Il Caso Moro, e il "mistero" del primo comunicato delle BR

Aperto da Eutidemo, 07 Febbraio 2023, 12:04:13 PM

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Eutidemo

In realtà non si tratta affatto di un "mistero", bensì soltanto di una incredibile "gaffe" commessa da Alessandro Barbero; uno storico del medioevo che ammiro moltissimo, ed i cui magistrali interventi nei convegni, io seguo sempre con estremo interesse e con molta attenzione.
Oltretutto mi sta anche molto simpatico, per cui ero in dubbio se aprire un apposito TOPIC, per mettere in evidenza la "colossale cantonata" nella quale purtroppo è incorso nel raccontare le "modalità di consegna" del primo comunicato delle BR.
Però, poi, ho ritenuto che dovevo proprio farlo!
Ed infatti, in base al suo erroneo resoconto dell'accaduto, si potrebbe essere indotti a ritenere che le Brigate Rosse fossero composte da un gruppo di criminali molto più "imbranati" di quanto in realtà non fossero; questo in quanto neanche ad un "deficiente integrale" sarebbe mai passato per la mente di consegnare il comunicato nel modo "assurdo" riferito da Alessandro Barbero.
Ma vediamo di cosa si tratta!
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Innanzitutto, sentiamo cosa racconta Barbero nel seguente videoclip di circa trenta secondi:
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Il racconto di Barbero è assolutamente "esatto" per quanto riguarda il luogo di consegna del primo comunicato, così come risulta anche dagli atti; cioè, il sottopassaggio di Largo Argentina.
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Il racconto di Barbero è invece assolutamente "sbagliato", quando lui sostiene che il comunicato imbustato era stato collocato sopra una "fotocopiatrice pubblica", nascosto sotto un fascio di vecchi giornali.
Ed infatti, all'epoca, io utilizzavo spesso tale sottopassaggio, e posso garantire sotto giuramento che non c'era assolutamente nessuna "fotocopiatrice pubblica".
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Quella che invece c'era sicuramente, come mi ricordo benissimo, era una "cabina per fototessere"; sul tetto della quale era molto più ragionevole nascondere la busta con il comunicato (nascosta o meno da giornali).
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A scusante di Alessandro Barbero, c'è da dire che lui:
- abita a Torino, e non a Roma (e quindi, in quel sottopassaggio, non ci è mai passato);
- è un esperto di storia medievale, e non di storia contemporanea (alla quale appartiene il sequestro di Moro);
- non è un esperto di spionaggio, e delle relative tecniche di comunicazione.
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Detto questo a sua triplice giustificazione, non riesco però a capire come a qualcuno sarebbe mai potuto venire in mente di nascondere una lettera "sopra" una "fotocopiatrice pubblica"; laddove chiunque, dovendola usare, avrebbe spostato i giornali trovando la busta.
Al limite avrei capito di nasconderla "dietro" la fotocopiatrice; cioè tra l'apparecchio e la parete (ammesso che fosse facilmente amovibile).
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Comunque là, con buona pace di Barbero, c'era una pubblica "cabina per fototessere", e non una pubblica "fotocopiatrice"; questo sono disposto a testimoniarlo anche in tribunale! :)
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anthonyi

Quello di Barbero sarà sicuramente stato un lapsus. D'altronde l'idea di una fotocopiatrice in un sottopassaggio é alquanto bizzarra, io non ne ho mai viste in nessun sottopassaggio. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Considerate le "gaffe" ben più gravi che commetto io ogni giorno, nelle più svariate occasioni, quella di Barbero è senz'altro scusabile; anche se non è da lui!
Comunque, anche se molto rare, io qualche fotocopiatrice nei sottopassaggi me la ricordo ancora; sebbene sia un uso durato pochissimo, perchè facevano tutte ben presto una brutta fine!
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Un saluto :) !
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