Quando ci si sposava solo davanti al Notaio, oppure "a sorpresa".

Aperto da Eutidemo, 31 Gennaio 2023, 12:36:08 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Il matrimonio fu considerato per la prima volta un "sacramento" nel 1184, con la bolla "Ad Abolendam" di Lucio III; ma fu ufficialmente consacrato tale soltanto nel concilio di Lione del 1274, che  lo contò definitivamente tra i "sette sacramenti" (da allora anche numericamente definiti).
Prima non lo era mai stato, a differenza degli altri sei.
***
Il che, però, non significò affatto che, successivamente al concilio di Lione del 1274, i matrimoni cominciassero ad essere celebrati:
- in Chiesa, o anche alla semplice presenza di un sacerdote;
- ovvero in Comune, alla presenza di un funzionario pubblico.
Ed infatti il matrimonio rimase ancora, per lunghissimo tempo,  un atto meramente privato, da redigersi davanti ad un Notaio!
***
Ciò in quanto, pur essendo considerato un "sacramento", la sua "sacramentalità" veniva riconosciuta semplicemente in conseguenza della stipula di un "atto notarile", senza il benchè minimo intervento sacerdotale (o pubblico); così come magistralmente spiega, in meno di un minuto il Prof. Alessandro Barbero, Ordinario di "Storia Medievale" al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi del Piemonte:
***
Da tener presente che, originariamente, le "parti" del contratto, non erano i due sposi, bensì i loro genitori; e, solo in "epoca più tarda ed evoluta", le "parti" del contratto divennero i genitori (o il solo padre) della sposa, ed il futuro marito.
Ma la sposa, insieme eventualmente ad altri beni trasferiti nello stesso atto, non era "parte", bensì mero "oggetto" del contratto; per cui, in genere, non era tenuta a firmare un bel niente!
***
Ed infatti, tradotto e semplificato in italiano moderno, il contratto di matrimonio suonava più o meno così:
--------------------------------------------------------
                      CONTRATTO DI MATRIMONIO
Repertorio n.1345
L'anno di grazia millequattrocentoventiquattro, il giorno nove del mese di maggio, in Fucecchio, dinanzi a me dott. Bellincione Alberichi, Notaro in Firenze, iscritto all' Arte dei Giudici e dei Notari,  sono presenti, in casa della sposa in Fucecchio, i messeri Gualtiero Bisdomini e Corso Ubertini:
Dante causa:
- Gualtiero Bisdomini, padre della promessa sposa Gemma Bisdomini, iscritto all'Arte della Lana.
Avente causa:
- Corso Ubertini, promesso sposo, iscritto all'Arte dei Medici e Speziali.
I comparenti, della cui identità personale io Notaro sono certo, previa dichiarazione di sapere e potere leggere e scrivere in lingua latina e italiana, convengono e stipulano quanto segue.
Messer Gualtiero Bisdomini, cede irrevocabilmente in sposa  la propria figlia Gemma Bisdomini a Messer Corso Ubertini, assieme al proprio podere di Vinci, ed alla giumenta ivi ubicata per le incombenze campestri; Messer Corso Ubertini, grato, accetta!
Scritto, letto, approvato e sottoscritto dalle parti in causa, il giorno nove del mese di maggio dell'anno di grazia millequattrocentoventiquattro, in Fucecchio.
Testimoni:
Giovanni Albizzi, iscritto all'Arte della Seta
Galeazzo Donati, iscritto all'Arte della Lana
--------------------------------------------------------
Dal che si evince che Gemma Bisdomini (a parte il fatto di essere dotata della parola, il che, all'epoca, era ritenuto un grave difetto del suo sesso), veniva considerata quasi alla stregua di un qualsiasi altro bene economico; come, appunto, il podere e la giumenta, i quali, probabilmente costituivano la sua dote.
*** 
In tutto questo, il prete non interveniva affatto; salvo in taluni casi, per essere invitato a colazione, dopo qualche giorno, per "benedire" la sposa, il podere e la giumenta.
Solo in casi eccezionali di soggetti di alto rango, la cerimonia si svolgeva anche in chiesa; ma solo per motivi di "ostentazione pubblica", e non per "convenzione" o per "obbligo ecclesiastico".
***
La forma canonica del matrimonio fu prevista soltanto dal decreto "Tametsi" emanato dal Concilio di Trento l'11 novembre 1563; da allora in poi si stabilì che il matrimonio dovesse avvenire dinnanzi al parroco di residenza dei nubendi con la presenza di almeno due testimoni.
***
Però, nella particolare interpretazione invalsa dei giuristi del Seicento, e che Manzoni mette in bocca ad Agnese, le nozze celebrate dalla volontà dei nubendi alla presenza del parroco, anche senza la sua volontà, erano perfettamente valide, con il nome di "matrimonio a sorpresa".
"Bisogna aver due testimoni ben lesti e ben d'accordo. Si va dal curato: il punto sta di chiapparlo all'improvviso, che non abbia tempo di scappare. L'uomo dice: signor curato, questa è mia moglie; la donna dice: signor curato, questo è mio marito. Bisogna che il curato senta, che i testimoni sentano; e il matrimonio è bell'e fatto, sacrosanto come se l'avesse fatto il papa. Quando le parole son dette, il curato può strillare, strepitare, fare il diavolo; è inutile; siete marito e moglie." (Promessi Sposi Cap. VII).
***
Il parallelo tema del "matrimonio segreto" era stato trattato anche nell'opera buffa "Il matrimonio segreto" con musica di Cimarosa.
***
Poi la questione venne definitivamente "aggiornata" nel decreto "Ne Temere" del 1907, nel Codice di diritto canonico del 1917, e, infine, con il "Concordato" del 1929 tra Papa e Duce.
***

