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Le ultime parole di Giulio Cesare

Aperto da Eutidemo, 03 Giugno 2023, 05:47:18 AM

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Eutidemo

Svetonio racconta che Cesare: "...ita tribus et viginti plagis confossus est uno modo ad primum ictum gemitu sine voce edito; etsi tradiderunt quidam Marco Bruto irruenti dixisse: <<kai su teknon>>" (Vita divi Iuli 83)
Cioè: "...così fu trafitto da ventitré  pugnalate, con un solo gemito emesso dopo il primo colpo; secondo alcuni, però, avrebbe gridato a Marco Bruto, che si precipitava contro di  lui: «Anche tu, figlio?>>"
***
Ma perchè Svetonio, scrivendo tutto il resto del testo in "latino", riporta le ultime parole di Cesare in "greco", scrivendo "kai su teknon", e non "et tu fili"?
***
Così scrivendo Svetonio, mi sembra evidente che, almeno secondo alcuni testimoni, le ultime parole di Cesare, rivolte a Bruto, siano state effettivamente in "greco", e non in "latino".
***
Ed invero, le "élite " romane parlavano correntemente sia in latino che in greco, soprattutto nelle dotte disquisizioni di filosofia e di letteratura; così come noi usiamo correntemente l'inglese, soprattutto nei dibattiti scientifici ed economici.
Però mi sembra davvero strano che, in punto di morte, soprattutto se accoltellato, qualcuno si rivolga ad un suo connazionale in una lingua che è comunque straniera, invece che nell'idioma natìo!
***
Pertanto, secondo me, i casi potrebbero essere due:
1)
O non è vero che le ultime parole di Cesare sono state pronunciate in "greco", per cui i testimoni si sono sbagliati o se lo sono inventato.
2)
Oppure è vero che le ultime parole di Cesare sono state effettivamente pronunciate in "greco", ma allora, a mio parere, dovevano necessariamente avere un "significato allusivo".
Cioè:
a)
O Cesare si riferiva allusivamente ad un famoso passo di qualche tragedia greca, ormai sparita, o ad un famoso episodio storico greco a noi ormai sconosciuto,  in cui un padre si rivolgeva al figlio assassino con  le parole "kai su teknon"; un po' come si dice che abbia reagito il comandante italiano di Giarabub, all'intimazione di resa degli inglesi, gridando loro "Merde!!!", non in italiano, ma nel francese di Cambronne.
b)
Oppure Cesare, molto più probabilmente, si riferiva allusivamente ad un episodio personale intercorso tra lui e Bruto, nel quale, discutendo in greco, lui si era rivolto a Bruto con quelle esatte parole; noi non sapremo mai in quali circostanze e con quale significato, ma Bruto sicuramente sì!
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Ovviamente, le mie sono soltanto congetture, prive di qualsiasi riscontro!
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Pensarbene


Aspirante Filosofo58

Citazione di: Pensarbene il 04 Giugno 2023, 13:28:34 PMperchè l'hanno ucciso?
Secondo alcune fonti, diversamente da quanto ho imparato a scuola, Giulio Cesare soffriva di una grave forma di epilessia, che lo tormentava in continuazione. Desiderando porre fine a quelle sofferenze, l'imperatore dovette scegliere il modo migliore: togliersi la vita da solo, sarebbe equivalso per lui a  una dannazione eterna, secondo il modo di pensare dell'epoca; farsi uccidere era la soluzione migliore, ma occorreva che a farlo fosse una persona fidata. Per cui, Giulio Cesare scelse di lasciarsi trafiggere dal suo nipote prediletto. 

Così l'imperatore avrebbe posto fine alle sue sofferenze e il suo ricordo non sarebbe stato offuscato da un suicidio.

