alla fine lui sceglierà di cacciare la lepre, allora sarà per noi più sicuro fare la stessa cosa. Allo stesso modo, se non ci fidiamo della cooperazione dei nostri concittadini e crediamo che in molti non useranno l'app, sarà per noi più sicuro non usarla.
Conclusione
Per cui, alla fin fine, i politici i giornalisti e gli "opinions makers" in generale, sono i maggiori responsabili del verificarsi di uno scenario positivo o di uno negativo, a seconda di come presentano la faccenda dell'app immuni; ed infatti, se l'uso dell'app viene pretestuosamente associato ai molteplici rischi per la nostra privacy, ai disagi di un eventuale isolamento prudenziale in caso di notifica ecc. ecc., più che ai suoi indubbi vantaggi individuali e collettivi, la popolazione chiaramente tenderà ad essere meno incline a scaricarla ed utilizzarla.
Per creare fiducia nel comportamento pro-sociale di tutti è quindi fondamentale che da un lato i giornalisti si impegnino a dare le notizie nel modo più oggettivo e scientifico possibile, ad affiancare i vantaggi ai rischi, e che dall'altro i politici non strumentalizzino temi importanti come l'uso dell'app ai fini di polarizzare la popolazione e attrarre un facile consenso.
Per quanto, infine, riguarda noi comuni cittadini, è invece importante ricordare che solo tramite la collaborazione e la fiducia reciproca sarà possibile raggiungere lo scenario positivo, e, quindi, uscire dalla crisi sanitaria ed economica una volta per tutte; il vero vaccino che ci salverà, sarà quello della riflessione obbiettiva e dell'intelligenza collaborativa.
***
L'"homo sapiens" ha avuto il successo evolutivo che ha avuto, perchè si è dedicato prevalentemente alla caccia di gruppo, e non a quella individuale!
Non accontentatevi della lepre! ;)
***

doxa

Eutidemo ha scritto
CitazioneCome è noto, la "Teoria dei Giochi" è la disciplina scientifica che studia il comportamento e le decisioni dei soggetti "razionali" (o presunti tali) in un contesto di interdipendenza strategica; quest'ultima, si verifica in tutte quelle situazioni in cui le scelte di un individuo influenzano anche le scelte e le situazioni degli altri individui.

Buon pomeriggio Eutidemo, permittimi l'intermezzo dal serio al faceto. Che ne pensi se per evitare il contagio trascorro il tempo della veglia su un'alta colonna, come Simone lo stilita o Daniele lo stilita ? Tale scelta è razionale per la "teoria dei giochi" ?






CitazioneL'"homo sapiens" ha avuto il successo evolutivo che ha avuto, perchè si è dedicato prevalentemente alla caccia di gruppo, e non a quella individuale!
Non accontentatevi della lepre!

Gli stiliti anziché rincorrere la lepre preferivano farsi servire. Mandavano in basso la corda con il cestello per le vivande, ma a volte quel cestello rimaneva vuoto. :D ;)

Penso che nostro tempo morirebbero di stenti. :)

Cordialità







bobmax

A mio avviso la teoria dei giochi può essere utile per tentare di decifrare la problematica dell'uso della app Immuni.
Tuttavia, questa teoria dà per scontate condizioni che nella realtà non lo sono per nulla.

Non mi riferisco qui nello specifico ai sospetti di possibili abusi nell'uso della app, comunque mai superabili del tutto.
Ma alla fiducia che attualmente riscuotono le istituzioni che ne propongono l'utilizzo.

La Teoria dei giochi richiede, seppur implicitamente, di sospendere ogni dubbio riguardo a chi propone il gioco così come alle inevitabili condizioni al contorno.
E' infatti una "teoria".

Nella vita reale, invece, le condizioni al contorno, la valutazione sull'attendibilità di chi propone il gioco, sono fondamentali.

Stiamo ora vivendo un periodo di dilagante mediocrità. Dove la qualità politica, tecnica, scientifica è messa in discussione, e a ragione. Una tale insipienza da fomentare i più assurdi negazionismi.

