Il delitto Bellentani e la "sindrome di cappuccetto rosso"!

Aperto da Eutidemo, 22 Novembre 2021, 07:04:20 AM

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Eutidemo

Nel lontano 1948, la contessa Pia Bellentani, essendo stata abbandonata dal suo amante Carlo Sacchi, durante un ricevimento di gala, prese la pistola lasciata dal proprio marito nel guardaroba, si appressò a Sacchi e gli sparò al cuore davanti a tutti gli invitati; poi fece la mossa di suicidarsi, sparandosi in testa, ma non ci riuscì perchè la pistola si era inceppata.
La Corte d'Assise riconobbe alla Bellentani il vizio di mente, in quanto solo un matto avrebbe ucciso qualcuno in presenza di tanti testimoni, e, poi, avrebbe tentato, sia pure inutilmente, di suicidarsi; per cui, invece dell'ergastolo, le vennero assegnati dieci anni di manicomio giudiziario, ridotti poi a sette per presunta "guarigione", e fu quindi lasciata libera di tornarsene a casa propria.
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Sul sito del "Museo Criminologico" del Ministero della Giustizia, l'arma del delitto venne così classificata :
"CORPO DI REATO: pistola automatica "Fegyverzyar" mod. 37, cal. 9mm Browning"
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/60/8c/d9/ME143COQ_t.jpg
Tale definizione è doppiamente errata, in quanto:
a)
La Fegyverzyar mod. 37 non era affatto un'arma "automatica", bensì era una semplice pistola "semiautomatica", costruita in Ungheria per le forze armate tedesche durante l'ultima guerra.
b)
Inoltre, almeno a quanto mi risulta, nonostante che, sia sul sito del "Museo Criminologico" del Ministero della Giustizia, sia in alcuni documentari televisivi, venga ostinatamente classificata come una calibro 9, a me sembra invece che si tratti di una calibro 7,65; come risulta chiaramente guardandone il lato sinistro, dove, solitamente, viene indicato il calibro dell'arma.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/fb/47/23/ME143CP5_t.jpg
A meno che non si trattasse di un calibro 380 ACP (chiamata 9mm Short in Europa); però, a guardarla, non mi sembra proprio, e, in ogni caso non era certo una calibro 9 standard.
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I più frequenti tipi di inceppamento di tale arma, sono quelli cosiddetti:
- tubo di stufa;
- doppia alimentazione.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/c8/3c/bf/ME143CP7_t.jpg
Per cui, dato che tali tipi di inceppamento si vedono ad occhio nudo, a nessuno verrebbe mai in mente di cercare di sparare un secondo colpo, se, dopo il primo, la pistola si inceppa visibilmente in quel modo!
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Ciò premesso, secondo me, sia pure in via del tutto "congetturale", potrebbero farsi le seguenti considerazioni:
a)
Pia Bellentani doveva conoscere abbastanza bene il funzionamento di quell'arma (magari avendola già usata in precedenza, per capire come funzionava); altrimenti non sarebbe mai stata in grado di "scarrerlarla" per mettere il colpo in canna e sparare, ma si sarebbe limitata a premere "a vuoto" il grilletto come avrebbe fatto una qualunque inesperta "casalinga" dell'epoca.
Ed infatti è estremamente improbabile, se non da escludere del tutto, che suo marito andasse in giro con il colpo già in canna; ed infatti, almeno con quel tipo di pistola, solo un completo deficiente avrebbe potuto fare una cosa del genere!
b)
Se Pia Bellentani conosceva abbastanza bene il funzionamento di quell'arma, dopo aver sparato il primo colpo, si sarebbe quasi certamente accorta che si era inceppata; per cui, portandola alla tempia e premendo di nuovo il grilletto, probabilmente stava solo facendo finta di volersi suicidare. 
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Però urlò come una matta: "Non spara più! Datemene un'altra, non spara più!"; come se qualcuno avesse potuto accontentarla, e fornirle cortesemente un'altra pistola perfettamente funzionante per consentirle di suicidarsi.
Poi scoppia in lacrime e si getta tra le braccia del marito attonito.
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Ora, in realtà, io non ho la benchè minima idea di cosa passasse per la mente di quella donna; forse un po' "matta" lo era sul serio, ma, sicuramente, non era "scema".
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Ed infatti, se avesse ucciso il suo amante fedifrago in privato, nel modo più "discreto" possibile, secondo me l'ergastolo non sarebbe mai riuscita ad evitarlo; ed infatti, essendo nota a tutti la loro relazione adulterina (relativi coniugi compresi), ed avendo quindi lei un "movente" grosso come una casa per ucciderlo, per quanti accorgimenti avesse potuto prendere per non farsi scoprire, era inevitabile che, prima o poi, l'avrebbero "beccata".
Diversamente, "inscenando una piazzata" e uccidendolo in pubblico, poteva sperare di farla franca per "incapacità di mente"; cosa che, almeno in parte, le è perfettamente riuscita!

LA SINDROME DI CAPPUCCETTO ROSSO
Ripeto che questa è solo una mia "congettura", probabilmente priva di qualsiasi fondamento; però, senza dubbio, potrebbe risultare un ottimo suggerimento per un eventuale omicida di oggi.
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Ad esempio, se io intendessi uccidere qualcuno, potrei architettare varie complicate "modalità esecutive" per evitare di farmi scoprire (ho molta fantasia); però, se io avessi un valido "movente" per farlo, verrei comunque spietatamente messo sotto pressione dagli inquirenti.
I quali, prima o poi, finirebbero per trovare qualche inevitabile difetto, nel mio "delitto perfetto".
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Potrei, quindi, ripiegare su un "delitto meno perfetto", ma più "difficilmente punibile"; potrei mirare, cioè, non tanto a dissimulare il "reato", quanto, piuttosto, a schivare (o, quantomeno, a mitigare) la "pena".
Potrei, cioè, fare finta di essere affetto dalla "sindrome di cappuccetto rosso"!
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Per prima cosa, quindi, mi comprerei una bella felpa rossa con tanto di cappuccio.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/13/0e/72/ME143CSM_t.jpg
Poi andrei spesso col cappuccio rosso in testa, nei luoghi meno appropriati (ad es.in chiesa o ai "cocktail party"), fuggendo impaurito ogni volta che incontro la mia vittima designata, gridando "Il lupo cattivo! Il lupo cattivo!); e magari, per qualche tempo, potrei anche mettermi in cura da uno psichiatra per cercare di guarire dalla mia singolare "sindrome di cappuccetto rosso", innescata dal mio reale "movente" di avversità nei confronti del "lupo" .
Però, poi, alla fine, una volta incontratolo per l'ennesima volta in pubblico, gli sparerei addosso un intero caricatore di pistola, urlando: "Basta! Mi sono stufato di scappare ogni volta che ti vedo! Crepi una buona volta il lupo cattivo!"
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Sono quasi certo che, avvalendomi durante il processo di una ben nutrita schiera di ben prezzolati ed illustri "psichiatri di parte", riuscirei abbastanza agevolmente a farmi riconoscere il totale (o parziale) vizio di mente; dopodichè, dopo qualche mese di manicomio giudiziario, "guarirei miracolosamente" dalla mia psicopatologia, e verrei rilasciato.
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C'è solo un rischio!
Ed infatti, riflettendo su quello che ho fatto , potrei alla fine convincermi da solo (non del tutto a torto) che, per aver architettato un simile diabolico stratagemma, in fondo, sono pazzo sul serio; e, così, invece di farmi vent'anni di galera, dal manicomio criminale rischierei di non uscire mai più (ed infatti le "misure di sicurezza" non hanno un limite predeterminato).
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Però, per fortuna, avendo ormai messo nero su bianco tale folle stratagemma, non potrei più avvalermene; per cui non rischio niente!
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