Su questa pagina: https://www.fattiperlastoria.it/idi-di-marzo-morte-giulio-cesare/  trovo scritto che Giulio Cesare congedò le sue guardie del corpo, e se ne andò in giro sempre disarmato. Non è strano per un dittatore? Che motivo aveva l'imperatore di girare disarmato, se non facilitare la sua uccisione? 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
Cesare venne ucciso per due motivi:
1)
I congiurati temevano che Cesare volesse diventare un "monarca", anche se poco tempo prima aveva rifiutato la corona offertagli da Marco Antonio; sia le prime due volte (quando gli venne posta prima ai piedi e poi sulle ginocchia), sia la terza volta, gettandola stizzito tra la folla, dopo che Antonio gliela pose sul capo.
Ma i Romani detestavano la sola parola di "re", per il ricordo degli abusi di Tarquinio il Superbo; per cui i più accesi repubblicani tra di loro non volevano correre neanche lontanamente tale rischio!
2)
Inoltre Cesare era il capo dei "populares", per cui era detestato dalla fazione "aristocratica"; alla quale, infatti, appartenevano tutti i congiurati.
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Ciao Aspirante Filosofo58. :)
E' vero che Giulio Cesare soffriva di una grave forma di epilessia, che lo tormentava in continuazione, ma non pensò mai a togliersi la vita per tale motivo; altrimenti lo avrebbe fatto ben prima, e non proprio quando aveva raggiunto il potere supremo (a cui ambiva da anni).
***
Comunque, togliersi la vita da solo, non sarebbe affatto equivalso per lui alla "dannazione eterna", perchè, secondo il modo di pensare dell'epoca, questa sarebbe sembrata un'idea davvero "bizzarra"; ed infatti gli antichi Romani non avevano alcuna preclusione riguardo al suicidio, che consideravano lecito in qualsiasi occasione, e, in determinate occasioni, addirittura doveroso (vedi Catone l'Uticense).
Furono solo i Cristiani a considerarlo, per la prima volta nella storia, un "peccato"!
***
Comunque Cesare venne trucidato da oltre venti persone, a seguito di una congiura, e non dal solo Bruto (a titolo di cortesia personale)!
***
Ci sono molte teorie riguardo al motivo per il quale Cesare, qualche tempo prima della sua morte, rinunciò a farsi proteggere dalla sua guardia personale di guerrieri ispanici.
***
Le principali sono le seguenti:
a)
Dopo la sua vittoria ormai definitiva, avendo perdonato tutti i suoi più acerrimi nemici, facendo loro grazia della vita e non punendoli in alcun altro modo (a differenza di Mario e di Silla), Cesare si era ormai convinto di aver pacificato gli animi; per cui credeva di non aver più bisogno di protezione.
b)
Propagandisticamente, riteneva che andare in giro senza guardie del corpo armate fosse una dimostrazione, nello stesso tempo:
- del fatto che lui non era un tiranno;
- che godeva dell'unanime favore popolare (anche se non di quello dei patrizi).
c)
Cesare era un fatalista, per cui pensava che nessuna guardia del corpo sarebbe mai  stata sufficiente a salvare la vita a chi era destinato comunque a morire per decreto del Destino.
***
Personalmente, non saprei quale di tali teorie preferire; però, secondo me, c'è del vero in tutte e tre.
***
Un saluto! :)
***

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Eutidemo il 05 Giugno 2023, 07:17:25 AM
Ciao Aspirante Filosofo58. :)
E' vero che Giulio Cesare soffriva di una grave forma di epilessia, che lo tormentava in continuazione, ma non pensò mai a togliersi la vita per tale motivo; altrimenti lo avrebbe fatto ben prima, e non proprio quando aveva raggiunto il potere supremo (a cui ambiva da anni).
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Comunque, togliersi la vita da solo, non sarebbe affatto equivalso per lui alla "dannazione eterna", perchè, secondo il modo di pensare dell'epoca, questa sarebbe sembrata un'idea davvero "bizzarra"; ed infatti gli antichi Romani non avevano alcuna preclusione riguardo al suicidio, che consideravano lecito in qualsiasi occasione, e, in determinate occasioni, addirittura doveroso (vedi Catone l'Uticense).
Furono solo i Cristiani a considerarlo, per la prima volta nella storia, un "peccato"!
***
Comunque Cesare venne trucidato da oltre venti persone, a seguito di una congiura, e non dal solo Bruto (a titolo di cortesia personale)!
***
Ci sono molte teorie riguardo al motivo per il quale Cesare, qualche tempo prima della sua morte, rinunciò a farsi proteggere dalla sua guardia personale di guerrieri ispanici.
***
Le principali sono le seguenti:
a)
Dopo la sua vittoria ormai definitiva, avendo perdonato tutti i suoi più acerrimi nemici, facendo loro grazia della vita e non punendoli in alcun altro modo (a differenza di Mario e di Silla), Cesare si era ormai convinto di aver pacificato gli animi; per cui credeva di non aver più bisogno di protezione.
b)
Propagandisticamente, riteneva che andare in giro senza guardie del corpo armate fosse una dimostrazione, nello stesso tempo:
- del fatto che lui non era un tiranno;
- che godeva dell'unanime favore popolare (anche se non di quello dei patrizi).
c)
Cesare era un fatalista, per cui pensava che nessuna guardia del corpo sarebbe mai  stata sufficiente a salvare la vita a chi era destinato comunque a morire per decreto del Destino.
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Personalmente, non saprei quale di tali teorie preferire; però, secondo me, c'è del vero in tutte e tre.
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Un saluto! :)
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Forse mi sono espresso male: non dannazione nel senso di anima dannata per l'eternità. Avrei dovuto scrivere: memoria infangata. Se si fosse tolto la vita, Giulio Cesare non sarebbe stato ricordato come un grande imperatore. Questo lo preoccupava. Appena ho tempo cerco il libro...
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 05 Giugno 2023, 08:32:27 AMForse mi sono espresso male: non dannazione nel senso di anima dannata per l'eternità. Avrei dovuto scrivere: memoria infangata. Se si fosse tolto la vita, Giulio Cesare non sarebbe stato ricordato come un grande imperatore. Questo lo preoccupava. Appena ho tempo cerco il libro...
Ho capito. :)
Poi, quando hai trovato il libro, oltre a segnalarmene il titolo, fotografami pure il passo in questione; è un argomento che mi interessa, e tale versione mi giunge nuova!
Grazie!  :)

