Il delitto di via Poma, la "Manovra di Lesser" e il "misleading clue"

Aperto da Eutidemo, 16 Novembre 2021, 14:43:01 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

C'è un dettaglio del famoso delitto di Via Poma che mi ha sempre lasciato molto perplesso: e, cioè, il sangue maschile rilevato sulla porta dell'appartamento dove venne trovata uccisa Simonetta Cesaroni, appartenente al gruppo A, MLA 1.1 e DQ alfa 4, e che non era nè della Cesaroni, nè di nessuno dei "sospettati" e/o "sospettabili" dell'omicidio.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/e4/de/c1/ME14266T_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/27/5a/a2/ME1428XU_t.jpg
***

Ed infatti:

LE MACCHIE DI SANGUE SULLA PORTA
Tralasciando le tracce ematiche di terzi sul telefono (e altrove), gli altri svariati indizi, e focalizzando l'attenzione sulle sole macchie di sangue rilevate sulla porta, secondo me si possono trarre le seguenti considerazioni preliminari:
a)
Dall'esame autoptico, è risultato che Simonetta Cesaroni non si era difesa dall'aggressione, per cui non può essere stata lei ad aver ferito l'aggressore.
b)
Nell'appartamento, non è stato ritrovato nulla che possa aver provocato un ipotetico ferimento dell'aggressore.
c)
Ammesso e non concesso che l'aggressore sia rimasto ferito in qualche modo (non si capisce nè come, nè da chi nè da che cosa), non è però assolutamente spiegabile la circostanza per la quale l'assassino:
- ha pulito accuratamente, con uno strofinaccio, quasi tutto il sangue fuoriuscito dalle numerose ferite inferte alla vittima;
- ha pulito accuratamente e rimesso al suo "presunto" posto originario l'arma del delitto (un tagliacarte);
- ha invece trascurato di cancellare proprio le macchie di sangue, che sarebbero state lasciate "da lui", in bella vista, sulla porta.
Doveva essere davvero un "killer" molto stupido...o molto furbo!
d)
Le macchie "trascinate" e "sbavate" di sangue da lui lasciate, in senso diagonale, sulla porta, in totale assenza di "impronte digitali" o "corporee":
- non sembrano affatto imputabili ai "movimenti naturali" del corpo di una persona ferita;
- nè, tantomeno, risultano attribuibili a "schizzi" di sangue (i quali, una volta sulla porta, sarebbero colati in senso "verticale", e non certo in senso "diagonale").
Per cui non si capisce assolutamente come una persona ferita abbia potuto macchiare la porta in quel modo.

L'INDIZIO DEPISTANTE
Ciò premesso, io, sin dal principio, ho sempre ritenuto che si trattasse di quello che, in ambito investigativo anglosassone, si chiama "misleading clue"; cioè, letteralmente "traccia ingannatrice", ovvero un "indizio depistante" lasciato a bella posta dal criminale per deviare le indagini dalla sua persona.
Tuttavia ci sono dei "pro" e dei "contro", circa tale ipotesi:

1) CONSIDERAZIONI "CONTRO IPOTESI"
Sono le seguenti:
a)
Non riuscivo a capire come l'assassino avrebbe potuto procurarsi il sangue di una persona estranea ai fatti, per poi "spennellarlo" sulla porta.
b)
Questo sarebbe stato ipoteticamente possibile, solo se uno dei sospettati fosse stato un medico o un infermiere; il quale, per la sua professione, non avrebbe avuto difficoltà ad accedere a qualche flacone ematico per le analisi del sangue di un suo paziente.
Però, nessuno dei soggetti "sospettati" e/o "sospettabili" dell'omicidio era medico o infermiere:
- il portiere dello stabile, Pietrino Vanacore;
- il fidanzato della vittima, Raniero Busco;
- il nipote di un ottuagenario architetto residente nel palazzo, Federico Valle;
- il datore di lavoro della vittima alla Reli S.a.s.,  Salvatore Volponi.
(ecc.).
c)
D'altronde, soltanto i "sospettati" e/o i "sospettabili" dell'omicidio, i quali avevano qualche legame, più o meno diretto, con la vittima, potevano avere interesse a lasciare sulla porta tracce ematiche di terze persone del tutto sconosciute ed estranee; e, questo, al fine di "stornare" da loro gli inevitabili sospetti e le indagini della polizia.
Ed infatti, se l'assassino fosse stato del tutto casuale, estemporaneo, ed estraneo alle conoscenze e alla vita della Cesaroni, non avrebbe avuto alcun bisogno di lasciare sulla porta tracce ematiche di terze persone; perchè comunque nessuno poteva sospettare e indagare su di lui.
***
All'epoca, non trovavo il modo di uscire fuori da tale "impasse".

2) CONSIDERAZIONI "PRO IPOTESI"
Tuttavia, qualche giorno fa, mi sono di colpo reso conto che non è minimamente vero che per manipolare la porta in quel modo ci voleva necessariamente un medico o un infermiere; lo poteva fare chiunque fosse in grado di praticare una semplice iniezione intramuscolare.
***
Non so nel resto d'Italia, ma, qui a Roma, praticamente in ogni palazzo ci sono almeno due o tre persone, le quali, pur non essendo nè medici nè infermieri, sono perfettamente in grado di di praticare una semplice iniezione intramuscolare a se stessi, ai familiari e ai vicini; a cominciare dal sottoscritto, in quanto ho appreso come si fanno le iniezioni sin da quando ero bambino.
Ricordo benissimo che mia nonna faceva le iniezioni ai vicini, ed un'altra vicina, all'occorrenza, le faceva a lei; è una cosa che avveniva e tutt'ora avviene in continuazione!
***
Trattandosi di persone con esperienza limitata, a volte l'ovatta si impregna per leggere fuoriuscite di sangue; anzi, a volte il sangue viene appositamente aspirato, e poi espulso sull'ovatta, con la cosidetta "Manovra di Lesser" .
Ed infatti, se si utilizza la sede del "dorso gluteale", è una tecnica usuale, che consiste nell'esercitare una pressione negativa prima dell'iniezione ritraendo lo stantuffo per qualche secondo, al fine di garantire che il farmaco non sia inavvertitamente somministrato in un vaso sanguigno; ed infatti, se si prende un "capillare", vedendo il sangue che entra nella siringa si capisce che si tratta di un vaso, e, estratto l'ago, si espelle il sangue sull'ovatta.
Io non sono un medico, per cui mi scuso se la mia descrizione non è stata del tutto corretta; però, per esperienza, so che non è affatto difficile imbrattare di sangue l'ovatta, mentre si pratica una iniezione.
***
Non solo!
Ho notato che gli "sbaffi" sulla porta dell'appartamento di via Poma:
- non corrispondono affatto a quelli che si possono ottenere con un pennellino da pittore o con uno spazzolino da denti (come provai a fare tanti anni fa);
- corrispondono, invece, perfettamente, a quelli ottenibili con l'ovatta impregnata con un po' sangue.
Chiunque può fare la prova, e verificare da sè quanto dico; non servono le apparecchiature del RIS!
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/8d/dc/db/ME14266X_t.jpg
***
Ovviamente, la mia è solo una mera "congettura"; e, comunque, anche se fosse corretta, da sola non potrebbe ormai più condurre con "certezza" all'assassino.
***
Tuttavia c'è da tenere presente che il DNA del sangue sulla porta :
- è stato confrontato col DNA di un sacco di persone sospette e o appena  sospettabili (se non ricordo male, mi pare 16) le quali sono uscite tutte "indenni" da tale esame;
- non è stato però confrontato col DNA delle persone che sono state ritenute materialmente "impossibilitate a commettere il delitto", come l'ottuagenario architetto Cesare Valle, che a malapena si reggeva in piedi, e che veniva assistito spesso dal nipote Federico Valle e dal portiere Pietrino Vanacore.
***
Pertanto, se è vero che Cesare Valle, come è stato accertato, veniva spesso "assistito" dal nipote Federico Valle e dal portiere Pietrino Vanacore, c'è ragionevolmente da chiedersi se, viste le sue precarie condizioni di salute, uno dei due non fosse solito praticargli delle iniezioni (ipotesi, secondo me, molto plausibile); questo, però, ormai non potremo saperlo mai più con certezza.
***
Tuttavia potremmo tranquillamente verificare se il DNA prelevato dal suo cadavere corrisponde o meno a quello del sangue sulla porta; questo potremmo accertarlo senza problemi!
Però, oggettivamente, l'indizio è così "labile" che non credo proprio che la Procura di Roma autorizzerebbe mai la riesumazione del corpo per effettuare un riesame del genere.
***
Tuttavia, se tale esame venisse effettuato con esito positivo, visto che il sangue sulla porta non potrebbe certo avercelo messo il vecchio ultraottantenne, ne conseguirebbe che, ad avercelo messo, non potrebbe essere stata altra persona se non quella che gli praticava le iniezioni.
***
Nel qual caso, si potrebbe verificare per mezzo di testimoni chi dei due "assistenti" del vecchio era solito praticare iniezioni (a lui e ad altri), e chi, invece, no!
***
Come ho detto, la mia è solo una mera congettura,  la quale, pure se fosse corretta, da sola non potrebbe ormai più condurre "con certezza" al nome dell'assassino; però, forse, con qualche "approssimazione", sì!
***


Discussioni simili (3)