Il mistero della Gioconda (forse) finalmente risolto!

Aperto da Eutidemo, 22 Giugno 2021, 14:58:26 PM

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Eutidemo

Nel famoso quadro denominato la "GIOCONDA", non c'è dubbio alcuno che Leonardo da Vinci ritrasse "sicuramente" Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo; però è quasi certo che, quella che noi vediamo adesso raffigurata nel quadro, non è affatto lei.
Come si spiega tale mistero?
***
1)
Come facciamo a sapere che Leonardo da Vinci ritrasse "sicuramente" Monna Lisa Gherardini.
Al riguardo, Vasari, persona assolutamente degna di fede, scrive:
"Prese Lionardo a fare per Francesco del Giocondo il ritratto di Monna Lisa sua moglie; e quattro anni penatovi lo lasciò imperfetto, la quale opera oggi è appresso il Re Francesco di Francia in Fontanableo."
***
A conferma di ciò, nel 2005, il professor Veit Probst, storico e direttore della Biblioteca Universitaria di Heidelberg, ha scoperto, nella collezione della biblioteca, una "nota a margine" del 1503 in una raccolta di lettere dell'oratore romano Marco Tullio Cicerone, scritta dal cancelliere fiorentino Agostino Vespucci, il quale:
- anche lui identifica la "Gioconda" con Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo;
- anche lui, però, come Vasari, lascia chiaramente intendere che Leonardo, a tale data, era ancora "a carissimo amico" nella composizione del quadro.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/2c/1e/50/ME13IVLU_t.jpg
Per ulteriori chiarimenti al riguardo, vedi NOTA 1.
***
Per quanto riguarda i due brevi brani sopra riportati, non c'è dubbio alcuno che:
- sia Vasari che Vespucci erano persone assolutamente degne di fede;
- comunque, anche se non lo fossero state, non avrebbero avuto alcun motivo di mentire circa la "modella" del quadro di Leonardo in questione.
Per cui non c'è alcun dubbio che, sulla  tavola di legno di pioppo esposta al Louvre, Leonardo, almeno in origine, dipinse "sicuramente" il busto di Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo.
2)
Qualche inconguenza.
Però ci sono alcune cose che non tornano.
a)
Vasari non lo dice, ma, da altre fonti attendibili, ivi compeso Vespucci, sembra che la commessa a  Leonardo da parte di Francesco del Giocondo non può che essere avvenuta nei primi mesi del 1500, quando abbandonò Milano e si ritrovò a Firenze, momentaneamente a corto di commissioni e denaro; e che, nel 1503, l'opera era ancora "incompiuta", e che così la lasciò Leonardo (come precisa Vasari).
Ma non è esattamente così, perchè:
- sicuramente, alla data del 1503, l'opera era ancora "in fieri" e ben lungi dall'essere completata;
- però il quadro esposto al Louvre risulta completato e perfezionato in tutti i suoi dettagli, per cui, evidentemente, dopo la sua partenza da Firenze, all'insaputa di Vasari e di Vespucci, Leonardo la completò.
Eccome se la completò; ma come?
b)
Peraltro, che il quadro in questione,   almeno con sopra raffigurata l'effigie di Monna Lisa Gherardini del Giocondo, non sia stato mai stato ultimato nei termini della commessa, risulta anche:
- dal fatto che Leonardo, abbandonata Firenze nel 1506, vi ritornò più volte, ma mai si fece vivo col committente Francesco del Giocondo; 
- dal fatto che  nel testamento di quest'ultimo, redatto nel 1537, vengono menzionati ed inventariati, tra gli altri suoi beni, tutti gli altri dipinti in suo possesso, ma non quello in questione;
- dal fatto che, tra tutti gli accurati documenti di entrata e di uscita di  Francesco del Giocondo (noto usuraio), nessun documento inerente il pagamento per il dipinto è mai stato rinvenuto.
c)
La terza cosa che non torna, è che Lisa Gherardini era nata il 15 giugno 1479, per cui, a meno che gli anni non se li portasse davvero "molto" male, risulta davvero difficile pensare che quella ritratta nel quadro, almeno "per come appare oggi" fosse davvero lei.
Ed infatti, a ben vedere, per quale motivo mai Leonardo da Vinci avrebbe dovuto sprecare una bella tavola di pioppo, già in buona parte dipinta, lasciandoci sopra l'immagine incompiuta di una donna il cui marito non aveva saldato i conti della commessa, e non invece riutilizzarla a beneficio di un nuovo committente?
3)
Molto probabilmente, sopra l'effigie originaria di Monna Lisa, Leonardo ha dipinto l'immagine di un'altra donna.
In effetti, fermo restando che il quadro, almeno in origine, raffigurava davvero Monna Lisa, non mancavano motivi di sospettare che, successivamente, Leonardo vi avesse sovrapposto il ritratto di un'altra donna (di età un po' più avanzata), a beneficio di un nuovo committente.