Più che motivata quindi è la mancanza di fiducia.
E quando manca la fiducia, qualsiasi sospetto, anche il più assurdo, può essere sufficiente a bloccare la partecipazione al gioco.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Citazione di: doxa il 01 Dicembre 2020, 14:03:04 PM
Eutidemo ha scritto
CitazioneCome è noto, la "Teoria dei Giochi" è la disciplina scientifica che studia il comportamento e le decisioni dei soggetti "razionali" (o presunti tali) in un contesto di interdipendenza strategica; quest'ultima, si verifica in tutte quelle situazioni in cui le scelte di un individuo influenzano anche le scelte e le situazioni degli altri individui.

Buon pomeriggio Eutidemo, permittimi l'intermezzo dal serio al faceto. Che ne pensi se per evitare il contagio trascorro il tempo della veglia su un'alta colonna, come Simone lo stilita o Daniele lo stilita ? Tale scelta è razionale per la "teoria dei giochi" ?






CitazioneL'"homo sapiens" ha avuto il successo evolutivo che ha avuto, perchè si è dedicato prevalentemente alla caccia di gruppo, e non a quella individuale!
Non accontentatevi della lepre!

Gli stiliti anziché rincorrere la lepre preferivano farsi servire. Mandavano in basso la corda con il cestello per le vivande, ma a volte quel cestello rimaneva vuoto. :D ;)

Penso che nostro tempo morirebbero di stenti. :)

Cordialità


Se per evitare il contagio trascorrerai il tempo della veglia su un'alta colonna, come Simone lo stilita o Daniele lo stilita, si tratterà sicuramente di una scelta razionale secondo la "teoria dei giochi"; sempre, però, che qualcuno ti metta qualcosa da mangiare nel cestello! ;)

