Il mistero delle grandi menti del passato

Aperto da Claudia K, 14 Gennaio 2023, 19:24:11 PM

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daniele22

Citazione di: Claudia K il 23 Gennaio 2023, 18:22:28 PMApprezzo molto la tua osservazione, come apprezzo da sempre la citazione da Ivo Nardi.
E...appunto...: noi umani, dal nostro punto di vista, decodifichiamo un riflesso confuso  nell'acqua, illudendoci di ricostruire l'immagine che dà origine a quel riflesso che vediamo noi.
Ciò non esclude affatto che possa esistere chi ha una visuale privilegiata rispetto al riflesso, o che addirittura sia molto prossimo all'immagine che dà origine al riflesso, o che addirittura ne sia artefice.
Ed è proprio ciò che ipotizzavo  ab origine, in questo thread  ;)


Rileggendo il mio post precedente mi son reso conto di averti contrariato dandoti ragione, dicendo cioè senza rendermene conto la stessa cosa che tu hai detto indirizzandola a me; io l'ho solo detta in modo più articolato. Chissà come mai questa contrarietà del tutto ingiustificata da parte mia? Non l'avevi colta?
In ogni caso resto sul filo del mio intervento iniziale, ovverosia le grandi menti non esistono, o esistono nella nostra fantasia. Esistono menti che si perdono per altre vie, che non arrivano quindi alle grandi visioni perché in un certo senso disinteressate, o forse magari esistono corpi-mente che non hanno avuto esperienze di vita in grado di stimolare più di tanto dei modi diversi di intendere il mondo. E infine c'è la tecnica per esprimere una visione ... e immagino non sia semplice riuscire. Ciao

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 23 Gennaio 2023, 21:08:03 PMRileggendo il mio post precedente mi son reso conto di averti contrariato dandoti ragione, dicendo cioè senza rendermene conto la stessa cosa che tu hai detto indirizzandola a me; io l'ho solo detta in modo più articolato. Chissà come mai questa contrarietà del tutto ingiustificata da parte mia? Non l'avevi colta?
Quando mi sono espressa con "...appunto..." intendevo proprio sottolineare che usassi un ottimo argomento per validare la mia tesi e non la tua.  :)

Citazione di: daniele22 il 23 Gennaio 2023, 21:08:03 PMIn ogni caso resto sul filo del mio intervento iniziale, ovverosia le grandi menti non esistono, o esistono nella nostra fantasia. Esistono menti che si perdono per altre vie, che non arrivano quindi alle grandi visioni perché in un certo senso disinteressate, o forse magari esistono corpi-mente che non hanno avuto esperienze di vita in grado di stimolare più di tanto dei modi diversi di intendere il mondo.
Libero ognuno di leggerla come vuole, per carità. 
A me personalmente la negazione della Mente Immensa sembra solo un artificio autoconsolatorio, e a più forte ragione oggi, in cui buoni livelli di istruzione dilagano nel mondo occidentale...e... vedono il parallelo dilagare dell'analfabetismo funzionale... :-[

daniele22

Citazione di: Claudia K il 23 Gennaio 2023, 21:43:45 PMA me personalmente la negazione della Mente Immensa sembra solo un artificio autoconsolatorio, e a più forte ragione oggi, in cui buoni livelli di istruzione dilagano nel mondo occidentale...e... vedono il parallelo dilagare dell'analfabetismo funzionale... :-[
Beh, se vuoi affermarla fai pure, non è che guasti l'immagine della grande mente, ma fai attenzione a non trarne conclusioni di ordine filosofico.
E' in parte vero quello che dici sull'artificio autoconsolatorio, ma nel mio giudizio non penso di rientrare in questi casi. Probabilmente si tratta anche di forme di invidia nei confronti di chi si afferma ... In ogni caso secondo me il grado di istruzione c'entra poco con l'affermarsi di grandi opere. Per quel che riguarda l'analfabetismo funzionale, non so proprio che dire proprio per ignoranza. Che parallellismo coglieresti?

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 23 Gennaio 2023, 22:26:53 PMBeh, se vuoi affermarla fai pure, non è che guasti l'immagine della grande mente, ma fai attenzione a non trarne conclusioni di ordine filosofico.
E' in parte vero quello che dici sull'artificio autoconsolatorio, ma nel mio giudizio non penso di rientrare in questi casi. Probabilmente si tratta anche di forme di invidia nei confronti di chi si afferma ... In ogni caso secondo me il grado di istruzione c'entra poco con l'affermarsi di grandi opere. Per quel che riguarda l'analfabetismo funzionale, non so proprio che dire proprio per ignoranza. Che parallellismo coglieresti?
Procedendo con ordine : di "filosofico" , nel mio interrogativo, c'è nulla più del "perchè?"; e quanto allo "autoconsolatorio" non era riferito nè a te nè a nessuno in particolare; piuttosto sono sicuramente io, per me stessa, a leggere come autoconsolatoria (ma non veritiera/percorribile) l'idea di essere io a migliaia di anni luce da quell'eclettismo e capacità di sistematizzazione del Sapere che ha caratterizzato le Menti di cui parlavo!  ;)
Il grado di istruzione, inteso come qualità e quantità della stessa, è pressochè imprenscindibile, nella COMUNE esperienza umana, per qualunque opera intellettuale (inclusa l'Arte, che non si produce senza Metodo). 
Ora : non ci può essere ragionevole dubbio circa il fatto che l'istruzione non sia mai stata tanto diffusa quanto oggi, anche se volessimo limitarci alla sola istruzione di massima qualità (= mai tanti umani hanno avuto la possibilità di accedere a percorsi formativi iperqualificati quanto oggi!). Superfluo ricordare che all'epoca lavorassero a lume di candela e con pennino e calamaio su pergamene, mentre un viaggio Firenze-Roma era già un'avventura di tutto rispetto ed impegno...). 
Ebbene : oggi che la formazione qualificatissima è dilagante...anzichè prodursi la moltiplicazione delle menti eclettiche (teoricamente facilitata da TUTTO), si assiste persino al dilagare dell'analfabetismo funzionale, e su livelli SPAVENTOSI! 
Di persone ipertitolate che letteralmente non capiscono quello che ascoltano o leggono...ti assicuro che registro anche a titolo personal-professionale uno tsunami! E non sto parlando di complesse teorie di Fisica! Parlo di persone accademicamente "validatissime" (tante, troppe) che risultano impossibilitate ad interiorizzare il senso di tre proposizioni semplici (soggetto-verbo-complemento) in consecutio logica, o peggio sono capaci di perdersi in una sola, se contiene un inciso!

daniele22

Citazione di: Claudia K il 24 Gennaio 2023, 11:02:10 AMProcedendo con ordine : di "filosofico" , nel mio interrogativo, c'è nulla più del "perchè?"; e quanto allo "autoconsolatorio" non era riferito nè a te nè a nessuno in particolare; piuttosto sono sicuramente io, per me stessa, a leggere come autoconsolatoria (ma non veritiera/percorribile) l'idea di essere io a migliaia di anni luce da quell'eclettismo e capacità di sistematizzazione del Sapere che ha caratterizzato le Menti di cui parlavo!  ;)
Il grado di istruzione, inteso come qualità e quantità della stessa, è pressochè imprenscindibile, nella COMUNE esperienza umana, per qualunque opera intellettuale (inclusa l'Arte, che non si produce senza Metodo).
Ora : non ci può essere ragionevole dubbio circa il fatto che l'istruzione non sia mai stata tanto diffusa quanto oggi, anche se volessimo limitarci alla sola istruzione di massima qualità (= mai tanti umani hanno avuto la possibilità di accedere a percorsi formativi iperqualificati quanto oggi!). Superfluo ricordare che all'epoca lavorassero a lume di candela e con pennino e calamaio su pergamene, mentre un viaggio Firenze-Roma era già un'avventura di tutto rispetto ed impegno...).
Ebbene : oggi che la formazione qualificatissima è dilagante...anzichè prodursi la moltiplicazione delle menti eclettiche (teoricamente facilitata da TUTTO), si assiste persino al dilagare dell'analfabetismo funzionale, e su livelli SPAVENTOSI!
Di persone ipertitolate che letteralmente non capiscono quello che ascoltano o leggono...ti assicuro che registro anche a titolo personal-professionale uno tsunami! E non sto parlando di complesse teorie di Fisica! Parlo di persone accademicamente "validatissime" (tante, troppe) che risultano impossibilitate ad interiorizzare il senso di tre proposizioni semplici (soggetto-verbo-complemento) in consecutio logica, o peggio sono capaci di perdersi in una sola, se contiene un inciso!

