Collaborare, collaborazione; questi vocaboli sconosciuti

Aperto da Aspirante Filosofo58, 23 Gennaio 2023, 10:36:22 AM

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Aspirante Filosofo58

Buongiorno, spesso mi capita di leggere libri in cui si usano sinonimi di "collaborare", "collaborazione", oppure si esprimono concetti per i quali a me verrebbe spontaneo l'utilizzo di questi due vocaboli, e spiego il perché. A causa di una paralisi cerebrale a meno di un anno di vita, alcune parti del mio corpo (le gambe) non hanno mai funzionato come quelle di un qualsiasi altro essere umano (comunemente definito "normodotato": termine sul quale vi sarebbe da discutere parecchio). Come conseguenza, altre parti del mio corpo si sono sobbarcate l'onere di compensare ciò che le mie gambe non hanno mai potuto fare. Come in tutte le realtà, quando si sfrutta eccessivamente qualcosa o qualcuno, perché altre cose o persone non svolgono i propri compiti come dovrebbe essere, inevitabilmente l'abuso porta ad un logoramento e quindi ad un invecchiamento generale, cui è difficile, se non impossibile porre rimedio. Quindi io parto da questa mia situazione per capire l'importanza della collaborazione tra due o più parti per migliorare la situazione generale a vantaggio di tutti i componenti.
Spesso leggo, sento o vedo dai vari mass media, ma anche tra la gente comune, di tanti "muro contro muro" che, a mio avviso non pagano più (forse non hanno mai pagato, ma pur di tirare l'acqua al proprio mulino, le parti in lotta si sono illuse per anni, che pagasse). Secondo me è giunto il momento di iniziare a collaborare per il bene comune, per un miglioramento collettivo, perché diversamente la nostra società sarebbe handicappata. 

Concludo con un esempio personale: verso la fine degli anni '90 del secolo scorso, quando lavoravo in un'azienda che vendeva gpl da riscaldamento, i miei capi decisero di lanciarmi una sfida: vendere il gpl da riscaldamento in estate ai liguri. Non me ne vogliano gli abitanti di quella Regione, ma corre voce che i liguri siano  particolarmente tirchi.   ;) . Allora io andai dai capi a chiedere innanzitutto quale margine di trattativa io avessi e, una volta ottenuta la risposta, mi misi subito al lavoro, riuscendo a riempire tutti i serbatoi, prima che iniziasse l'inverno. Ciò ebbe dei vantaggi per: datore di lavoro, lavoratori e clienti. 

  • Il datore di lavoro risparmiò qualche lira, visto che l'acquisto dei prodotti petroliferi avviene a peso (tonnellate) e la vendita a litri, e che in estate il gpl da riscaldamento è più leggero per effetto della temperatura più alta (la densità di un litro varia all'incirca da 0,480 kg in estate a 0,540 in inverno;
  • Noi come impiegati e gli autisti che consegnavano il gpl, avremmo avuto rispettivamente meno telefonate e meno consegne in inverno, quando era un delirio il tutto;
  • Il cliente, se da un lato impegnava dei soldi per l'acquisto di qualcosa che non avrebbe potuto usare subito, dall'altro pagava il gpl a un prezzo più basso (il prezzo del gpl è dettato dal mercato) e non avrebbe corso il rischio di restare senza gpl in inverno.

Ps: sono stato indeciso se pubblicare qui o altrove il mio 3d, e alla fine ho optato per qui. Vedete voi. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

La morale della favola te la sei già data, ma l'esempio è circoscritto a situazioni in cui è possibile offrire un vantaggio "marginale" a tutti gli attori sulla scena. La vedo più dura di fronte agli interessi contrapposti della grande politica mondiale, laddove la rapina è il metodo classico di "cooperazione". Tornando al nostro piccolo: meglio una spiaggia affollata e rumorosa o deserta e silenziosa, vivere in una villa con giardino o in condominio ? Pure nelle piccole cose i conflitti di interesse, anche semplicemente di natura esistenziale, la vincono alla grande sull'astrazione metafisica della collaborazione.

