Scienza e tecnologie, ma a quale prezzo?

Aperto da antonio, 04 Settembre 2017, 22:32:19 PM

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Lou

Essì, ma l'essere-pragmatici non autorizza nè é sufficiente a ritenersi e dirsi fuori da un processo di cui si è fruitori dei risultati. :P
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Sariputra

Citazione di: Lou il 21 Settembre 2017, 19:14:43 PMEssì, ma l'essere-pragmatici non autorizza nè é sufficiente a ritenersi e dirsi fuori da un processo di cui si è fruitori dei risultati. :P

Naturalmente concordo con te ma , lo stesso, io li trovo FANTASTICI!...Sono una specie di zecca in c..o (ops! sederino) all'"American way of life"...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Phil

Forse può essere rilevante considerare che l'identità amish è nata prima della rivoluzione industriale (almeno stando a wikipedia!), ciò significa che, con il passare dei secoli, tale identità, che in origine non era probabilmente troppo alienata dal contesto coevo, si è dovuta confrontare con lo sviluppo tenico-scientifico basandosi sul retroterra che aveva alle spalle, su una vincolante tradizione religiosa pre-esistente.
Sarebbe stato differente se fossero nati in pieno sviluppo tecnologico (tipo metà nel '900) per staccarsi dalla direzione che stava prendendo la società, o come forma di protesta "luddista" e di tutela di un certo stile di "vita sana e all'antica".
Gli amish hanno invece deciso di dettarsi i propri tempi a modo loro, di forgiare con le loro idee la loro epoca (non il contrario  ;) ), di filtrare tutto ciò che succede nel mercato globale, o più semplicemente di non cambiare con la stessa velocità e radicalità con cui cambiano le società... e non so se sarebbe infatti doveroso distinguere fra comunità amish e società in cui sono inseriti, per marcare il carattere autoreferenziale, chiuso e minoritario che produce un microcosmo interno alle nazioni (come altre comunità connotate etnicamente e/o socialmente, tipo le "china town"...).

Il fatto che decidano di prendere dal mondo esterno solo ciò vogliono, dopo averlo giudicato utile e adeguato alle loro idee, è secondo me indice eloquente della maggior "solidità interna" (che non è necessariamente un bene) delle comunità rispetto alle società ospitanti: non solo quando si è in "pochi", è di solito più facile decidere regole condivise e controllarne l'applicazione, ma se inoltre si rimane tendenzialmente chiusi (e non lo dico in modo offensivo, ma solo descrittivo), o comunque molto filtranti rispetto al contesto circostante, l'auto-regolazione diventa auto-conservazione. Il fatto che gli amish vivano come la maggior parte di noi viveva, non so, due secoli fa, li ha tutelati da tutte le "mutazioni" considerate "negative" intercorse in questi due secoli: magari, suppongo, non hanno il problema della crisi economica, della droga, i femminicidi, la criminalità organizzata, il relativismo  ;D , il burn out, il mobbing (magari lo subiscono), etc. ma possono/potrebbero, a loro discrezione, comunque attingere agli elementi e conoscenze "positive" circostanti, ad esempio giovarsi della medicina avanzata, delle risorse rinnovabili, etc.

Il prezzo da pagare, inevitabile, per entrare in quella che sembra una bucolica dimensione parallela, è accettare le loro regole e il loro credo, prezzo che per molti "esterni" contemporanei (me compreso) è decisamente troppo alto... tuttavia, a farla in breve, non li definirei "ipocriti", semmai "astutamente selettivi" (dove l'astuzia è quella che persegue l'ideale dell'auto-conservazione nella rettitudine... o meglio, in quello che si ritiene essa sia  ;) ).

