Modello a variabili nascoste locali.

Aperto da iano, 29 Aprile 2019, 23:55:48 PM

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iano

Un articolo su "Le scienze" di Aprile , adesso in edicola , esclude che , in base a recenti risultanze sperimentali , un modello a variabili nascoste locali sia compatibile con la natura.
Quindi l'articolo conclude che con l'entenglement  , per quanto appaia inquietante, l'azione a distanza ha luogo.
Non so' se per voi è una notizia nuova.
Cosa ne pensate ?
Varie volte se ne è parlato in questo forum e io ci ho capito quello che ci ho capito😅
Ma se volete riprendere il discorso chissà che .... magari stavolta capisco.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

odradek

#1
Se lo chiedi (io ho smesso da tempo) significa che non avrai mai la possibilità di capirlo.
Se anche tu avessi ideato (scoperto) le formulazioni matematiche sottostanti l'esperimento non potresti capirlo.
Se anche tu avessi collaborato e partecipato all'esperimento non potresti capirlo.
Nessuno può "spiegare" le risultanze della fisica quantistica; nemmeno "loro".  La "loro" risposta è : "la faccenda a livello sub-atomico funziona così e bisogna farsene una ragione". 
Fine della spiegazione " a parole ", data da "loro".

Non è possibile "rappresentare" tramite il linguaggio le risultanze della fisica quantistica perchè contraddicono le  regole naturali del linguaggio, della natura come la vediamo e dei rapporti di causa effetto.

iano

#2
Citazione di: odradek il 30 Aprile 2019, 00:51:30 AM
Se lo chiedi (io ho smesso da tempo) significa che non avrai mai la possibilità di capirlo.
Se anche tu avessi ideato (scoperto) le formulazioni matematiche sottostanti l'esperimento non potresti capirlo.
Se anche tu avessi collaborato e partecipato all'esperimento non potresti capirlo.
Nessuno può "spiegare" le risultanze della fisica quantistica; nemmeno "loro".  La "loro" risposta è : "la faccenda a livello sub-atomico funziona così e bisogna farsene una ragione". 
Fine della spiegazione " a parole ", data da "loro".

Non è possibile "rappresentare" tramite il linguaggio le risultanze della fisica quantistica perchè contraddicono le  regole naturali del linguaggio, della natura come la vediamo e dei rapporti di causa effetto.
Ciao Odradek.
Sembra una sfida impossibile .
Tutto viene rimesso in discussione , ma non sarebbe la prima volta che viene rivoltato il modo in cui vediamo la natura, quindi quantomeno a ciò siamo gia' psicologicamente pronti.
Il linguaggio principe da padroneggiare ed usare , come ben sappiamo , e' quello matematico , al quale pero' fino a un certo punto il linguaggio scritto e parlato ha fatto da ancella , dando , quantomeno l'illusione , a tutti , di poter condividere le conoscenze.
Ciò che fa' riflettere è che le applicazioni più promettenti di queste conoscenze si basano sul poter disporre di una produzione di numeri casuali autenticamente tali ,  cosa che finora abbiamo solo simulato con il lancio della classica moneta .
Il fatto che esista una realtà a livello subatomico autenticamente casuale se da un lato disorienta la nostra capacità di comprendere , dall'altro ci assicurerà una trasmissione di dati , e quindi una comunicazione, sicura.
Dal punto di vista filosofico diventa pressante riflettere su cosa intendiamo con "capacità di comprendere" .
Forse ciò che a noi appare normalmente comprensibile è solo il frutto di abitudini condivise, e quindi a mio parere il vero problema non risiede nella possibilità di comprendere , ma nella possibilità di condividere.
Non basta dire "ho capito".
Dimostro di aver compreso bene qualcosa solo se sono in grado di comunicarlo riuscendo a condividerlo .
La fisica moderna sembra dirci che , di fatto , il comprendere è un di più non necessariamente richiesto.
Se ciò è vero quali saranno le conseguenze dal punto di vista umano , sociale , filosofico ,  etc...   ?
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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iano

Tu gia' parli di un "loro" distinti da noi , e forse così hai gia' dato una risposta dal punto di vista sociale.
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Ipazia

Citazione di: odradek il 30 Aprile 2019, 00:51:30 AM
Non è possibile "rappresentare" tramite il linguaggio le risultanze della fisica quantistica perchè contraddicono le  regole naturali del linguaggio, della natura come la vediamo e dei rapporti di causa effetto.