Ciao Claudia, tralasciando la parte iniziale ti dirò molto sinteticamente. Non conosco quale sia il tuo ambito professionale, ma mi sembra che ne sai di cose.
Comprensione e produzione. La produzione dovrebbe essere coerente con la comprensione immagino. A me sembra paradossale che persone molto qualificate non debbano produrre ciò che nel loro corso di studio avrebbero a suo tempo compreso, che perdano quindi questa capacità di comprendere. Quindi chiedo, in quali situazioni si verificano eclatantemente tali analfabetismi funzionali? Perché, per come la vedo io si tratterebbe forse di blocchi psicologici più che di motivi da addurre alla comprensione di testi

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 24 Gennaio 2023, 13:45:35 PMA me sembra paradossale che persone molto qualificate non debbano produrre ciò che nel loro corso di studio avrebbero a suo tempo compreso, che perdano quindi questa capacità di comprendere.

Ma infatti si tratta di persone che il loro lavoro lo svolgono, e almeno formalmente ne rispettano gli standards (almeno minimi).
Non sto parlando di persone che dimenticano quel che hanno studiato (che dal mio punto di vista sarebbe persino un merito, essendo io quella che crede fermissimamente nel concetto che "la cultura è quel che resta quando hai dimenticato tutto ciò che hai studiato") . 
Sto invece parlando di persone a cui quel che hanno studiato sembra non essere servito a niente (se non a conquistare uno stipendio), perchè totalmente prive di elasticità mentale e logica basica. 

Citazione di: daniele22 il 24 Gennaio 2023, 13:45:35 PMQuindi chiedo, in quali situazioni si verificano eclatantemente tali analfabetismi funzionali? Perché, per come la vedo io si tratterebbe forse di blocchi psicologici più che di motivi da addurre alla comprensione di testi
Le situazioni sono le più variegate, e tiguardano il professore quanto l'avvocato o l'ingegnere o il funzionario di qualche pubblica amm.ne... E li riguarda pari merito nella totale incapacità di seguire un filo logico-interpretativo su qualunque argomento che richieda un minimo di attenzione (ma loro questa ce la mettono!) su questioni che non siano la routine del loro mestiere. 
i sento di garantirti che i blocchi psicologici non abbiano nessun ruolo. E d'altra parte...dai primi Anni '80 la'anlfabetismi funzionale è concetto piuttosto preciso e studiato, che vede gli italiani con molto avvilenti primati (negativi). 

daniele22

Citazione di: Claudia K il 24 Gennaio 2023, 17:05:34 PMMa infatti si tratta di persone che il loro lavoro lo svolgono, e almeno formalmente ne rispettano gli standards (almeno minimi).
Non sto parlando di persone che dimenticano quel che hanno studiato (che dal mio punto di vista sarebbe persino un merito, essendo io quella che crede fermissimamente nel concetto che "la cultura è quel che resta quando hai dimenticato tutto ciò che hai studiato") .
Sto invece parlando di persone a cui quel che hanno studiato sembra non essere servito a niente (se non a conquistare uno stipendio), perchè totalmente prive di elasticità mentale e logica basica.
Le situazioni sono le più variegate, e tiguardano il professore quanto l'avvocato o l'ingegnere o il funzionario di qualche pubblica amm.ne... E li riguarda pari merito nella totale incapacità di seguire un filo logico-interpretativo su qualunque argomento che richieda un minimo di attenzione (ma loro questa ce la mettono!) su questioni che non siano la routine del loro mestiere.
i sento di garantirti che i blocchi psicologici non abbiano nessun ruolo. E d'altra parte...dai primi Anni '80 la'anlfabetismi funzionale è concetto piuttosto preciso e studiato, che vede gli italiani con molto avvilenti primati (negativi).
Ciao Claudia, mi sembra che io e te abbiamo consapevolezze diametralmente opposte, ma le ho con tutti.
Cito qui il tuo esordio nel topic "Ti sento, quindi esisti", topic molto gettonato anche in questi giorni:
"Ma infatti non mi verrebbe mai da pensare che una forza esista perchè io "la sento" o non esista perchè "non la sento".
(Avremmo la perfetta parodia della scienza, se ci si basasse sul "sentire", a cominciare dal "sentire" connesso a gravi patologie psichiatriche)."
Tu parli di gravi patologie psichiatriche, giustamente, però nulla toglie al fatto che una forza esista di fatto perché uno "la sente". Ci sarebbe solo da chiarire se la sentono pure gli altri o solo lui, e in quali percentuali la sentono gli altri. Ma se la senti, esiste. Dove esiste? Nel tuo corpo-mente esiste, prima che là fuori. Ma come ben sai se mi conosci un pochino, il "là fuori", pur esistendo, sarebbe per me in realtà un trucco del diavolo
Allora faccio una riflessione riguardo all'interpretazione di testi che non sono libri o giornali, ma cose più concrete, situazioni.
La Russia invade l'Ucraina ... e dajie! ... Compie una trasgressione ai trattati internazionali. L'Ucraina non appartiene alla Nato e tantomeno all'Europa. Per quale motivo di ordine strettamente logico razionale io dovrei mandare armi all'Ucraina?, dato pure un legittimo dubbio di costituzionalità in questi invii? Solo schierandoti politicamente puoi giustificare, ma non per altre vie. Non so se tu sia schierata a favore di questo comportamento, ma ai miei occhi questo corrisponde ad analfabetismo funzionale. Forse non ho colto il concetto, magari me lo spieghi meglio, comunque, sostenendolo, tale analfabetismo lo trovi dappertutto e rammarica che lo si trovi spesso anche quando ti confronti da cittadino presso gli sportelli della pubblica amministrazione. Concordo cento per cento che si tratti di mancanza di elasticità mentale, ma questa mancanza, a mio modesto parere, può confondersi con una patologia mentale, proprio come ne parli nella tua affermazione che ho citato all'inizio. Ciao

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 24 Gennaio 2023, 21:16:52 PMtale analfabetismo lo trovi dappertutto e rammarica che lo si trovi spesso anche quando ti confronti da cittadino presso gli sportelli della pubblica amministrazione. Concordo cento per cento che si tratti di mancanza di elasticità mentale, ma questa mancanza, a mio modesto parere, può confondersi con una patologia mentale, proprio come ne parli nella tua affermazione che ho citato all'inizio.
:) quello che trovi da cittadino presso gli sportelli della P.A. e partecipate...forse è più spesso <menefreghismo> : la anelasticità è identica, ma spesso nasce dal menefreghismo arrogante (più efficacemente definito <fancazzismo>). Cioè si parte proprio dal totale disinteresse ad applicarsi, e non è che ci si prova e non ci si riesce!   ;)

Quando, invece, si parla di analfabetismo funzionale, si parla di chi, pur applicandosi, non recepisce o recepisce molto parzialmente, pur avendo un discreto livello culturale e nessuna patologia mentale. 
Ti porto il caso da manuale di una prof giovane e sanissima che a me a al mio collega chiede spiegazione su un passaggio tecnico e giuridico di un progetto che era di suo massimo interesse. Ci mettiamo di santa pazienza e illustriamo quanto richiesto, a lei che ci segue con massima attenzione e fronte  aggrottata nell'impegno di seguire, e siamo soddisfattissimi  nel sentirci dire "ok, ok, adesso è tutto chiarissimo, grazie!"....ma... subito dopo... riprende e ripropone la stessa domanda, e senza rendersi conto che fosse la stessa!  :'(
Altra verifica (anche giocosa) puoi averla dal "riassunto" : prova a far leggere un testo (anche una novella piacevole) a tot persone, e poi chiedi loro di farne il riassunto! Vedrai come il "riassunto" di molti non sia tale e sia un'altra storia, magari anche senza senso...
______________

La mia frase che hai messo in neretto, e che qui confermo, riguardava i casi in cui la malattia mentale fa vedere-sentire-percepire qualcosa che indiscutibilmente NON esiste, come accade nelle allucinazioni sensoriali di alcune patologie importanti (esempio la voce-comando di dio nella schizofrenia), o come accade nelle percezioni ed elaborazioni connesse ad altre patologie (esempio : il tizio che soffre di sindrome persecutoria e si autoconvince che il vicino di casa - magari pensionato - stia spesso davanti al portone del condominio per controllare/spiare  lui, e poi ne trae definitivo convincimento dal fatto di incontrarlo anche al supermercato di quartiere!). 
E lungi dal voler sviluppare qui una qualche appendice OT del thread che citavi...Daniele...continua a restare un fatto che il tornado negli USA fa volare auto e mucche mentre distrugge edifici...anche se noi qui "non lo sentiamo", tanto quanto credo appartenga al vissuto infantile di ognuno di noi la notte in cui ci siamo rotolati nel letto sudando e "sentendo" tutti i mostri del mondo...fino a quando è arrivata mamma che ha acceso la luce e con una carezza ci ha chiesto "come mai non dormi?" e ci ha ascoltati...sgominando tutti i mostri che non c'erano mai stati... 







