Bizzarri cambiamenti di significato delle parole nella Storia

Aperto da Eutidemo, 14 Novembre 2024, 14:06:13 PM

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Eutidemo

E' una cosa ovvia e risaputa che, con il passare dei secoli (e, a volte, anche solo degli anni), il linguaggio si evolve; però, a volte, tale evoluzione avviene in modo davvero "bizzarro".
Vediamo qualche caso.
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1)
Ad esempio, è un po' imbarazzante dover ammettere che io sono nato, e poi vissuto per parecchi anni, all'interno di un "casino"; letteralmente, senza accento sulla "o" finale.
Ed infatti, fino a circa il '700, il "casino" era semplicemente un "casale" di campagna, ma non destinato all'agricoltura,  bensì alle soste, durante la "caccia alla volpe". 
Ed io sono nato proprio all'interno di uno di questi, denominato "Casino del Graziano", risalente al '600, dove abitavano i miei nonni; l'alloro che si vede in primo piano, lo piantò mio nonno il giorno in cui sono nato!
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2)
Se un ragazzo del medioevo, viaggiando nel tempo fino ad oggi, chiedesse ad un padre piuttosto burbero di consentirgli di "collaudare" la figlia quindicenne, credo che riceverebbe una risposta piuttosto violenta; e quindi il poverino se la dovrebbe dare a gambe levate, domandandosi cosa mai abbia detto di male!
Ed infatti, fino a qualche secolo fa, "collaudare" qualcuno significava semplicemente farne le "lodi".
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3)
Se lo stesso ragazzo, per consolarsi, entrasse in un negozio di strumenti musicali per comprarsene uno da poco prezzo, e, quindi, chiedesse una semplice "siringa", verrebbe subito reindirizzato ad una vicina farmacia; e, quindi, resterebbe ancora una volta molto perplesso.
Ed infatti, oggi,  la "siringa" esiste ancora, ma nessuno la chiama più così; il suo nome attuale è "flauto di Pan":
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4)
Se AMAZON fosse esistita secoli fa, sarebbe stata considerata una confraternita di "traditori"; ed infatti, all'epoca, "tradire" significava semplicemente "consegnare".
Poi, facendo riferimento al Vangelo, laddove Giuda "consegnò" (cioè "tradì") Gesù ai sacerdoti, la parola "tradire" assunse il suo significato attuale.
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5)
Ai tempi dell'antica Roma repubblicana un "magister" (it.maestro) valeva molto "di più" ("magis") di un semplice "minister" (it.ministro), il quale valeva molto "di meno" ("minus") di lui, essendo un semplice schiavo addetto ad umili incombenze domestiche.
Poi, con l'Impero, poichè formalmente nessun cittadino romano avrebbe accettato di essere giuridicamente "al servizio" di un altro cittadino (cosa considerata infamante), l'Imperatore affidava gli incarichi di governo ai suoi "schiavi"; i quali, però, essendo in genere Greci, erano perfettamente in grado di svolgere tali compiti.
Poi, col tempo, le due parole assunsero il significato attuale; per cui un povero "maestro" di scuola, non può certo competere con un "ministro".
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6)
Ma due parole che si sono completamente scambiate reciprocamente il proprio significato, soprattutto in ambito filosofico, sono:
- "soggetto"
- "oggetto"
Ed infatti, "soggetto", sia in greco (ὑποκείμενον) che in  latino (subiectum) significava, in generale, tutto ciò che "soggiace" o "sottostà"; per la filosofia scolastica, infatti, "esse subiective" significava l'esistenza reale, mentre "esse obiective" designava la sussistenza soltanto nel pensiero.
Il che con un significato esattamente opposto a quello che  i termini di soggetto e oggetto hanno assunto nel pensiero filosofico moderno (in altri ambiti, invece, tali parole mantengono il significato originario, ad es, "soggetto" nel senso di "sottoposto").

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