Aspirante Filosofo58

La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!


niko

#9
Io sapevo che il povero Cesare stava esclamando:

"Tu quoque Brute, fili mignottae!"

(Che si potrebbe approssimativamente tradurre con: Anche tu Bruto, figlio di una escort/massaggiatrice)

Ma e' arrivata la pugnalata fatale che lo ha interrotto alla prima sillaba dell'ultima parola:

"Tu quoque brute fili MI-...."

Scherzo, nota battuta che girava ai tempi del mio liceo....

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Pensarbene

Si dice che Cesare fu avvertito del pericolo:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://m.facebook.com/storieromane/photos/a.351377548527215/855596664771965/%3Ftype%3D3&ved=2ahUKEwj-kdj8zLP_AhXTu6QKHcdJBvwQFnoECCQQAQ&usg=AOvVaw0sKiExd7PlOP5MO5Yt73Zq

Secondo Svetonio,l' aruspice etrusco Spurinna(1 secolo AC),
avrebbe predetto a Caio Giulio Cesare il pericolo che lo minacciava alle idi di Marzo. Il nome è attestato in particolare a Tarquinia, dove si sono rinvenuti gli elogia (della prima età imperiale) di personaggi illustri vissuti in un passato anche remoto.

(tratto da Enciclopedia Treccani)







Eutidemo

Ciao Niko :)
E' vero, è una nota battuta che girava anche ai tempi del mio liceo.
Il termine "figlio di mignotta", deriva dalla classificazione burocratica dei neonati abbandonati anonimamente dalle madri negli orfanotrofi: "filius m.(atris) ignotae".
Vista l'abbreviazione della "m." di "matris", ben presto la definizione suonò "filius mignotae"; da cui l'italianizzato "figlio di mignotta".
Un saluto! :)

Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
E' vero, Cesare fu avvisato del pericolo che correva; ma, come pure racconta Svetonio entrò ugualmente nella Curia, infischiandosene della premonizione, e deridendo Spurinna perché le Idi di marzo erano arrivate senza che gli fosse capitato niente di male.
Ma Spurinna gli rispose: "Bada che le Idi di marzo sono arrivate...ma non sono mica passate!".
Ed infatti Cesare non arrivò vivo neanche all'ora di cena!
Un saluto! :)

Aspirante Filosofo58

Citazione di: Eutidemo il 09 Giugno 2023, 06:21:35 AM
Ciao Pensarbene. :)
E' vero, Cesare fu avvisato del pericolo che correva; ma, come pure racconta Svetonio entrò ugualmente nella Curia, infischiandosene della premonizione, e deridendo Spurinna perché le Idi di marzo erano arrivate senza che gli fosse capitato niente di male.
Ma Spurinna gli rispose: "Bada che le Idi di marzo sono arrivate...ma non sono mica passate!".
Ed infatti Cesare non arrivò vivo neanche all'ora di cena!
Un saluto! :)

Il fatto che Cesare mostrasse di infischiarsene non potrebbe avvalorare la tesi secondo la quale lui desiderava essere ucciso per porre fine al calvario dell'epilessia? Secondo me sì. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Pensarbene

Forse quel giorno era così ....Gaio da dimenticarsi di essere anche Giulio e Cesare  :D