Contro la libertà d'informazione

Aperto da donquixote, 14 Aprile 2016, 21:15:11 PM

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donquixote

Citazione di: cvc il 23 Aprile 2016, 08:55:46 AM

Credo che nella libera informazione ci sia un equivoco. La libertà da tutelare è quella del cittadino di essere informato, altra cosa è il presunto diritto di libertà di chi propaga le notizie di fare della demagogia e di tentare di dirigere l'opinione pubblica a proprio piacimento o comunque trarre un beneficio personale dal proprio ruolo. Alla base dell'odierna società c'è una forte componente di cinismo per cui l'essere al centro dell'attenzione diventa subito un'occasione da sfruttare per scopi politici, commerciali, di carriera, ecc.  Mi sono stupito nel vedere un Corrado Augias, che peraltro ho sempre ammirato, intervenire in un talk show nel giorno degli attentati di Bruxelles ed approfittarne per reclamizzare il suo ultimo libro. C'è una superficialità di fondo nel nostro essere in quest'epoca nei confronti della quale, ahimè, pare non siano immuni nemmeno gli uomini colti. Quindi anche quando si parla di grandi valori come la libertà, lo si fa sempre coi toni della leggerezza e dell'indifferenza. Anche perché oramai viene a scemare anche la spontaneità, quando un fotografo nello scattare una foto sa bene l'effetto che la sua foto può creare a seconda del modo in cui la scatta. Il problema è che se le notizie circolano liberamente, ma ci arrivano già interpretate...

Quando la libertà d'informazione manca, aumenta la satira, che è la valvola di sfogo della censura. Infatti oggi i satiri dilagano, tanto che si arriva persino alla censura della satira, che è una sconfitta per la libertà d'informazione. Certo che i satiri dovrebbero però essere disinteressati e non faziosi. Oramai tutto è strumentale, tanto le affermazioni quanto le critiche alle affermazioni. E i poveri filosofi, che cercano di ricostruire la verità, sono costretti ad un super lavoro.
L'equivoco di fondo, sotteso a tutto ciò che accade nel mondo moderno, è che essendo scomparso il concetto di verità ed essendo rantolante quello di giustizia che da quello dipende direttamente l'unica ragione, ormai, per fare qualcosa è che questa produca denaro. L'informazione non sfugge ovviamente a questa regola di base per cui i "produttori" di informazione lavorano al solo scopo di venderla e quindi non si preoccuperanno di informare in maniera corretta e veritiera ma tenderanno sempre più ad offrire un prodotto che sia attraente per il pubblico pagante, che nella grandissima maggioranza vuole essere blandito nelle proprie convinzioni e nei propri sentimenti (anche quelli più bassamente inconfessabili).  L'informazione quindi non è più (e forse non è mai stata) un modo per aumentare la sapienza di un popolo ma uno specchio, formalmente più attraente perchè apparentemente più "colto" ed educato, delle pulsioni di questo popolo. Una versione moderna dello specchio della strega di Biancaneve.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

cvc

#16
Citazione di: donquixote link=topic=58.msg873#msg873!
L'equivoco di fondo, sotteso a tutto ciò che accade nel mondo moderno, è che essendo scomparso il concetto di verità ed essendo rantolante quello di giustizia che da quello dipende direttamente l'unica ragione, ormai, per fare qualcosa è che questa produca denaro. L'informazione non sfugge ovviamente a questa regola di base per cui i "produttori" di informazione lavorano al solo scopo di venderla e quindi non si preoccuperanno di informare in maniera corretta e veritiera ma tenderanno sempre più ad offrire un prodotto che sia attraente per il pubblico pagante, che nella grandissima maggioranza vuole essere blandito nelle proprie convinzioni e nei propri sentimenti (anche quelli più bassamente inconfessabili).  L'informazione quindi non è più (e forse non è mai stata) un modo per aumentare la sapienza di un popolo ma uno specchio, formalmente più attraente perchè apparentemente più "colto" ed educato, delle pulsioni di questo popolo. Una versione moderna dello specchio della strega di Biancaneve.
È la conseguenza della diffusione dell'istruzione, della possibilità di comunicare e reperire velocemente le informazioni. Dobbiamo immaginare che uno o due secoli fa il mondo fosse composto per la stragrande maggior parte da analfabeti e gente poco o mediamente istruita. Il resto doveva essere una élite di gente colta che sorvegliava strettamente le altrui nefandezze e la cui opinione era tenuto in conto dalla gente comune. Ora con il dilagare dei media chiunque può intervenire in una discussione su internet o in un talk show dando dell'ignorante ad un esimio professore o millantando conoscenze che non possiede. La profezia di Andy Warhol si è avverata: un quarto d'ora di popolarità per tutti. E tutto si dimentica e si confonde perché, come giustamente dici, non c'è più un'idea condivisa di verità e di giustizia. Ognuno è filosofo e onesto secondo la propria verità e la propria giustizia. Si avvera una utopia ancora maggiore rispetto a quella di Platone: una repubblica di soli filosofi. Bisognerebbe forse rivalutare il ruolo degli artigiani e dei custodi, ma anche quello dei filosofi. Perché se tutti sono filosofi, è probabile che non lo sia nessuno.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Freedom

