Un ulteriore dubbio sulla morte di Marta Russo

Aperto da Eutidemo, 16 Settembre 2022, 12:10:51 PM

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Eutidemo

Nel mio post del 13 Novembre 2021, avevo già rilevato quella che, secondo me, era stata una grossa cantonata commessa durante le indagini sul famoso omicidio di Marta Russo; avvenuto nell'Università "La Sapienza" di Roma, a pochi passi dalla Facoltà di Giurisprudenza!
Però, avendo avuto ora la possibilità di visionare le lastre del suo cranio, i miei dubbi sono aumentati ancora di più.
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Le mie perplessità sulle indagini svolte all'epoca, e, soprattutto, sull'evidente (e "coatta") "falsa testimonianza" di Gabriella Alletto, li avevo dettagliatamente esposti nel seguente LINK, a cui rinvio.
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In più, già da allora, mi aveva sorpreso la circostanza per la quale il laboratorio della polizia riuscì nel miracolo di ricostruire una traiettoria, conoscendo solo il punto di impatto del proiettile su di un cranio in movimento che poteva essere rivolto in infinite direzioni, e non soltanto verso quella delle finestre della 6a Aula Assistenti della Facoltà di Filosofia del Diritto.
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Poi, guardando per la prima volta le le lastre del suo cranio, ho avuto modo di fare le seguenti ulteriori considerazioni.
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1)
Per una sorprendente coincidenza, sia il calibro usato per l'omicidio (cal.22 LR), sia il foro di entrata del proiettile nel cranio di Marta Russo, corrispondono pressochè "esattamente" alla "tecnica di soppressione" utilizzata, in determinate circostanze, dai "sicari professionisti" di tutto il mondo.
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Ed infatti la tecnica del "sicario professionista", se vuole uccidere qualcuno in una pubblica via, consiste nell'usare una piccola pistola calibro .22 puntata dietro l'orecchio della vittima; alla distanza ottimale, non troppo vicino nè troppo lontano.
Questo, per i seguenti motivi:
a)
Una pistola calibro .22, in genere, è molto piccola; e, se ben impalmata e seminascosta dalla mano, è difficile che venga notata dai passanti; almeno se non c'è troppa gente vicino al sicario
b)
Il rumore di una pistola calibro .22 è ridottissimo già di per sè; tanto più se viene attutito con un piccolo silenziatore.
Si sente solo come un piccolo "tonfo".
c)
Quanto alla letalità, se il piccolo proiettile cal.22 "penetra" nel cervello dal punto "debole" dietro l'orecchio, non ce la fa a "perforare" il cranio uscendo dalla parte opposta; nel qual caso scaricherebbe la maggior parte della sua energia cinetica non "dentro" il cervello, bensì "oltre" il bersaglio.
Ed invece, non fuoriuscendone, scarica tutta la sua energia cinetica "dentro" il cervello, rimbalzando sulle pareti interne con un effetto "flipper"; ed infine frantumandosi in minuscole schegge che lo devastano (vedi lastra).
Come, appunto, nel caso di Marta Russo, con risultati catastrofici per la vittima; così come è sempre avvenuto nel caso di analoghi omicidi commessi su commissione da sicari professionisti.
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2)
Ora, è certamente "possibile", almeno in teoria, che il proiettile in questione sia stato sparato da una delle finestre della 6a Aula Assistenti della Facoltà di Filosofia del Diritto.
Però:
a)
Mi sembra una coincidenza davvero eccessiva, che, per puro caso, il proiettile sia andato a colpire la vittima proprio nel punto più letale in cui sarebbe potuto giungere nel suo corpo; ed infatti, a quella distanza, un proiettile cal.22 LR avrebbe, sì, potuto ferire casualmente Marta Russo, ma molto difficilmente in modo così letale.
b)
D'altronde, se si fosse trattato di un omicidio premeditato, secondo me neanche il cecchino più bravo del mondo sarebbe riuscito a centrare,  a quella distanza,  la parte molle dietro l'orecchio Marta Russo; sparandole con una pistola da una finestra, la cosa, secondo me, è pressochè impossibile.
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Per cui, anche considerando la forma quasi circolare del foro del proiettile, e la collocazione dei frammenti all'interno del cranio, propendo a credere che Marta Russo sia stata colpita alle spalle da un sicario professionista che era dietro di lei.
Il che spiegherebbe anche l'interessamento della DIGOS alla faccenda.
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Però, ovviamente, le mie sono soltanto congetture che lasciano il tempo che trovano, in quanto il sottoscritto non è:
- nè un "anatomopatologo";
- nè un "perito balistico";
- nè un "sicario professionista"
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 ;)
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anthonyi

Quindi la tua tesi sarebbe di un sicario per strada. Ma il rumore del colpo si sarebbe sentito che proveniva dalla strada. Poi c'é il fatto che Marta muove la testa proprio in coincidenza con lo sparo, in quella situazione non ha senso parlare di mira. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
La mia non è affatto una "tesi", bensì una semplice "congettura"!
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Ed infatti trovo molto strano che, per puro caso, il proiettile sia andato a colpire la vittima:
- proprio nel punto esatto prescelto solitamente dai sicari;
- proprio con munizioni del calibro preferito dai sicari.
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Quanto alla provenienza del rumore dello sparo non mi sembra che ci sia nessuna testimonianza che esso non provenisse dalla strada, ma, invece, da una finestra della Facoltà di legge.
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Nessuno ha mai detto che "Marta abbia mosso la testa proprio in coincidenza con lo sparo"; in quella situazione, invero, non ha senso parlare di "mira da lontano", mentre invece ha molto più senso parlare di "mira da vicino".
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Ed infatti, un sicario ben addestrato che la seguiva a poca distanza alle sue spalle, potrebbe benissimo aver colto la posizione assunta momentaneamente dalla testa di Marta per colpirla nel punto più letale;  come è avvenuto in molti altri casi di "omicidio professionale".
Cioè, non è che Marta abbia mosso la testa proprio "in coincidenza" con lo sparo, bensì potrebbe essere stato il sicario a sparare "in coincidenza" con il movimento e la posizione, per lui più opportuna, assunta in un determinato momento,  dalla testa di Marta.
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Però, ti ripeto che le mie sono soltanto mere "illazioni"!
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Un saluto! :)
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