Linguaggio scientifico e problematiche connesse ad esso

Aperto da Mario Barbella, 04 Novembre 2017, 19:25:13 PM

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Mario Barbella

E' possibile che l'uso rigoroso e razionale del linguaggio scientifico possa costituire anche una qualche forma di  freno per lo sviluppo almeno di certi particolari e complessi temi scientifici moderni? 
Grazie.
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Essere Immortale

Io penso che solitamente un uso razionale e sopratutto contestuale di un determinato linguaggio evitino di creare incomprensioni....bisogna sempre specificare ciò di cui si sta parlando a priori. Tuttavia gli esseri umani sono risultato di selezione naturale perciò non saranno mai razionali al 100 % dato che ognuno vede il mondo a propria maniera.

Comunque fai qualche esempio in modo che si possa capire cosa intendi

Phil

In generale, per quello che posso intuire, il linguaggio "rigoroso e razionale" può risultare un freno (e non solo per la scienza) solo se resta chiuso alla novità, al cambio di prospettiva o allo slittamento semantico che talvolta è reso necessario dal mutare delle conoscenze e dei paradigmi. Secondo me, usare rigorosamente il linguaggio in processi razionali non dovrebbe impedire al linguaggio di continuare ad essere plastico, calzante e fertile (com'è fertile il terreno della ricerca a cui viene applicato); la perizia nel suo utilizzo sta proprio nel non farsi prendere la mano (o la lingua ;D ) da licenze poetiche e inesattezze quando il linguaggio è chiamato a parlare di qualcosa di nuovo o diverso dal solito, senza per questo risultare incapaci di dare voce ad un ulteriore sviluppo dell'indagine. 
"Aprire" il linguaggio a nuovi orizzonti di senso richiede un'"ingegneria linguistica" rigorosa, che usa il linguaggio sul linguaggio stesso, e molti autori ne hanno già (di)mostrato le difficoltà, talvolta ripiegando su un tono poetico pur di forzare i limiti architettonici del linguaggio (perdendo qualcosa in termini di comprensibilità...).

Il_Dubbio

Ciao
Non hai specificato quali sono questi temi moderni specifici e complessi di natura scientifica che verrebbero frenati dall'uso rigoroso e razionale del linguaggio scientifico.
Conseguentemente non hai specificato cosa intendi per linguaggio scientifico e la differenza che passa tra un linguaggio scientifico rigoroso ed uno meno rigoroso.
Se un linguaggio meno rigoroso fosse comunque ugualmente scientifico andrebbe chiarita la necessità o la virtù dell'essere piu o meno "rigoroso".

Ho fatto il finto tondo, mi sembra chiaro (ma se non fosse cosi sarà necessario un tuo intervento di chiarimento) che tu intendessi dire che il linguaggio rigoroso altro non è che quello matematico. Se è vero però che il linguaggio scientifico usa un linguaggio matematico va detto pure che il linguaggio matematico va ben oltre il linguaggio scientifico. Per linguaggio scientifico intendo infatti il poter descrivere la realtà, mentre non tutta la matematica è al servizio di questa esistenza. La realtà quindi va letta con un linguaggio (se mi si passa il termine) misto.
Se il linguaggio matematico, infatti, può anche non avere nulla a che fare con la realtà, il linguaggio scientifico deve per forza di cose essere aderente alla realtà.

L'aderenza alla realtà viene data dal metodo in uso.
Il linguaggio scientifico diventa quindi un misto tra la rigorosità del linguaggio matematico  e il metodo usato per stabilire che quel linguaggio sia aderente alla realtà. Solitamente il metodo usato  è la sperimentazione. Con questo metodo si stabilisce se quel specifico linguaggio matematico sia o meno aderente alla realtà.

Esistono possibilità che la natura non segua il linguaggio matematico? Tante volte me lo sono chiesto. Sicuramente c'è la possibilità che se anche la natura seguisse un linguaggio matematico, non è detto che sia stato già codificato dagli uomini. Per cui avremmo un linguaggio rigoroso ma non abbastanza per essere aderente alla realtà. In questo ultimo caso entra sicuramente in ballo un certo tipo di razionalità che chiamiamo meno rigorosa a sostegno di una tesi che alle volte viene ugualmente contraddistinta con il marchio di scientifico.