Il linguaggio scientifico non è il linguaggio comune.

Che la natura come la vediamo sia ingannevole è noto fin dalla disputa sull'eliocentrismo.

Il rapporto di causa effetto implica che tutte le cause siano note, il che spesso non è. Allora è necessario accettare gli effetti così come sono, studiarli e sfruttarli in quanto tali, limitando ontologia e gnoseologia all'effetto. Tale comportamento solitamente conduce alle illuminazioni che approfondiscono la conoscenza di cause ignote. Il padre della gravitazione universale ammise onestamente di non fingere ipotesi sulla forza gravitazionale. Einstein permise ci capirci qualcosa di più.

L'entenglement dello spin degli elettroni non è un fenomeno totalmente inspiegabile. Si sa che lo spin di una coppia di elettroni dello stesso duetto atomico (tratto da un atomo in cui gli elettroni operano canonicamente a coppie) deve avere spin contrario. Tale situazione si verifica anche a distanza una volta che gli elettroni siano stati divisi: se io inverto in laboratorio lo spin di un elettrone, si inverte anche lo spin dell'elettrone accoppiato a distanza. Lo stesso accade con una coppia di fotoni polarizzati. Se modifico la polarizzazione di un fotone si modifica a distanza pure la polarizzazione del fotone accoppiato. Su questa caratteristica naturale si stanno studiando applicazioni che aumenterebbero di ordini di grandezza la velocità dei nostri dispositivi operanti a distanza. A partire dall'elaborazione dati (processori quantistici).

Anche la natura subatomica ha un suo punto di vista "sociale" e procede per coppie che riescono a comunicare anche a distanza. Oltre a quelle citate si stanno studiando altre forme gemellari di particelle-onda. Quindi la causa dell'entenglement  è il gemellaggio (caratteristica "locale") e l'effetto è il comportamento a distanza. Per verificare se due particelle sono entengled basta separarle e agire su una. Se risponde anche l'altra sono gemellate.  Per i metafisici della causa prima: Natura sive Deus.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

odradek

cit:

L'entenglement dello spin degli elettroni non è un fenomeno totalmente inspiegabile........(processori quantistici).

Come gli sperimentatori hai descritto e non "spiegato" l'esperimento.
 
Einstein ha passato gli ultimi anni della sua vita isolato dalla comunità della nuova fisica. Non riusciva a rendersi conto delle nuove scoperte, non le "capiva" e non è mai riuscito a "capirle". Non "capendole" rifiutava "a priori" (si scoprì poi, sperimentalmente, che "sbagliava") le ipotesi della nuova fisica
Vero che non è mai stato un fenomeno matematico ( a quei livelli, non ai nostri ) ma non riuscendo io a capire nemmeno cosa sia un tensore, pensa te se posso avvicinarmi a comprendere cosa sia una funzione d'onda.
Non sono "loro" in grado di "spiegare" il dualismo particella-onda figurarsi l'entanglement.

Stanno lavorando sui diagrammi di Feynman (a Los Alamos -progetto manhattan- si annoiava...parole sue, erano cose banali), perchè si son resi conto che erano un po troppo "semplicistici". La frase sua più famosa diceva che chiunque dica di aver capito la quantistica non ha capito nulla della quantistica.
Qualsiasi risultanza della quantistica è per gli esseri umani, e per la loro "filosofia" e "ricerca" (vana o giustificata che sia, ma quello è il nostro istinto o perversione(?) e quindi così è, per noi) totalmente irrilevante.

Come l'astrofisica; non ci interessa nulla dei quasar e dei buchi neri, a noi interessa "interpretare" il delirio che abita la nostra coscienza\conoscenza, e dargli un "senso" nel rapporto che instaura (e da cui è instaurata) con una realtà sociale "allucinatoria" ed "omicida". 
Il fatto che lo spin si allinei a chilometri (o anni luce ) di distanza non ci tocca minimamente perchè noi non siamo oggetti quantistici. Anche se possiamo fare della metafisica-quantistica, lo fanno già i poeti da un quattro\cinque secoli se non da un paio di millenni, noi non siamo oggetti quantistici.

