Patafisica e pseudoscienza

Aperto da Ipazia, 01 Dicembre 2019, 13:20:17 PM

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bobmax

La coscienza è coscienza di qualcosa. Qualcosa che è altro da sé.

Anche l'autocoscienza è coscienza di un qualcosa che si ritiene essere noi stessi. 

Ma nel momento stesso in cui se ne ha una pur minima consapevolezza,  questo qualcosa smette di essere davvero noi stessi. 
Ci appartiene, magari non potremmo mai farne a meno... ma non è noi stessi!

Tuttavia, può succedere di rammentare, dopo, di essere stati coscienti dell'Assoluto.

Questo stato possiamo chiamarlo: coscienza assoluta.
Ma solo per darvi un nome, non perché sia stata davvero coscienza...
Perché non può esservi coscienza del Nulla.

Possiamo solo esserlo, il Nulla.
E in effetti lo siamo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

#76
@Bobmax

Caro Bob...questa tua tendenza a "giocare" con le parole è proprio quell'aspetto della filosofia che io definisco "aria-fritta".

Noi, homo sapiens, siamo una "parte" (o una specifica qualità) della Coscienza cosmica. Quindi, è OVVIO, che non potremo mai avere coscienza della Coscienza cosmica nella sua "interezza".
Possiamo però comprendere di essere una "parte"...tra tante altre parti. E possiamo comprendere che il fatto di percepirci come "parte" è solo una illusione-sensoriale creata dal nostro cervello. Perchè in realtà non esistono "parti", ma ciò che esiste è SOLO la Coscienza cosmica di cui noi siamo una particolare manifestazione e le "parti" altro non sono che specifiche qualità manifestate o incarnate della Coscienza cosmica.

Noi SIAMO Coscienza cosmica, ma NON SIAMO TUTTA la Coscienza cosmica, ma, appunto, siamo solo una sua particolare manifestazione...o la manifestazione di una sua particolare qualità o caratteristica. E proprio per questo non siamo in grado di "percepire" o "avere coscienza" di tutta la Coscienza cosmica nella sua interezza anche se noi stessi SIAMO Coscienza cosmica, esattamente come SONO Coscienza cosmica tutte le "forme" che osserviamo in natura e nell'universo. Poichè TUTTO è Coscienza cosmica. Tutto è UNO.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

Citazione di: myfriend il 07 Dicembre 2019, 11:18:44 AM
La Scienza non può indagare la Coscienza cosmica....ma può indagare e misurare solo gli "effetti"/"forme" che la Coscienza cosmica produce/assume nell'atto del manifestare, istante-per-istante, le sue qualità o caratteristiche. Poichè la Coscienza cosmica, nella sua essenza profonda è pura Coscienza immateriale: cosciente, autoconsapevole e intelligente.
Non esiste nessun esperimento o strumento di misurazione che possa "misurare" la Coscienza cosmica nella sua essenza profonda.

Eh no !? Finora hai strombazzato che tu fai scienza e non filosofia ("aria fritta") e adesso ci vieni a dire che la scienza non ha i mezzi per indagare la coscienza cosmica. Ma questa è aria fritta al quadrato: teosofia.

CitazioneTuttavia, gli scienziati che hanno dedicato tutta la loro vita allo studio della materia, sono giunti alla deduzione che tale Coscienza è proprio l'essenza dell'universo. E questo mi basta.
Diceva Einstein:
«Attraverso la conoscenza [lo scienziato] consegue un'emancipazione di vasta portata dai ceppi delle speranze e dei desideri personali, e con ciò perviene a quell'atteggiamento di umiltà mentale verso la grandezza della ragione incarnata nell'esistenza e che, nei suoi più abissali recessi, è inaccessibile all'uomo. Considero tale atteggiamento religioso nel senso più alto del termine. E così ho l'impressione che la scienza non solo purifichi l'impulso religioso dalle scorie del suo antropomorfismo, ma contribuisca altresì ad una spiritualizzazione religiosa della nostra comprensione della vita».

Einstein parlava di «intelligenza cosmica» e «magnificenza della ragione incarnata nell'esistenza».