Per cui  il termine scientifico non sempre lo si sposa con la rigorosità del linguaggio matematico, altrimenti la scienza (probabilmente) non sarebbe mai progredita. La rigorosità è invece una utile risorsa, ma non sufficiente.
Se proprio volessi rispondere alla domanda in modo diretto, direi che si...a naso la rigorosità di certi linguaggi potrebbe anche rappresentare un freno.  Ma si tratta di frenate inconsapevoli. Quella della rigorosità è infatti una strada larga e la si segue per consuetudine. Solo i folli e i geni preferiscono cercare su altre direzioni  le risposte alle domande scientifiche.

Mario Barbella

Citazione di: Phil il 05 Novembre 2017, 17:51:03 PM
In generale, per quello che posso intuire, il linguaggio "rigoroso e razionale" può risultare un freno (e non solo per la scienza) solo se resta chiuso alla novità, al cambio di prospettiva o allo slittamento semantico che talvolta è reso necessario dal mutare delle conoscenze e dei paradigmi. Secondo me, usare rigorosamente il linguaggio in processi razionali non dovrebbe impedire al linguaggio di continuare ad essere plastico, calzante e fertile (com'è fertile il terreno della ricerca a cui viene applicato); la perizia nel suo utilizzo sta proprio nel non farsi prendere la mano (o la lingua ;D ) da licenze poetiche e inesattezze quando il linguaggio è chiamato a parlare di qualcosa di nuovo o diverso dal solito, senza per questo risultare incapaci di dare voce ad un ulteriore sviluppo dell'indagine.
"Aprire" il linguaggio a nuovi orizzonti di senso richiede un'"ingegneria linguistica" rigorosa, che usa il linguaggio sul linguaggio stesso, e molti autori ne hanno già (di)mostrato le difficoltà, talvolta ripiegando su un tono poetico pur di forzare i limiti architettonici del linguaggio (perdendo qualcosa in termini di comprensibilità...).
.
Grazie per a circostanziata risposta
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Mario Barbella

Citazione di: Phil il 05 Novembre 2017, 17:51:03 PMIn generale, per quello che posso intuire, il linguaggio "rigoroso e razionale" può risultare un freno (e non solo per la scienza) solo se resta chiuso alla novità, al cambio di prospettiva o allo slittamento semantico che talvolta è reso necessario dal mutare delle conoscenze e dei paradigmi. Secondo me, usare rigorosamente il linguaggio in processi razionali non dovrebbe impedire al linguaggio di continuare ad essere plastico, calzante e fertile (com'è fertile il terreno della ricerca a cui viene applicato); la perizia nel suo utilizzo sta proprio nel non farsi prendere la mano (o la lingua ;D ) da licenze poetiche e inesattezze quando il linguaggio è chiamato a parlare di qualcosa di nuovo o diverso dal solito, senza per questo risultare incapaci di dare voce ad un ulteriore sviluppo dell'indagine. "Aprire" il linguaggio a nuovi orizzonti di senso richiede un'"ingegneria linguistica" rigorosa, che usa il linguaggio sul linguaggio stesso, e molti autori ne hanno già (di)mostrato le difficoltà, talvolta ripiegando su un tono poetico pur di forzare i limiti architettonici del linguaggio (perdendo qualcosa in termini di comprensibilità...).
Citazione di: Il_Dubbio il 06 Novembre 2017, 02:20:37 AM
Ciao
Non hai specificato quali sono questi temi moderni specifici e complessi di natura scientifica che verrebbero frenati dall'uso rigoroso e razionale del linguaggio scientifico.
Conseguentemente non hai specificato cosa intendi per linguaggio scientifico e la differenza che passa tra un linguaggio scientifico rigoroso ed uno meno rigoroso.
Se un linguaggio meno rigoroso fosse comunque ugualmente scientifico andrebbe chiarita la necessità o la virtù dell'essere piu o meno "rigoroso".

Ho fatto il finto tondo, mi sembra chiaro (ma se non fosse cosi sarà necessario un tuo intervento di chiarimento) che tu intendessi dire che il linguaggio rigoroso altro non è che quello matematico. Se è vero però che il linguaggio scientifico usa un linguaggio matematico va detto pure che il linguaggio matematico va ben oltre il linguaggio scientifico. Per linguaggio scientifico intendo infatti il poter descrivere la realtà, mentre non tutta la matematica è al servizio di questa esistenza. La realtà quindi va letta con un linguaggio (se mi si passa il termine) misto.
Se il linguaggio matematico, infatti, può anche non avere nulla a che fare con la realtà, il linguaggio scientifico deve per forza di cose essere aderente alla realtà.