iano

#53
Ma io mi chiedo se, spostando l'attenzione dall'individuo al gruppo di lavoro, di questi specializzati, che paragonati ai geni del passato, a causa delle loro lacune, potrebbero definirsi ''ignoranti per necessità'', non si riesca a farne di due, o anche più messi insieme, uno buono.
Non possiamo non considerare che di articoli scientifici a firma unica non ne escono più, ma che dovendo assegnare il premio Nobel se ne deve scegliere uno per gruppo.
Ma anche tornando al passato, quando non c'era il premio Nobel, ma comunque si assegnava un merito, non possiamo non considerare che quasi sempre erano due ad arrivare in modo indipendente alla meritevole scoperta, ma quanti di noi saprebbero citarne più di uno?
Certo parliamo di tempi in cui pur con tutta la buona volontà condividere non era facile farlo, per cui giocoforza bisognava concentrare in sè il sapere. Era dunque una necessità che oggi non c'è più, e questo non può non fare la differenza, perchè saranno sempre in meno ad imbarcarsi in un sapere enciclopedico, per cui è statisticamente prevedibile che non ci siano più i geni di una volta, perchè non ve ne è la stretta necessità.
Non possono invece mancare, perchè è una necessita stretta, quelli che siano in grado di scovare i migliori specialisti, riuscire a metterli insieme, localmente o virtualmente, e avere la capacità di coordinarli.
Quindi magari non ci sono più i geni di una volta perchè non ve ne è la stretta necessità, senza che perciò il progresso della scienza ne risenta.
Ci saranno meno eroi e meno storie romantiche da raccontare, e non sarà facile  ricordare tutti i nomi dei partecipanti all'impresa, se già due ci sembrano troppi.
Pur seguendo distrattamente i progressi nella storia dell'arte mi pare che ci sia aria di revisionismo su chi sia da considerare il vero genio, non più Leonardo ma Tizio, non più Michelangelo , ma Caio, così scopro una moltitudine di geni, nuovi per me ignorante in materia, da farmi dubitare dell'eccezionalità del genio, e se poi si potessero aggiungere i partecipanti all'impresa ignoti alla storia...
Io parlerei comunque sempre di imprese comuni distribuite una volta nel tempo, laddove si attribuiva il merito all'ultimo che  metteva la ciliegina sulla torta, e oggi nello spazio, dove mettono tutti  insieme la ciliegina, perchè ognuno è così incapace da non farcela da solo.
E se tu fossi una di quelle potenziali, se non attuale, geniale coordinatrice che ha a che fare ogni giorno coi nani, Claudia?
Confessa. :))
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: Claudia K il 24 Gennaio 2023, 22:59:40 PMLa mia frase che hai messo in neretto, e che qui confermo, riguardava i casi in cui la malattia mentale fa vedere-sentire-percepire qualcosa che indiscutibilmente NON esiste, come accade nelle allucinazioni sensoriali di alcune patologie importanti (esempio la voce-comando di dio nella schizofrenia), o come accade nelle percezioni ed elaborazioni connesse ad altre patologie (esempio : il tizio che soffre di sindrome persecutoria e si autoconvince che il vicino di casa - magari pensionato - stia spesso davanti al portone del condominio per controllare/spiare  lui, e poi ne trae definitivo convincimento dal fatto di incontrarlo anche al supermercato di quartiere!).
Sei molto persuasiva nelle tue descrizioni, ma a mio vedere anche molto arbitraria, pertanto prendo solo questo tratto del tuo intervento. Quel che senti, dico io, indiscutibilmente esiste nella tua testa, ed è questo il punto di riferimento di tutto il mio pensiero filosofico; la realtà della tua testa vs la realtà "la fuori". Ovviamente tu sei hegeliana e ti riferisci sempre ad una presunta realtà "la fuori", ma questo a mio vedere conduce alla follia patologica. Tu dirai naturalmente che è vero il contrario, ma qualche dubbio forse ti passerà per la testa.
 Per quel che riguarda la malattia mentale ho un amico schizofrenico che sente "le voci". Parlando con lui un giorno ho dovuto dirgli che le voci che lui sente in realtà le sente perché esistono, ma gli dissi pure che così come sente me che in quel momento gli stavo parlando, non deve pensare che quelle voci che sente dicano o gli suggeriscano cose vere o da farsi, allo stesso modo che altri a volte gli raccontano delle balle e lui se ne rende ben conto. Non so se abbia capito bene, ma un po' si era calmato. Quel che voglio dire Claudia è che la follia ha molti aspetti di normalità quando sono in molti a condividerla. Tutto assume infine i toni della barzelletta del matto che era convinto di essere un chicco di frumento e una volta che i medici l'hanno convinto che non è così e che lui in realtà è un uomo questi risponde "ho capito, ho capito, ma tanto per essere un poco più tranquillo, glielo avete detto alle galline?"

Claudia K

Citazione di: iano il 25 Gennaio 2023, 00:11:35 AMparliamo di tempi in cui pur con tutta la buona volontà condividere non era facile farlo, per cui giocoforza bisognava concentrare in sè il sapere. Era dunque una necessità che oggi non c'è più, e questo non può non fare la differenza, perchè saranno sempre in meno ad imbarcarsi in un sapere enciclopedico, per cui è statisticamente prevedibile che non ci siano più i geni di una volta, perchè non ve ne è la stretta necessità.
:-\ Ma non è il sapere enciclopedico a fare il Genio, quanto piuttosto l'Opera che solo il Genio sa trarne. Giovanni Pico della Mirandola, senza dubbio coltissimo e di memoria prodigiosa...vero che morì giovane...ma è rimasto universalmente noto solo per la sua memoria, che non è mai stata confusa con "genio"...
E inoltre il concetto del gruppo di lavoro... è perfettamente applicabile alle Scienze (e probabilmente diverrà imprescindibile per le Scienze, già soltanto per le complesse tecnologie di ricerca di cui qualunque Scienza si avvale; e salvo autentici miracoli...è ben difficile immaginare lo scienziato che oggi possa illuminare il mondo dal proprio studiolo) ; ma in tutto il comparto artistico e letterario il team non esiste mai a livello creativo. Cenacoli sì, quanti ne vogliamo, da sempre, e da sempre vivai di idee e spunti. Ma la creazione resta sempre di una sola mente.

Citazione di: iano il 25 Gennaio 2023, 00:11:35 AME se tu fossi una di quelle potenziali, se non attuale, geniale coordinatrice, Claudia?
Confessa.
:D Lo possiamo tranquillamente escludere!   ;)

Citazione di: daniele22 il 25 Gennaio 2023, 00:13:14 AMtu sei hegeliana e ti riferisci sempre ad una presunta realtà "la fuori", ma questo a mio vedere conduce alla follia patologica
Non avrei capito perchè condurrebbe alla follìa, e quindi te lo chiedo. 

Dal mio punto di vista di vivente nel terzo millennio (nonchè amante delusissima della psicologia e perciò divenuta pasionaria della psichiatria, con il limite insuperabile di non essere Medico) ...Daniele...che la nostra mente viva di percezioni e sensazioni  assolutamente soggettive su tutto ciò che è fuori da sè (anche nelle menti più "sane e normali")...è proprio l'ABC della psicologia e psichiatria.
E a volte per cause endogene (patologie) e altre per cause esogene (contesto sociale) , tutte le derive più deleterie mi risultano collegate al concetto che la propria rappresentazione della realtà corrisponda alla realtà.
Senza scomodare Hegel...la realtà esiste indipendentemente dal fatto che tu, io o chiunque la pensiamo o sentiamo.
Chi non ne fosse convinto può provare (anche in casa) a saziarsi cucinando un sublime piatto di ingredienti che si rappresenta ma che in frigo non ci sono, oppure  (sconsigliatissimo) attraversare a piedi una tangenziale, rappresentandosi che sia una spiaggia tropicale.
Per essere rapida : detesto i sofismi.

Citazione di: daniele22 il 25 Gennaio 2023, 00:13:14 AMQuel che voglio dire Claudia è che la follia ha molti aspetti di normalità quando sono in molti a condividerla.