Ma non solo Einstein. Moltissimi scienziati (Planck e molti altri) sono arrivati a questa deduzione.
E questo, per ora, mi basta e avanza.
Come ho già detto da altre parti....tra te (e l'aria fritta in generale) e Einstein scelgo Einstein. Non me ne volere...non c'è niente di personale.  ;D

Figurati: qui si saggiano le idee non le persone. Tornando agli scienziati: nessuno di costoro ha avuto la faccia tosta di spacciare per scienza le sue storicamente eterodirette sensazioni trascendenti. Si son guardati bene dal lasciarle fuori dalle loro pubblicazioni e lezioni. Dimostrando che, a differenza di te, avevano chiara la distinzione tra scienza e aria fritta. In particolare,  nessuno ha saccheggiato un concetto sensibile come "coscienza", neppure in separata sede, sapendo cosa avrebbe rischiato anche il loro arrosto epistemico se l'avessero fatto. La scienza ha imparato a difendersi da ariafrittologie così banali. Altrimenti non sarebbe scienza, ma vaniloquio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

myfriend

#78
@Ipazia

La scienza ha dimostrato che la "materia" è intrinsecamente fatta di un "nulla immateriale" (al livello della scala di Planck)...cioè di una "entità immateriale" che permea tutto l'universo, dalla quale la materia emerge - istante-per-istante, assumendo massa e una "forma".
La scienza non può dire niente rispetto alla natura di questo "nulla immateriale"...che chiama genericamente "campo".
Questa è una verità OGGETTIVA e scientifica: la materia è intrinsecamente fatta (è manifestazione), istante-per-istante, di un "nulla immateriale" che è alla BASE di essa (al livello della scala di Planck).
Questa è verità OGGETTIVA, OGGETTIVAMENTE dimostrata dalla Scienza.

Il passaggio che identifica questo "nulla immateriale" con la Coscienza cosmica è un passaggio filosofico, che però NON SI BASA su pure elucubrazioni mentali di aria-fritta...ma parte da una realtà OGGETTIVA e OGGETTIVAMENTE dimostrata dalla Scienza. E parte dalla osservazione di ciò che noi troviamo in natura.

L'aria fritta consiste nelle pseudo-verità filosofiche che hanno come unica base di riferimento il ragionamento logico di per sè. E sono COMPLETAMENTE SGANCIATE dalle verità oggettive a cui è giunta la Scienza.
Il concetto di Coscienza cosmica (al contrario di tutte le altre bufale di aria fritta della filosofia filosofeggiata) NON E' aria fritta (pur essendo un concetto filosofico), perchè NON E' sganciato dalle verità oggettive che la Scienza ha dimostrato. Ma è basata proprio su di esse e parte proprio da esse. ;D

Saluti.
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

Ipazia

La scienza ha dimostrato che la materia é fatta di materia e ci ha costruito attorno pure una scienza specialistica che si chiama chimica ;D
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Myfriend, se tutto è Uno, così come affermi e su cui concordo... non vi è alcuna coscienza.
Perché l'Uno coincide con il Nulla.

Hai più volte affermato di essere un informatico. Immagino che la tua esperienza sia soprattutto in programmazione. 
Perché se fosse pure nell'analisi non si spiegherebbe questo tuo modo di esporre.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

myfriend

Citazione di: bobmax il 08 Dicembre 2019, 12:10:35 PM
Myfriend, se tutto è Uno, così come affermi e su cui concordo... non vi è alcuna coscienza.
Perché l'Uno coincide con il Nulla.

Hai più volte affermato di essere un informatico. Immagino che la tua esperienza sia soprattutto in programmazione.
Perché se fosse pure nell'analisi non si spiegherebbe questo tuo modo di esporre.
Tu confondi il concetto di Coscienza cosmica con quello di coscienza umana.
La Coscienza cosmica NON è un concetto antopomorfo.
Certo...il fatto che esista la "coscienza umana" con le sue caratteristiche e "l'intelligenza umana" con le sue caratteristiche, significa che esse risiedono nella Coscienza cosmica...poichè tutto ciò che è, è una manifestazione di qualità che appartengono alla Coscienza cosmica.
Ma anche l'atomo è una qualità della Coscienza cosmica....e l'atomo non è dotato di coscienza umana.
Anche una galassia è una qualità della Coscienza cosmica....e la galassia non è dotata di coscienza umana.

