I tre presunti "misteri" di via Gradoli

Aperto da Eutidemo, 02 Dicembre 2022, 11:34:32 AM

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Eutidemo

Vediamoli uno per uno:
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1)
LA SEDUTA SPIRITICA
Circa il primo dei tre "presunti" misteri di via Gradoli, ne ho già parlato diffusamente in un mio apposito TOPIC, di cui vi fornisco il LINK:
Pertanto non ci tornerò sopra, rinviandovi a tale topic, che era abbastanza dettagliato, ed è stato molto argutamente ed intelligentemente commentato da Anthony.
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2)
QUALE "GRADOLI"?
Destò grande scandalo, all'epoca, che, essendo emerso da tale seduta la località di "Gradoli", la polizia si recò ad indagare soltanto nel paese di Gradoli, e non in via Gradoli a Roma; dove non si trovava Moro, ma, comunque, una importantissima base delle Brigate Rosse.
Il che fu indubbiamente un grave errore, perchè si sarebbero dovuti verificare entrambi i luoghi; tuttavia tale errore ha una sua "spiegazione", di cui nessuno dei commentatori ha mai tenuto conto!
Ed infatti dal resoconto che ho letto della (presunta) seduta spiritica, risulta che gli astanti chiesero testualmente allo spirito di La Pira: "Dov'è Moro? Come si chiama il paese, il luogo in cui è? E' vivo o morto?"
Lo "spirito" (che, ovviamente, era in carne ed ossa, ed aveva forse frainteso l'imbeccata ricevuta "chissà da chi") spinse allora il bicchierino a formare le seguenti parole: "Bolsena, Viterbo, Gradoli".
Ora, in effetti, Gradoli è un comune italiano della provincia di Viterbo nel Lazio, posto sulle colline nord-occidentali del lago di Bolsena; per cui lo "spirito", in effetti, aveva specificamente indicato il paese di Gradoli, e "non" via Gradoli di Roma.
Sebbene, a mio parere, un'occhiata in via Gradoli bisognava darcela lo stesso!
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3)
LA PERDITA D'ACQUA
La sede brigatista di via Gradoli, venne infine scoperta a seguito di una circostanza molto meno "arcana" di una (presunta) seduta spiritica: una perdita d'acqua sul soffitto dell'appartamento sottostante.
Ed infatti, il 18 aprile 1978,  quando ormai Moretti aveva appena preso l'"erba fumaria" (avendo abbandonato l'appartamento verso le ore 7.00 A.M.),  l'inquilina del piano di sotto, alle ore 8.00 A.M., si accorse di un'abbondante perdita d'acqua presente nel proprio appartamento.
La donna contattò l'amministratore, e questi l'idraulico che provò senza successo a entrare dalla porta corazzata della casa; per cui alle ore 9.47 vennero chiamati i vigili del fuoco che riuscirono ad entrare nell'abitazione tramite una scala, e rompendo una finestra del terrazzo.
E qui si innesta un altro "presunto" mistero: o meglio, più che altro una oziosa "diatriba".
Ed infatti:
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A)
Il capo squadra dei vigili del fuoco Giuseppe Leonardi, il primo pompiere a entrare nel covo di via Gradoli, si diresse subito verso il bagno; e lì trovò il telefono della doccia aperto con un gettito forte appoggiato su un manico di scopa sistemato di traverso nella vasca in modo da far penetrare l'acqua dentro una fessura del muro che era l'evidente origine dell'infiltrazione.
Chiuse l'acqua e ricollocò nella sua sede il telefono della doccia, che in seguito la polizia scientifica avrebbe fotografato in quella posizione, avendola così ritrovata.
Ovviamente, il fatto che il telefono della doccia  fosse sostenuto dal manico di una scopa con la funzione di indirizzare l'acqua in una fessura del muro, rivelava in maniera inequivocabile l'intenzionalità della situazione; cioè di far scoprire appositamente il covo (per motivi che non è questo il luogo per esaminare).
Detta ricostruzione dei fatti venne chiarita in modo univoco dalla testimonianza giurata del vigile del fuoco Leonardi, rilasciata il 22 settembre 1982 davanti al magistrato: "Nel bagno c'era una doccia con il rubinetto aperto. La doccia era messa in modo che l'acqua andava verso il muro e vi si infiltrava".
 