Lasciate perdere la fisica quantistica e leggetevi Lewis Carrol (in inglese se no come l'ha tradotto Busi); è la stessa cosa, ed è più divertente.
Feynman diceva anche :
"Un principio generale della fisica è che, non importa quello che una persona pensa, è quasi sempre sbagliato."


a iano
quando dicevo "loro" non intendevo nessuna connotazione sociale riguardo agli scienziati; sono nella stessa barca nostra.
Potremmo parlare di un "loro" riguardo a chi tira fuori i soldi per mantenere la "scienza", ma nemmeno li esiste un "loro".
Era solo per distinguere le loro capacità intellettive dalle nostre.

Ipazia

@odradek

Gli uomini usavano il principio di Archimede per navigare anche quando non lo conoscevano. La relatività ci ha permesso di correggere la misurazione del tempo e capire un po' meglio l'universo. Tu userai il pc quantistico che sfrutta l'entanglement e non lo saprai nemmeno. Ma continuerai a sputare sulla scienza che l'ha prodotto dicendo che non te ne frega niente. Mentre i metafisici duri e puri vanno in cerca della causa prima, la scienza più umilmente lavora sulle cause seconde e crea a raffica applicazioni spiegandosi/ci le cose nel modo migliore possibile. Perchè la vita ? Perchè l'universo ? perchè la gravità ? Perchè l'entanglement ? Meglio concentrarsi sul fatto che ci sono e farsene una ragione. Lo spin elettronico è noto da circa un secolo. Ora si riesce a renderlo produttivo grazie alle proprietà locali che agiscono a distanza.

Che vuoi che ti dica ? Continua a cercare la causa prima, tanto non cambia nulla. Episteme cresce ugualmente lavorando con l'ignoto, su quel che se ne sa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Apeiron

#7
Citazione di: iano il 29 Aprile 2019, 23:55:48 PM
Un articolo su "Le scienze" di Aprile , adesso in edicola , esclude che , in base a recenti risultanze sperimentali , un modello a variabili nascoste locali sia compatibile con la natura.
Quindi l'articolo conclude che con l'entenglement  , per quanto appaia inquietante, l'azione a distanza ha luogo.
Non so' se per voi è una notizia nuova.
Cosa ne pensate ?
Varie volte se ne è parlato in questo forum e io ci ho capito quello che ci ho capito😅
Ma se volete riprendere il discorso chissà che .... magari stavolta capisco.

Ciao @iano,

Il consenso quasi unanime tra i fisici è che nessuna teoria locale a variabili nascoste può riprodurre i risultati della meccanica quantistica, come dice l'articolo. Questo è una conseguenza del teorema di Bell.

Vorrei precisare che, in realtà, il 'determinismo' di per sé non è il problema. Nemmeno il 'realismo'.
N.B. Una 'teoria deterministica' è una teoria per la quale, fissate le condizioni iniziale, l'evoluzione è completamente fissata (questo è la definizione di 'determinismo' in fisica).

Chiaramente, le teorie a variabili nascoste sono realistiche. Tuttavia, sono un tipo particolare di teorie realistiche: per le teorie a variabili nascoste ci sono effettivamente delle particelle aventi sempre una posizione definita. Ebbene, il teorema di Bell afferma che, sotto assunzioni abbastanza naturali, nessuna teoria a variabili nascoste locale può riprodurre le predizioni della meccanica quantistica.

Fin dall'inizio, sono state proposte 'scappatoie' ('loopholes') al teorema di Bell. Alcune sono state escluse di recente. Una possibile 'scappatoia' è il super-determinismo, ovvero l'idea che vi è una correlazione tra gli eventi fisici tale che tutto sembri indicare la presenza di 'influenze' non-locali. Personalmente, credo che il super-determinismo è una prospettiva assai problematica dal punto di vista filosofico visto che per esempio queste 'correlazioni' sono semplicemente inspiegate.

Anche fra i sostenitori delle variabili nascoste, comunque, la stragrande maggioranza (per quanto ne so io) ritiene che, effettivamente, ci siano influenze più veloci delle luce tra le particelle. Tra di essi, una (credo) minoranza ritiene che tali influenze sono spiegabili assumendo la retro-causalità, ovvero che alcuni effetti precedano le loro cause. La maggior parte, però, ritiene che dev'essere abbandonato il principio della 'relatività della simultaneità', ovvero che ci sia, in realtà, una simultaneità assoluta. ll motivo è che, in queste teorie, nel caso delle particelle entangled, il moto di ogni particella dipende dalla posizione (ma non dalla distanza!) simultaneadell'altra particella o delle altre particelle.
Si possono notare due cose, qui. Primo, la non-località è data, di per sé, dal fatto che la dipendenza è istantanea. Prima di Einstein, la teoria newtoniana della gravità prevedeva che l'influenza data dalla gravità fosse effettivamente instantanea. Quindi l'idea dell''azione a distanza' di per sé non è nuova. In secondo luogo, vi è l'indipendenza dalla distanza. Nella teoria di Newton, la forza di gravità dipendeva dall'inverso del quadrato della distanza mentre, in questo caso, non vi è alcuna dipendenza dalla distanza.

Ad ogni modo, se mettiamo da parte l'idea della retro-causalità, se le teorie a variabili nascoste fossero corrette, si dovrebbe rinunciare alla 'relatività della simultaneità' - ci sarebbe, quindi, in realtà, una simultaneità assoluta. D'altro canto, però, c'è un altro interessante risultato - il teorema di non-comunicazione - che afferma che l'entanglement quantistico non può essere utilizzato per fare comunicazioni. Quindi, anche questa simultaneità assoluta non può essere rilevata.

Nell'interpretazione di Copenaghen, gli oggetti quantistici non hanno proprietà definite prima della misura. In altre parole, tali proprietà sono osservabili ('observables' in inglese). In questo modo, molti ritengono che l'interpretazione  di Copenaghen non implica una effettiva non-località, ovvero una effettiva 'azione a distanza' (se non in senso figurato per indicare la presenza di una semplice correlazione, come probabilmente è usato nell'articolo). Tuttavia, alcuni criticano questa posizione.
[John Bell - che era un sostenitore delle variabili nascoste - ha coniato il termine 'beable' per indicare oggetti con proprietà definite che esistono indipendentemente dalle osservazioni (notare il gioco di parole 'be-able' in contrapposizione con 'observ-able', dove in inglese 'be' significa essere).]

L'interpretazione a molti mondi, invece, riesce a 'conciliare' la meccanica quantistica con la Relatività rimuovendo una assunzione nel teorema di Bell: l'unicità dei risultati sperimentali. Questa interpretazione è un buon esempio di interpretazione realistica e 'locale' (nel senso di compatibile con l'assenza di azioni a distanza).
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Apeiron

#8
Piccola aggiunta:

Ci sono effettivamente varie teorie a variabili nascoste non-locali. La più famosa (e quella che ha più successo) di tutte è la teoria di de Broglie-Bohm, proposta negli anni '20 da Louis de Broglie e riscoperta ed estesa da David Bohm nel 1952 (attualmente ci sono varie 'scuole di pensiero' tra i sostenitori di questa teoria...per esempio c'è dissenso sullo status ontologico della funzione d'onda). 
[Comunque, è interessante notare che, volendo, la teoria di de Broglie-Bohm ammette la possibilità che le predizioni della meccanica quantistica possano essere violate. In tal caso, si potrebbe effettivamente usare la non-località per inviare segnali a velocità super-luminali. Tuttavia, siccome ad oggi non ci sono violazioni delle predizioni della meccanica quantistica, la non-località non può essere utilizzata per inviare segnali...]

Tuttavia, lo stesso Bohm  - mi sembra di ricordare - già nel 1954 aveva proposto una teoria a variabili nascoste non-locale e probabilistica (detta anche 'stocastica') con il fisico Vigier, partendo dalla teoria del 1952. A partire dagli anni '70 in collaborazione con Basil Hiley (e altri) ha lavorato su una teoria simile. Inoltre, un'altra teoria probabilistica a variabili nascoste è stata proposta da Nelson.

Una teoria super-deterministica, invece, è stata proposta recentemente dal nobel Gerard t'Hooft.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

odradek

a Ipazia

citazione :
Gli uomini usavano il principio di Archimede per navigare anche quando non lo conoscevano.

Quindi, che gli serviva Archimede che gli spiegasse il corpo immerso in acqua.  Sono arrivati in polinesia ed in Australia senza Archimede. Stai supportando la mia tesi.  Estendendola anche alla tecnologia mentre io la mantenevo solo per la scienza.

citazione :
Ma continuerai a sputare sulla scienza che l'ha prodotto dicendo che non te ne frega niente.