Citazione di: cvc il 23 Aprile 2016, 14:39:49 PM
Citazione di: donquixote link=topic=58.msg873#msg873!
L'equivoco di fondo, sotteso a tutto ciò che accade nel mondo moderno, è che essendo scomparso il concetto di verità ed essendo rantolante quello di giustizia che da quello dipende direttamente l'unica ragione, ormai, per fare qualcosa è che questa produca denaro. L'informazione non sfugge ovviamente a questa regola di base per cui i "produttori" di informazione lavorano al solo scopo di venderla e quindi non si preoccuperanno di informare in maniera corretta e veritiera ma tenderanno sempre più ad offrire un prodotto che sia attraente per il pubblico pagante, che nella grandissima maggioranza vuole essere blandito nelle proprie convinzioni e nei propri sentimenti (anche quelli più bassamente inconfessabili).  L'informazione quindi non è più (e forse non è mai stata) un modo per aumentare la sapienza di un popolo ma uno specchio, formalmente più attraente perchè apparentemente più "colto" ed educato, delle pulsioni di questo popolo. Una versione moderna dello specchio della strega di Biancaneve.
È la conseguenza della diffusione dell'istruzione,
Quoto integralmente donquixote poiché ne condivido totalmente l'analisi. Mi sembra che tu faccia altrettanto e tenti di andare avanti cercando di spiegare perché siamo giunti a questo punto.

Penso che la causa risieda nella perdita di un modello valoriale al quale fare riferimento. Anche il tramonto delle ideologie, salutato come l'inizio della liberazione dalla schiavitù dei fanatismi, non credo sia stato così carico di conseguenze positive come appariva in prima battuta.

Sono profondamente convinto che l'animo umano, senza un punto di riferimento ideale fisso e "positivo", si smarrisca nella volubilità e nell'inconsistenza. E dallo smarrimento affiori, inevitabilmente, la bassezza istintuale e morale che è una parte inestinguibile della nostra natura. Per promuovere, viceversa, la parte nobile della nostra natura è necessario "agganciarsi" ad ideali meritevoli.

Insomma qualcosa con cui "riempire" il nostro spirito bisogna trovarlo.

Mentre, nell'epoca attuale, per interessi che comprendiamo bene, l'hanno riempito di rifiuti.   
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

cvc

#18
Citazione di: Freedom il 23 Aprile 2016, 15:07:49 PM
Citazione di: cvc il 23 Aprile 2016, 14:39:49 PM
Citazione di: donquixote link=topic=58.msg873#msg873!
L'equivoco di fondo, sotteso a tutto ciò che accade nel mondo moderno, è che essendo scomparso il concetto di verità ed essendo rantolante quello di giustizia che da quello dipende direttamente l'unica ragione, ormai, per fare qualcosa è che questa produca denaro. L'informazione non sfugge ovviamente a questa regola di base per cui i "produttori" di informazione lavorano al solo scopo di venderla e quindi non si preoccuperanno di informare in maniera corretta e veritiera ma tenderanno sempre più ad offrire un prodotto che sia attraente per il pubblico pagante, che nella grandissima maggioranza vuole essere blandito nelle proprie convinzioni e nei propri sentimenti (anche quelli più bassamente inconfessabili).  L'informazione quindi non è più (e forse non è mai stata) un modo per aumentare la sapienza di un popolo ma uno specchio, formalmente più attraente perchè apparentemente più "colto" ed educato, delle pulsioni di questo popolo. Una versione moderna dello specchio della strega di Biancaneve.
È la conseguenza della diffusione dell'istruzione,
Quoto integralmente donquixote poiché ne condivido totalmente l'analisi. Mi sembra che tu faccia altrettanto e tenti di andare avanti cercando di spiegare perché siamo giunti a questo punto.

Penso che la causa risieda nella perdita di un modello valoriale al quale fare riferimento. Anche il tramonto delle ideologie, salutato come l'inizio della liberazione dalla schiavitù dei fanatismi, non credo sia stato così carico di conseguenze positive come appariva in prima battuta.

Sono profondamente convinto che l'animo umano, senza un punto di riferimento ideale fisso e "positivo", si smarrisca nella volubilità e nell'inconsistenza. E dallo smarrimento affiori, inevitabilmente, la bassezza istintuale e morale che è una parte inestinguibile della nostra natura. Per promuovere, viceversa, la parte nobile della nostra natura è necessario "agganciarsi" ad ideali meritevoli.

Insomma qualcosa con cui "riempire" il nostro spirito bisogna trovarlo.

Mentre, nell'epoca attuale, per interessi che comprendiamo bene, l'hanno riempito di rifiuti.
Il concetto è quello anche se poi ognuno lo esprime a suo modo. Almeno finché c'è libertà di parola. Qui non c'è Erdogan, per fortuna. D'accordissimo che non ci siano più modelli né ideologie. Tutto sta nel capire se se ne potrà fare a meno o se si dovranno recuperare i valori perduti.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

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