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
La teoria dei giochi, almeno in campo giudiziario, ha sicuramente dei rilevanti effetti pratici; ed infatti l'ho vista applicare molto spesso, per estorcere confessioni agli inquisiti (peraltro, non sempre veritiere).
***
Per quanto concerne l'"app immuni", mi sembra che, purtroppo, come ho spiegato, l'equilibrio di Nash, che è un corollario del "dilemma del prigioniero" si sia verificato sul serio; però la mia, almeno per ora, è solo una impressione ancora tutta da dimostrare.
***
Sono invece d'accordo con te sul fatto che il fallimento dell'iniziativa sia stato, almeno in parte dovuto, alla sfiducia che attualmente riscuotono le istituzioni che ne propongono l'utilizzo; e, questo, anche grazie alla propaganda negativa fatta, per mere finalità elettorali, dalla parte politica avversa.
***
A prescindere da tale pretestuosa propaganda negativa, però, non c'è dubbio alcuno, come scrivi tu, che  il fallimento dell'iniziativa sia stato dovuto anche ad un periodo di dilagante mediocrità; laddove la qualità politica, tecnica, scientifica dell'informazione viene costantemente messa in discussione, sia a "torto" che a "ragione".
***
Ed infatti, la qualità politica, tecnica, e scientifica dell'informazione:
- è stata messa "a torto" in discussione da parte di totali "ignorantioti", che non avrebbero il diritto di mettere in dubbio neanche le profezie di fra' Celestino da Pisciocavallo;
- è stata messa "a ragione" in discussione da parte di comuni cittadini, i quali, pur non essendo degli "scienziati", di fronte alla dichiarazioni contraddittorie di esperti o presunti tali, hanno in molti casi perso fiducia anche in loro.
***
Con riferimento a quest'ultimo aspetto, tuttavia, sto conducendo degli approfondimenti dai quali, almeno per ora, cominciano ad emergere elementi molto illuminanti ed interessanti.
Ad esempio, ho rilevato che, alcune volte anche personaggi pubblici molto autorevoli, e non certo in malafede politica, colgono "contraddizioni degli esperti" laddove non ce ne sono affatto.
***
Ad esempio:
a)
Sono rimasto esterrefatto da un incredibile "sbandamento logico" da parte di Lilli Gruber, nella trasmissione OTTO E MEZZO di GIOVEDI' 12 NOVEMBRE
Ed infatti, lei trova che costituisca un messaggio contraddittorio da parte degli esperti intervenuti nella trasmissione, affermare:
- che un italiano su sessanta sia contagiato e che la percentuale sia in aumento;
- e, nel contempo, affermare che la curva dei contagiati si stia raffreddando.
Lei si stupiva che gli esperti dessero messaggi così contrastanti tra di loro.
Io, invece, mi stupisco e mi preoccupo del suo stupore, che trovo incredibile in una persona intelligente; e, a dire il vero, troverei incredibile anche in una persona non troppo intelligente, che, però, non sia del tutto deficiente!
Ed infatti il rallentamento della crescita dei nuovi contagi, non significa affatto che stia diminuendo il numero dei contagiati, il quale invece è in continuo aumento; ma significa soltanto che sta diminuendo (un pochino) la velocità con la quale si verifica tale aumento!
Non ci vuole mica un genio per capire una differenza tanto semplice; lei, invece, dice che è una cosa difficile da capire da parte del comune cittadino!
Se così fosse, tanto vale dare le dimissioni da "homo sapiens", e lasciarci estinguere dal COVID!
b)
Sono rimasto esterrefatto anche da un incredibile "sbandamento logico" da parte di Paolo Mieli, nella trasmissione OTTO E MEZZO di MERCOLEDI' 18 NOVEMBRE (non sono sicuro della data), nella quale ha più volte ripetuto che era un po' preoccupato per la sua salute, nel farsi un vaccino "SICURO AL 95%", distorcendo completamente l'informazione degli esperti, che, invece, parlavano, di un vaccino "EFFICACE AL 95%"; confondendo così il concetto di "SICUREZZA", che riguarda il rischio di ricevere danni dalla vaccinazione (la quale, una volta intervenuta l'autorizzazione EU, sarà del 99,987%) con il concetto di "EFFICACIA", che, invece, riguarda le "chance" che un vaccino ha di impedire il contagio.
E potrei continuare a lungo, circa i fraintendimenti (presumo) in "buona fede" di analoghi autorevoli "opinions makers".
***
Se poi dovessi elencare i fraintendimenti in palese "malafede", l'elenco non finirebbe più.
Ad esempio, più volte il Direttore del Giornale Sallusti ha ripetuto, e tutt'ora va ripetendo, che : -Il capo del comitato tecnico scientifico dichiarò "Guardate, ragazzi, io la mascherina non la porto!"-
Trovo estremamente "disdicevole" che vengano così gravemente distorte  le dichiarazioni altrui:
- non solo "estrapolandole" dal contesto;
- ma addirittura "mutilandole" concettualmente.
Ed infatti, sia lui, sia il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, sia il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, rispondendo a chi domandava loro se il comitato tecnico scientifico avesse in programma di consigliare l'uso obbligatorio di mascherine  (quando ancora si era all'inizio dell'epidemia, e la cosa era ancora controversa in tutto il mondo), dissero una cosa completamente diversa da quella riferita da Sallusti e da altri corifei.
Il primo disse "La mascherina non la porto...se sono da solo", e la seconda parte della frase gli venne tagliata via.
E poi chiarì che "La mascherina è importante, quando non si rispettano le distanze, per evitare l'infezione da virus". E, ad ulteriore chiarimento del concetto, precisò: "Sappiamo perfettamente che le mascherine sono utili per prevenire il contagio da parte di un soggetto che alberga Covid-19 considerando anche l'esistenza di una quota di asintomatici infettanti"
***
Travisamenti a parte, poi, si tende a sostenere che "gli esperti si contraddicono spesso tra di loro", senza considerare di quali "esperti" si tratta;  ed infatti, almeno dalle mie indagini, quasi mai ho trovato contraddizioni tra "esperti" veri e propri di una stessa branca medico-scientifica, mentre, invece, ne ho trovate non poche tra esperti di branche diverse.
Ad esempio, non pochi "virologi" non si peritano di esprimere le proprie opininioni in un campo che non è assolutamente il loro, come quello "epidemiologico"; opinioni che, magari, valgono pun po' più delle mie e delle tue, ma non poi di molto, perchè i virologi, di "epidemiologia", non è che poi ne sappiano molto più di noi.
Per cui, in tal caso:
- non si hanno contraddizioni tra esperti di una stessa materia, bensì tra esperti di materie diverse...che farebbero meglio a tacere;
- i cittadini che si stupiscono di tali contraddizioni, dovrebbero accertarsi bene delle specifiche competenze professionali di chi le esprime, prima di dire che gli esperti si contraddicono tra di loro.
Se un otorino contraddice un dentista circa le modalità di estrazione di un dente, io non direi affatto che c'è una contraddizione di esperti al riguardo, ma solo che c'è un esperto che pontifica in una specializzazione diversa dalla sua.
Il che è molto diverso!
***
Un saluto!  ;)