(Certo, durante una catastrofe ambientale, il discorso cambia, e la collaborazione è la soluzione migliore per tutti)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Aspirante Filosofo58

Buongiorno.... allora è proprio vero che per capire l'importanza di qualche cosa, occorre esserne privati? Io ho capito l'importanza della collaborazione proprio perché ho sperimentato la sua assenza nel mio corpo. So a che cosa porti la mancanza di collaborazione: per esempio, il fatto che il mio sistema nervoso non sia mai stato in grado di coordinare i movimenti delle gambe, ha costretto le braccia a sostituirsi alle gambe in diverse occasioni. A quanto pare, chi ha sempre camminato correttamente e, compatibilmente con l'età e la propria volontà, ha  avuto la possibilità di correre, saltare e arrampicarsi sulle piante, decidendo se sfruttare o meno questa possibilità, non si rende conto dell'importanza della collaborazione, fintantoché tutto funziona alla perfezione. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Jacopus

C'è un libro fondamentale su questo argomento, cioè della consapevolezza della propria salute solo quando la si è perduta, ed è La Montagna Incantata di T. Mann.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Jacopus il 06 Novembre 2023, 09:04:00 AMC'è un libro fondamentale su questo argomento, cioè della consapevolezza della propria salute solo quando la si è perduta, ed è La Montagna Incantata di T. Mann.
Grazie! Ho diverso materiale da leggere, ma non escludo di cercare o comprare il libro che mi suggerisci. Prima o poi lo leggerò, sempre che non arrivi la signora di nero vestita, a rapirmi anzitempo.  ;) 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Ipazia

La "Montagna magica" di T.Mann è un must letterario assoluto. Ancora attualissimo, a dimostrazione che l'esistenziale è rimasto fermo alla preistoria ed è progredita solo la tecnica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Socrate78

L'esigenza sociale di collaborare è in un'ultima analisi una SCHIAVITU', perché porta l'individuo ad essere di fatto uno strumento asservito alle persone con cui collabora (Il messaggio implicito è il seguente: "Se non servi il gruppo e non fai squadra, allora non vali, sei INUTILE"), a essere limitato e a far dipendere dal gruppo il proprio benessere, la propria importanza e la propria realizzazione. Non è giusto a mio avviso vedere la collaborazione come positiva per il singolo. Nella collaborazione l'esigenza del singolo di emergere è limitata dai bisogni degli altri che non vedrebbero affatto di buon occhio la piena affermazione della potenzialità individuali, quindi io se devo scegliere tra collaborare e competere preferisco COMPETERE, perché è nella competizione che l'individuo mette in campo tutte le sue risorse (intellettuali e fisiche) per emergere dalla massa, ed allora chi è più abile, intelligente e astuto sarà vincente, mentre gli altri saranno destinanti giustamente al fallimento e alla sottomissione ai vincenti, ed in fondo è così anche in natura, quegli individui che sono deboli e non riescono a competere (adattarsi è una forma di competizione) per il cibo e il territorio, per le risorse, sono schiacciati dai più forti oppure si accodano agli individui ALFA, che hanno le doti per emergere.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Socrate78 il 07 Novembre 2023, 17:17:55 PML'esigenza sociale di collaborare è in un'ultima analisi una SCHIAVITU', perché porta l'individuo ad essere di fatto uno strumento asservito alle persone con cui collabora (Il messaggio implicito è il seguente: "Se non servi il gruppo e non fai squadra, allora non vali, sei INUTILE"), a essere limitato e a far dipendere dal gruppo il proprio benessere, la propria importanza e la propria realizzazione. Non è giusto a mio avviso vedere la collaborazione come positiva per il singolo. Nella collaborazione l'esigenza del singolo di emergere è limitata dai bisogni degli altri che non vedrebbero affatto di buon occhio la piena affermazione della potenzialità individuali, quindi io se devo scegliere tra collaborare e competere preferisco COMPETERE, perché è nella competizione che l'individuo mette in campo tutte le sue risorse (intellettuali e fisiche) per emergere dalla massa, ed allora chi è più abile, intelligente e astuto sarà vincente, mentre gli altri saranno destinanti giustamente al fallimento e alla sottomissione ai vincenti, ed in fondo è così anche in natura, quegli individui che sono deboli e non riescono a competere (adattarsi è una forma di competizione) per il cibo e il territorio, per le risorse, sono schiacciati dai più forti oppure si accodano agli individui ALFA, che hanno le doti per emergere.
Caro Socrate, non sono d'accordo e mi pare che non lo sia nemmeno il Vocabolario Treccani che qui dà le definizioni di collaborare: https://www.treccani.it/vocabolario/collaborare/ 
Io mi sono sentito più schiavo nello status di dipendente, dovendo fare ciò che mi si chiedeva solamente perché in cambio mi pagavano. Una volta provai a chiedere ai miei superiori se mi pagassero le ore di lavoro o il lavoro in quanto tale, perché sarebbe stato decisamente diverso, pagarmi il lavoro o il tempo: nel primo caso avrei potuto lavorare per obiettivi, a prescindere dalle ore impiegate; nel secondo caso avrei potuto guardare per aria o farmi gli affari miei, dal momento che mi pagavano il tempo che dedicavo loro e non il lavoro. Come lavoratore dipendente mi sono sentito realmente schiavo. 