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B)
Nel corso dei quarant'anni successivi, però, autorevoli esponenti politici, come Giulio Andreotti e Francesco Cossiga, alti dirigenti di polizia come Giuseppe Parlato ed Emanuele De Francesco, noti brigatisti come Mario Moretti, Valerio Morucci, Adriana Faranda, Antonio Savasta e celebri giornalisti come Indro Montanelli,  Rossana Rossanda e Andrea Purgatori, hanno tutti sostenuto o avallato la tesi opposta, accreditando cioè l'idea di una perdita d'acqua meramente casuale.
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Quest'ultimo, Andrea Purgatori, al riguardo, si basa su una breve intervista al pompiere Bruno Trementini, che vi riporto nel seguente video; e che vi invito ad ascoltare con "molta" attenzione.
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Ora, io non ero presente sul posto, nè so come siano andate esattamente le cose; però in genere, sono quasi sempre in grado di capire quando qualcuno sta raccontando una "balla" (se è concepita male).
E, secondo me, Bruno Trementini, non so per quale ragione, a Purgatori ha raccontato una "bugia" grossa come una casa; e mi sorprende che Andrea Purgatori se la sia bevuta senza fiatare, come un qualsiasi allocco (quale non credo proprio che sia)
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Ed infatti:
a)
E' pressochè impossibile che una lieve perdita d'acqua, dovuta ad una difettosa chiusura del rubinetto, possa riempire una vasca tappata soltanto da un "asciugamano", fino a farla "travasare".
Ed infatti:
- l'acqua passa sotto l'"asciugamano", il quale, comunque, non è "impermeabile", per cui lascia comunque filtrare l'acqua nello scarico (soprattutto se si tratta soltanto di una minima perdita del rubinetto);
- tutte le vasche sono dotate non solo di un foro di scarico "inferiore", ma anche di un foro di scarico "superiore", proprio per evitare incidenti del genere.
Come, peraltro, ho avuto modo di sperimentare personalmente; e così come potete fare anche voi.
b)
In ogni caso, la menzogna di Bruno Trementini risulta eclatante per il fatto che, se fosse vero che era "tracimata" la vasca (ovviamente dai suoi bordi esterni), le macchie da "filtraggio" sarebbero dovute risultare spostate verso il centro del soffitto del piano di sotto, e non certo sul muro perimetrale; ed invece si constatò chiaramente che l'infiltrazione era avvenuta attraverso il muro, colando lungo di esso nel piano inferiore.
c)
Il che collima con la testimonianza giurata  del vigile del fuoco Leonardi, rilasciata il 22 settembre 1982 davanti al magistrato: "Nel bagno c'era una doccia con il rubinetto aperto. La doccia era messa in modo che l'acqua andava verso il muro e vi si infiltrava"; questo poichè il telefono della doccia era puntato proprio su una fessura del muro del piano superiore.
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Voi cosa ne pensate del racconto del pompiere in pensione Trementini?
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Claudia K

Citazione di: Eutidemo il 02 Dicembre 2022, 11:34:32 AMVoi cosa ne pensate del racconto del pompiere in pensione Trementini?
Penso che sia del tutto insicera e oggettivamente insostenibile. 

Per quel che ne so  ( e qualcosina ne so ) : tanto è ineccepibile la tua ricostruzione, per quanto è inconcepibile quella del pompiere. 

In breve (e come hai ben detto) : una vasca da bagno che debordi (ma anche un semplice lavabo o bidet che debordi) allaga il pavimento della stanza in cui è ubicato, poi a seguire l'intera superficie dell'appartamento in cui avviene, poi non di rado si rende manifesta anche varcando la porta d'ingresso dell'abitazione ed estendendosi al vano scala, frattando infiltrandosi attraverso i solai e danneggianto in modo esteso anzitutto le volte dei locali sottostanti. 


Eutidemo

Ciao ClaudiaK :)
Ti ringrazio per le tue ulteriori precisazioni, che mi sembrano molto significative
Un saluto :)

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