Ma no che non ci sputo. Non serve a noi, per le nostre domande.  La scienza non produce espansione di coscienza, espande la consapevolezza del "fuori" e non del "dentro".
Qualsiasi cosa tu\noi vogliamo mettere nel "dentro" e nel "fuori".  E mi frega eccome. Ma sono spiegazioni sul mondo, non sull'uomo.

citazione :
Meglio concentrarsi sul fatto che ci sono e farsene una ragione.

Che è esattamente la posizione della scienza. E non è una spiegazione. E' una constatazione.  "Loro" sono a quel punto lì, non io che manco so di cosa parlano.

citazione :
Che vuoi che ti dica ?

Tutto quello che ti viene in mente meno che io cerchi una causa prima, che è l'unica cosa non-vera che mi riguardi.  :D

Ipazia

Citazione di: odradek il 30 Aprile 2019, 18:42:54 PM
a Ipazia

citazione :
Gli uomini usavano il principio di Archimede per navigare anche quando non lo conoscevano.

Quindi, che gli serviva Archimede che gli spiegasse il corpo immerso in acqua.  Sono arrivati in polinesia ed in Australia senza Archimede. Stai supportando la mia tesi.  Estendendola anche alla tecnologia mentre io la mantenevo solo per la scienza.

Serviva a costruire scientificamente navi da svariate tonnellate che non affondassero. Come capita spesso ai "polinesiani" del nostro tempo che partono dalla Libia.

Citazione di: odradek il 30 Aprile 2019, 18:42:54 PM
citazione :
Ma continuerai a sputare sulla scienza che l'ha prodotto dicendo che non te ne frega niente.

Ma no che non ci sputo. Non serve a noi, per le nostre domande.  La scienza non produce espansione di coscienza, espande la consapevolezza del "fuori" e non del "dentro".
Qualsiasi cosa tu\noi vogliamo mettere nel "dentro" e nel "fuori".  E mi frega eccome. Ma sono spiegazioni sul mondo, non sull'uomo.

La scienza produce espansione di coscienza perchè l'umano è costituito ed è immerso in physis. Sapere come si forma un essere umano e qual'è il decorso di una patologia grave è fondamentale per affrontare "secondo scienza e coscienza" questioni come ivg e eutanasia.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sgiombo

Essendo stato informato dal gestore del forum che in seguito alle gravissime offese che mi aveva arrecato Tersite é stato allontanato dal forum, sono lietissimo di riprendere a frequentarlo.

Ben ritrovati a tutti (e un particolare ringraziamento a Sariputra, Apeiron, Jacopus, Jean, Davintro e Acquario per la solidarietà che mi hanno privatamente manifestato).

X Odradek

Nego che "Einstein ha passato gli ultimi anni della sua vita isolato dalla comunità della nuova fisica. Non riusciva a rendersi conto delle nuove scoperte, non le "capiva" e non è mai riuscito a "capirle". Non "capendole" rifiutava "a priori" (si scoprì poi, sperimentalmente, che "sbagliava") le ipotesi della nuova fisica".

Bohm ed altri hanno dimostrato che le interpretazioni deterministiche ontologiche e indeterminsitiche meramente gnoseologiche (o epistemoligiche), come sostenuo da Euinstein (e de Broglie e Schroedinger), non sono meno valide e corrette di quelle "correnti" indeterministiche ontologiche.


X Apeiron

Vorrei chiederti alcuni chiarimenti sull' entanglement.

Per come l' ho capito io (da letture divulgative) si tratta di una relazione intercorrente fra determinate caratteristiche di ciascuna particella - onda di una coppia (di tali entità) "materializzatesi congiuntamente" (simultaneamente) dalla trasformazione di un' unica determinata quantità di (materia-) energia in (materia-) massa; o nel caso di particelle unicamente energetiche, come i fotoni, di una determinata quota di (materia-) massa in (materia-) energia oppure di una determinata quota di (materia-) energia in altra (materia-) energia: quella appunto costituita dai due fotoni entangled).