iano

#18
Citazione di: Sariputra il 21 Settembre 2017, 17:19:36 PM
Citazione di: InVerno il 21 Settembre 2017, 16:32:18 PM
Citazione di: Sariputra il 19 Settembre 2017, 16:06:38 PM@inVerno ormai alle porte scrive: Ipocrisia e crassa ignoranza scientifica mescolata. Non è che la stufa "efficiente" è cascata dal cielo mentre passava babbo natale, è il risultato di tante altre piccole scoperte "inutili" e un generale livello scientifico migliorato anche in campi che agli amish "non piacciono", tra le quali l'elettricità, la meccanizzazzione grazie alla quale possono comprarla ad un prezzo irrisorio, la scoperta di isolanti efficienti e materiali complessi etc etc etc. Sarebbe come fondare un movimento luddista che però ha grande rispetto per le missioni spaziali. Il fatto che devono comprarla e non se la possono autoprodurre con i loro calessi dovrebbe essere sufficientemente rivelatorio riguardo alla loro cecità. Sicuramente ipocriti ( probabilmente però non più ipocriti della maggior parte di noi... ;) pensiamo a come tuoniamo contro lo sfruttamento delle risorse del terzo mondo e poi, nessuno di noi, è disposto a rinunciare all'ultimo modello di Suv o all'ultimo Iphone, o vacanza low cost in un bellissimo resort luccicante al centro della miseria...) , ma a me premeva mettere in evidenza che, il fatto di ritenersi fuori dal progresso scientifico, non necessariamente crea in tutti un senso di angoscia e di alienazione o di timore per il futuro. Questi beccaccioni di hamish fanno figli, non vanno mai dallo psicologo, hanno un bassissimo livello di conflittualità e di criminalità, idem per i suicidi ( al contario di coloro, tipo i giapponesi, che godono ampiamente di tutti gli ultimi gadget tecnologici...). Quindi la teoria dell'amico antonhy, per me, non regge molto... Poi loro, da quel che ho letto, non sono contrari al progresso, ma ogni innovazione deve rispettare il principio di " reale necessità e utilità". Al massimo quindi si potrebbero definire come dei fautori di un'estrema lentezza del progresso e di una finalità che deve essere condivisa dall'intera comunità hamish ( infatti ci discutono sopra moltissimo prima di accettare un'innovazione...). A noi nessuno ci chiede l'accettazione o ci spiega la finalità di tantissimi progressi tecnologici. In sostanza ci vengono "imposti" da lobby, multinazionali e scienziati più o meno pazzi... Intendiamoci, non sto facendo l'apologia del movimento mennonita, ma... dopo tutto... da quale magnifico pulpito li giudichiamo? Cosa abbiamo realmente da insegnare ? mah... :(
Beh da qualche pulpito, io faccio la critica sovente allo sfruttamento del terzo mondo e non ho ne suv ne l'ultimo iphone, in generale mi tengo lontano da tutto ciò che non è necessario o utile, come ho già "rivelato" vivo una vita agreste e parca con un reddito minimale, non ho nemmeno internet (vi rispondo quando mi aggancio a qualche rete, ma questa più che una scelta è una costrizione). Non so se potrei entrare negli amish, ho una bella stufa anche io ;), ma posso sicuramente dire che anche se applico nella mia vita un "non so che di amish" quello che dicono non ha alcun senso. Il progresso scientifico non ha alcuna necessità e utilità, come ho visto recentemente ribadire ad un fisico del Cern di Ginevra a cui veniva chiesto il "ritorno economico" di questa ricerca, potrebbero essercene tanti o nessuno, non è che chi ha "scoperto" le onde elettromagnetiche aveva in mente il forno a microonde, si fa ricerca scientifico e le applicazioni (forse) arrivano dopo, forse dopo un anno, forse dopo cento, forse mai, forse solo se avviene progresso anche in altri settori. Quindi seppur sia convinto che un consumo critico sia l'unico modo per far realmente pressione sulle lobby e i gruppi di potere (altro che scioperi), questo non ha nulla a che fare con il progresso scientifico. O sbaglio?

