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L'arsenico nella storia

Aperto da Eutidemo, 29 Giugno 2023, 07:04:54 AM

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Eutidemo

La parola arsenico deriva dal persiano "زرنيخ" ("zarnik"), che vuol dire "ornamento giallo"; nel greco antico venne tradotto con la parola "ἀρσενικόν" ("arsenikón"), che, a parte il "k" e la "n" finale, è identico al termine italiano "arsenico".
Considerato che i sintomi dell'avvelenamento da arsenico erano difficilmente rilevabili, tale elemento (numero atomico 33) veniva spesso usato per gli omicidi; almeno fino alla scoperta del "test di Marsh" (1836), il quale è un esame di laboratorio molto sensibile in grado di rivelarne la presenza nei tessuti.
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Storicamente, i casi più famosi, ed in buona parte controversi sono i seguenti.
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1) Enrico VII di Lussemburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero.
Enrico VII morì a causa dell'arsenico, per cui, a lungo, si pensò che fosse stato avvelenato; ed infatti l'Imperatore aveva numerosi nemici.
Ma dopo un'accurata e meticolosa ricerca, il Prof. Francesco Mallegni, docente dell'Università di Pisa, dichiarò quanto segue: "Le fonti contemporanee alla vita e alla morte di Enrico VII parlano di una malattia ben precisa, l'antrace, che lo aveva colpito agli arti inferiori e aveva fatto il suo decorso di solito rapidissimo; rallentato però dalle cure a base di unguenti all'arsenico, l'unico che potesse tenere a bada il malanno.".
Per cui, secondo il il Prof. Francesco Mallegni, Enrico VII non  fu avvelenato dai suoi nemici, né morì a causa della malaria: la morte di Enrico VII, invece, fu causata dagli effetti collaterali della terapia a cui l'imperatore si sottoponeva per curare l'antrace, che prevedeva la somministrazione terapeutica di "piccole" dosi di arsenico.
Però, ben sapendo i medici curanti (e i nemici dell'Imperatore), che un "eccesso" di arsenico poteva portare all'avvelenamento e alla morte del paziente, almeno secondo me, non si può escludere:
- una eccessiva somministrazione "colposa" di unguenti a base di arsenico;
- una eccessiva somministrazione "dolosa" di unguenti a base di arsenico.
Ma non credo che sapremo mai la verità!
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2)
Il Granduca di Toscana Francesco I de' Medici e la sua seconda moglie Bianca Cappello.
Il granduca Francesco I de' Medici e la sua seconda moglie Bianca Cappello morirono nell'ottobre del 1587 nella villa di Poggio a Caiano, a poche ore di distanza; il successore di Francesco I de' Medici , e, cioè, suo fratello Ferdinando de' Medici , fu sospettato di averli avvelenati.
Quest'ultimo, quindi, per fugare ogni dubbio sulla propria innocenza, ordinò una autopsia; la quale, all'epoca, identificò nella malaria la causa dei decessi.
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Nel 2004, però, dai resti umani di de' Medici e Bianca Cappello, raccolti in degli orci nella chiesa di Santa Maria di Bonistallo, vennero prelevati alcuni peli di barba di Francesco I de' Medici , un piccolo frammento di cute, ed un frammento del femore; tale materiale  è stato trasmesso ad alcuni tossicologi forensi che hanno riscontrato nei tre frammenti una elevata  concentrazione di arsenico, segno tipico di un avvelenamento.
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Però, l'avvocato difensore di Ferdinando avrebbe potuto eccepire che:
- l'elevata concentrazione di arsenico nella barba di Francesco I de' Medici , potrebbe essere stato anche il risultato dell'esposizione cronica a all'elemento chimico numero atomico 33 (cioè all'arsenico) avvenuta nel corso delle sue intense e costanti esperienze di chimico e di alchimista;
- tale anomala concentrazione negli altri due frammenti, potrebbe essere dovuta all'infiltrazione di arsenico da parte degli orci e dal terreno, che ne contenevano un certa quantità.
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Al che il pubblico ministero avrebbe replicato che:
- un'esposizione cronica avvenuta nel corso delle sue esperienze di chimico e di alchimista avrebbe comportato un'alta concentrazione di arsenico anche nell'"osso" ritrovato di Francesco I de' Medici, dove invece ne è risultata una quantità inferiore o uguale a quella presente normalmente nelle ossa umane;
- che non poteva trattarsi di un passaggio nei tessuti molli di arsenico proveniente dagli orci o dal terreno, i quali ne contenevano  quantitativi minimi, e che quindi solo in minima parte avrebbero potuto contaminare resti dei due coniugi.
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Al che l'avvocato difensore di Ferdinando avrebbe potuto ribattere che:
- durante i suoi esperimenti, la barba di Francesco I de' Medici era molto più vicina all'elemento chimico numero atomico 33 (cioè all'arsenico) di quanto non lo fossero le sue ossa, per cui è normale che la concentrazione di arsenico nella barba fosse più elevata rispetto a quella rilevata nelle sue ossa;
- è vero che l'arsenico proveniente dagli orci o dal terreno era in quantitativi minimi, ma, nel corso dei secoli, quei quantitativi minimi potrebbero essersi pian piano accumulati in maniera molto consistente nei resti dei due coniugi.
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E così via!
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Per quanto storicamente a mia conoscenza, io sospetto fortemente che Ferdinando de' Medici abbia assassinato il fratello e la cognata.
Ed infatti:
-  era un notorio farabutto;
- odiava il fratello, e, soprattutto, Bianca Capello;
- aspirava alla successione del Granducato.
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Tuttavia, se "paradossalmente" e "anacronisticamente" io avessi dovuto giudicarlo in base all'art.533 CPP, io lo avrei "assolto"; ed infatti, in base ai dubbi esiti dell'autopsia, a mio parere Ferdinando de' Medici non risulta colpevole del reato contestatogli "al di là di ogni ragionevole dubbio".
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3)
L'Imperatore dei Francesi Napoleone Bonaparte.
Napoleone, in punto di morte a Sant'Elena, scrisse testualmente: "Muoio prematuramente, ucciso dall'oligarchia inglese e da un suo sicario!"
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Tuttavia l'autopsia, eseguita dal Prof. Antommarchi con la collaborazione di diversi medici britannici, rilevò la presenza di un'ulcera gastrica, che sia il dottore còrso sia alcuni collaboratori inglesi considerarono cancerogena; e questo bastò per attribuire la morte di Napoleone a un cancro allo stomaco, lo stesso male che aveva provocato la scomparsa di suo padre tempo prima.
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Tuttavia, negli anni cinquanta del novecento un dentista svedese di nome Sten Forshufvud, appassionato di tossicologia e di studi napoleonici, mise in dubbio questa versione dei fatti ritenendo che la causa dei sintomi descritti nelle memorie di Louis Marchand, cameriere di Napoleone, potesse essere l'arsenico; ed infatti tale veleno risultava in quantità rilevante in alcune ciocche di capelli del Bonaparte (anche se in quantità diversa a seconda delle diverse ciocche di capelli attribuite a Napoleone Bonaparte).
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Convinto dalla sua ipotesi, Forshufvud cercò di risalire all'identità dell'avvelenatore, che, secondo lui, doveva essere necessariamente stato un ospite di Longwood House e aver frequentato con regolarità Napoleone durante il suo esilio.
Il che ridusse la lista dei sospetti a cinque nomi:
- l'intendente della cucina Pierron;
- i suoi valletti Saint-Denis e Noverraz;
- il suo cameriere Marchand;
- un generale francese di nome Carlo Tristano, conte di Montholon.
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Però l'intendente della cucina Pierron e i valletti Saint-Denis e Noverraz non avevano contatti con il cibo dell'imperatore, in quanto l'unico cameriere che serviva regolarmente i pasti a Napoleone era Marchand, suo ardente sostenitore; per cui non rimaneva, come unico possibile assassino, che il conte di Montholon.
Ed infatti, quest'ultimo, era un politico opportunista che aveva combattuto sia nell'esercito napoleonico che in quello borbonico, ed aveva anche subito alcuni sgarbi personali dall'imperatore, per cui non si capiva perchè mai avesse voluto seguirlo a Sant'Elena; inoltre si vociferava pure che Napoleone gli avesse messo le corna (cosa che Montholon, comprensibilmente, non aveva gradito molto ).
Inoltre Montholon controllava personalmente le cantine dell'imperatore, al quale serviva con regolarità un certo vino di provenienza sudafricana.
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Nel 2001 tre tossicologi di un ospedale parigino hanno esaminato altre ciocche attribuite a Napoleone, rilevando di nuovo un tasso di arsenico al di sopra della norma.
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Nel 2008, però, alcuni ricercatori delle università di Pavia e Milano hanno analizzato i campioni della chioma di Napoleone e di altre persone vissute nello stesso periodo, tra cui alcuni suoi parenti; e, nel fare ciò, rilevarono che, in tutti i casi, le concentrazioni di arsenico erano di gran lunga superiori a quelle attuali (non si sa perchè).
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Al che, però, il pubblico ministero avrebbe potuto eccepire  che il tasso di arsenico nei capelli di Napoleone, era comunque  più elevato di quello rilevato nelle altre ciocche esaminate.
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Ma la difesa di Montholon avrebbe potuto ribattere che tale più elevata concentrazione di arsenico nei capelli di Napoleone, potrebbe benissimo essere attribuita anche ad altre cause:
- la carta da parati di Longwood House, ricca di componenti a base di arsenico;
- i medicinali contenenti tale sostanza;
- i conservanti usati per la preservazione del cadavere.
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Al che, però, il pubblico ministero avrebbe potuto avvalersi della consulenza del tossicologo Pascal Kintz, che ha respinto queste possibilità, perchè il veleno in questione è di origine inorganica.
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Ma la difesa avrebbe potuto replicare che la carta da parati di Longwood House e i conservanti usati per la preservazione del cadavere erano ricchi anche di componenti a base di arsenico inorganico, e che i medicinali contenevano tale sostanza in misura soltanto terapeutica.
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E così via!
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Per quanto storicamente a mia conoscenza, io sospetto fortemente che Montholon abbia assassinato Napoleone Bonaparte;
Ed infatti aveva:
il movente (le corna)
- il mezzo (il vino);
- l'occasione (la coabitazione).
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Tuttavia, se "paradossalmente" e "anacronisticamente" io avessi dovuto giudicarlo in base all'art.533 CPP, io lo avrei "assolto"; ed infatti, in base ai dubbi esiti dell'autopsia, a mio parere Carlo Tristano, conte di Montholon non risulta colpevole del reato contestatogli "al di là di ogni ragionevole dubbio".
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Pensarbene