Completamente d'ccordo su questo, e ne abbiamo prove continue (cominciando dalla politica, oggi come in passato).
Solo, perdonami, non avrei capito cossa c'entri col tema del thread.  :)




iano

#56
Citazione di: Claudia K il 25 Gennaio 2023, 02:45:06 AMma in tutto il comparto artistico e letterario il team non esiste mai a livello creativo. Cenacoli sì, quanti ne vogliamo, da sempre, e da sempre vivai di idee e spunti. Ma la creazione resta sempre di una sola mente.
 




L'artista,  fà eccezione in effetti, perchè l'arte è secondo me un ricalco fatto sulla materia della proiezione selettiva della nostra sensibilità individuale, che , per quanto possa essere condivisa, rimane operativamente un fatto individuale, ma che può diventare a sua volta una verifica di condivisione.
Siamo capaci di vedere un cervo sulla parete di una caverna perchè la nostra sensibilità nasce dalla semplificazione della realtà al fine di una interazione efficace con essa. Da lì a disegnare il cervo è un attimo.
Ma un artista non sà mai che opera verrà fuori prima di fissare il suo media materiale, o non dovrebbe saperlo, come un osservatore non sà mai , o non dovrebbe sapere, che opera gli piacerà.
Diversamente è artigianato, esibizione di maestria, ed esposizione di status quo.
Una operazione quella artistica che può perfezionarsi quando diventa  una passione che non ti fà sentire la fatica, perchè credo non ci sia fatica più immane che tirar fuori quello che hai dentro, anche se nel caso dell'arte visiva l'interiorità tende a esternarsi con buona naturalezza, almeno all'inizio.
Sta poi all'artista decidere se dedicarvi la vita, e questo è meno ovvio che avvenga.
Ma come dicevo nel caso di Dante, a volte sono i casi della vita a condizionare la scelta.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

daniele22

Citazione di: Claudia K il 25 Gennaio 2023, 02:45:06 AMNon avrei capito perchè condurrebbe alla follìa, e quindi te lo chiedo. 

Dal mio punto di vista di vivente nel terzo millennio (nonchè amante delusissima della psicologia e perciò divenuta pasionaria della psichiatria, con il limite insuperabile di non essere Medico) ...Daniele...che la nostra mente viva di percezioni e sensazioni  assolutamente soggettive su tutto ciò che è fuori da sè (anche nelle menti più "sane e normali")...è proprio l'ABC della psicologia e psichiatria.
E a volte per cause endogene (patologie) e altre per cause esogene (contesto sociale) , tutte le derive più deleterie mi risultano collegate al concetto che la propria rappresentazione della realtà corrisponda alla realtà.
Senza scomodare Hegel...la realtà esiste indipendentemente dal fatto che tu, io o chiunque la pensiamo o sentiamo.
Chi non ne fosse convinto può provare (anche in casa) a saziarsi cucinando un sublime piatto di ingredienti che si rappresenta ma che in frigo non ci sono, oppure  (sconsigliatissimo) attraversare a piedi una tangenziale, rappresentandosi che sia una spiaggia tropicale.
Per essere rapida : detesto i sofismi.
Buongiorno Claudia. Ti riporto un pezzetto del mio dialogo autocostruito, quindi farlocco, di cui ho pubblicato uno stralcio in questo forum:
- Forse, ma il fatto è che la realtà di cui tanto si parla, quella da cui ci sentiamo pervasi quotidianamente, sta in primo luogo dentro le nostre teste ... non ti dar pena pertanto di quello che c'è fuori, che altrimenti non ne usciamo più. In ogni caso, se tocchiamo con mano più o meno le stesse cose, ci troveremmo almeno all'interno di una sacra alleanza.
Circa il fatto da te citato del fuori tema, mi sembra che il novantacinque per cento dei temi proposti inneschi ineluttabilmente dei fuori tema. Chissà come mai accade?
Cosa vorrebbe significare quel che dico nel dialogo?
Vorrebbe significare che io nego non tanto la realtà "là fuori" quanto la sua oggettività. Tale pretesa di oggettività sarebbe di per se una follia poiché in essa vi sarebbe la pretesa che i sostantivi della nostra lingua corrispondano perfettamente agli enti a cui si riferiscono tali sostantivi. Ma di fronte ad una costata di vitello io dico "che buona" e un altro mi dice "oltre che ad essere un assassino quel che assumi ti fa pure male alla salute". Tutto ciò significa che "il vitello" per me non corrisponde pienamente al "vitello" per te. Pertanto, nel mondo in cui si vive e dove si determina il nostro agire, per me avrebbe più valore il "senso" per le cose più che il "significato" delle cose. Ma quando noi pensiamo, pensiamo agglomerando parole della nostra lingua dalle quali si pretende implicitamente un valore assoluto di corrispondenza con le cose di cui si tratta. E tale valore assoluto esiste oggettivamente solo nella nostra testa. Nel ricercare quindi, se si è sani di mente e di corpo, un'ipotetica intersoggettività con altri, non terremmo conto della parte affettiva che non è visibile e che ciascuno di noi possiede individualmente nei confronti degli attori che intervengono nella realtà dei fatti "là fuori"; gli è però che tali attori e fatti agiscono nella nostra mente come sostantivi, ma nella nostra mente trattengono pure la loro parte affettiva, parte affettiva che invece viene a mancare nella produzione linguistica in cui si pretende che debba emergere la parte logico razionale. La parte affettiva genera poi le opposizioni in cui di solito si assiste al muro contro muro. Dipende pure da cosa c'è in gioco. Fino ad oggi, quasi incredibilmente anche se ci sono i suoi motivi, tutta questa follia ha retto e sembra reggere, ma mi pare che ormai lo sfacelo non sia distante. Vai a sapere che i sintomi più evidenti di tale sfacelo non si nascondano proprio tra le pieghe di quello che viene designato come analfabetismo funzionale ... ovvero la volontà di comprendere associata ad una produzione fuorviante, come dici tu.
Restiamo pure nell' OT Claudia, le regole sono fatte pure per essere trasgredite quando ne valga la pena. Ciao

