Come stai ?

Aperto da doxa, 27 Novembre 2023, 10:07:56 AM

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doxa

Voglio argomentare su alcuni modi di dire. Per esempio: "Come stai ?", "Come ti va ?" "Novità ?",  "Tutto bene ?" Ognuno di questi incipit di conversazione evoca il nostro essere (in salute o meno)  in relazione agli altri, fa riferimento al come stai tu fisicamente, mentalmente spiritualmente.

Di solito rispondiamo: "Tutto bene". Se la risposta è negativa siamo più prudenti nell'esternazione.





A chi ci chiede come stiamo non interessa ascoltare la risposta.  E' solo un modo per salutare. Allora le risposte possono essere anche ironiche.

Nel caso del biblico Giobbe, al "Come va ?" risponderebbe: "Bisogna avere pazienza"; Dante Alighieri: "Sono al settimo cielo".

"Voci di corridoio" dicono che nei forum la maggior parte degli utenti  alla fatidica domanda risponde: "non c'è male"; alla banale domanda si risponde con  una banalità.


Tra un uomo e una donna  che non si conoscono il "come va ?" basta per iniziare l'approccio ? E' necessario anche il linguaggio non verbale ? La gestualità ?

Gli sguardi ed i sorrisi sono i segnali-stimolo che favoriscono l'avvicinamento, permettono di entrare nello spazio altrui, nella bolla psicologica di lei/lui. Quei segnali convincono i due che può iniziare il dialogo per conoscersi e capire se continuare gli incontri.

La disponibilità all'approccio viene quasi sempre comunicata dalla donna in modo discreto attraverso il linguaggio del corpo.

L'uomo tende a non farsi avanti se non riceve  un cenno di incoraggiamento. Però ci sono uomini che prendono l'iniziativa anche in assenza di "invito" o quando questo è appena abbozzato. In quel caso l'uomo potrebbe mirare a cercare prima un'intesa con il linguaggio del corpo, tramite la "tecnica" abitualmente usata dalle donne per far trapelare l'interesse: la sincronizzazione simultanea  della postura del corpo, dei gesti. Di solito è lei che dà inizio, per esempio passandosi una mano tra i capelli, lui risponde con un altro gesto come toccarsi l'avanbraccio, ecc.. L'interazione non verbale diventa come un ballo: i movimenti di lei sono seguiti da precisi passi di lui.

Per le persone timide l'approccio è problematico, causa ansia, insicurezza,  specie negli adolescenti, perché temono di essere incapaci.

L'attesa accresce il desiderio ed amplifica l'aspettativa: la soddisfazione, se arriverà, sarà proporzionale al tempo dell'attendere, e la delusione, parallelamente si alimenterà di quell'indugiare sprecato.

Nell'approccio c'è chi preferisce il classico incontro imprevisto che si può avere frequentando feste, inaugurazioni, mostre e altre occasioni sociali. C'è chi si cautela cercando la mediazione di un conoscente comune, chi, più timidamente si avvale di Facebook, forum, sms.

Comunque nessuna strategia di approccio è efficace  o appropriata a tutti e in qualsiasi contesto.

Ipazia

Direi che fissare negli occhi è un forte messaggio corporeo: di interesse e sfida.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri