Il mistero delle grandi menti del passato

Aperto da Claudia K, 14 Gennaio 2023, 19:24:11 PM

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bobmax

Citazione di: Claudia K il 15 Gennaio 2023, 20:16:42 PMPurtroppo è la sua storia personale a deporre nel senso inequivocabile di persona mentalmente disagiata. (non io)
La sua predilezione verso l'esprimersi graficamente/pittoricamente è molto istintuale e ancor più comune (sin dall'alba dei tempi).
La sua pittura senza accademie attraversa molteplici fasi e comunque non resta priva di "modelli" , avendo lui sempre lavorato (come riusciva) a contatto con arte e antiquariato.
Negli ultimi anni di vita concentra la sua produzione, stisticamente senza precedenti.
Non oso immaginare cosa abbia prodotto il "mercato dell'arte" su questa consistente produzione tutta da "valorizzare", soprattutto considerando che il fratello e suo riferimento morì solo qualche mese dopo.
Resta una produzione che, oltre a parlare molto chiaro agli interessati ad investimenti, parla in modo direttissimo ai semplici (che aspirano anche semplice al poster di un suo dipinto). E questo ha un qualche significato.
Continua a sfuggirmi la "genialità", mentre mi sentirei di confermare che produzioni grafico-pittoriche assolutamente degne di interesse sono quotidianamente prodotte da pazienti psichiatrici  che trovano nella creatività manuale una fonte insostituibile di espressione.
Senza alcuna ombra di polemica mi permetto di rammentare che quando parlavo di Menti Immense parlavo di quelle (rarissime) che hanno sistematizzato lo scibile, innovandolo.
E non vedo cosa potrebbe entrarci Van Gogh...

Non è la mente, è lo sguardo ad essere geniale.

È sempre così.

È il vedere laddove nessuno ha ancora visto nulla. Quella è la genialità.

Non c'entra nulla la elaborazione intellettuale, pur necessaria per concretizzare, comunicare, razionalizzare ciò che si è visto.
Il pensiero razionale viene dopo, e non ha nulla di geniale.

Il genio è colui che vede.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Claudia K

Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 20:27:33 PMNon è la mente, è lo sguardo ad essere geniale.

È sempre così.

È il vedere laddove nessuno ha ancora visto nulla. Quella è la genialità.

Non c'entra nulla la elaborazione intellettuale, pur necessaria per concretizzare, comunicare, razionalizzare ciò che si è visto.
Il pensiero razionale viene dopo, e non ha nulla di geniale.

Il genio è colui che vede.
Ma sai..."mente" e "sguardo" sono concetti di una vaghezza che non riesco a valorizzare/processare in alcun modo. 
Diversa è l'Intuizione, sempre  autorevole in chi ha saputo dimostrarne la fondatezza (il leggendario "e pur si muove" per tutti)...
Non riesco a confondere <visioni> e <intuizioni>, e più che spiegarmi non posso. 
Intendo per <visione> il flash isolato, l'attimo "oltre". Senza alcuna ironia : spesso favorita da sostanze psicoattive o da assetti chimico-fisici endogeni e patologici (come nella schizofrenia ma non solo), ha senza dubbio effetti suggestivi e dei quali sono convinta estimatrice io stessa. Parlando soprattutto dell'uso di sostanze psicoattive non può negarsi che abbia favorito produzioni artistiche anche di altissimo livello (narrativa, poesia, arti visive, musica). 
Per contro: intendo per <intuizione> quella visione più ampia che ambisca a <spiegare> qualcosa , e che perciò stesso si autonecessita ad essere (almeno in nuce) dimostrabile, senza di che resta (come dicevo nell'altro thread di Iano) solo "favola bella". 

E <il genio>  mi resta anche colui che in Arte mi evoca un "oltre" (sempre trovando più genio un Caravaggio che un Van Gogh). 
Ma non trovo nulla di geniale (oggi) in chi propalasse <intuizioni> che, sull'onda metafisica, pretendessero di spiegare verità ultime e senza poter dimostrare nulla (e magari neanche l'esatto significante da egli inteso nei termini con cui comunica). 

bobmax

Citazione di: Claudia K il 17 Gennaio 2023, 00:54:34 AMMa sai..."mente" e "sguardo" sono concetti di una vaghezza che non riesco a valorizzare/processare in alcun modo.
Diversa è l'Intuizione, sempre  autorevole in chi ha saputo dimostrarne la fondatezza (il leggendario "e pur si muove" per tutti)...
Non riesco a confondere <visioni> e <intuizioni>, e più che spiegarmi non posso.
Intendo per <visione> il flash isolato, l'attimo "oltre". Senza alcuna ironia : spesso favorita da sostanze psicoattive o da assetti chimico-fisici endogeni e patologici (come nella schizofrenia ma non solo), ha senza dubbio effetti suggestivi e dei quali sono convinta estimatrice io stessa. Parlando soprattutto dell'uso di sostanze psicoattive non può negarsi che abbia favorito produzioni artistiche anche di altissimo livello (narrativa, poesia, arti visive, musica).
Per contro: intendo per <intuizione> quella visione più ampia che ambisca a <spiegare> qualcosa , e che perciò stesso si autonecessita ad essere (almeno in nuce) dimostrabile, senza di che resta (come dicevo nell'altro thread di Iano) solo "favola bella".

E <il genio>  mi resta anche colui che in Arte mi evoca un "oltre" (sempre trovando più genio un Caravaggio che un Van Gogh).
Ma non trovo nulla di geniale (oggi) in chi propalasse <intuizioni> che, sull'onda metafisica, pretendessero di spiegare verità ultime e senza poter dimostrare nulla (e magari neanche l'esatto significante da egli inteso nei termini con cui comunica).

Sì geniale è lo sguardo.
Si può pure chiamarlo intuizione.
Ma non è  mai comunque una spiegazione.
La spiegazione la fa la mente.

Ma per cogliere la differenza bisogna prima stare sul concreto, davvero.
La metafisica nasce dalla esperienza concreta e sofferta.
In caso contrario è chiacchera.
Come buona parte della attuale filosofia.
Ma anche la difesa ad oltranza della concretezza o è metafisica o non è.

Lo ribadisco per chiarezza, senza la pretesa di una condivisione.
Solo per un eventuale altro lettore.

Perché questa non è una discussione tra posizioni diverse, vi è altro.

Ignorata 
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

daniele22

Secondo me l'opera del genio, a prescindere dai meriti che gli vengano conferiti, viene riconosciuta perché affascina. Affascina la sua forma e al tempo stesso il suo contenuto, là dove appunto questi si fondono. Nell'opera d'arte prevale l'estetica, nella teoria scientifica il contenuto, ma in ognuna di queste due è d'obbligo la presenza di tali componenti che sono tra loro complementari. Raggiungere il top in tutte e due le cose forse ne fa emergere il capolavoro.
Direi poi che lo sguardo è forse più per l'artista, mentre la mente per lo scienziato. Penso inoltre che l'intuizione, che sarebbe un momento di preveggenza comunque relativo alla conoscenza comprensiva pure delle sue sedimentazioni emotive, giunga temporalmente prima dell'opera, ovviamente. Lo scienziato la vivrebbe poi dimostrandola e l'artista al contrario, producendola, anche se a onor del vero tutti e due producono qualcosa ... ma questo dipende pure dal fatto che il tempo va sempre avanti

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 17 Gennaio 2023, 19:16:03 PMSecondo me l'opera del genio, a prescindere dai meriti che gli vengano conferiti, viene riconosciuta perché affascina.
Attenzione, però : questa è l'accezione di "genio" che tutti noi subiamo oggi, anche per la spinta dominante a capitalizzare tutto e a farlo anche in velocità frenetica, e meriterebbe davvero qualche seria riflessione. 
Interessantissimo il tuo accostamento genio/fascino. Che è verissimo, oggi, per quanto è ingannevole (secondo me). 
Bypassando il fatto che l'appellativo di "geniale" sia oggi abbinato a qualunque produzione che abbia i giusti sponsor, è qualcosa che mi deprime da anni nel settore delle arti visive in cui, dalla pittura informale alle installazioni, si perpetua addirittura la fascinazione "indotta" , ossia a quattro o più mani, nel senso che l'<opera> di per sè non affascinerebbe nessuno, ma la fascinazione è indotta dalla critica. Non solo : il gioco a più mani ha tanto più successo quanto più induce in soggezione il neofita, che segue la corrente non avendo l'ardimento di pronunciare quel semplice e onesto "non mi dice niente" ...per il terrore (indotto, appunto) di essere l'unico a "non capire".  :D (Sottinteso che una forma di genialità sia tangibile e comprovabile in chi abbia capacità di capitalizzare il nulla in alto loco, incassando "autorevolezza" oltre che quattrini, ma costui non è l'<artista>). 
In subordine: se la fascinazione fosse un criterio dirimente e atto a distinguere il genio, avremmo che ogni livello intellettivo e culturale individuerebbe forme di "genio" di universalità nulla, con dilagante primato di truffatori o magari o veggenti  di ogni rango. 

Ecco : le Menti Immense di cui parlavo sono proprio il contrario di tutto ciò, pur non potendovi essere ragionevole dubbio sul fatto che meritino l'appelativo di "Genio" nel senso più autentico del termine. Lo sono, come detto e ripetuto, sotto il profilo della prodigiosa mole di Sapienza da Essi ritenuta e soprattutto ELABORATA INNOVANDO e posando nuove pietre miliari del cammino umano!
Che si parli del Cenacolo di Leonardo o della Divina Commedia...sono Opere che non termineranno mai di essere appassionatamente studiate, entrambe anche in chiave esoterica, perchè oltre alla bella pittura o al bel comporre c'è un Immenso di Conoscenza racchiuso in Esse!  E' di questo che parlavo. 

Ho parlato di <grandi menti del passato> perchè mi ha sempre colpita il loro "pullulare" nel Rinascimento. Ma non penserei mai di non annoverare tra le Menti Immense quella di Einstein, che...coltiva una spiritualità lontanissima dalla "religiosità" ma intensissima e tratta proprio dalla sua Scienza : nella consapevolezza che tutto è Ordine nell'universo, che questo non può essere casuale, e che il "miracolo" è aver avuto accesso a quell'Ordine, pur essendo sempre a distanze incolmabili dal comprenderne il tutto.  

daniele22

Ciao Claudia, ti riporto qui il mio primo pensiero in questo Topic:
"Le grandi menti per me sono solo fanfalucche. Un mito che non ha una solida ragione d'essere. Per come la vedo esisterebbero solo persone che si dedicano con grande passione verso tematiche da cui sono attratte. Se uno lavora con dedizione e serietà raggiungerà alti obiettivi. Certo può intervenire un talento naturale, e forse questa coincidenza tra talento, dedizione e serietà può far nascere ciò che noi chiamiamo un capolavoro. Si tratterebbe quindi anche di fortuna."
Naturalmente tendo sempre ad esagerare, però la sostanza c'è tutta. Comunque sottoscrivo tutto quello che dici, ma faccio una precisazione sul tuo ultimo pensiero. Riguardo all'ordine dell'universo immagino possa esser vero che tutto sia causale, ma un alieno che vive in pianeti difformi dal nostro difficilmente vedrà l'ordine che vediamo noi, ne vedrà invece uno suo proprio. Un saluto

InVerno

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

bobmax

Citazione di: InVerno il 18 Gennaio 2023, 18:52:24 PMTratta gli altri come vorresti essere trattato.

Ignorato.
Se qui si pretende di fare la morale, ok

Ignorato senz'altro.

E lo ripeterò quando più mi aggrada.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

bobmax

Citazione di: InVerno il 18 Gennaio 2023, 18:52:24 PMTratta gli altri come vorresti essere trattato.

Ignorato.

Comunque grazie per avermi riportato alla realtà.

Visto che qui non si può neppure ignorare...

Meglio ignorare il forum definitivamente.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 18 Gennaio 2023, 14:46:33 PM"Le grandi menti per me sono solo fanfalucche. Un mito che non ha una solida ragione d'essere. Per come la vedo esisterebbero solo persone che si dedicano con grande passione verso tematiche da cui sono attratte. Se uno lavora con dedizione e serietà raggiungerà alti obiettivi. Certo può intervenire un talento naturale, e forse questa coincidenza tra talento, dedizione e serietà può far nascere ciò che noi chiamiamo un capolavoro. Si tratterebbe quindi anche di fortuna."
Però Daniele...di persone che si dedicano e con una formazione di alto livello...forse non siamo mai stati così full come oggi; e peraltro ne godiamo massivamente i benefici. Abbiamo uomini e donne che cambiano il nostro mondo con le loro cinquiste! Ma... ti sembra di vedere quell'eclettismo delle Menti Immense, che abbraccia tutto? 
Abbiamo uno tsunami di belle menti "dedicate e ottimamente formate" (credo proprio non ve ne siano mai state tante quante oggi) ma...hai sentore che per questo vi sia  qualche pletora di Dante o Leonardo o Michelangelo o anche Einsten, tra i contemporanei? 
Un esempio per farmi intendere : la "bella mente dedicata e ottimamente formata" potrebbe essere (ad esempio) quella di Levi Montalcini; e , per miei parametri, è Mente Immensa quella di Einstein. 
Bene : nessuno dei due è noto come autore di "belle lettere". 
Sta di fatto che di Levi Montalcini lessi da ragazza lo "Elogio dell'imperfezioni" ed ebbi la percezione (molto sgradevole, quasi soffocante) di una personalità in sostanziale rotta di collisione con la Vita Interiore. 
Di Einstein mi capitò di leggere sue lettere (pubblicate) e ogni suo concetto in prosa trasmetteva sublime Meraviglia e Vita pulsante. 
Come dire, e anche riportandomi a Jacopus che segnalava l'ipotesi della eccessiva settorializzazione : entrambi sono stati iper-settorializzati con passione, ma...penso sia legittimo concludere che assai differente fosse in sostanza l'ampiezza ed elasticità delle rispettive menti. 
E il tutto senza dimenticare che l'infinitamente piccolo di cui si occupava l'una non sia meno affascinante dell'infinitamente grande di cui si occupava l'altro! 


Citazione di: daniele22 il 18 Gennaio 2023, 14:46:33 PMComunque sottoscrivo tutto quello che dici, ma faccio una precisazione sul tuo ultimo pensiero. Riguardo all'ordine dell'universo immagino possa esser vero che tutto sia causale, ma un alieno che vive in pianeti difformi dal nostro difficilmente vedrà l'ordine che vediamo noi, ne vedrà invece uno suo proprio. Un saluto
8) L'ordine è il medesimo.
Quello che può essere diverso è l'approccio, in base alle condizioni iniziali su cui si è basato l'alieno.  :)

iano

#40
Resto convinto che quando il tempo è maturo un genio si trova sempre, e che sia in genere l'occasione a farlo emergere.
Le occasioni di Dante sono state l'esilio da Firenze, e un sapere che non ti cambiava sotto il naso mentre lo ponderavi, e dopo averlo ponderato avevi ancora il tempo di sistematizzarlo ''che era sempre quel sapere lì''.
Anche all'epoca di Newton i geni erano ancora tali perchè salivano sulle spalle dei giganti, giganti che mantenevano la loro attualità durante la scalata.
Oggi equivarrebbe a salire sulla montagna del sapere, ma senza riuscire ad arrivare in cima, perchè mentre tu sali la cima crolla, a causa del cambiamento del clima culturale.
Tuttavia possiamo dire in generale che ogni tempo ha il suo tipo di ''genio'', che si può sempre trovare se della genialità non abbiamo fatto un cliché una volta per tutte.
Oggi è più uno scopritore e promotore di talenti in grado anche di coordinarli, di modo che questo gruppo riesca a fare il suo lavoro nel poco tempo che gli è dato, senza che i dati da ponderare gli cambino di continuo.
E siccome non è previsto un premio Nobel per comitive, alla,  fine si sceglie comunque un nome che corrisponde per lo più oggi a un manager del sapere.
La specializzazione dunque in sè non è un male, anzi, purché ci sia un geniale scopritore e coordinatore di specializzati.
E anzi così forse oggi appare meglio la natura della scoperta scientifica, che è sempre stata quella di essere un opera umana, magari difficile da vedere finora come tale perchè diluita nello spazio e nel tempo, e inoltre una natura oggi sempre meno deformabile dal racconto che se ne fà, come ad esempio dell'opera di un genio, per cui i geni sembrano essere spariti.