***
Al riguardo, invero, l'anno scorso, per concessione del Direttore del Louvre, il quadro è stato "scansionato" con un dispositivo ad alta tecnologia che utilizza il metodo di amplificazione a strati o LAM per rilevare la luce riflessa su 13 lunghezze d'onda; più precisamente, con tale apparecchiatura (creata dal fisico Pascal Cotte), si sono potute evidenziare le linee di carbone sottostanti nelle aree più chiare del dipinto attraverso una combinazione di fotografia all'infrarosso vicino e di riflettività dello stesso.
Quello che si scoprì, fu che, in una versione precedente a quella che noi oggi possiamo ammirare, la donna ritratta nel quadro possedeva una testa più grande e un'acconciatura molto più elaborata di quella che si vede adesso; ancor più sotto è poi visibile un'altra testa che presenta sopracciglia molto più marcate, una bocca alquanto più piccola e lineamenti piuttosto acerbi (quindi più giovane).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/7e/93/61/ME13IY0R_t.jpg
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Da ricordare anche che Vasari ci descrive così la "vera" Monna Lisa: "Gli occhi presentavano quell'aspetto lucido e umido che si vede dal vero; e attorno a essi c'erano quelle venature rosse e i peli che si possono dipingere solo con grande perizia. Le ciglia non potevano essere più naturali..."; il che, se può essere vero per il ritratto originario, della giovane Monna Lisa (ora non più visibile se non con lo spettroscopio), non lo è assolutamente per quanto riguarda le ciglia e le sopracciglia della donna che vediamo oggi ritratta nel quadro.
***
Con tutta probabilità, quindi, il "ritratto incompiuto" di Monna Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo di cui parlavano Vasari e Vespucci, era "quello originario", ormai nascosto; per cui i due avevano detto il vero, ma ignoravano che, successivamente, Leonardo aveva completato l'opera raffigurando un'altra donna sopra quella originaria.
Già, ma chi?
4)
Molto probabilmente, nella sua versione definitiva, il quadro raffigurò Monna Pacifica Brandani.
Nel 1517 Antonio De Beatis, segretario del cardinale Luigi d'Aragona, che era solito annotare su un diario tutto ciò che d'interessante accadeva a lui e al suo padrone, un bel giorno fece visita a Leonardo insieme al cardinale, quando già era in Francia.
E questo mostrò loro tre quadri:
- il San Giovanni Battista;
- Sant'Anna con in grembo la Madonna  e Gesù;
- il ritratto di una "donna", che poi regalò al Re di Francia e che ora appare al Louvre.
Non ne riferì il nome, ma ai due prelati disse soltanto che la versione finale gli era stata commissionata non da Francesco del Giocondo, bensì del "magnifico" Giuliano de' Medici (suo protettore tra il 1513 e il 1515).
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Ora, come Francesco del Giocondo era sposato con Monna Lisa Gherardini, così Giuliano de' Medici era sposato con Monna Filiberta di Savoia; ma il ritratto non era certamente il suo, perchè, come risulta da altri ritratti di Filiberta (che era alquanto bruttina), quello di Leonardo non le somigliava neanche lontanamente.
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Ma allora, se Giuliano de' Medici aveva commissionato a Leonardo da Vinci un ritratto che non era quello della moglie, di chi mai poteva essere tale ritratto?
Be', non ci vuole certo Sherlock Holmes per dedurne che, se il ritratto non era quello della moglie, non poteva che essere quello della sua amante Pacifica Brandani da Urbino; tanto più che di tale donna non esistono altri ritratti, e che Leonardo, per discrezione di fronte ai due prelati, si astenne dal dirne il nome.
Disse solo il nome del committente, che, in quel periodo, si trovava ad Urbino.
***
Tuttavia il quadro non finì affatto nelle mani di chi lo aveva commissionato, perché Giuliano morì prima che il dipinto gli potesse essere consegnato; per cui, non potendo certo Leonardo consegnarlo alla moglie (la quale glielo avrebbe sicuramente rotto in testa), se lo portò dietro con sè in Francia.
***
Tale tesi, autorevolmente sostenuta dal professor Zapperi che vede Pacifica Brandani da Urbino (letteralmente) "nei panni" della Gioconda è più o meno contemporanea al recente e documentatissimo lavoro di Olivia Nesci e Rosetta Borchia che hanno identificato lo sfondo del dipinto non già con la consueta Valdarno, ma con le terre del Ducato d'Urbino.
https://www.youtube.com/watch?v=OHWrr9jB0Bs
***
                                                   CONCLUSIONI
Esistono numerose altre ipotesi circa la realizzazione del famoso quadro, alcune più fantasiose ed altre meno; tutte, però, sono estremamente suggestive.
Quella qui proposta, che risulta dalla combinazione di alcune di esse, a me, tutto sommato, sembra la più plausibile.
Ma non è affatto detto che sia quella corrispondente al vero!
***

