Origini del pensiero filosofico; Senofane, Parmenide, Platone e il nichilismo.

Aperto da PhyroSphera, 06 Aprile 2025, 18:48:34 PM

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PhyroSphera

La filosofia nasce col dire che l'essere è quando è, con Platone cioè; o era nata già con Parmenide dicendo de l'essere che è, il non essere che non è?
Se assumiamo il primo riferimento (che ho scritto) per interpretare il secondo, l'altro ci appare designificato; ugualmente avvalorando e premettendo tale designificazione a quel 'quando', questo appare dimostrato senza esserlo. 

E' quello che accade col quadro storico delineato dal defunto professore E. Severino. Sguardo che non va abbastanza a ritroso quindi errore? O non disposizione, non contatto diretto ai fatti? Entrambe le cose ma con l'intervenire di una coscienza: non Parmenide, ma il Parmenide di una tradizione, quella occidentale di cui il professore descrive la radicale follia di confondere essere e nulla.

Esiste solo questo Occidente, solo il modo razionalista di approcciarsi alla filosofia dei Greci, sicché i pensieri sulla natura dei primi filosofi detti fisici e non i cosiddetti magi (sapienti) sarebbero la preistoria e solo con Socrate si attuerebbe l'inizio?

Che rapporti ci sono tra l'immanentismo della concezione di Severino, il suo rifiuto ad ammettere la teologia nella propria speculazione intellettuale e lo sguardo storico ridotto agli inizi metafisici della filosofia?
Principiare dal parmenideo essere in quanto tale reca una vertigine della conoscenza e abisso del non conoscere. Difatti prima ci troviamo un tale Senofane, vero ispiratore della scuola di Elea, del quale si sa che principiava le sue riflessioni con menzione esoterica di un Dio.
Tutto ciò è precluso all'ateismo, anche al solo rinunciare alla prospettiva teista.


MAURO PASTORE

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