Non occorre quindi più il sapientone che riunisca in sè tutto il sapere, perchè questo può parimenti essere riunito in un sol luogo, reale o virtuale, da colui che è capace di intuire i talenti di ogni settore e di metterli a lavorare insieme.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

InVerno

Forse ci sono meno "grandi menti" non tanto perchè ce ne sono effettivamente meno, quanto perchè la società moderna è meno adatta a riconoscerle come tali e riconoscergli uno status... E qui si potrebbe facilmente finire a parlare di relativismo e postmodernismo.. però il senso è che qualunque sia il merito "oggettivo" della "grande mente", è la società dove ricade a "decidere" se eleggerla a qualche status "speciale" oppure no. Mi domando se questa propensione abbia qualcosa a che fare con un altra propensione, non tanto di natura letteraria o musicale ma politica, ovvero se le società che sono così propense ad elevare ad uno status speciale alcuni artisti, siano le stesse che sono propense ad eleggere ad uno status sacrale un leader politico, che tendono ovvero all'autoritarismo e alla dittatura. C'è una teoria molto interessante a riguardo, anche se dubito sarà semplice ricollegarle insieme, perchè a differenza dei sistemi politici che tendono a essere confinati geograficamente, le "grandi menti" artistiche tendono a sconfinare oltre le società che le partoriscono.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Claudia K

Citazione di: InVerno il 20 Gennaio 2023, 09:34:17 AMqualunque sia il merito "oggettivo" della "grande mente", è la società dove ricade a "decidere" se eleggerla a qualche status "speciale" oppure no. Mi domando se questa propensione abbia qualcosa a che fare con un altra propensione, non tanto di natura letteraria o musicale ma politica, ovvero se le società che sono così propense ad elevare ad uno status speciale alcuni artisti, siano le stesse che sono propense ad eleggere ad uno status sacrale un leader politico, che tendono ovvero all'autoritarismo e alla dittatura.
Questa perplessità è anche mia. 
E avere la certezza (come ritengo di avere) che ciò avvenga - oggi più che mai - nei "falsi positivi" è di per sè conferma che debbano necessariamente esistere anche i "falsi negativi". 
Eppure...Galileo ebbe un avversario non da poco...
Ma anche di tutti gli altri Genii veri...dando per ovvio che abbiano avuto i vantaggi di esprimersi nei luoghi "giusti"...la loro oggettiva Immensità la percepiamo perfettamente a distanza di secoli... C'E' !...

daniele22

Citazione di: Claudia K il 19 Gennaio 2023, 00:00:43 AM8) L'ordine è il medesimo.
Quello che può essere diverso è l'approccio, in base alle condizioni iniziali su cui si è basato l'alieno.  :)

Non sono d'accordo Claudia. Ammessa l'esistenza di un Big Bang, e da qui pertanto il suo ordine imposto, penso che l'ordine che desume un organismo in grado di cercare l'ordine sia dovuto alla fluttuazione della sua sensibilità interiore in relazione ai segnali trasmessi dai sensi con i quali percepisce il fluire dei fenomeni. Se fossimo tutti ciechi non penso che percepiremmo lo stesso ordine. La cosa suona come la dice Ivo Nardi: "Possiamo dare infinite interpretazioni a un riflesso confuso nell'acqua, ma l'immagine che dà origine a quel riflesso è soltanto una." Un saluto

Claudia K

Citazione di: daniele22 il 23 Gennaio 2023, 15:11:49 PMcome la dice Ivo Nardi: "Possiamo dare infinite interpretazioni a un riflesso confuso nell'acqua, ma l'immagine che dà origine a quel riflesso è soltanto una."
Apprezzo molto la tua osservazione, come apprezzo da sempre la citazione da Ivo Nardi. 
E...appunto...: noi umani, dal nostro punto di vista, decodifichiamo un riflesso confuso  nell'acqua, illudendoci di ricostruire l'immagine che dà origine a quel riflesso che vediamo noi. 
Ciò non esclude affatto che possa esistere chi ha una visuale privilegiata rispetto al riflesso, o che addirittura sia molto prossimo all'immagine che dà origine al riflesso, o che addirittura ne sia artefice. 
Ed è proprio ciò che ipotizzavo  ab origine, in questo thread  ;)


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