Claudia K

Citazione di: iano il 25 Gennaio 2023, 10:00:02 AML'artista,  fà eccezione in effetti...............................
Sì appunto : la creazione artistica non è mai "in team", mentre fonda sempre su una sensibilità individuale  nutrita dalla cultura. 

Citazione di: iano il 25 Gennaio 2023, 10:00:02 AMMa un artista non sà mai che opera verrà fuori prima di fissare il suo media materiale, o non dovrebbe saperlo
Non direi. Questa è l'idea (per me) fuorviata e fuorviante che si è imposta nell'ultimo secolo, e che - sarà un caso ma anche no - è perfettamente funzionale ai tempi e metodi del mercato post-industriale. Dall'ermetismo in poesia all'atrattismo nelle arti visive si impone il concetto dell'arte come pura espressione estempoanea di sensibilità "elette" (da chi?...guarda caso...da chi le commercializza, sia esso editore o mercante d'arte). 
E' l'idea assurda che Piero Manzoni volle denunciare con la sua sarcastica e provocatoria <Merda d'artista> e con cui riuscì a dimostrare soltanto quanto fossero forti e dispotiche queste dinamiche, se è vero, come è vero, che anche questa produzione fu fagocitata dallo stesso sistema! 

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 25 Gennaio 2023, 10:54:51 AM
Cosa vorrebbe significare quel che dico nel dialogo?
Vorrebbe significare che io nego non tanto la realtà "là fuori" quanto la sua oggettività.
L'oggettività non è sinonimo di  conoscibilità. 
Ne deriva che la realtà esiste nella sua oggettività, del tutto a prescindere dal fatto che io sappia decodificarla o anche soltanto percepirla e rappresentarmela. 

Per questo detesto i sofismi in ispirazione (o aspirazione) "metafisica", e tanto di più li detesto da vivente nel terzo millennio, in cui i continui progressi della Scienza non fanno che RAFFORZARE il socratico ed eterno ed immenso  "so di non sapere" !
Più volte ho visto citato, in questo Forum, chi nell'800 disse "non c'è più niente da scoprire!". 
Onestamente : questa affermazione mi era già nota, ma solo per averla trovata tra le assurdità grette di un qualche simpatico "stupidario umano", e come esternazione individuale, ma non certo come motto di una qualche scuola di pensiero. Affermazione della quale pensai instintivamente che fosse una affermazione da "tecnico" più che da Scienziato (che restano entità totalmente diverse). 

E per questo penso che nulla sia più fuorviante del concentrarsi sulle proprie rappresentazioni soggettive, sostanzialmente negando una oggettività che - nota o meno - esiste. 

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