Consumismo, catastrofe ecologica, Dio.

Aperto da PhyroSphera, 29 Marzo 2024, 12:07:38 PM

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PhyroSphera

Molti anni sono passati da quando acquistai il libro di Jean Baudrillard "La società dei consumi". Mi ero ripromesso di leggerlo sùbito e con tanta attenzione, ma rimasi inibito dalla breve nota informativa sulla copertina: in fondo conoscevo già quell'argomento, anche la relativa dimostrazione, presentatami tempo addietro da un noto professore universitario in vena di azioni generose. Mi venne in mente, dopo lunghi istanti, qualcosa che un poeta, Alfonso Gatto, morto in un tragico incidente autostradale, aveva detto: 'Io non sono un consumista, sono un consumato'. Questo era forse il motivo per cui io ero del tutto ritroso a iniziare la lettura del libro di Baudrillard: pensavo che nonostante tutto la questione era peggiore di quel che il filosofo francese potesse immaginare. Certo il fenomeno del consumismo è centrale nella riflessione sociologica della Età del Postmoderno... Ma quella singola frase, forse anche la notizia della morte del suo autore, dicevano già tanto.

Meditare sul consumismo, soprattutto io credo (e non sono il solo) sul suo essere in realtà un problema comune a tutti gli schieramenti politici, sia di destra che di sinistra — c'era anche in Unione Sovietica — è ancora adesso un esercizio necessario.
La reificazione dovuta alla diffusione e affermazione di esso, tramite l'induzione di bisogni che non sarebbero necessari, è diversa da quel che ha tentato di far credere la vulgata socialista e, nonostante lo sforzo di mistificazione del capitalismo selvaggio, non è neppure una invenzione.
La Scuola di Francoforte ha insistito sul potere impositivo delle comunicazioni di massa nel regime capitalistico, ma non risulta che abbia appuntato l'attenzione sulla richiesta del popolo di sinistra di avere a disposizione sempre più cose e di tutti i generi e solo per arrivare a una parificazione materiale assoluta, per diventare tutti come i tanto osteggiati ma pur sempre ammirati ricchi borghesi. Del resto non c'è bisogno di Marx ed Engels e dei loro avversari per capire la questione. A scuola si studiava il Verismo, i romanzi di Giovanni Verga, la (in un certo senso) enigmatica passione per la "roba" che quella nobile scrittura poneva in risalto per chi non volesse essere troppo ottimista sui futuri democratici. Oggi, con tanta comunicazione di pensieri, diffusa via internet anche tra chi senza aspirazioni intellettuali e assurta a mercato per il consumo, siamo anche di fronte a ciò che un grande psicologo, James Hillman, definiva una vera e propria obesità della mente... Ma non è tutto.
Mentre il consumismo continua ad affermarsi, nei paesi "più evoluti" molta gente ha tanto bisogno di antibiotici per curarsi dalle aggressioni dei virus esagitati dall'inquinamento generalizzato ma non ha i soldi per crescere uno o più di un figlio. Certo, sul Pianeta gli umani sono diventati in tantissimi. In India più di un miliardo di persone e poche migliaia di tigri! Milioni e milioni di persone consumano latte, uova e carne che le belve non selezionano più in mutua, segreta e amichevole collaborazione con i pastori; dalle produzioni intensive cibi meno nutrienti, spesso biologicamente compromettenti...

C'è indubbiamente qualcosa di satanico in questo cerchio terribile, al di là delle colpe di ingenti masse e delle responsabilità di pochi singoli. Chi volesse risolvere il problema con la sola razionalità, si troverebbe in difetto di potere; peggio ancora se restando entro il cerchio degli avvenimenti mondani. Esiste infatti una catena di eventi in cui malvivenza generalizzata e cattive circostanze ambientali si intrecciano indistricabilmente.
Cosa accadrà alla politica, in tanta mancanza di saggezza? Verrà consumata, sparirà dalle Terre Occidentali e da vasta parte del globo, ne rimarrà qualcosa di decisivo? E alla filosofia? Si deciderà, a fronte di tanta diabolica coincidenza, di unire l'impegno politico a quello religioso, la riflessione filosofica a quella teologica, si tornerà, da parte di tutti i coinvolti in questa catastrofe, alla fede in una salvezza che viene da ciò che non solo non è bene comune da consumare, ma è Altro, Mistero?


