Come mai si dà così tanta importanza alla bellezza esteriore?

Aperto da Socrate78, 24 Novembre 2018, 10:29:58 AM

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Ipazia

Citazione di: Ludwig Wittgenstein - Tractatus Logico-Philosophicus - 6.421

È chiaro che l'etica non può formularsi. L'etica è trascendentale. (Etica ed estetica sono tutt'uno.)


Ringrazio Altamarea che mi ha riportato a questa citazione che, scomparsa della memoria, aveva comunque seminato nel pensiero come la scala che si deve lasciare dopo aver superato l'ostacolo. Qui LW è perentorio avendo ottime ragioni logico-filosofiche per esserlo. Etica e estetica sono trascendentali e questa comunanza genetica pone le basi per un'affinità di segno e percorso antropologico che in tale complementarietà di azione realizza pure un rafforzamento della potenza del discorso etico. Risultato che traspare pure in questa riflessione sapientemente posta in modo interrogativo:

L'essenza del modo di vedere artistico è vedere il mondo con occhio felice ? (LW - Quaderni 1914 – 1916, Einaudi, 1964, pg 189)

Ma come potrebbe l'occhio felice ridurre la bruttezza ad un mero accidente fisico, riportandoci al livello terra-terra, spannometrico e volgare, dei modelli pregiudiziali sulla corporeità umana ? :

Citazione di: altamarea il 27 Novembre 2018, 22:30:53 PM

Nel nostro tempo La bellezza regna. È diventata un imperativo: o sei bello oppure, almeno, risparmiaci la tua bruttezza. :)

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Credo di aver compreso quanto afferma Socrate78 (frainteso secondo me in altri interventi in questa discussione) e di condividerlo.

E' per me un principio di validità universale (fra l' altro in etica e in estetica) la necessità di un "senso del limite" da rispettare.

La bellezza, sia immediatamente fisica di una persona, sia in altre accezioni, per esempio senso artistico, é un fatto certamente positivo così come la bruttezza un fatto negativo.
Ma non illimitatamente: la bellezza non é certo l' unico aspetto positivo del mondo e della vita umana, né il più importante, così come la bruttezza non é l' unico aspetto negativo, né il più importante.
Faccio un esempio: sarà perché sono vecchio, ma per me Liz Taylor rappresenta l' ideale di bellezza femminile inarrivabile (per la cronaca: mi piace, e non resisto alla tentazione di scriverla, questa battuta che mi venne spontanea discutendo anni fa con un coetaneo: Marylin Monroe sta a Liz taylor come una miserabile bufala di Andy Wharol o di Jackson Pollock sta alla cappella Sistina o alla Pietà di Michelangelo; oh, non é che i filosofi debbano discutere sempre e solo di "massimi sistemi"!).
Però se per assurdo (é un esperimento mentale) avessi potuto e dovuto a suo tempo scegliere fra il fare ammalare di un male incurabile e rapidamente mortale Liz Taylor o Fidel Castro, ma anche se avessi dovuto scegliere fra Liz Taylor e Rigoberta Menchù (che quanto ad avvenenza ...beh, diciamo che non é certo il suo maggior pregio) avrei certamente sacrificato (non senza dispiacere) l' irraggiungibile "divina".

Credo che gli eccessi di esaltazione o di negazione di qualità umane intrinsecamente positive, se diffusi a livello di massa (come oggi accade qui in Occidente per la bellezza fisica), siano sintomi di una patologia sociale (nella fattispecie l' avanzato stato di oggettiva  "putrefazione" dei rapporti sociali capitalistici dominanti; in altri tempi e/o luoghi la demonizzazione della bellezza stessa essendo e/o essendo stata sintomo di altre, diverse patologie sociali).

viator

Salve. La distinzione tra bello e brutto è evidentemente nostra distorsione psicoculturale (assai più psichica che culturale). Senza lanciarsi in sterili e poco condivisibili analisi analisi tendenti a dimostrare che il bello - di qualsiasi genere - viene appunto generato dalla percezione della sua utilità (non importa di qual tipo), dovrebbe essere sufficiente riflettere sulla nostra ben diversa valutazione del corpo intero (anche cadaverico) di Miss (Mister) Mondo e lo stesso corpo dopo la sua dissezione autoptica.