Si usa il termine Coscienza cosmica per definire una Entità che NON è il risultato (o effetto) di una "causa precedente"...ma è "l'origine" di ogni effetto...cioè è la "causa primaria". E, in quanto "causa primaria" che determina tutti gli effetti e tutte le cause secondarie, è "pura creatività". E la "creatività" presuppone una "intenzione", una "logica" e uno "scopo".

Al che tu mi dirai: "ma "creatività", "intenzione", "logica" e "scopo" sono caratteristiche umane...e quindi tu applichi delle caratteristiche antropomorfe alla Coscienza cosmica".
E io ti rispondo PER L'ENNESIMA VOLTA: "In quanto "creatività", "intenzione", "logica" e "scopo" li troviamo nell'homo sapiens, allora queste sono qualità che appartengono originariamente alla Coscienza cosmica...poichè tutto ciò che fa parte dell'esistente (cioè dell'universo) sono manifestazioni di qualità che appartengono alla Coscienza cosmica".

"L'intelligenza" non è una qualità che appartiene all'homo e nasce con l'homo.
Ma è una qualità che appartiene alla Coscienza cosmica e che nell'homo si manifesta (e si manifesta attraverso il cervello).
Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.

iano

#82
@Ipazia.
Mi sono perso in questa dottissima discussione.
Però dire che l'alchimia e' patachimica sarebbe esatto se essa fosse sopravvissuta in contrapposizione alla chimica , dopo averla inaugurata.
Ho faticato meno a capire la tavola degli elementi , perché sono nato nell'epoca della chimica che capire la pietra filosofale , che dopo aver capito ho apprezzato come un lavoro in corso verso la chimica.
Ma cosa sarebbe alla fine questa simpatica patafisica?
Fare metafisica convinti di fare fisica?
Cos'altro?
Riusciamo a manipolare cose cui abbiamo dato prima un nome pur senza  conoscerne l'essenza , e lo facciamo in piena coscienza , e continuando ad ignorarne l'origine.
Viene da pensare allora  che ci manca una una parte del processo , se non come causa prima , almeno come precedente all'inizio in cui datiamo la storia , e se ci manca è inconscia.
Si direbbe quindi che il fare precede il capire , cui a sua volta segue un nuovo e diverso modo di fare e ancora un nuovo e diverso capire , pataprima e patadopo dicendo.
Questo il semplice processo dove sarebbe ingiusto dare del pata al passaggio precedente solo perché tale.
Semmai è che il processo si pataficica vici cisi ( cit. Montesano) quando si da' importanza in modo gratuito a parti del processo , piuttosto che all'intero processo.
Cosi' ad esempio la conoscenza e la coscenza diventano il fine del processo quando ne sono un mezzo , posto lì in mezzo da qualche parte.
Non sappiamo dove il processo vuole andare a parare come non sappiamo come parte.
Ciò che chiamiamo scienza è una gestione più efficace del processo , di cui però non conosciamo la fine non conoscendone il fine  , e ciò che viene prima non patascienza , ma una parte del processo.
In sostanza si fa' pataqualcosa quando esasperati dal non intravedere la conclusione del processo , assumiamo arbitrariamente di intravederlo in parti scelte del processo.
La metafisica , cioè la patacca che verrebbe prima della patapatacca , è sempre venduta in effetti con la fisica , ma non per fare buon peso.
La buona metafisica è una fisica fatta in buona fede , e sappiamo che c'è perché puntualmente col tempo la sgamiamo.
Ogni volta che la sgamiamo facciamo un passo avanti.
Quindi senza metafisica non si progredisce nella scienza.
P.S.
Ho sicuramente esagerato un tuo semplificativo modo di esporre la discussione , per intrufolarmi in essa , perché non ho trovato altro modo di farlo.
Non incenerirmi.🙏
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

La patafisica accade quando si fingono ipotesi postulandole come cause. Ipotizzare è legittimo, meritorio e necessario; ma poi è altrettanto necessario almeno uno straccio di verifica sperimentale che correli in maniera riproducibile cause ed effetti all'interno di un sistema circoscritto in cui l'ipotesi resista a tutti i tentativi di falsificazione. La chimica soddisfa tale requisito, l'alchimia, astrologia, omeopatia, ..., no. Per fare scienza non è necessario conoscere la realtà dall'alfa all'omega. E' necessario e sufficiente isolare una sezione del reale e manipolarla, rendendola calcolabile e predicibile, secondo la prassi ormai consolidata del metodo scientifico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri