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IN CHE SENSO UNA STORIA CRISTIANA?

Aperto da PhyroSphera, 16 Luglio 2023, 22:34:44 PM

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Ipazia

Evidentemente il coacervo di dottrine, che si è raggrumato intorno alla semileggendaria epopea di Cristo, toccava nervi sensibili dell'epoca - in primis un abbozzo di uguaglianza sociale - a cui si aggiunge l'acume postveritativo degli evangelisti e l'attivismo del tarsiota, abile nel fare una sintesi tra neoplatonismo e ebraismo, focalizzando il laser verso un monoteismo universalistico, certamente più suadente sul piano intellettuale del decotto bestiario olimpico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Aggiungo che pure l'invenzione teologica di un Padre onnipotente incarnazione esclusiva del Bene, con un Paradiso molto attraente, fu un colpo magistrale contro le iraconde divinità pagane e la malinconica desolazione degli Inferi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

In questi ragionamenti, Ipazia, c'è una scarsa considerazione della natura umana, che si muove sempre tra l'interesse e l'abitudine. Il mondo romano era un mondo equilibrato e gestito con grande oculatezza tra necessita economico belliche e tradizioni, religiose e politiche, che poi si confondevano. A quei tempi le comunita cristiane avevano contro tutti, i sacerdoti che vedevano i templi svuotarsi e le entrate ridursi, tanti uomini che vedevano il mondo femminile sempre meno propenso a soddisfare le loro esigenze per questa invenzione della castità, le parti politiche, che si rendevano conto che quell'ideologia allontanava il popolo dai piaceri della violenza e della guerra, creando i presupposti per un progressivo indebolimento della forza bellica di Roma. Essere cristiano era una scelta irrazionale, che comportava un alto rischio di morte violenta, una rinuncia alla libera soddisfazione dei propri istinti e, per chi era benestante, la necessità di mettere in comune con gli altri le proprie ricchezze.
Temo che tutti questi siano argomenti concreti e molto immediati contro i quali nulla possono i raffinamenti intellettuali ai quali fai riferimento, gran parte dei quali, oltretutto, sono stati sviluppati nei secoli successivi.
Il cristianesimo è un'affermazione storica contro ogni logica di comportamento umano prevedibile.

Ipazia

I miei raffinamenti intellettuali sottolineano lo spirito del tempo e la maggiore razionalità e fascinazione metafisica del culto proposto. Lo schiavismo venne di poco ammorbidito e la servitù conservata in altre forme, accanto a vere e proprie forme schiavistiche di prigionieri di guerra, debitori e condannati.

Il dualismo salvapoltrone di classe tra Dio e Cesare è già nel dogma primigenio, e Paolo, primo di una lunga serie di dottori della Chiesa, terrà in primo piano questo dualismo assai più degli episodi di Martino e Francesco.

Il connubio trono-altare, dopo le vicissitudini iniziali, verrà saldato con Costantino e resterà solido per oltre un millennio e mezzo di semiteocrazia cristiana.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene

"Se invece supponiamo che il fondatore neanche esisteva, quale forza avrà mai agito, in questa duemila anni, per permettere all'uomo occidentale di creare tutte le cose che vediamo oggi? "

questa è una buona domanda, estendila ad ogni personaggio storico significativo e al suo operato.
Forse hai messo il dito sulla piaga: chi supporta l'evoluzione umana e cosa sopporta l'umanitá
per questo supporto?
Cavolo, questo è un argomento davvero interessante che ci fa riflettere a proposito di una "forza" strana e stranamente standardizzata in pochissime  dinamiche che guida la specie.
Una forza che io vedo agire nella storia e nell'attualita. 

 

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