Sicuramente questi allegroni di hamish ( si fanno di quelle cantate corali memorabili... :o ) non fanno ricerca scientifica. Presumo che non gliene interessi assolutamente un piffero, visto che sono tutti contadini o carpentieri, con le mogli casalinghe o maestre. Non so se pensano che la Terra sia ancora piatta, ma probabilmente poco ci manca...quindi penso che il loro rifiuto s'intenda rivolto alle ricadute tecnologiche della scienza che interrogano continuamente la loro volontà di vivere in un certo modo, del tutto legittimo a parer mio, visto che non fanno del male a nessuno ( sono superpacifisti convinti, e questo gli è stato riconosciuto anche dallo stato, visto che anche durante la II° G.M. hanno ottenuto di svolgere il servizio civile come obiettori di coscienza...). Il loro ritmo di crescita demografica è praticamente doppio rispetto alla media nazionale e, tra un ventennio, si stima saranno più di un milione. Il fenomeno delle "chiese libere" e delle varie nuove religioni spesso sincretiche o new age sta dilagando sia nel Nord che nel Sudamerica. D'altronde , nel vuoto siderale delle religioni tradizionali e della politica con la P maiuscola, è inevitabile che la gente cerchi delle certezze in chi gliele mette sotto il naso concretamente. Il senso di sicurezza è importante nelle persone, non tutti sono aspiranti filosofi ,scienziati, artisti o letterati. C'è una moltitudine di gente là fuori a cui il progresso tecnologico incessante ha segato le radici e adesso si trovano ad aleggiare per aria in balìa del vento...Prima ancora di capire quali erano veramente queste radici, gliele hanno sottratte...che presa per il sedere che è la vita, ridicola... se non fosse così dolorosa per tanta povera gente...mah!

Credo che tu abbia messo il dito sulla piaga.Il senso di sicurezza,che io traduco nello stare in pace con se stessi,è importante nelle persone,ma c'è una alienazione nelle persone che rema contro.
La convinzione,sulla quale occorrerebbe riflettere,che l'essere filosofo,scienziato,artista o letterato,sia qualcosa che caratterizzi una elite di uomini,e non gli uomini tutti,è la piaga.
Credo che ognuno,prima di decidere di specializzarsi in filosofia scienza arte e letteratura,dovrebbe cercare il filosofo lo scienziato e l'artista che è dentro ognuno di noi,in quanto uomini.
Poi avrà anche senso dedicarsi ad una specializzazione oppure no,cosa che sembra necessaria ai tempi nostri.
E si potrà parlare male se si vuole della scienza,ma sapendo di parlare male,e di criticare se stessi.
Io sono qui a fare filosofia non certo perché sono un filosofo,ma perché sono un uomo,e sono felice perciò di farlo e l'essere libero di farlo mi infonde sicurezza.Ritengo perfino di fare scienza a modo mio,essendo men che meno uno scienziato e parimenti in ciò dispiego la mia natura di uomo con piena soddisfazione.
Si può capire come sia facile sentirsi alienati dalla scienza.Molto meno facile capire come ci si possa sentire alienati dalla filosofia,cioè dal naturale corso dei propri pensieri,e dall'amore per i propri pensieri,che dovrebbe derivare dall'amore di se stessi.
Ma per quanto si possa deliberatamente perseguire ciò,gli Amish stessi dimostrano che non è del tutto possibile.
Detto ciò provo per essi naturale simpatia,per quel poco che ne so  e che apprendo da te.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Lou

Citazione di: Sariputra il 22 Settembre 2017, 11:30:40 AM
Citazione di: Lou il 21 Settembre 2017, 19:14:43 PMEssì, ma l'essere-pragmatici non autorizza nè é sufficiente a ritenersi e dirsi fuori da un processo di cui si è fruitori dei risultati. :P

Naturalmente concordo con te ma , lo stesso, io li trovo FANTASTICI!...Sono una specie di zecca in c..o (ops! sederino) all'"American way of life"...

Io li trovo un tantino opportunisti all'occorrenza, ma questa mia impressione non contrasta in toto col tuo giudizio.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

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