Mauro Pastore

Ipazia

Il consumismo sta salendo di grado, come il totalitarismo sanitario, dall'opzionale al coatto. Il green è il galoppante cavallo di Troia del consumismo coatto, che si va a sommare a quello psicologicamente indotto per riempire di merce una vita di merda. Anche la guerra è una forma di consumismo coatto. 

Vi è un rapporto inverso tra consumismo patologico e coatto. Quanto più il primo cala, per guarigione o overdose dei soggetti malati, tanto più il coatto deve garantire il mantenimento del saggio di profitto dei padroni del mondo, con un meccanismo impositivo analogo a quello del totalitarismo sanitario.

Carota e bastone, as usual.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

green demetr

Citazione di: PhyroSphera il 29 Marzo 2024, 12:07:38 PMMolti anni sono passati da quando acquistai il libro di Jean Baudrillard "La società dei consumi". Mi ero ripromesso di leggerlo sùbito e con tanta attenzione, ma rimasi inibito dalla breve nota informativa sulla copertina: in fondo conoscevo già quell'argomento, anche la relativa dimostrazione, presentatami tempo addietro da un noto professore universitario in vena di azioni generose. Mi venne in mente, dopo lunghi istanti, qualcosa che un poeta, Alfonso Gatto, morto in un tragico incidente autostradale, aveva detto: 'Io non sono un consumista, sono un consumato'. Questo era forse il motivo per cui io ero del tutto ritroso a iniziare la lettura del libro di Baudrillard: pensavo che nonostante tutto la questione era peggiore di quel che il filosofo francese potesse immaginare. Certo il fenomeno del consumismo è centrale nella riflessione sociologica della Età del Postmoderno... Ma quella singola frase, forse anche la notizia della morte del suo autore, dicevano già tanto.

Meditare sul consumismo, soprattutto io credo (e non sono il solo) sul suo essere in realtà un problema comune a tutti gli schieramenti politici, sia di destra che di sinistra — c'era anche in Unione Sovietica — è ancora adesso un esercizio necessario.
La reificazione dovuta alla diffusione e affermazione di esso, tramite l'induzione di bisogni che non sarebbero necessari, è diversa da quel che ha tentato di far credere la vulgata socialista e, nonostante lo sforzo di mistificazione del capitalismo selvaggio, non è neppure una invenzione.
La Scuola di Francoforte ha insistito sul potere impositivo delle comunicazioni di massa nel regime capitalistico, ma non risulta che abbia appuntato l'attenzione sulla richiesta del popolo di sinistra di avere a disposizione sempre più cose e di tutti i generi e solo per arrivare a una parificazione materiale assoluta, per diventare tutti come i tanto osteggiati ma pur sempre ammirati ricchi borghesi. Del resto non c'è bisogno di Marx ed Engels e dei loro avversari per capire la questione. A scuola si studiava il Verismo, i romanzi di Giovanni Verga, la (in un certo senso) enigmatica passione per la "roba" che quella nobile scrittura poneva in risalto per chi non volesse essere troppo ottimista sui futuri democratici. Oggi, con tanta comunicazione di pensieri, diffusa via internet anche tra chi senza aspirazioni intellettuali e assurta a mercato per il consumo, siamo anche di fronte a ciò che un grande psicologo, James Hillman, definiva una vera e propria obesità della mente... Ma non è tutto.
Mentre il consumismo continua ad affermarsi, nei paesi "più evoluti" molta gente ha tanto bisogno di antibiotici per curarsi dalle aggressioni dei virus esagitati dall'inquinamento generalizzato ma non ha i soldi per crescere uno o più di un figlio. Certo, sul Pianeta gli umani sono diventati in tantissimi. In India più di un miliardo di persone e poche migliaia di tigri! Milioni e milioni di persone consumano latte, uova e carne che le belve non selezionano più in mutua, segreta e amichevole collaborazione con i pastori; dalle produzioni intensive cibi meno nutrienti, spesso biologicamente compromettenti...