Nelle diverse forme di collaborazione che ho avuto modo di sperimentare non mi sono mai sentito schiavo, forse perché non c'era alcuna contropartita economica e quindi non prostituivo il mio tempo! Un esempio: ho cantato per quasi 18 anni nel coro della mia parrocchia e una volta, dovendo musicare un salmo io, che purtroppo non ho studiato musica, dopo aver letto le parole del salmo, ho tradotto la metrica in un motivetto (il primo che mi è venuto in mente), quindi l'organista, molto più esperta di me è partita da quel motivetto, modificandolo, dando enfasi a certe parole, a scapito di altre, per dare colore alla musica. 

Potrei citare altri esempi riguardanti la collaborazione (sempre senza contropartita economica) in cui mi sono sentito coinvolto e attivo, ma mai e poi mai schiavo di alcuno. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

bobmax

Citazione di: Socrate78 il 07 Novembre 2023, 17:17:55 PML'esigenza sociale di collaborare è in un'ultima analisi una SCHIAVITU', perché porta l'individuo ad essere di fatto uno strumento asservito alle persone con cui collabora (Il messaggio implicito è il seguente: "Se non servi il gruppo e non fai squadra, allora non vali, sei INUTILE"), a essere limitato e a far dipendere dal gruppo il proprio benessere, la propria importanza e la propria realizzazione. Non è giusto a mio avviso vedere la collaborazione come positiva per il singolo. Nella collaborazione l'esigenza del singolo di emergere è limitata dai bisogni degli altri che non vedrebbero affatto di buon occhio la piena affermazione della potenzialità individuali, quindi io se devo scegliere tra collaborare e competere preferisco COMPETERE, perché è nella competizione che l'individuo mette in campo tutte le sue risorse (intellettuali e fisiche) per emergere dalla massa, ed allora chi è più abile, intelligente e astuto sarà vincente, mentre gli altri saranno destinanti giustamente al fallimento e alla sottomissione ai vincenti, ed in fondo è così anche in natura, quegli individui che sono deboli e non riescono a competere (adattarsi è una forma di competizione) per il cibo e il territorio, per le risorse, sono schiacciati dai più forti oppure si accodano agli individui ALFA, che hanno le doti per emergere.

L'essere umano che non collabora è destinato a fallire. Perché nessuno è mai autosufficiente.
Al massimo può riuscire a stento a sopravvivere. Senza però evolvere.

La necessità di collaborare non limita la libertà del singolo, perché non esiste alcun libero arbitrio individuale.

La libertà è solo nell'Uno. Di modo che aprirsi all'altro, cercare di collaborare, non è che l'Uno che cerca, liberamente, se stesso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

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