Nascita della Meccanica Quantistica

Aperto da Il_Dubbio, 20 Ottobre 2017, 15:04:11 PM

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iano

#15
La soluzione è che non si tratta di banconote , coriandoli ,onde, ne particelle.
Sono quel che viene bene siano di volta in volta , senza essere nulla di tutto ciò.
Sono ciò che è utile siano al fine d imbastire una teoria che riesca a inglobare , cioè a descrivere i risultati sperimentali in una forma  che ci metta in grado di prevedere nuovi esperimenti da porre a verifica.
Conoscerne la "vera" natura , e magari istante per istante, è una curiosità comprensibile , ma se rimane una conoscenza fine a se stessa , a cosa serve ?
Il punto di vista utilitaristico , che si attiene rigorosamente ai fatti , in questo caso ci salva.
Questo punto di vista comporta conseguenze a prima vista spiacevoli , perché va' a interferire col mondo delle nostre percezioni.Col mondo come ci appare.
Il mondo ,ne dovremo concludere , non è come ci appare , però il modo in cui ci appare funziona per quel che ci serve.
Le teorie fisiche funzionano allo stesso modo.
Le nostre percezioni e le teorie fisiche svolgono le stesse funzioni ,dunque perché non dovrebbero avere la stessa natura ?
Si cerca una teoria del tutto che imglobi tutte le teorie al fine di comprendere meglio la natura del mondo.
Ma a cosa ci serve comprendere meglio la natura del mondo? È solo una questione di appagamento estetico ?
La verità è che una tale teoria non ha alcun carattere di necessità e la sua vera utilità deriverebbe dalla dal suo carattere sintetico , e quindi dal poter essere meglio maneggiata ai nostri fini.
La dualità onda particella fa a pugni col mondo della nostra percezione. È vero.
E allora ?
Capisco che guardando le cose da questo punto di vista sembra perdersi la poesia del tutto.
Ma se le mete che a volte raggiungiamo sembrano deluderci in parte la vera poesia sta nel percorso per giungervi.
Ogni viaggio è un avventura e le mete sono alibi.
In quel l'avventura c'è la poesia dell'uomo.

Ogni teoria fisica però non nasce nel deserto.
La teoria di Newton si appoggia al mondo delle nostre percezioni.
La teoria elettromagnetica si appoggia al mondo di Newton.
La meccanica quantistica si appoggia a tutte quelle è solo per questo parla di particelle che sono onde e viceversa.
Sono sicuro che là si potrebbe riformulare in modi diversi ,in modi più astratti , e senza far riferimento agli enti presenti nelle precedenti teorie , come onde e particelle , banconote e coriandoli ,che sono tutte cose che fanno la parte della torta quando bisogna spiegare la teoria delle frazioni ,senza che la torta abbia nulla a che fare con l'essenza della teoria.
certamente  rendono la teoria più maneggevole facendola apparire più familiare , per quanto ancora stramba ,rispetto ad una descrizione ex novo del tutto astratta.
Ogni diversa formulazione è un diverso punto di vista ed è meglio averne tante , laddove ci apparirà che la sostanza della teoria non è negli espedienti utilizzati di volta in volta ,onde o particelle che siano.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 08 Novembre 2017, 11:31:47 AM
Conoscerne la "vera" natura , e magari istante per istante, è una curiosità comprensibile , ma se rimane una conoscenza fine a se stessa , a cosa serve ?
Il punto di vista utilitaristico , che si attiene rigorosamente ai fatti , in questo caso ci salva.

La tua è una opinione rispettabile ma, almeno per me, non condivisibile.

La scienza non persegue fini utilitaristici. E' una conoscenza fine a se stessa!  Questa mia opinione va nel verso opposto alla tua.

Io chiaramente difendo il mio punto di vista. Lo difendo per esempio sostenendo che prima di ogni scoperta scientifica non è possibile supporre quale possa essere l'utile vantaggio futuro. Potrebbe essercene uno nell'immediato, uno nel prossimo futuro o nessun vantaggio. Ma prima che tale scoperta avvenga non è dato sapere se avrà un vantaggio o meno. La scienza è al servizio dell'umanità, non è al servizio di pochi approfittatori che devono per forza trarre un qualche vantaggio (magari per fare più soldi).

Il solo pensare che una possibile conoscenza sia inutile o fine a se stessa credo sia un atteggiamento anti-scientifico.

iano

Citazione di: Il_Dubbio il 08 Novembre 2017, 13:58:31 PM
Citazione di: iano il 08 Novembre 2017, 11:31:47 AM
Conoscerne la "vera" natura , e magari istante per istante, è una curiosità comprensibile , ma se rimane una conoscenza fine a se stessa , a cosa serve ?
Il punto di vista utilitaristico , che si attiene rigorosamente ai fatti , in questo caso ci salva.