L'aderenza alla realtà viene data dal metodo in uso.
Il linguaggio scientifico diventa quindi un misto tra la rigorosità del linguaggio matematico  e il metodo usato per stabilire che quel linguaggio sia aderente alla realtà. Solitamente il metodo usato  è la sperimentazione. Con questo metodo si stabilisce se quel specifico linguaggio matematico sia o meno aderente alla realtà.

Esistono possibilità che la natura non segua il linguaggio matematico? Tante volte me lo sono chiesto. Sicuramente c'è la possibilità che se anche la natura seguisse un linguaggio matematico, non è detto che sia stato già codificato dagli uomini. Per cui avremmo un linguaggio rigoroso ma non abbastanza per essere aderente alla realtà. In questo ultimo caso entra sicuramente in ballo un certo tipo di razionalità che chiamiamo meno rigorosa a sostegno di una tesi che alle volte viene ugualmente contraddistinta con il marchio di scientifico.

Per cui il termine scientifico non sempre lo si sposa con la rigorosità del linguaggio matematico, altrimenti la scienza (probabilmente) non sarebbe mai progredita. La rigorosità è invece una utile risorsa, ma non sufficiente.
Se proprio volessi rispondere alla domanda in modo diretto, direi che si...a naso la rigorosità di certi linguaggi potrebbe anche rappresentare un freno.  Ma si tratta di frenate inconsapevoli. Quella della rigorosità è infatti una strada larga e la si segue per consuetudine. Solo i folli e i geni preferiscono cercare su altre direzioni  le risposte alle domande scientifiche.
Grazie per la risposta interessante e circostanziata
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

iano

Citazione di: Mario Barbella il 04 Novembre 2017, 19:25:13 PM
E' possibile che l'uso rigoroso e razionale del linguaggio scientifico possa costituire anche una qualche forma di freno per lo sviluppo almeno di certi particolari e complessi temi scientifici moderni?
Grazie.
Credo di sì.
Ma nei fatti non succede per diversi motivi.
Intanto perché  il linguaggio scientifico tende ad essere rigoroso,ma non lo è mai del tutto.
E poi perché si tratta di un linguaggio che tende ad essere rigoroso , al fine di essere frainteso il meno possibile , al fine della condivisione dei risultati scientifici,e al fine di una possibile collaborazione nella ricerca scientifica .
Quando lavoriamo da soli questo rigore non è richiesto.
Il rigore non è freno ,in quanto è richiesto solo quando dobbiamo comunicare con altri.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

viator

#7
Salve. Qualsiasi linguaggio è autoreferenziale. Qualsiasi simbolo e parola risultano riferiti ad altri simboli e parole. Discutere sull'esistenza di Dio è solo attività intrattenitiva o mistificativa, a seconda delle intenzioni di chi sta discutendo e lo stia facendo in modo consapevole. (la maggior parte di chi discute certi argomenti lo fa comunque nella convinzione di poter dimostrare una propria tesi, impresa questa pregiudizialmente impossibile). Infatti quando di parla di Dio occorrerebbe chiarire anzitutto quale debba essere la definizione di Dio della quale discutere (avete idea del fatto che - a domanda specifica - quasi tutti resterebbero interdetti e non saprebbero spiaccicare una chiara seppur personalissima definizione di Dio??). Inoltre "chi o cosa è Dio?" contiene l'insidia del verbo essere. Che significa essere, come voce verbale??)
La stessa matematica (la quale è infatti un linguaggio e non una scienza) ha un senso relativo e circoscritto e solo se se ne accettano le convenzioni preliminari (lo zero indica un'assenza di quantità, l'uno la quantità assoluta, le altre cifre le quantità relative e discrete). Evidente la sua origine filosofica.

Che poi la natura possa esprimersi attraverso in linguaggio matematico rappresenta un tipico esempio di ribaltamento del rapporto causa-effetto cui l'uomo è insieme artefice e vittima da sempre. Sembra che Dio possa esprimersi in linguaggio umano. Possibilissimo, visto che Diò è onnipotente ed onniscente......non credo abbia problemi con le lingue. Siamo noi - scarsamente potenti ed assai ignoranti - che non possiamo esprimerci divinamente ma solo umanamente !!

Così la natura, avendo creato il Mondo poi l'uomo poi linguaggio e matematica rigorosamente umani, sembra l'abba fatto per permettere a noi di parlare il suo linguaggio. Come dire che l'esistenza di Dio potrebbe essere giustificata dal fatto che molti di noi credono in (Lui - ciò) !!!!!!!!!
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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