C'è indubbiamente qualcosa di satanico in questo cerchio terribile, al di là delle colpe di ingenti masse e delle responsabilità di pochi singoli. Chi volesse risolvere il problema con la sola razionalità, si troverebbe in difetto di potere; peggio ancora se restando entro il cerchio degli avvenimenti mondani. Esiste infatti una catena di eventi in cui malvivenza generalizzata e cattive circostanze ambientali si intrecciano indistricabilmente.
Cosa accadrà alla politica, in tanta mancanza di saggezza? Verrà consumata, sparirà dalle Terre Occidentali e da vasta parte del globo, ne rimarrà qualcosa di decisivo? E alla filosofia? Si deciderà, a fronte di tanta diabolica coincidenza, di unire l'impegno politico a quello religioso, la riflessione filosofica a quella teologica, si tornerà, da parte di tutti i coinvolti in questa catastrofe, alla fede in una salvezza che viene da ciò che non solo non è bene comune da consumare, ma è Altro, Mistero?


Mauro Pastore
L'apocalittica giudeo-cristiana è la risposta che viene dal futuro, e che era diventata l'oggetto della teologia politica, forse la cosa più interessante nel novecento filosofico, premesso che non conoscevo la scuola di francoforte.

Al suo posto è subentrata l'apocalittica del capitalismo: il catastrofismo ecologico. iniziato in grande stile con la pandemenza, e a cui tu pari riferirti con la frase che i comunisti (gli idioti che abboccano alla trappola prima di tutti gli altri) ti darebbero ragione, ossia che l'inquinamento PRODUCE virus...malattie...etc...etc...

E invece è sempre la società dei consumi: per vendere un paio di auto in più, per obbligare le famiglie a impoverirsi per rifare la casa.
ma è solo l'inizio: il capitalismo ha una capacità di trasformare e indurre al consumo della merda prodotta (vaccini, macchine elettriche, cagate anti inquinamento etc...etc...) ad uso e consumo di un mercato dell'indotto che aveva raggiunto con la crisi dei sub-prime, un punto di non ritorno.
E' sempre marx che aspetta gli idioti al suo fiume di verità a valle, ma i salmoni continuano a tornare alla ricchezza delle nazioni, la ricchezza si ha quando si ha tanti oggetti....etc..etc...etc...

Siamo individui esausti, aveva ragione Gatto! Chi capisce è stufo di tutto questo da tanto tempo.
Ma ora siamo al far accettare il catastrofismo, pur di vendere OBBLIGATORIAMENTE, merci, energie, merda varia, che non SERVE A NIENTE.

Ecco non dico che la filosofia debba capire san paolo, non lo capisco neppure io, ma almeno non cadiamo nella trappola di questi uomini ricchi avidi e malvagi.
Non stiamo alle loro narrazioni di morte.
Baudrillard è proprio un autore cardine su questi temi.
La narrazione di morte.
etc...etc...