La tua è una opinione rispettabile ma, almeno per me, non condivisibile.

La scienza non persegue fini utilitaristici. E' una conoscenza fine a se stessa!  Questa mia opinione va nel verso opposto alla tua.

Io chiaramente difendo il mio punto di vista. Lo difendo per esempio sostenendo che prima di ogni scoperta scientifica non è possibile supporre quale possa essere l'utile vantaggio futuro. Potrebbe essercene uno nell'immediato, uno nel prossimo futuro o nessun vantaggio. Ma prima che tale scoperta avvenga non è dato sapere se avrà un vantaggio o meno. La scienza è al servizio dell'umanità, non è al servizio di pochi approfittatori che devono per forza trarre un qualche vantaggio (magari per fare più soldi).

Il solo pensare che una possibile conoscenza sia inutile o fine a se stessa credo sia un atteggiamento anti-scientifico.
Io abbraccerei volentieri il tuo punto di vista , ma faccio di necessità virtù.
Le teorie non nascono per essere utili , ma per sete di conoscenza.
Ma è' quando si dimostrano utili che assumono rilevanza e modificano i nostri orizzonti mentali.
Se la MQ non avesse avuto tanto successo non staremmo qui a disquisirne e tu non avresti aperto questa discussione.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 08 Novembre 2017, 15:38:31 PM

Io abbraccerei volentieri il tuo punto di vista , ma faccio di necessità virtù.
Le teorie non nascono per essere utili , ma per sete di conoscenza.
Ma è' quando si dimostrano utili che assumono rilevanza e modificano i nostri orizzonti mentali.
Se la MQ non avesse avuto tanto successo non staremmo qui a disquisirne e tu non avresti aperto questa discussione.

Sicuramente potremmo trovare una utilità dopo aver trovato una teoria che spiega la nostra domanda.
Ma se prima di cercare una risposta pensassimo che la domanda che ci si pone è inutile o/e fine a se stessa come potremmo cercare una teoria che la spieghi?

Le teorie non nascono per sete di conoscenza, ma solo perche noi siamo in grado di porci delle domande. La sete di conoscenza nasce a monte non a valle.
Se non fossimo stati in grado di distinguere una conoscenza da una ignoranza non saremmo in grado di porci domande sulla nostra ignoranza. Senza porci domande non saremmo in grado di trovare soluzioni (ora chiamate teorie).

La m.q. (come ho voluto indicare io nella sua breve storia) non nasce come domanda specifica sull'essenza della materia (onda o particella). Questa domanda la si è posta dopo aver trovato una risposta ad un'altra domanda. E come ho evidenziato nella stessa storia, la domanda (precedente) era ritenuta non molto fondamentale, tanto è vero che la comunità scientifica di allora pensava che ormai non c'era piu nulla da scoprire e la fisica sarebbe diventata solo una materia storica.
Nulla di piu sbagliato.

E' passato solo un secolo da quando ci si è posti la domanda sull'essenza della materia; non mi sembra quindi giustificato da nessun criterio, tanto meno storico, ritenere che questa domanda sia inutile e fine a se stessa. Anche perche dietro questa domanda si cela ancora tanta roba da capire.  Ad esempio entanglement quantistico. La natura dello spazio/tempo ecc. ecc.

iano

#19
;) Pienamente d'accordo.L'avventura continua .Ciao.
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Il_Dubbio

Si può trovare un riscontro storico.

Qualcuno si chiese come mai esiste la massa nell'universo. Cosicchè si "inventò" una teoria che dopo mezzo secolo è stata verificata.

Ora che è stato verificato il motivo dell'esistenza della massa la domanda conseguente è: perchè esistono famiglie di particelle con masse differenti?

Io non ho alcuna utilità nel ricevere la risposta, ma la domanda non solo mi sembra lecita ma mi sembra paradossale che si abbia una teoria che spieghi perchè esista la massa nell'universo ma non il motivo per cui ogni famiglia di particelle ne abbia una porzione differente. E' come avere una risposta sul motivo per cui esistano le torte ma senza capire il motivo per cui le torte siano differenti. In un certo senso, almeno riferendoci alle torte, la prima cosa che si evidenzia è invece la differenza fra le torte. Invece sembra che la torta sia di un valore assoluto mentre l'esistenza di torte differenti una domanda inutile.

Comunque ne parlemo. L'intenzione mia è quella di affrontare l'entanglement e i suoi paradossi sperando di ricevere ulteriore conoscenza.

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