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Migranti e Zyklon B

Aperto da InVerno, 04 Ottobre 2019, 15:57:32 PM

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InVerno

Recentemente è saltato fuori che Trump aveva ordinato che il famoso muro di "sua invenzione" con il Messico fosse dotato di un canale pieno di serpenti e coccodrilli, la cosa poi non è stata fatta perchè era ovviamente un idea idiota.
Inizialmente ci ho riso su, ma poi ho pensato che serpenti e coccodrilli è un idea molto simpatica per sostituire quello che ad El Paso quasi un secolo fa veniva utilizzato invece: lo Zyklon B (e il DDT). https://en.wikipedia.org/wiki/1917_Bath_riots

I negazionisti dell'olocausto conoscono questa storia, perchè per molti di loro la teoria è che i campi di sterminio nazisti non fossero poi tanto diversi dai campi americani. Ovviamente (essendo negazionisti dell'olocausto) si sbagliano, ma è vero invece che i tedeschi avessero parzialmente copiato l'idea agli americani, cambiando il dosaggio di Zyklon B in modo tale che fosse letale.

Questa è la pianta dell'impianto di El Paso, e come si vede chiaramente al centro di essa è presente una camera a gas, il resto della struttura serviva a spogliare i migranti, privarli degli averi, rasarli, fumigarli con vari pesticidi, lavarli nel cherosene, fotografarli, e umiliarli pubblicamente. Un percorso tristemente noto. https://media.npr.org/programs/wesat/features/2006/jan/bath_riot/blueprints550-s51.jpg?t=1248631448

Sarà poi Peters Gerhard (processato ed assolto a Norimberga) nel 1939 a proporre con un articolo di utilizzare gli stessi sistemi di El Paso anche in Germania, lodando l'efficienza del sistema nella disinfezione dei "subumani" che secondo la legge americana includeva "imbecilli, idioti, deboli, mendicanti, omosessuali, poligami, analfabeti, prostitute e contagiosi" ma sopratutto qualsiasi colore della pelle che non fosse bianco, i cosidetti "greaser" , gli "sporchi".

Quanti effettivamente siano morti per l'esposizione a sostanze altamente tossiche non è chiaro, è chiaro che non esistesse la volontà di ucciderli direttamente come nella soluzione finale nazista, ma è anche chiaro che della vita di quelle persone interessasse veramente poco e molti indubbiamente morirono. In quegli anni in America l'eugenetica stava avendo un grande successo, e l'idea era quella di tenere fuori dai confini americani chiunque potesse intaccare la purezza della razza, e Woodrow Wilson, da bravo suprematista bianco aveva preso la palla al balzo per soddisfare i vecchi amici del KKK.

Qualcuno si ricorda il clima in Italia quando in Africa scoppiò ebola? Se i bagni fumiganti non avessero una "brutta reputazione" li avrebbero voluti in tanti, e ancora l'altro ieri ho sentito una donna dire "è importante vaccinare i bambini.. con tutti sti migranti non si sa mai". Le manie igieniche sono quelle che hanno cominciato questa "bella storia", nonostante al confine con il Messico non venisse riportata nessuna epidemia, ma il sindaco di El Paso era rupofobico, e un pò lo siamo tutti.

I Nazisti copiarono un idea anti migratoria, per sterminare gli "alieni" già all'interno, ma xenofobia era quella di El Paso tanto quanto quella di Hitler. Qualcuno ha sentito parlare dei centri di detenzione in Libia, quelli che "i buonisti" si "ostinano" a chiamare lager, quelli che oggi impiegano i trafficanti di ieri, riciclati in pianta stabile come guardie, e che ora si sono "ripuliti" la fedina dopo l'accordo con l'Italia. Non sono lager in senso strettamente storico, ma come dimostra il caso di El Paso, non serve una soluzione finale per mettere fine alla vita delle persone e la loro dignità.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Ciao Inverno, non conoscevo questa storia anche se, conoscendo la storia del problema del razzismo in USA, non c'è da meravigliarsi.
Quello che mi convince di meno è questo continuo riferimento ai "lager" libici che nel tentativo di costruire sensi di colpa nei confronti degli immigrati illegali, annacqua il significato storico di quella parola.
Un saluto.

Ipazia

Non è che ad Ellis Island le cose andassero tanto diversamente. Ed erano migranti legali. La Libia ha tutto il diritto di recludere chi vi entra illegalmente. Dovremmo farlo anche noi invece di lasciarli vagare come mine per le nostre città. Mine che ogni tanto, come a Trieste, deflagrano in maniera devastante. E in maniera meno devastante sono presenti in uno stillicidio di atti di violenza, illegalità e degrado che riempiono le cronache locali dell'informazione non totalmente asservita alla vulgata dominante e alle sue censure.

