Mondo organico e inorganico

Aperto da Jacopus, 03 Aprile 2023, 08:55:41 AM

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Jacopus

Una affermazione di Niko in un'altra discussione mi ha dato l'occasione di aprire questo tema, sicuramente già presente sul forum. Insomma organico e inorganico sono simili, sono uguali, sono diversi, sono radicalmente diversi?
Dico subito la mia, sottoponibile a successiva auto revisione. Vi sono elementi di contiguità e di differenza, il che non è una grande scoperta. Sicuramente da quel poco che sappiamo di astrofisica, le condizioni per la vita organica sono difficili, dipendendo da una serie molto complessa di situazioni che devono esserci contemporaneamente. Ad esempio sulla terra la vita è possibile perché:
1) la terra ha un campo magnetico che ci protegge dai raggi solari più pericolosi.
2) la terra ha un ciclo dell'acqua.
3) la terra ha un'atmosfera.
4) la terra ha un satellite che funge da scudo contro gli oggetti terrestri vaganti, oltre ad avere altri effetti benefici sulla vita.
5) la terra si trova in una zona limitata del sistema solare, né troppo lontana, nè troppo vicina.
6) sulla terra è stato possibile trasformare l'atmosfera anaerobica in atmosfera aerobica. È vero che nella prima atmosfera la vita era presente, ma era limitata ai batteri anaerobi e non sappiamo se fosse stato possibile sviluppare una vita poliforme come la conosciamo grazie all'atmosfera aerobica.

Non credo in un disegno intelligente e l'unica risposta che mi so dare a questa serie incredibile di coincidenze è la presenza di così tanti sistemi solari nella sola via lattea (da 100 a 200 miliardi di stelle) che da qualche parte questa serie di coincidenze doveva pur accadere.

Il passaggio da inorganico a organico resta comunque ancora un grande enigma, mentre, se si scioglie questo primo enigma, tutto rientra nella teoria Sintetica dell'evoluzionismo (Darwin più genetica), in modo chiaro. Il passaggio da batteri a homo sapiens rientra nel modello. Ciò che non ci entra è il passaggio iniziale da inorganico a organico. Due mondi che sono molto diversi e del secondo non si comprende l'utilità ai fini del mondo inorganico, se volessimo applicare anche a questa dicotomia la teoria di Darwin.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#1
Qual'è l'origine  dell'organico a partire dall'inorganico?
Ci sono due modi di poter rispondere a una domanda, uno proprio e l'altro improprio.
Quello improprio non dà una risposta alla domanda, ma la sostituisce con altra domanda, chiedendosi  in un processo regressivo, da cosa si origina la domanda stessa, suggerendo che la domanda potrebbe non essere così ovvia come appare.
L'origine della domanda è da ricercare nell'ipotesi che il mondo sia fatto di materia.
Ma il fatto che noi osserviamo che il mondo sia fatto di materia non significa che il mondo sia fatto di materia, ma che la materia è il risultato della nostra osservazione del mondo.
Tanto più diamo al ''noi'' in modo cosciente un senso assoluto tanto più il risultato dell'osservato diventa l'osservato stesso.
Dico  in modo cosciente perchè quando la coscienza non interviene non c'è modo di distinguere il risultato dell'osservato dall'osservato stesso.
Nel comporre il nostro senso di realtà la coscienza non interviene, e per questo la realtà si presenta in modo diretto, e non come il risultato indiretto di una osservazione.
A partire da queste premesse potremmo capire da dove si origina la nostra domanda di partenza, e trovare questa origine secondo me potrebbe valere una risposta.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#2
In altri termini, se io ipotizzo che il mondo sia fatto di qualcosa, tutto posso chiedermi meno il perchè il mondo sia fatto di quel qualcosa.
Se però io non ho coscienza di aver fatto un ipotesi, oppure, avendone coscienza lo nego, allora la domanda sembra avere un senso, ma non avrà mai una risposta, perchè un senso non ce l'ha.

''Voglio trovare un senso a questa storia, ma questa storia un senso non ce l'ha.''
Vasco Rossi.

E siccome al processo regressivo non vi è limite, perchè una domanda non trovi risposta, occorre che prima la domanda ci sia, ma perchè ci sia la domanda occorre ci sia un linguaggio con cui formularla, e quindi un motivo per cui una domanda può non avere una risposta sta nel fatto che il linguaggio permette di formulare domande senza risposa.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#3
Dunque, secondo quello che osserviamo, il mondo ci appare fatto di materia organizzata secondo ordini diversi.
Se volessimo riprodurre fattivamente questi ordini necessariamente dovremmo partire dal semplice per giungere al complesso, questo però non significa che le cose da sole si organizzano nel modo in cui noi necessariamente proviamo a farlo, come se ciò avesse una necessità logica.
Essendo il processo di composizione perfettamente reversibile non vi è un senso logico privilegiato.
Potremmo con ugual ragione chiederci come faccia l'inorganico a derivare dall'organico, semplicemente perchè è previsto che un ordine possa cambiare.
La moltiplicazione può ben dirsi l'operazione inversa della divisione.

