La Storia può veramente insegnare qualcosa alle persone comuni?

Aperto da sapa, 26 Gennaio 2023, 17:46:13 PM

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sapa

Da quando, cioè da qualche tempo, tento di arricchire le mie nozioni storiche, cercando  di cogliere il cosiddetto "insegnamento" della Storia, mi trovo sempre più confuso e, dirò, anche un po' incazzato. Forse il mio errore è quello di pensare che la Storia sia una sola, mentre più mi addentro in determinate tematiche, più mi rendo conto che ci sono tante Storie e che, secondo chi le racconta, i fatti non sono spesso gli stessi. Faccio qualche esempio: recentemente, proprio qui sopra, qualcuno ebbe a sostenere che Hitler era stato, in pratica, giustificato nel volere l'invasione della Polonia a seguito dei  numerosi atti di provocazione che i polacchi avevano operato sui confini con la Germania. Bene, leggendo un libro sulla seconda guerra mondiale dello storico britannico Antony Beevor, ho appreso che questa teoria sarebbe, in parole povere, un' immensa fregnaccia data in pasto al popolo tedesco dallo stesso Hitler, per giustificare l'invasione dello Stato polacco. Ora, vedendo ciò che succede attualmente per la guerra russo-ucraina, non fatico a pensare che la propaganda nazionalista sia solita distorcere, se non proprio inventare, i fatti, ma la mia riflessione è: se è praticamente impossibile, per i contemporanei ai fatti che avvengono, discernere la verità storica in mezzo al bombardamento mediatico delle varie propagande, come si può giustificare che, ancor oggi, non ci sia chiarezza e quindi la possibilità di discernere una ed una sola verità storica su fatti avvenuti quasi un secolo fa, se non anche più antichi? Come può l'uomo comune trarre insegnamenti dalla Storia, se essa non è altro che un insieme di visioni di parte, molto spesso discordanti tra loro? Se, infine, devo trovarmi a leggere saggi storici come se essi fossero dei romanzi, perchè altrimenti dovrei verificare tutte le fonti e mi ci vorrebbero mesi o anni, mi chiedo se non sia meglio impiegare il mio tempo a leggere delle opere di letteratura, che molto spesso, almeno, sono meglio scritte e meglio tradotte. E l'esempio che ho fatto è uno tra tanti, se è vero, come è vero, che ci sono ancora persone che negano l'olocausto ebraico in Europa. La Storia, quindi, è veramente in grado di insegnare qualcosa ai popoli o il suo insegnamento è esclusivo appannaggio degli storici, che poi divulgano la loro interpretazione, a volte fuorviante, se non addirittura falsificata?

anthonyi

Non sono gli storici a diffondere versioni fuorvianti, almeno non quelli Seri. Ci sono persone ideologizzate, di una parte e dell'altra, che diffondono false informazioni. Nel caso che hai riportato di Hitler é acclarato che le "provocazioni" erano realizzate da tedeschi infiltrati appositamente per questo. 

sapa

Citazione di: anthonyi il 26 Gennaio 2023, 17:56:33 PMNon sono gli storici a diffondere versioni fuorvianti, almeno non quelli Seri. Ci sono persone ideologizzate, di una parte e dell'altra, che diffondono false informazioni. Nel caso che hai riportato di Hitler é acclarato che le "provocazioni" erano realizzate da tedeschi infiltrati appositamente per questo.

Ciao anthonyi, rimane però da capire come si discerne uno storico serio, da un cialtrone. Perchè o io verifico le fonti, oppure non posso avere elementi "seri" per stabilire l'attendibilità di chi mi sta raccontando i fatti. Cioè, in pratica, dovrei diventare uno storico io stesso.

Ipazia

Che la storia la riscrivano i vincitori è una verità antica quanto la storia. Non resta che fare il Diogene storico, cercando, con la candela dei documenti non contraffatti, di fare luce nelle tenebre delle post verità.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Vista la citazione che porto in calce mi sento chiamato in causa =) Penso che la risposta dipenda molto da un altro quesito, ovvero, la storia si ripete oppure no? Perchè se ogni evento che accade è assolutamente unico nel suo svolgimento, fondamentalmente studiare storia potrebbe addirittura essere fuorviante, perchè saresti portato ad analizzare gli eventi attraverso informazioni irrilevanti. Se invece sei convinto che la storia si ripeta continuamente e le forme siano solo maschere di impaccio per capire la vera natura degli eventi, studiare storia dovrebbe renderti in grado non solo di analizzare il presente, ma di predire il futuro. Personalmente penso che tertium datur, come disse Twain, la storia non si ripete ma spesso fa rima, e ciò che la storia può offrirti è quello di capire la metrica, il sistema delle rime. In tal senso, e sfruttando il tuo esempio, penso che sia abbastanza irrilevante capire esattamente come sia andata in Polonia o in qualsiasi altra singola guerra, quello che però dovrebbe trasparire dallo studio del passato, è che è estremamente comune per una nazione che ne invade un altra giustificare l'invasione adducendo di essere la nazione offesa per qualche scaramuccia, o di invadere per liberare gli invasi da un oppressore, per questo le motivazioni ufficiali russe che hanno portato  all'invasione dell'Ucraina sono la "rima" che si ripete continuamente nella storia, e non v'è altro modo per individuare questa rima se non per accumulazione dello studio storico. Suppongo infatti che le persone che sono state immediatamente convinte dalla narrativa russa siano anche quelle che hanno meno dimestichezza con altre guerre del passato, altrimenti avrebbero richiesto delle prove ben più solide prima di ripetere come pappagalli quello che sentivano detto, che altro non è che ciò che si sarebbero dovuti aspettare da una nazione che ne vuole aggredire un altra.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Altrettanto si potrebbe dire per chi, come israeliani e ucraini, pensa di avere qualche quarto di arianità in più rispetto alle minoranze etniche che vivono all'interno della giurisdizione politica in cui sono maggioranza. Anche questa è una rima che si ripete spesso nella storia universale.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sapa

Ringrazio sia Ipazia che Inverno per le loro risposte. Concordo con Ipazia, quando dice che la storia viene scritta dai vincitori, quindi tocca trasformarsi in tanti Diogene storici e andare a caccia della verità. Purtroppo, però, questo non è alla portata di tutti e non è semplice. Concordo molto anche con Inverno e mi piace la sua metafora della metrica della Storia, penso che sia azzeccatissima. Tuttavia, il mio quesito sugli insegnamenti della Storia alle persone comuni, cioè a chi, come me, non ha basi e fondamentali storici, resta inevaso. Se, infatti, occorre andare alla ricerca delle fonti storiche, per barcamenarsi tra le rime della Storia e cercarne la morale, mi sa che siamo fottuti. Tranne pochi eletti, infatti, i popoli continueranno a produrre gli stessi errori e quei pochi eletti, alla fin fine, saranno trattati come  tante Cassandre. E la Storia si ripeterà, nella sua metrica ossessiva.

Jacopus

La storia Sapa non si ripete. Ma è anche vero che farlo credere può avere i suoi vantaggi per alcuni a discapito di altri. Se la storia si ripetesse non saremmo umani ma formiche o zanzare. Il nostro "essere umani" ci permette una storia che non è mai stata ciclica. Potresti pensare ad una Italia dove si vieta di guidare alle donne, oppure che i contadini siano di proprietà dei nobili e che possano essere venduti con le terre che coltivano? Pensi che sia possibile lapidare o mettere al rogo una persona che dichiari che Dio non esiste? Oppure credi sia possibile tornare in una società che pensava che gli scarafaggi fossero generati dallo sporco, o che riteneva quella casa in fondo alla via infestata dagli spiriti maligni? O che i neri siano biologicamente inferiori ai bianchi, come le donne? Pensi che sia possibile tornare in una società dove vi erano fino a 100 omicidi ogni 100.000 abitanti (oggi in Italia siamo a 1,5)? O una società dove un grande scienziato come Galilei doveva fare l'astrologo per vivere?

Detto questo, sicuramente perché la storia sia la più cristallina possibile, servirebbe una istruzione mediamente più alta, che servirebbe per farsi un'idea più veritiera ed anche critica della storia e delle sue fonti. Ma che la storia possa essere ideologizzata, credo che sia nell'ordine delle cose, poiché prima dell'insegnamento della storia, bisogna intendersi sul significato etico di quella storia. Per alcuni Stalingrado fu il grande successo del comunismo, per altri la prova della decadenza dello spirito ariano. Per alcuni il colonialismo può essere il giusto confronto fra società più o meno avanzate, per altri un retaggio di una mentalità da predatori. Prima della storia vi sono le nostre posizioni rispetto al mondo, compresa quella che crede che la storia si ripete. Posizioni che hanno il potere di fare la storia, se sono sufficientemente condivise.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

daniele22

Ciao Sapa, molto sintetico: l'oggettività non esiste in quanto non si tiene conto dei sentimenti delle persone. Gli storici sono persone per quanti siano gli onesti sforzi profusi per essere il più obiettivi possibile nella disamina dei dati. Vi sono sempre quelli più o meno accreditati, però quando il periodo preso come oggetto di studio è a noi molto prossimo nel tempo è facile che intervengano interpretazioni assai discordanti con presupposti di fondo anche altamente deformati. Questo appunto in relazione ai sentimenti. Comunque accadrebbe anche per i fatti più distanti, ma la questione allora resta prevalentemente una polemica tra storici. La storia si ripete, a mio parere, ed è da ciechi non cogliere una periodicità nei parossismi (lo stato di guerra) della polemica, la quale infatti è parte costante nelle nostre vite, e la guerra si ripete perché siamo sciocchi, non per altri motivi ... e non vogliamo ammettere di essere sciocchi, di fatto gli sciocchi sono sempre gli altri. In soldoni Sapa, devi fidarti di quelli che ti dicono che devi fidarti. L'alternativa è fare lo storico, così forse ti rendi conto per certo. Un saluto

InVerno

Ho paura, Sapa, che storia non sia l'unico compartimento dello scibile che ha questo "problema"... c'è un incredibile ammontare di imprecisione e approssimazione necessario per approcciare qualsiasi materia, nello studio storico semplicemente è più evidente per diversi motivi, e spesso e volentieri, che tu sia una persona comune o meno, dovrai semplicemente fidarti del meglio che riesci a fare, che è sempre meglio di non fare niente =)

Riguardo alle statistiche che vedono un aumento del negazionismo dell'olocausto, le ho viste anche io, e penso che la domanda maledetta a riguardo non sia stata posta (siamo troppo di buon cuore nel 2023! ) ovvero non ho trovato i dati disaggregati, perchè ho come il sospetto che l'improvviso aumentare di islamici nel continente abbia qualcosa a che fare con questo tipo di statistiche, ma l'importante per vivere in pace è non farsi mai domande scomode!

La storia non si può ripetere certamente nelle sue minuzie, ma tanto per fare un esempio corrente: sembra che le epidemie si ripetano abbastanza frequentemente nei periodi di collasso sociale.. vuoi per l'incapacità delle società di rispondervi, o vuoi perchè abbiano le stesse cause, le due cose sembrano avere una correlazione piuttosto forte, ed è un nesso che si ripete nel corso della storia continuamente, ognuno è libero di trarre le conseguenze che vuole, le società collassano continuamente, anche se la "rima" in questo caso è che chi le vive generalmente è convinto che non collasseranno mai.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Aspirante Filosofo58

La risposta alla domanda è, ovviamente, sì! La storia può insegnare qualcosa ma, a quanto pare, gli studenti (ossia gli esseri umani) sono spesso distratti, hanno poca voglia di studiare e preferiscono fare altro. 
Io credo che la causa delle guerre sia dentro ogni essere umano, diviso al suo interno. In altre parole, le guerre, ancor prima di essere interpersonali, sono intrapersonali. Un essere umano diviso al suo interno, non può sperare in alcun modo di far cessare le guerre esterne, se prima non risolve quelle interne. 
Ogni guerra esteriore inizia sempre con un pretesto: Caino è invidioso di Abele e lo uccide; i rappresentanti e/o i fedeli di una religione, per paura che i loro omologhi di altre religioni (o chi afferma di non seguire alcuna religione) riescano a raccogliere maggiori consensi, si inventano le guerre di religione:  è stato o è così tra cattolici e musulmani, tra cattolici e protestanti (in Irlanda del nord), ecc... ecc...
Si è sempre trovato un pretesto per alimentare le guerre: dal colore della pelle (le segregazioni razziali dei neri o quelle dei pellerossa, per esempio). La Russia di Putin che invade l'Ucraina non è diversa dalla Germania nazista che invase la Polonia. Prima dell'invasione, in entrambi i casi, forse poteva sussistere qualche dubbio su chi avesse ragione e chi torto, mentre è chiaro, lampante, che gli invasori hanno sempre torto! 
I fondamentalisti islamici di oggi non sono diversi da quelli cattolici dei secoli scorsi, che bruciavano vivo chi era considerato eretico; che in Spagna, nei secoli scorsi perseguitavano gli ebrei a meno che non si convertissero al cristianesimo, salvo poi non considerarli realmente cristiani perché si erano convertiti per non essere perseguitati, ecc... 
Anche gli inglesi (anglicani) che andarono in America a massacrare i nativi o a ucciderli con l'inganno, fingendosi filantropi, regalando loro delle coperte (imbevute del virus del vaiolo) oppure bottiglie di whisky per ubriacarli tutti e farli fuori più facilmente... 
Poi, mettiamoci anche i regimi totalitari, rovesciati da altri regimi anch'essi totalitari (la Russia degli zar, rovesciata dai bolscevichi, per esempio), ecc.. ecc... 
Insomma gli esempi di cattivi scolari della storia sono molteplici e nascono tutti dall'interno dell'essere umano. Forse, per essere tutti dei bravi scolari della storia, e apprendere veramente i suoi insegnamenti, dovremmo iniziare a risolvere le nostre guerre interiore (ognuno la propria), non lasciandoci tentare in alcun modo da falsi miti ed esempi fuorvianti. Spesso siamo attratti da chi ha più soldi, più potere, più fama, ecc... mentre dovremmo focalizzare la nostra attenzione su chi prova dolore, è povero di soldi e altri beni materiali, soffre, e nonostante tutto riesce ad andare avanti, non di certo per invidiarlo, quanto semmai per apprendere attraverso questa persona gli insegnamenti della storia. 
 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

daniele22

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Gennaio 2023, 10:36:35 AMPrima dell'invasione, in entrambi i casi, forse poteva sussistere qualche dubbio su chi avesse ragione e chi torto, mentre è chiaro, lampante, che gli invasori hanno sempre torto!

Un buon intervento Aspirante Filosofo, la guerra dobbiamo regolarla dentro di noi come dici. Però ti contesto nel tuo dire che gli invasori hanno sempre torto. Questa equazione non è del tutto lecita, o meglio lo è solo a livelli formali. Se c'è una regola che stabilisce che l'invasione è illecita, il torto è senz'altro quello, ma null'altro puoi dire di altri torti, specie se nel trovarli ti fidi di informazioni di cui non sei in grado di attestare la veridicità, oppure ti fidi troppo di un pregiudizio. Chiaramente è il buon senso che dovrebbe guidarti, ma fatalità in tre anni ormai da che siamo un po' scossi, come non mai mi è capitato di ribaltare la mia opinione su professionisti e/o pure su attori mediatici. Sono rimasto sinceramente sorpreso a volte. Uno può dire che sono io ad avere idee balorde, però siccome siamo animali, riusciamo anche a percepire quando c'è una nota stonata tra il dire e l'atteggiamento nel dire, perché 'sta gente è furba nello spendere le loro parole. Però a volte lo si percepisce pure nella loro gestualità e nella perentorietà delle loro opinioni ... del tipo "l'invasore ha sempre torto", con tutti i dipinti allegati dell'invasore ... chiaramente un pensiero poco felice, ma tutto sommato fecondo, a mio modesto parere. Un saluto