Se ho capito bene si tratta del fatto che se si muta (con un' opportuno cimento o "sollecitazione" sperimentale") il piano di polarizzazione in quanto radiazione ondulatoria o la "direzione" dello spin in quanto particella di una di queste entità entangled, allora l' altra (con o ad essa per l' appunto entangled) subisce anch' essa istantaneamente a distanza (a una qualsiasi distanza, fino all' infinito) un certo determinato mutamento (correlato a quello della prima).

Ora, posto che qualsiasi osservazione o misura di qualsiasi caratteristica di qualsiasi particella-onda é un' interazione fisica fra apparati di osservazione-misura e la particella-onda stessa, e dunque anche il semplice rilievo del mutamento indotto a distanza sulla seconda entità istantaneamente al (o dal) mutamento indotto per cimento o sollecitazione" sperimentale della prima, é a sua volta un cimento o "sollecitazione" sperimentale, quello su cui ho qualche dubbio é la relazione fra i due cimenti o "sollecitazioni" sperimentali stessi.
Evidentemente, affinché nel caso dell' osservazione o misura sulla seconda entità si tratti del rilievo di un' effettiva azione o effetto a distanza del primo, occorre che tale seconda osservazione o misura non sia una sollecitazione simile a quella condotta sulla prima (delle due entità entangled), cioè tale da determinare essa stessa il mutamento di parametro (spin o piano di polarizzazione) misurato - osservato: in questo caso si tratterebbe infatti puramente e semplicemente di due azioni o effetti locali (e non simultanei, almeno non necessariamente) di due diversi cimenti o "sollecitazioni" empiriche (che darebbero risultati determinatamente correlati puramente e semplicemente -e deterministicamente- per la correlazione esistente -fosse pure propria di - fra variabili nascoste- fra le particelle prima del cimento stesso; di ciascuno dei due cimenti).
Cioè affinché si tratti di una reale azione istantanea a distanza dovrebbe trattarsi di due ben diversi tipi di cimenti o "sollecitazioni" sperimentali, la prima delle quali "fortemente modificante" la caratteristica (spin o piano di polarizzazione) della particella - onda, la seconda "non apprezzabilmente" o per lo meno "minimamente", insignificantemente" modificante, ma piuttosto "rilevante" la caratteristica modificata a distanza dal primo cimento.

Comprendo bene?
Le cose stanno così?

Se no, ti sarebbe possibile cercare di spiegarmi (purtroppo necessariamente in poche parole) come stanno le cose?

********************************

Sul fatto che il superdeterminismo dell' azione a distanza non sarebbe spiegato, non trovo nulla di problematico: anche il grandissimo Newton diceva "Hypotheres non fingo" (circa la gravità).
A proposito: bene hai fatto a notare che se la simultaneità dell' azione a distanza non era problematica per Newton non dovrebbe esserlo nemmeno per noi.
Il fatto che invece nel caso dell' entanglement non ci sia dipendenza dalla distanza mi pare ben spiegabile col fatto che si tratta di effetti "tutto o nulla" e non "di intensità indefinitamente variabile".

Personalmente ritengo assolutamente irrazionalistiche, assurde sia la retrocausalità sia le interpretazioni "a molti mondi", mentre ovviamente concordo in pieno col grande John Bell ("i migliori sono sempre i primi ad andarsene", come Ayrton Senna in tutt' altro campo).

Ipazia

#12
Bentornato sgiombo. Seguo poco le fiammate, ma mi fa piacere tu sia tornato. Si sentiva la tua poderosa mancanza. E della tua sintassi tanto spoilerosa. Con simpatia... :-*

Citazione di: Apeiron il 30 Aprile 2019, 18:23:08 PM
D'altro canto, però, c'è un altro interessante risultato - il teorema di non-comunicazione - che afferma che l'entanglement quantistico non può essere utilizzato per fare comunicazioni. Quindi, anche questa simultaneità assoluta non può essere rilevata.