Non so se lo sei,ma dovresti fare l'avvocato 
Per quanto riguarda l'arsenico,ti ricordi il film "Arsenico e vecchi merletti"?
Tutto sommato,erano veleni più...civili di quelli attuale:diossina, plutonio,ecc ...
Io non sapevo che un kg di ricina potrebbe uccidere 7/8 miliardi di persone :spero che i satelliti attuali che  infestano l'atmosfera(cubesat militari ad esempio)non possano essere usati per seminarla.

Eutidemo

Citazione di: Pensarbene il 29 Giugno 2023, 13:55:40 PMNon so se lo sei,ma dovresti fare l'avvocato
Per quanto riguarda l'arsenico,ti ricordi il film "Arsenico e vecchi merletti"?
Tutto sommato,erano veleni più...civili di quelli attuale:diossina, plutonio,ecc ...
Io non sapevo che un kg di ricina potrebbe uccidere 7/8 miliardi di persone :spero che i satelliti attuali che  infestano l'atmosfera(cubesat militari ad esempio)non possano essere usati per seminarla.
Certo che me lo ricordo il vecchio "Arsenico e vecchi Merletti"; per fortuna c'è anche su YOUTUBE, e quindi credo che me lo rivedrò.
 film https://www.youtube.com/watch?v=5sIJpJh_Mdg
Era senz'altro un veleno più "civile" di quelli attuali:diossina, plutonio,ecc ....
Un saluto :)

Pensarbene

siamo perfettamente d'accordo ,inoltre io sono interessato ai veleni così come alle armi senza peraltro avere motivazioni omicide o suicide.
Diciamo immodestamente  che sono un esperto  relativo in materia,tra l'altro la composizione e l'effetto dei veleni chiariscono bene la biochimica umana e possono essere usati a suo favore.
Ad esempio,dal veleno della vedova nera si estrae un antidolorifico 300000 volte più potente della morfina.


Eutidemo

Ciao Pensarbene. :)
L'animale più tossico tra quelli attualmente studiati, con un LD50 di 0,002 mg/kg, è il "Phyllobates terribilis", comunemente denominata "Rana Dorata"
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Il veleno che se ne ricava, cioè la "batracotossina" (BTX) è un alcaloide neurotossico estremamente potente; è circa quindici volte più potente del "curaro" e circa dieci volte più potente della "tetradotossina".
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Alcuni indigeni amazzonici la usavano per la caccia con la cerbottana invece del curaro, essendo molto più letale.
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Negli anni '70 si dice che, per la sua viscosità e letalità, alcune "agenzie di intelligence" la usassero per intingervi i proiettili a punta cava.
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Però, attualmente, il veleno più potente è considerato la "tossina botulinica", che è una proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium Botulinum  (LD50:1 nanogrammo per chilogrammo).
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Tuttavia, personalmente, io mi intendo molto di più di armi da fuoco, che non di veleni.
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Un saluto! :)
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