iano

''La storia siamo noi, nessuno si stenta offeso''.
Ma se ci sentiamo offesi è anche meglio, perchè vuol dire che la storia ci ha cambiati.
Una buona storia deve farci sentire coinvolti, nel bene e nel male, e ne saremo quindi testimoni, nel nostro piccolo, nella misura in cui ci tocca.
Non è tanto quindi che la storia deve insegnarci a non ripetere i nostri errori, perchè potremmo ripetere i nostri errori solo se la storia non ci avesse cambiati, per cui a volte sembra davvero che certi personaggi vivano  fuori dalla storia.
Vedi Putin.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Putin è l'alter ego di Nato. La storia continua ad essere la contrapposizione di imperialismi che alternano guerre economiche (sanzioni) e guerre militari (più arcaiche e datate).

La Nato vive da sempre "fuori dalla storia" avendo imposto per tutto l'arco della sua vita golpe sanguinari e guerre a chiunque pretendesse di resistere alle sue pretese imperiali, trovando alfine un avversario che sul campo della guerra guerreggiata non si fa sottomettere: la Russia.

La modernità dell'attuale evoluzione imperialistica è semmai rappresentata dalla Cina che, senza escludere l'opzione militare, sta spostando l'asse della contesa sul piano economico-finanziario (evoluzione brics) e si pone come perno della fine dell'egemonia imperialistica USA e satelliti, ovvero Nato.

Qualcuno c'è che della storia ha imparato la lezione.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Se ho tirato fuori la storia prodotta dallo slogan "l'invasore ha sempre torto" non l'ho fatto per entrare nella polemica della guerra in corso. Dissi comunque che lo slogan funzionò e continua a funzionare. Funziona pure l'altro slogan "è giusto inviare armi all'aggredito", ovvio, ne è conseguenza quasi necessaria. Riscontro comunque che non sarebbe stato applicato lo stesso metro di giudizio ad altre guerre che si sono svolte sempre durante i nostri tempi. E' naturale che "l'invasore ha sempre torto" sia una pagliacciata bella e buona. Cioè, noi siamo individui e ragioniamo dal punto di vista dell'individuo. Ma la nazione è una proiezione dell'individuo, e il suo comportamento è simile a quello dell'individuo. Ora, a me, individuo comune, è capitato sicuramente un paio di volte nella mia vita di aver preso le parti dell'aggressore ... e anche con imbarazzo dato che si trattava di conoscenti, comunque non ho mai preso parte attiva, se non solidarietà. Beh, io non credo che a voi non sia mai occorsa una situazione del genere. Allora penso che non sia lecito dare un giudizio fissandosi in una puntualizzazione spazio temporale, ovvero il momento dell'aggressione. Il giudizio dovrebbe cioè fondarsi sulla storia. Il tutto assomiglia ad un esperimento di fisica quantistica, dove il momento dell'aggressione rappresenta l'interferenza sul sistema oggetto di studio. Ma l'oggetto di studio corrisponde nel teatro della guerra, allo stato da noi preparato affinché un risultato si producesse, cioè, in questo caso, il momento dell'aggressione. Va da se che l'esempio abbia i suoi limiti, visto che nella guerra in corso i fotoni e le onde sono russi, americani, europei etc etc, ma la sostanza sarebbe di quello stesso ordito. Pertanto, riprendendo il tema del giudizio, occorrerebbe infine tener presente la quantità di moto delle forze in campo, e questa quantità di moto ci è fornita solo dal peso della storia con le sue evidenze documentate. E' inquietante per me pensare a come moltissime persone abbiano acquisito questa forma-mentis. Sembra quasi che non riescano ad organizzare le informazioni in loro possesso per produrre un'adeguata risposta al contesto in cui vivono

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