bobmax

Ciao Eutidemo
In effetti ho un po' esagerato denunciando la mediocrità. Occorre distinguere. Perché fortunatamente vi sono ancora figure serie e affidabili. In caso di contrario la nostra società si sarebbe già sgretolata.

Tuttavia è ormai eclatante un liberi tutti. Una devastazione intellettuale, dove l'opposizione ne è una esplicita espressione.

Servirebbe allora una guida forte, risoluta e soprattutto affidabile.
Ma questo è proprio ciò che latita.

Non solo in politica.
La scena mediatica è occupata il più delle volte da mezze tacche.
È la corruzione che sta ormai dando i suoi frutti avvelenati.

Non ci si vergogna più delle figuracce che si fanno!
Ma una rinascita può venire solo dalla vergogna per i propri errori.

Tempo fa mi è capitato di vedere la Berlinguer incapace di comprendere che la diminuzione di un'accelerazione non significa rallentamento.

Eppure vi sono senz'altro validi professionisti, a cui è però impedito di emergere dai tanti incompetenti dalle laute prebende.

Ecco, occorrerebbe poter confrontare gli stipendi stratosferici di tanti personaggi pubblici con le loro effettive qualità. Ve ne sarebbero di tagli da applicare...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve bobmax. Naturalmente l'ottica di chi ha una certa età risente di un saggio detto che ereditai dalla mia ottima madre e che affermava "Ah, se gioventù sapesse !............Ah, se vecchiaia potesse !".


L'ottica di chi è più giovane di noi invece fa dire : "Questo mondo non va bene, e la colpa è dei vecchi, sia perchè son loro ad averlo fatto senza interpellarci, sia perchè essi sono ormai inadeguati e rimbambiti sia perchè essi insitono nell'esserci di peso visto che non producono più nulla e continuano a consumare, anche se poco !".

Il problema è la spersonalizzazione. La persona singola non deve avere più voce perchè :

       
  • non c'è bisogno dell'esperienza, delle nozioni dei singoli : tutta l'informazione che serve è ormai digitalizzata ed a disposizione di tutti, quindi gli ignoranti sono (almeno potenzialmente) allo stesso livello degli esperti. Basta saper usare un PC (o lo smartphone, che io definisco il PC degli asini frettolosi) e saper cercare ciò che interessa (e gli effetti di ciò si vedono benissimo!)
  • Possedere o vantare delle capacità spiccate, delle abilità, delle conoscenze non convenzionali è aspetto che - in nome degli ideali sessantotteschi e della democrazia, risulta del tutto discriminatorio. Solo i nazifascisti possono pensare che - oltre alle razze diverse - esistano anche intelligenze ed abilità diversificate.
Pertanto - all'interno della cialtronesca società nostrana - gli unici parametri che contano per affermarsi culturalmente, professionalmente etc. saranno :


       
  • la quantità di parole che si riescono a proferire nell'unità di tempo, moltiplicata per il numero degli ascoltatori (logorrea x audience = successo)
  • la carenza di sfiga
  • le raccomandazioni
  • la cerchia di amicizie, conoscenze,relazioni
  • la capacità di usare la lingua per detergere altrui parti del corpo
Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 01 Dicembre 2020, 18:21:31 PM
Ciao Eutidemo
In effetti ho un po' esagerato denunciando la mediocrità. Occorre distinguere. Perché fortunatamente vi sono ancora figure serie e affidabili. In caso di contrario la nostra società si sarebbe già sgretolata.

Tuttavia è ormai eclatante un liberi tutti. Una devastazione intellettuale, dove l'opposizione ne è una esplicita espressione.