Concordo con Anthonyi: connettere questi fenomeni legati a forme irregolari di immigrazione con progetti espliciti di genocidio non rende un buon servizio alle vittime dei genocidi e alla verità storica.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

#3
Anche a me non piace il sensazionalismo linguistico, ma in assenza di alternative si tratta di scegliere il male minore. Chiamarli "centri di detenzione" non annacqua la storia, ma annacqua il buon senso... E' come chiamare Guantanamo un "centro per interrogatori". Poi per quanto ne so, i criminali comuni (quali potrebbero essere stati degli immigrati irregolari) non venivano buttati nelle camere a gas, magari morivano per le condizioni di vita nel lager, (come succede in Libia) ma non mi risulta che fossero l'oggetto della soluzione finale. Non si sa mai che anche in Libia qualcuno provveda al movente ideologico per sterminarli sistematicamente, per ora non è successo, ma come dimostra il caso di El Paso il passo è breve. Se succedesse, faremo finta che non ci avevamo pensato?
Personalmente al di la di come li vogliamo chiamare mi interessa di più il movente e le responsabilità, perchè sono queste a definire le analogie. Non a caso ho tirato fuori questa storia perchè mi pare un analogia ficcante. Ma qui in Italia siamo un pò restii a prenderci responsabilità. Noi siamo quelli che danno la colpa al coccodrillo e al messicano che se la è cercata. Ellis Island era diversa, c'è passato mio nonno e non l'hanno inzuppato nel cherosene, non è tanto il problema che fossero migranti regolari o meno, ma che erano di etnie già presenti sul territorio americano e di pelle bianca.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 06 Ottobre 2019, 20:14:38 PM

Personalmente al di la di come li vogliamo chiamare mi interessa di più il movente e le responsabilità, perchè sono queste a definire le analogie. Non a caso ho tirato fuori questa storia perchè mi pare un analogia ficcante. Ma qui in Italia siamo un pò restii a prenderci responsabilità.

Ciao Inverno, è indubbio che movente e responsabilità, per gli eventi storici, sono fondamentali. Il problema però è non confondere gli eventi storici con la gestione del presente che è già troppo complicato per poter essere ulteriormente complicato da riferimenti al passato.
A me già disturbano quelli che dicono che la colpa della situazione libica è dei francesi che hanno deciso di bombardare le forze dalla parte di Gheddafi. Non si tratta di individuare colpevoli, ma di trovare soluzioni accettabili ai problemi.
Una "soluzione finale" accettabile l'ha trovata Al Serraj a Tripoli, il quale ha deciso di liberare tutti i detenuti a rischio bombardamento, oltretutto sgravandosi dell'onere di preoccuparsi del loro destino. Se in Libia i migranti illegali non venissero più carcerati cadrebbe il più importante pretesto che usano per "legittimare" l'entrata nel nostro paese.
Un saluto

InVerno

Citazione di: anthonyi il 07 Ottobre 2019, 07:28:31 AMA me già disturbano quelli che dicono che la colpa della situazione libica è dei francesi che hanno deciso di bombardare le forze dalla parte di Gheddafi.
Chi ha osato dire cotanta inesattenza..? Intanto viste le recenti notizie, prepariamoci ad una ondata di "migranti economici curdi", che partiranno dalla Siria perchè in disperato bisogno dei nostri telefoni colorati (non perchè la Turchia li massacrerà come bestie perchè Trump aveva bisogno di coprire uno scandalo politico).
Riguardo invece ai paragoni con la storia, ne sono stato abbastanza costretto per trovarmi nella sezione storia, ma in realtà se conosci un poco la storia Messicana dell'ottocento, sai che il paragone con la Libia non è esattamente così campato per aria.. Una nazione divisa tra due fronti, uno filo anglosassone\democratico e l'altro filolatino\monarchico, attraversata dal fondamentalismo religioso (Hidalgo nel caso Messicano), ha difficoltà a produrre stabili condizioni civili, e produce un sacco di migranti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Ciao Inverno, nel caso della Libia non mi sembra che il fondamentalismo religioso sia determinante, tanto più che i migranti non sono libici, perché evidentemente quel popolo, pur essendo profondamente diviso, è attaccato alla sua patria. E allo stesso modo attaccati alla loro patria sono i Curdi, che magari si faranno ammazzare, ma non verranno certo a fare i mendicanti in Europa. Forse Trump il suo "dovere" di sceriffo del mondo avrebbe potuto eseguirlo meglio, ma il punto è sempre lo stesso, se ti occupi degli altri stati allora interferisci e crei conflitto, e quando smetti di occupartene, allora ?
Forse prima di criticare Trump dovremmo domandarci se anche noi Europei non abbiamo una responsabilità su quei lidi, e nel caso domandarci cosa potremmo fare.
Un saluto