doxa

Buonasera Eutidemo, ti consiglio di verificare se veramente fu il pontefice Lucio III ad istituire il sacramento del matrimonio con la bolla "Ad abolemndam". Il titolo intero di questa bolla è: "Ad abolendam diversam haeresium pravitatem" (= Per abolire diverse eresie maligne).  Dal titolo si comprende che era dedicata soltanto alla lotta contro le eresie. Non è citato il sacramento del matrimonio. Questa bolla pontificia fu pubblicata il 4 novembre 1184, dopo che il Concilio di Verona risolse alcune divergenze giurisdizionali tra il papato e Federico I Hoenstaufen, noto come Federico Barbarossa, imperatore dei Romani, re dei Romani e re d'Italia.

Il sacramento del matrimonio cristiano  alcuni studiosi lo fanno originare dalla prescrizione contenuta nel libro della Genesi 2,24 che contiene già alcuni elementi fondamentali: l'indissolubilità del vincolo coniugale e la complementarità di uomo e donna; per  altri, il matrimonio sacramento fu istituito da Gesù in Galilea  durante lo sposalizio a Cana (vedi vangelo di Giovanni 2, 1 – 11).

Citi il Concilio di Lione, il secondo, svolto nel 1274, ma in quell'ambito si discusse di ristabilire l'unità religiosa con la Chiesa ortodossa e altri problemi, non del matrimonio sacramentale.

 Se clicchi nel sottostante link puoi leggere  quanto deciso in quel secondo concilio lionese.

http://www.totustuustools.net/concili/lione2.htm

Eutidemo

Ciao Doxa :)
Le informazioni a cui ho attinto, sono quelle della "Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù", che è un Istituto religioso clericale apostolico di diritto pontificio che si occupa specificamente di tale materia, fondato nel 1878 a San Quintino (Francia) da p. Leone Giovanni Dehon.
In particolare, questo è il passo del "Decreto ad Abolendam" nel quali il matrimonio viene citato, per la prima volta  tra gli altri sacramenti.
***
Il passo del Concilio di Lione riguardante il matrimonio, invece, non riesco a trovarlo; però viene riferito anche dal Professore di Storia P.Scaramella dell'Università degli Studi di Bari.
***
Quanto al libro della Genesi 2,24 e lo sposalizio a Cana di cui al Vangelo di Giovanni 2, 1 – 11, in entrambi i passi si parla di matrimonio; però in nessuno dei due esso è previsto come un atto consacrabile soltanto con la presenza e con l'assenso di un sacerdote.
***
Perchè è solo di questo che parla il mio Topic!
***
Circa le citazioni bibliche, allora, sarebbe anche importante il passo in cui Gesù contempla una eventuale possibilità di divorzio, laddove troviamo scritto "Io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di <<pornéia>>, e ne sposa un'altra, commette adulterio". (Matteo 19,9).
***
Ma, come detto, il mio TOPIC non riguarda le varie citazioni del matrimonio, delle sue vicende e del suo possibile scioglimento nelle sacre scritture; tratta, invece, di come solo molto tardi divenne un atto "sacramentale" consacrabile soltanto con la presenza e l'assenso di un sacerdote.
Prima si andava soltanto dal notaio!
***
Un saluto! :)
***

Phil


Eutidemo

Citazione di: Phil il 05 Febbraio 2023, 19:25:18 PMRiguardo il Concilio di Lione II e il matrimonio, trovate il passo (860) qui:
http://www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/foe.htm#bop
Io mi ritenevo  "cintura nera" di GOOGLE SEARCH; ma tu, Phil, mi batti alla grande! ;D
Grazie per la tua puntuale informazione :)

Discussioni simili (4)