Questa non l'ho capita. Mi pare che i processori elettronici che sfruttano il fenomeno utilizzino proprio gli elettroni entangled per comunicare le loro istruzioni (agendo sull'uno agiscono simultaneamente sull'altro a distanza: meno energia e più velocità di processamento)
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#13
@Sciombro.
Nell'articolo de "Le Scienze" che ho citato dovresti trovare chiare risposte ai tuoi dubbi.
Adesso non l'ho sottomano , e vado a memoria.
Un esempio di particelle correlate sono i due elettroni che occupano un'orbita atomica , che notoriamente hanno spin opposto.
Le particelle entengled create hanno parimenti spin opposto,quindi la conoscenza dello spin di una particella, a seguito di misura , determina automaticamente la conoscenza dello spin dell'altra particella.
Verrebbe da dire a me che quindi che non vi sia alcuna azione a distanza, se non fosse che l'articolo afferma vi sia.
Ciò è vero in effetti se si assume , come in effetti si fa' ,che lo spin della particella sia indefinito, e assuma un valore determinato solo a seguito della misura.
Ma da dove nasce la necessità di assumere che sia indeterminato?
Se questa assunzione non si fa' allora non c'è nessuna azione a distanza.
La misura determina quindi lo spin di una particella , senza "modificarlo" perché non c'e nulla da modificare.
Ma se non c'è una modifica cosa devo comunicare?
Se non è cambiato nulla che cambiamento devo comunicare?
Sono ovviamente volutamente provocatorio.
Speriamo Apeiron abbocchi.😄
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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odradek

#14
Einstein e la quantistica-parte 1

Danno torto ad Einstein i risultati del Big Bell Test, l'esperimento mondiale di fisica quantistica che nel 2016 aveva coinvolto oltre 100.000 persone in tutto il mondo 'armate' di un videogioco e 11 laboratori di fisica, compresa l'università Sapienza di Roma. Pubblicati sulla rivista Nature, i risultati chiariscono meglio come atomi distantiinteragiscono fra loro e contraddicono la visione del mondo di Einstein, che prevede un universo indipendente dalle osservazioni umane.
"Einstein è tra i padri fondatori della meccanica quantistica, la teoria che descrive il comportamento della materia al livello del mondo infinitamente piccolo fatto di atomi e particelle. Tuttavia non accettava tutti gli aspetti di questa teoria e riteneva che andasse sviluppata ulteriormente" ha detto all'ANSA il fisico Fabio Sciarrino, responsabile del Quantum Lab della Sapienza, che ha preso parte al test.
Secondo Einstein, ha proseguito il fisico, l'universo è indipendente dalle osservazioni umane e per questo diceva 'la Luna esiste lo stesso anche se non la guardo', ma nel mondo dell'infinitamente piccolo non funziona così: "l'uomo con le sue misure di un esperimento può definire la realtà e modificarla".
Proprio come ha dimostrato l'esperimento coordinato da Morgan Mitchell dell'Istituto di Scienze Fotoniche di Barcellona, i partecipanti, grazie al videogioco, hanno creato stringhe casuali di numeri, fatte di zero o uno, e le hanno inviate ai laboratori. Le stringhe, ha spiegato Sciarrino, avevano la funzione di domande e in questo modo i giocatori hanno scelto le domande che "noi abbiamo fatto agli esperimenti". Questi ultimi erano costituiti da coppie di particelle di luce (fotoni) correlate fra loro in una sorta di abbraccio virtuale, chiamato entanglement, per il quale gli elementi di una coppia, anche se separati, sono soggetti a una fortissima correlazione.
Le stringhe-domande sono state così "caricate negli esperimenti in modo da decidere quali proprietà (per esempio la direzione in cui oscilla il campo elettrico del fotone) avremmo misurato sulle coppie". E' stato visto che "i risultati delle misure su due particelle fisicamente separate risultano concordi, indipendentemente da quali proprietà abbiamo scelto di misurare. Ciò - ha detto Sciarrino - implica qualcosa di molto sorprendente: o la misura di una particella influenza istantaneamente l'altra particella (nonostante sia molto lontana), o le proprietà osservate non sono mai esistite realmente, ma piuttosto sono state create dalla misura stessa".


http://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/fisica_matematica/2018/05/21/il-piu-vasto-test-di-fisica-quantistica-boccia-einstein-_7e1844c3-dd38-42d8-b517-a742258b89b0.html


Neils Bohr : "smettila di dire a dio che cosa fare con i suoi dadi"


Einstein su Bohr


1928 :
 La consolante filosofia (o religione?) di Heisenberg e Bohr e così ben congegnata che, per il momento, offre ai suoi credenti un soffice cuscino di piume dal quale non è facile staccarli. E allora lasciamoceli riposare.

 1954
Esprime le sue opinioni come se brancolasse perennemente nel buio, e mai come chi crede di essere in possesso della verità definitiva.

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