Servirebbe allora una guida forte, risoluta e soprattutto affidabile.
Ma questo è proprio ciò che latita.


Non solo in politica.
La scena mediatica è occupata il più delle volte da mezze tacche.
È la corruzione che sta ormai dando i suoi frutti avvelenati.

Non ci si vergogna più delle figuracce che si fanno!
Ma una rinascita può venire solo dalla vergogna per i propri errori.

Tempo fa mi è capitato di vedere la Berlinguer incapace di comprendere che la diminuzione di un'accelerazione non significa rallentamento.

Eppure vi sono senz'altro validi professionisti, a cui è però impedito di emergere dai tanti incompetenti dalle laute prebende.

Ecco, occorrerebbe poter confrontare gli stipendi stratosferici di tanti personaggi pubblici con le loro effettive qualità. Ve ne sarebbero di tagli da applicare...


Ignoravo che, come la Gruber, anche la Berlinguer fosse incapace di comprendere che la diminuzione nell'accelerazione di un contagio non significa diminuzione del contagio stesso; "'nnamo bene, 'nnamo proppio bbene!"

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 01 Dicembre 2020, 18:21:31 PM
Ciao Eutidemo
In effetti ho un po' esagerato denunciando la mediocrità. Occorre distinguere. Perché fortunatamente vi sono ancora figure serie e affidabili. In caso di contrario la nostra società si sarebbe già sgretolata.

Tuttavia è ormai eclatante un liberi tutti. Una devastazione intellettuale, dove l'opposizione ne è una esplicita espressione.

Servirebbe allora una guida forte, risoluta e soprattutto affidabile.
Ma questo è proprio ciò che latita.

Non solo in politica.
La scena mediatica è occupata il più delle volte da mezze tacche.
È la corruzione che sta ormai dando i suoi frutti avvelenati.

Non ci si vergogna più delle figuracce che si fanno!
Ma una rinascita può venire solo dalla vergogna per i propri errori.

Tempo fa mi è capitato di vedere la Berlinguer incapace di comprendere che la diminuzione di un'accelerazione non significa rallentamento.

Eppure vi sono senz'altro validi professionisti, a cui è però impedito di emergere dai tanti incompetenti dalle laute prebende.

Ecco, occorrerebbe poter confrontare gli stipendi stratosferici di tanti personaggi pubblici con le loro effettive qualità. Ve ne sarebbero di tagli da applicare...


Ignoravo che, come la Gruber, anche la Berlinguer fosse incapace di comprendere che la diminuzione nell'accelerazione di un contagio non significa diminuzione del contagio stesso; "'nnamo bene, 'nnamo proppio bbene!"

bobmax

Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 06:25:39 AM
Ignoravo che, come la Gruber, anche la Berlinguer fosse incapace di comprendere che la diminuzione nell'accelerazione di un contagio non significa diminuzione del contagio stesso; "'nnamo bene, 'nnamo proppio bbene!"

È stato prima del virus. Non mi ricordo l'argomento specifico. Rammento però chiaramente l'espressione ottusa della Berlinguer che finiva per offendersi verso chi soltanto cercava di farle capire.

Ho saputo che per legge gli era stato a suo tempo decurtato lo stipendio a "soli" 240.000 euro, che è il massimo possibile.
Il padre di gira nella tomba...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 02 Dicembre 2020, 10:22:51 AM
Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2020, 06:25:39 AM
Ignoravo che, come la Gruber, anche la Berlinguer fosse incapace di comprendere che la diminuzione nell'accelerazione di un contagio non significa diminuzione del contagio stesso; "'nnamo bene, 'nnamo proppio bbene!"

È stato prima del virus. Non mi ricordo l'argomento specifico. Rammento però chiaramente l'espressione ottusa della Berlinguer che finiva per offendersi verso chi soltanto cercava di farle capire.

Ho saputo che per legge gli era stato a suo tempo decurtato lo stipendio a "soli" 240.000 euro, che è il massimo possibile.
Il padre di gira nella tomba...


Non sapere è perdonabile, ma rifiutarsi di capire no! ::)
Quanto agli stipendi privilegiati, il discorso sarebbe molto lungo; ma, visto che è quasi natale, forse è meglio soprassedere!

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