Si cerca di trovare nella crescente complessità una risposta alla nascita della vita, ma possiamo indicare ciò che è vivo solo delimitandone il confine fisico, e la complessità di ciò che sta dentro deriva dall'arbitrario confine tracciato.
Si può anche credere che il confine non sia invece arbitrario, ovviamente, e che sia dato di per sè.
Che non abbia cioè un valore funzionale.
Tuttavia occorre avere coscienza che la possibilità di avere una risposta a una domanda dipende da quel che crediamo, e che vale la pena di verificare se una domanda senza risposta l'acquisti cambiando credo, valutando quindi poi se valga la pena di cambiare credo.
Dipende da quanto è importante dare per noi risposta a quella domanda.



Quello che voglio dire in sintesi è che:
''In generale riuscire a capire perchè una domanda non può avere una risposta, vale a tutti gli effetti come una soddisfacente risposta alla domanda.''
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: iano il 03 Aprile 2023, 12:06:41 PMQuello che voglio dire in sintesi è che:
''In generale riuscire a capire perchè una domanda non può avere una risposta, vale a tutti gli effetti come una soddisfacente risposta alla domanda.''

Direi proprio di sì. Ed è senz'altro intellettualmente più onesta risposta di ogni finzione ipotetica.

Per il passaggio dall'inorganico all'organico biologico gli elementi chimici c'erano tutti, e quelli fisici, nel corso di tutti gli eventi possibili in tempi e spazi così estesi, pure. Qualche esperimento di sintesi delle proteine e dei loro precursori amminoacidi in laboratorio è stato fatto, ma pure da lì arrivare ad una organizzazione "intelligente" di proteine in organismi viventi è ancora più arduo da causalizzare della loro sintesi.

Quindi mi limiterei alla presa d'atto, fenomenologica, degli organismi viventi e della loro composizione e fisiologia, concentrando l'attenzione e l'attività su ciò che è possibile fare con l'organismo vivente che siamo noi. Roba da filosofi, più che da scienziati.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 03 Aprile 2023, 08:55:41 AMIl passaggio da inorganico a organico resta comunque ancora un grande enigma, mentre, se si scioglie questo primo enigma, tutto rientra nella teoria Sintetica dell'evoluzionismo (Darwin più genetica), in modo chiaro. Il passaggio da batteri a homo sapiens rientra nel modello. Ciò che non ci entra è il passaggio iniziale da inorganico a organico. Due mondi che sono molto diversi e del secondo non si comprende l'utilità ai fini del mondo inorganico, se volessimo applicare anche a questa dicotomia la teoria di Darwin.

Non mi pare che l'evoluzionismo ragioni in termini di "utilità", ma di "selezione". E selezione dei viventi, posto che il mondo inorganico non vi partecipa, se non in termini di eventi cosmici prestabiliti dal movimento stesso dei corpi celesti e da altri fattori meramente chimico-fisici.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

#6
Tratto da "La morte della Scienza"

Citazione di: niko il 04 Aprile 2023, 12:54:09 PMBeh, la proiezione di aspetti umani e biologici sul non vivente, può ben essere, spesso, autoillusione, metafisica o poesia.

Oppure può essere il complementare dialettico all'interno di un pensiero complesso, che pensi all'unisono anche la composizione non vivente del vivente, e quindi cerchi di superare, tale differenza, in quanto non veritativa.

Vitalismi che siano anche meccanicismi. Gli aspetti filosofici che più mi interessano.

Trascurando per ora la parte "filosoficista" che suscita qualche allergia, la dialettica di questa discussione si instaura, misteriosamente ab origine, tra soma e spirito, materia inanimata e animata.

L'armonia di cui risiede, giustamente come afferma niko, nella concordia discors o discordia concors delle due "essenze" di cui si compone il vivente e, nello specifico, il vivente umano.

La scienza insegna il rispetto della materia, cara a niko, e di ciò i numi gliene rendano merito (alla scienza e a niko). E pure agli antichi saggi che scrissero: mens sana in corpore sano.

La dialettica tra i due elementi, materiale e spirituale, è strettissima, inscindibile e, pure se non ne conosciamo la causa originaria (e il fine), è questa la scacchiera in cui l'antropologico può dire la sua effettualmente, con ragionevole margine di libertà e creatività individuale e collettiva. Senza trucchi e senza inganni.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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