Come mai l'involucro intatto (che è apparenza perdipiù scarsamente funzionale) viene trovato bello mentre l'evidenza dei suoi organi esposti (che sono sostanzialità funzionale del tutto democratica e mostrano la meravigliosa complessità della nostra struttura) viene trovata orrida ?

E' solo perchè le nostre psiche e menti e culture sono semplicemente intossicate dal terrore della realtà anatomica e biologica. Perchè la visione dei contenuti di un corpo è possibile solo avvicinandosi ad una morte o contemplandola.

Il disgusto per la nostra interiorità fisica è semplicemente il frutto dell'aver abbandonato - tanto tempo fa - il cannibalismo. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Caro sgiombo, il corpo-merce ha raggiunto livelli di putrefazione ineguagliata prima d'ora.

Ma, come dicono i vecchi compagni come noi, non è il caso di buttar via il bambino con l'acqua sporca. Neppure dopo che ce lo abbiamo lasciato in ammollo tanto a lungo.

Pure da semplici cultori della filosofia, non dovrebbe essere difficile.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Ma sono bambole di plastica o bambine in carne ed ossa?

No, perché non é facile da capirsi.

Ti saluto con affetto da vecchio compagno (e mi scuso con gli altri frequentatori del forum).

Lou

Citazione di: viator il 29 Novembre 2018, 17:54:20 PM
Salve. La distinzione tra bello e brutto è evidentemente nostra distorsione psicoculturale (assai più psichica che culturale). Senza lanciarsi in sterili e poco condivisibili analisi analisi tendenti a dimostrare che il bello - di qualsiasi genere - viene appunto generato dalla percezione della sua utilità (non importa di qual tipo), dovrebbe essere sufficiente riflettere sulla nostra ben diversa valutazione del corpo intero (anche cadaverico) di Miss (Mister) Mondo e lo stesso corpo dopo la sua dissezione autoptica.

Come mai l'involucro intatto (che è apparenza perdipiù scarsamente funzionale) viene trovato bello mentre l'evidenza dei suoi organi esposti (che sono sostanzialità funzionale del tutto democratica e mostrano la meravigliosa complessità della nostra struttura) viene trovata orrida ?

E' solo perchè le nostre psiche e menti e culture sono semplicemente intossicate dal terrore della realtà anatomica e biologica. Perchè la visione dei contenuti di un corpo è possibile solo avvicinandosi ad una morte o contemplandola.

Il disgusto per la nostra interiorità fisica è semplicemente il frutto dell'aver abbandonato - tanto tempo fa - il cannibalismo. Saluti.
C'è una mostra a Milano, "Real bodies", uno tra i luoghi in cui la cultura celebra la realtà anatomica.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

viator

Salve Lou. Grazie della segnalazione. Conoscevo già. Malignamente (ma in realtà io credo di essere troppo distaccato, non maligno) considero che il successo di tale mostra (per la seconda volta a Milano) sarà dovuto più ad un pizzico di macabra curiosità che alla ricerca di spunti di riflessione circa la nostra corporalità. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jean

Socrate78 - In fondo l'inconsistenza della bellezza esteriore si può comprendere vedendo un oggetto che può essere bellissimo esteriormente, ma non servire a nulla: la sua bellezza è un inganno, che nasconde l'inutilità. 

Lou - Ma tu Sari, però, nonostante questa consapevolezza di cui ci fai partecipi, non so quando esci e vai fino in posta ci vai con i bigodini in testa, vestaglia e pantofole o che ne so, una mini pettinata te la dai? E soprattutto, pure quando scrivi sul forum, una bellezza nello stile del corpo dei tuoi post appare neh? È un inganno? Appare bello, sto stile, ma non lo è?

CVC -  ... quindi la bellezza è spesso strumento d'inganno. Come quella della donna avvenente che se ne serve per ammaliare uomini deboli da usare per i propri scopi, o quella di astuti autori che attirano lettori con titoli intriganti, vendendogli testi deludenti.

 
Nei  tre post qui riportati ho evidenziato la parola "inganno" riferita alla bellezza, quale strumento, apparenza e possibilità. 
Naturalmente la bellezza in sé non esiste, quel che c'è "la fuori", veicolato dai sensi, sollecita la mente che produce una risposta, un output, del quale direi abbiamo fondati motivi per dubitare della sua intrinseca "verità". 

Se non son le "cose" ad ingannare, bensì lo strumento che le incontra...

La mente – un utensile per l'inganno
(Boris Ostanin)


... per qual motivo, scoperto il trucco, l'inganno continua? Forse perché

Tutto ciò che inganna sembra sprigionare un incantesimo.
(Platone)


... che ci tiene avvinti? Certo, ci son inganni ed inganni, forse di una gran parte ci si potrebbe accorgere e liberare... ma per la bellezza, per la forza che esercita su tutto il nostro essere e gli effetti che produce, converrete (forse) che  

Ci sono degli inganni così ben congegnati che sarebbe stupido non cascarvi.
(Charles Caleb Colton)


... tanto più che

Nulla è così difficile come non ingannare se stessi.
(Ludwig Wittgenstein)


Ma se (ad ogni costo) preferite la verità...

Quella ragazza mi ha detto: "Vieni a casa mia, non c'è nessuno". Sono andato a casa sua e non c'era nessuno.
(Anonimo)

 

Cordialement
Jean

Ipazia

Citazione di: Jean il 29 Novembre 2018, 22:40:23 PM

Quella ragazza mi ha detto: "Vieni a casa mia, non c'è nessuno". Sono andato a casa sua e non c'era nessuno.

Cordialement
Jean

;D geniale ! Tra apparire ed essere la differenza permane. Permane anche nella pervasiva, ipertrofica, plastificazione estetica della modernità. Per rendere giusta ragione alla bellezza bisognerebbe pertanto spostarsi dalla bellezza dell'apparire alla bellezza dell'essere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

cvc

Si, amico Jean. L'ingannevolezza della mente umana è uno strumento di sopravvivenza come la capacità di dimenticare i brutti ricordi. Non potremmo sopravvivere al ricordo di tutte le brutte cose che ci sono capitate e nemmeno alla realtà nuda e cruda. Occorre ingannare lo spirito con qualcosa di piacevole, come la bellezza. E forse, come dicevano i pitagorici, l'universo esiste perché è ordinato, anche se tale ordine a volte ci sfugge e ci mettiamo una pezza col calcolo delle probabilità. Ma di sicuro l'animo umano ha un profondo bisogno di ordine e regolarità, appacificazione dei sensi che tale tipo di bellezza classica produce.  Mentre la bellezza dionisiaca è più prorompente e inquieta, figlia del caos, ma non meno ingannevole.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Ipazia

La bellezza dell'essere ?

Citazione di: F.Nietzsche - Frammenti postumi 87-88
14 [93] ... Critica del concetto di «mondo vero e mondo apparente››. Dei due, il primo è meramente fittizio, formato con cose meramente immaginarie. L'«apparenza›› appartiene anche alla realtà: è una forma del suo essere, cioè in un mondo in cui non c'è un essere, è possibile creare un certo mondo calcolabile di casi identici solo mediante la parvenza: un ritmo in cui siano possibili osservazione e confronto, ecc. L'«apparenza» è un mondo accomodato e semplificato, in cui hanno operato i nostri istinti pratici: esso è per noi perfettamente vero: cioè noi viviamo, possiamo vivere in esso...

Insomma il nostro FN ci spiega perchè l'apparire ha tanto più successo dell'essere. Perchè è più reale, meno opinabile. L'esito del duello è già deciso in partenza. E questo porta ancora più acqua al molino della bellezza, alla sua fatale eticità, al sostegno energico che la bellezza riesce a dare a qualsiasi essenza ed essente, indipendentemente dal suo grado di illusorietà. Parigi val bene una messa e scommettere su dio conviene: ci penserà la grandiosa polifonia sacra o l'ipnotico mantra a convincere gli indecisi.

Mutatis mutandis, il paradiso secolarizzato: il Centro Commerciale e il suo Verbo pubblicitario. Ogni epoca ha l'apparire che si merita. E l'essere ? Mah.
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doxa

Ma non vi sembra il caso di abbandonare ciò che dicono i filosofi sulla bellezza ? Essi di solito sono noiosi, contorti nel manifestare il proprio pensiero (perciò incapaci di scrivere articoli per un giornale) e penso siano pure brutti fisicamente :)


La bellezza corporea  è oggettiva o soggettiva?
La percezione della "bellezza" è  di solito "soggettiva", ma lo  psicologo Marco Costa nel volume titolato "Psicologia della bellezza", dice che le persone  generalmente concordano nel giudizio sulla bellezza di volti e corpi. La concordanza persiste anche  nel giudizio verso persone di etnia diversa o di diversa età. Quindi  il criterio per definire la bellezza non è completamente soggettivo.  

Anche il professor Stefano Zecchi nel suo libro "Le promesse della bellezza" dice che le persone sanno riconoscere la bellezza nella minoranza degli esseri umani che possiedono qualità estetiche indiscutibili e concordano nel giudizio, anche se c'è chi preferisce i capelli corti invece che lunghi, gli occhi chiari anziché scuri, ma la questione è se una persona sia bella o brutta indipendentemente dai gusti di chi l'osserva. 

Una bella donna d'oggi sarebbe stata giudicata bella anche nei secoli scorsi.

viator

altamarea, per quanto riguarda l'ideale di bellezza femminile attraverso i tempi e le culture, sono poco d'accordo.
Da noi in tempi non lontanissimi, ed ancora oggi in culture diverse dalla nostra, i canoni della bellezza femminile occidentale peccano di quella mancanza di floridità che potrebbe sottintendere l'incapacità di generare e sostenere una prole numerosa. Perchè veniva/viene considerata bella colei che mostrava di possedere i mezzi per svolgere la funzione femminile fondamentale, non i cervellotici canoni cultural-modaioli.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sgiombo

#43
Ho anch' io l' impressione, come Viator, che i canoni della bellezza femminile hanno subito un sia pur limitato, relativo mutamento nel tempo: prima generalmente si preferivano donne "più in carne" (basta vedere le opere d' arte dal rinascimento almeno fino a Goya compreso).

Ma variazioni (limitate ovviamente) di gusto avvengono anche nella vita delle singole persone.

Io stesso, con tutto il mio quasi maniacale anticonformismo (e non senza un minimo disappunto), mi sono accorto che da adolescente preferivo ragazze più formosette che in età matura, allorché probabilmente ero stato in qualche modo influenzato (molto mio malgrado!) dai gusti correnti (oggi mi limito a valutazioni alquanto "distaccate" per causa di forza maggiore dal momento che, essendo convinto, col sommo maestro in materia Epicuro, che ciò che dà benessere e serenità sia la soddisfazione dei desideri, trovo sciocco incrementare con farmaci desideri che fisiologicamente si indeboliscono e presentano meno esigenze -non sempre concretizzabili; anzi, nella fattispecie tendenzialmente sempre meno- di soddisfazione. Se usassi il Viagra mi sentirei un po' come l' avaro che fa della ricchezza un fine anziché un mezzo: ad ogni età i suoi piaceri).

Sulla bruttezza dei filosofi ho sentito dire (non provando personalmente alcuna attrazione per i maschi, e dunque essendo un giudice ben poco attendibile) che Diego fusaro é generalmente considerato un gran bell' uomo (qualcuno, in mancanza di argomenti, glielo rinfaccerebbe pure come penosamente pretesa obbiezione o preteso motivo di debolezza delle sue tesi).

Ipazia

L'oggettività - o meglio intersoggettività - della bellezza corporea umana si mostra nella persistenza della statuaria greca come modello. Il corpo dell'atleta e della dea nelle sue giuste proporzioni. Il girovita ha una sua variabilità, ma, di fronte alla nuda veritas, quella variabilità si assottiglia di molto. L'oggettività - oggettiva nella sua animalità - sta nella pienezza di vigore fisico e salute contenuti nel corpo dell'atleta. Oggettività che finalmente, dopo cinquantamila generazioni umane, anche le donne, non ovunque, hanno conquistato.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
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