NOTA 1.
Il testo di Cicerone, stampato a sinistra, tradotto dal latino, dice:
"Così come Apelle raffigurò con arte raffinatissima il capo di Venere e la parte superiore del busto, mentre lasciò appena abbozzato il resto del corpo, così certa gente si è formata un giudizio sul mio capo, valutando in modo inadeguato e rozzo il resto".
La nota scritta a penna da Vespucci, nel margine destro della pagina di cui sopra, tradotta dal latino, dice:
"(Come) il pittore Apelle, così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti, ad esempio per la testa di <<Lisa del Giocondo>> e di Anna, la madre della Vergine. Vedremo cosa ha intenzione di fare per quanto riguarda la grande sala del Consiglio, di cui ha appena siglato un accordo con il Gonfaloniere. Ottobre 1503".
Da tale tale nota si capisce chiaramente che, alla data dell'Ottobre 1503, il quadro di Leonardo doveva essere ancora completato; però, il riferimento alla "testa", sia in Cicerone che in Vespucci, potrebbe lasciarci supporre che la "testa" fosse già quantomeno "sbozzata", ma che mancasse il resto (sebbene la cosa non sia detta in modo esplicito), e che poi, su tale testa, ne sia stata dipinta un'altra.

iano

#1
Ciao Eutidemo.
Per me il vero mistero della Gioconda è che sia il quadro più famoso di Leonardo pur non essendo il migliore, e magari per il motivo, come tu dici, che è stato più volte rimaneggiato.
Mi chiedo cosa ci vedano davvero tutti quelli che vanno ad ammirare il quadro.
Tutti si concentrano nella sala della Gioconda, lasciando quindi sguarnite le altre sale, e questa mi sembra la vera notizia buona per i visitatori più accorti e meno fanatici del Louvre.

Posso aggiungere, già che siamo in tema di dissacraziome che ho trovato il David di Michelangelo grottesco con quel suo testone?
Quanti se ne saranno accorti , ma si sono ben guardati dal dirlo?
In generale mi chiedo quanti riescano davvero a dare un giudizio di una opera d'arte senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi.
Ebbene, sembra che il testone del David non appaia tale in prospettiva se lo si guarda dal punto da cui era previsto lo si guardasse, per tacere di altro che altrimenti grande davvero non appare, anzi.😇
Ma io questo non lo sapevo quando gli ho dato del testone.
Però nella pittura di Michelangelo ancora mi chiedo cosa ci trova la gente .
Per le sculture invece mi inchino adorante., anche per quella che, seppur rimaneggiata, o meglio ripensata come sembra essere stato il Mose, ' pure mi sembra la più bella..
Infine la Gioconda mi sembra più che eccezionale, l'eccezione alla regola del genio Leonardesco.
Ma mi chiedo, se è la sua storia  avvolta nel mistero che l'ha resa famosa, la gente allora cosa cosa va' a vedere veramente?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Eutidemo

Citazione di: iano il 24 Giugno 2021, 02:13:36 AM
Ciao Eutidemo.
Per me il vero mistero della Gioconda è che sia il quadro più famoso di Leonardo pur non essendo il migliore, e magari per il motivo, come tu dici, che è stato più volte rimaneggiato.
Mi chiedo cosa ci vedano davvero tutti quelli che vanno ad ammirare il quadro.
Tutti si concentrano nella sala della Gioconda, lasciando quindi sguarnite le altre sale, e questa mi sembra la vera notizia buona per i visitatori più accorti e meno fanatici del Louvre.

Posso aggiungere, già che siamo in tema di dissacraziome che ho trovato il David di Michelangelo grottesco con quel suo testone?
Quanti se ne saranno accorti , ma si sono ben guardati dal dirlo?
In generale mi chiedo quanti riescano davvero a dare un giudizio di una opera d'arte senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi.
Ebbene, sembra che il testone del David non appaia tale in prospettiva se lo si guarda dal punto da cui era previsto lo si guardasse, per tacere di altro che altrimenti grande davvero non appare, anzi.😇
Ma io questo non lo sapevo quando gli ho dato del testone.
Però nella pittura di Michelangelo ancora mi chiedo cosa ci trova la gente .
Per le sculture invece mi inchino adorante., anche per quella che, seppur rimaneggiata, o meglio ripensata come sembra essere stato il Mose, ' pure mi sembra la più bella..
Infine la Gioconda mi sembra più che eccezionale, l'eccezione alla regola del genio Leonardesco.
Ma mi chiedo, se è la sua storia  avvolta nel mistero che l'ha resa famosa, la gente allora cosa cosa va' a vedere veramente?
Sì, sono d'accordo su tutto!
Quanto al "testone" del David, a me sembra che la sproporzione maggiore ci sia tra le "mani" ed il "pene"; che sono alla stessa distanza prospettica!

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