Alì Agcà: forse l'unica volta che ha detto la verità!

Aperto da Eutidemo, 07 Aprile 2023, 11:51:15 AM

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Eutidemo

Alì Agcà, oltre ad essere un criminale ed un "killer" prezzolato, è anche un noto "pallonaro", specializzato nel confondere le acque, per cui bisogna mettere "la tara" su qualsiasi sua dichiarazione; anche perchè, una volta fattane una, dopo qualche tempo la ritratta, e se ne inventa un'altra.
Però, forse, almeno una volta in vita sua la verità l'ha detta; e, cioè, che lui attentò alla vita di Papa Wojtyła su commissione del KDS, cioè dei "servizi segreti bulgari", a cui il KGB demandava gli incarichi più sporchi (oltre che alla STASI).
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Per avere un riscontro diretto della cosa, non basta leggere la relazione conclusiva della Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il "Dossier Mitrokhin" e l'attività dell'"Intelligence" Italiana, bensì occorre andarsi a "spulciare" le dozzine di resoconti stenografici delle varie sedute della Commissione in questione.
In particolare, occorre visionare il  "Resoconto stenografico della 70a Seduta", laddove il Giudice Martella, essendo (giustamente) scettico circa la dichiarazione di Alì Agcà secondo la quale lui attentò alla vita di Papa Wojtyła su commissione del KDS, cioè dei "servizi segreti bulgari", di cui conosceva personalmente i tre membri che gli avevano conferito l'incarico, lo sottopose ad un "test" molto "astuto".
Cioè:
- gli fece vedere 56 fotografie diverse, senza nome, di cui solo 3 corrispondevano alle spie del KDS su cui il giudice stava riservatamente indagando (ancora sconosciute a tutti) riguardo all'attentato al Papa;
- e Alì Agcà indicò esattamente le fotografie dei tre individui che, effettivamente, corrispondevano alle spie del KDS su cui il giudice stava riservatamente indagando.
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Ne consegue che, almeno in quel caso, Alì Agcà non può aver mentito, a meno che non fosse dotato di capacità "paranormali"; per cui il Giudice Martella rinviò a giudizio le tre spie bulgare (ovviamente anche in base a numerosi altri indizi gravi, precisi e concordanti).
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E cioè:
- Serghei Antonov, funzionario della sede di Roma della compagnia aerea Balkan Air con funzioni di caposcalo all'aeroporto di Fiumicino;
- Jelio Vassilev, segretario dell'addetto militare dell'ambasciata bulgara a Roma;
- Todor Ajvazov, responsabile dell'ufficio amministrativo della medesima sede diplomatica.
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Ovviamente, il rinvio a giudizio dei tre era fondato anche su ulteriori "indizi gravi, precisi e concordanti", desunti soprattutto;
- dalle informative dei nostri servizi di controspionaggio;
- dalle loro ripetute e riscontrate menzogne (il cui elenco sarebbe troppo lungo da fare qui).
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Ad esempio, Antonov si giustificò per aver appreso dell'attentato al Papa nell'immediatezza, dopo qualche minuto, alle ore 17,20 (l'attentato si era verificato appena tre minuti prima, alle ore 17,17), perche  la madre di una impiegata delle linee aeree bulgare gli aveva detto di aver visto le immagini dell'attentato in televisione.
Questa e ` risultata una menzogna clamorosa, perchè la televisione aveva mostrato le immagini dell'attentato al Papa per la prima volta alle ore 19,00.
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In ogni caso, nonostante ulteriori "indizi gravi, precisi e concordanti", a loro carico, i tre vennero assolti  "per insufficienza di prove".
Ed invero, se fossero stati condannati, il loro si sarebbe potuto considerare un "atto di guerra" da parte del "Patto di Varsavia"; e, inoltre, provocare un incidente gravissimo col governo bulgaro dell'epoca, perchè i tre erano pur sempre agenti di tale governo (sebbene il loro incarico non fosse stato ovviamente  "ufficializzato").
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Fu solo nel secolo successivo che la la Commissione Mitrokhin, analizzando documenti provenienti da Germania e Ungheria, stabilì (a maggioranza) che l'attentato al Papa era stato progettato dal KGB in collaborazione con la Stasi, i servizi segreti della Germania Est e della Bulgaria.
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Quindi, almeno una volta, forse per sbaglio, Alì Agcà aveva detto la verità!
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