Il ricercatore spirituale è messo male, non sa niente di storia, di filosofia, e spera che il buon dio venga...peccato che sia in sella ad un cammello (e che è a capo ovviamente della rivoluzione green).

ecco siamo esausti, ma non spegniamo il cervello.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

PhyroSphera

Citazione di: PhyroSphera il 29 Marzo 2024, 12:07:38 PMMentre il consumismo continua ad affermarsi, nei paesi "più evoluti" molta gente ha tanto bisogno di antibiotici per curarsi dalle aggressioni dei virus esagitati dall'inquinamento generalizzato ma non ha i soldi per crescere uno o più di un figlio. Certo, sul Pianeta gli umani sono diventati in tantissimi. In India più di un miliardo di persone e poche migliaia di tigri! Milioni e milioni di persone consumano latte, uova e carne che le belve non selezionano più in mutua, segreta e amichevole collaborazione con i pastori; dalle produzioni intensive cibi meno nutrienti, spesso biologicamente compromettenti...
Io qui tralasciavo di fare il quadro completo, descrivendo la situazione solo per sommi capi ed esponendo un caso poco noto. In verità potrebbe sembrare, da quanto dicevo, insensibilità verso il bestiame di allevamento. Ma esso senza selezionatori esterni sarebbe costretto a mettersi contro sé stesso senza riuscire bene o senza riuscire e non potrebbe sopravvivere o vivere ugualmente bene.
Partivo dal caso dell'India per riflettere anche su altri casi.
Ho precisato questo perché le incomprensioni su questi argomenti possono essere particolarmente negative.

Mauro Pastore

InVerno

Citazione di: PhyroSphera il 29 Marzo 2024, 12:07:38 PMC'è indubbiamente qualcosa di satanico in questo cerchio terribile, al di là delle colpe di ingenti masse e delle responsabilità di pochi singoli. Chi volesse risolvere il problema con la sola razionalità, si troverebbe in difetto di potere; peggio ancora se restando entro il cerchio degli avvenimenti mondani. Esiste infatti una catena di eventi in cui malvivenza generalizzata e cattive circostanze ambientali si intrecciano indistricabilmente.
Certamente la razionalità non basta per convincere una persona che ha i crediti per accedere ad una risorsa a non accedervi, infatti la razionalità è dalla sua parte. Infatti parte dello sforzo per superare questo paradigma risiede in riconoscere costi (externalities) che trasformano i debiti ecologici in capitale, e che perciò circolano molti meno crediti di quanto in realtà il sistema garantisce. I primi a non voler rinunciare al consumismo sono quelli che vedono l'attuale processo di transizione come un complotto contro di loro, hanno fiutato che presto saranno più poveri e dovranno consumare di meno, perciò urlano "ecogretini!" e presto si allearanno con forze frazionarie rossobrune a difesa della piccola borghesia con la TV al plasma.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pio

#5
Non sono molto convinto che sia la piccola borghesia a ostacolare la transizione ecologica. Direi che sono più le masse di poveracci o quasi poveri che la vedono come una rivoluzione che  lì impoverira' di più, costringendoli a costose modifiche di quel poco che hanno ( la vecchia macchina scassata Euro2 che dovrà essere sostituta da un BEV  che non sono in grado di permettersi, ma che non è un problema della piccola borghesia). Bisogna considerare il paradosso che si è creato in Occidente: la piccola e grande borghesia politicamente è schierata a sinistra , mentre le masse sempre più in difficoltà economica virano a destra. Il contrario di 30anni e più fa. Adesso un proletario come me sarebbe un coglione a votare il PD, per dire. Perché sa che non farà il suo interesse ma quello dell'establishment . Adesso a sinistra si amano figure del grande potere finanziario come Draghi. Insomma si ha la sensazione che la transizione ecologica si vuole farla sulla pelle dei soliti noti, come da copione, e per questo c'è scetticismo, resistenze,ecc.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

InVerno

Un "povero italiano" se ha ventimila di reddito sta nel 5% dei redditi più alti al mondo, se vuole essere nel 5% dei patrimoni più grandi del mondo deve avere 150mila euro, circa un appartamento. Il povero italiano dovrà capire che la povertà è un altra cosa e che quando compra uno spillo migliaia di persone e tonnellate di energia si muovono per lui, ma non lo capirà, preferirà votare i fasci.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Pio

Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2024, 13:10:56 PMUn "povero italiano" se ha ventimila di reddito sta nel 5% dei redditi più alti al mondo, se vuole essere nel 5% dei patrimoni più grandi del mondo deve avere 150mila euro, circa un appartamento. Il povero italiano dovrà capire che la povertà è un altra cosa e che quando compra uno spillo migliaia di persone e tonnellate di energia si muovono per lui, ma non lo capirà, preferirà votare i fasci.
Bisogna vedere cosa costa la vita in altri paesi. In Italia con 20.000 euro di reddito annuo sei quasi alla fame. In inverno poi ti conviene non riscaldarti nemmeno. Ma sono cosa difficili da comprendere per chi è benestante.
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

InVerno

Il mio reddito dell'anno scorso è di tredicimila euro e ho passato quasi due mesi a raccogliere la legna con cui riscaldarmi, ogni grammo di CO2 emessa è prima passata sulle mie spalle tre o quattro volte, insegnami ancora del valore del riscaldamento in inverno. 
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2024, 14:25:20 PMIl mio reddito dell'anno scorso è di tredicimila euro e ho passato quasi due mesi a raccogliere la legna con cui riscaldarmi, ogni grammo di CO2 emessa è prima passata sulle mie spalle tre o quattro volte, insegnami ancora del valore del riscaldamento in inverno.
É noto che tutta la plebe europea dispone di boschi privati da cui trarre legna da ardere, mettendo sotto scacco la Spectre energetica, i suoi governanti asserviti e le loro fottutissime guerre.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Non pretendo e neanche mi sogno che tutti debbano fare come me, ma se vengo accusato personalmente rispondo con la mia persona. Non interverrò oltre, buona continuazione.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Nessun attacco personale InVerno. Solo la constatazione che potersi riscaldare col sudore della fronte, disponendo di fonti energetiche private, è una indubbia condizione di privilegio di cui, sinceramente, mi congratulo con te. Purtroppo la maggior parte degli europei non ha questa fortuna, e paga le bollette geopoliticamente dipendenti.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: Ipazia il 13 Maggio 2024, 21:06:24 PMNessun attacco personale InVerno. Solo la constatazione che potersi riscaldare col sudore della fronte, disponendo di fonti energetiche private, è una indubbia condizione di privilegio di cui, sinceramente, mi congratulo con te. Purtroppo la maggior parte degli europei non ha questa fortuna, e paga le bollette geopoliticamente dipendenti.
Non sarà un attacco personale ma insisti, ora sarei privilegiato perché mi riscaldo col calore della fronte.. è un privilegio non troppo raro essendo che coinvolgeva la maggior parte degli italiani , ed europei , ed umani, fino a due secoli fa. Pensavi che i longobardi avessero un contratto con Gazprom ?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Todo cambia. Anche andare a cavallo è diventato un lusso, mentre era normale due secoli fa. Coi governanti che ci troviamo, possedere un bosco per fare legna è diventata una fortuna.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

PhyroSphera

Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2024, 07:32:28 AMCertamente la razionalità non basta per convincere una persona che ha i crediti per accedere ad una risorsa a non accedervi, infatti la razionalità è dalla sua parte. Infatti parte dello sforzo per superare questo paradigma risiede in riconoscere costi (externalities) che trasformano i debiti ecologici in capitale, e che perciò circolano molti meno crediti di quanto in realtà il sistema garantisce. I primi a non voler rinunciare al consumismo sono quelli che vedono l'attuale processo di transizione come un complotto contro di loro, hanno fiutato che presto saranno più poveri e dovranno consumare di meno, perciò urlano "ecogretini!" e presto si allearanno con forze frazionarie rossobrune a difesa della piccola borghesia con la TV al plasma.
Non è questo che intendevo. Io non dicevo che sostituendo la razionalità del capitalismo con quella del comunismo si risolve la questione, né dicevo che è rimasta solo la razionalità del capitalismo. Dicevo di una situazione che sopravanza le nostre semplici facoltà razionali.

Mauro Pastore 

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