La relatività dell'età dell'universo.

Aperto da xxmaurizio, 30 Gennaio 2021, 20:09:50 PM

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xxmaurizio


INTRODUZIONE

Il seguente studio frutto di mie ricerche in campo religioso e scientifico, ha riscontrato, secondo il mio umile sapere, delle incongruenze sull'età  dell'universo, perché se non  abbiamo un riferimento assoluto sia spaziale che temporale come si fa a dare un età?

Quanti anni ha l'universo, e quanto è grande?  La scienza ufficiale si è data una risposta dicendo che il  tempo passato dal Big Bang a oggi  è pari a circa 13,82 miliardi di anni luce. La sua grandezza è quella di una sfera avente un raggio di circa 46 miliardi di anni luce, ed è in continua espansione.
Mediante il telescopio Hubble sono state viste dagli scienziati delle galassie lontane anni luce, pressappoco quanto l'età dell'universo (13,2 miliardi anni). Queste galassie hanno una velocità determinata dallo spazio che si espande nella misura uguale, se non superiore, a quella della luce (300000 km/s). Secondo gli scienziati, questa espansione è dovuta ad una energia oscura, detta così perché si vedono gli effetti ma non si vede e né si capisce da dove viene e che cosa è. Anche per la materia oscura si vedono solo gli effetti gravitazionali.
La cosa incredibile è che dell'universo, con tutti gli strumenti scientifici disponibili  (telescopi, radiotelescopi, ecc) riusciamo a vederne il 5%, perché solo questa parte emette radiazione elettromagnetica. La parte rimanente è composta dal 70% da energia oscura e dal 25% da materia oscura. Quindi, dell'universo conosciamo solo il 5%, e mi sembra assurdo poter assegnare un'età a delle grandezze dell'universo.
Inoltre su questa teoria astronomica ho individuato altre inconcludenze:
L'età dell'universo è all'incirca 13,82 miliardi anni, la distanza dalle più lontane galassie e la Terra è di circa  13,2 miliardi anni luce, pressappoco la stessa quantità. Questo potrebbe essere vero se l'universo fosse statico, come si credeva nel secolo scorso. Ma, come detto sopra, le ultime scoperte parlano di universo in continua espansione. Quindi, o è sbagliata la teoria dell'espansione dell'universo o è sbagliato il calcolo dell'età dell'universo. Faccio un esempio.
Se avessimo un universo statico, e 13,2 miliardi anni fa, fosse partito un raggio di luce dalle galassie più lontane, la Terra sarebbe dovuta stare ferma dove si trova oggi per tutti e 13.2 miliardi di anni per poter oggi vedere il raggio di luce. In tal modo il calcolo dell' età dell'universo (13,8 miliardi anni) sarebbe stato esatto. Ma un universo dinamico e in continua espansione, 13,2 miliardi di anni fa era addensato e tutte le galassie erano vicinissime tra loro, compresa la Terra. In caso contrario, la Terra avrebbe dovuto viaggiare alla velocità della luce dalle galassie più lontane per 13,2 miliardi di anni per potere vedere, oggi, il raggio di luce.
In più, se nell'universo non c'è un punto di riferimento temporale e spaziale assoluto, come si fa a dare una datazione all'età dell'universo? Per esempio parliamo della velocità, di una massa o di una particella oppure di un astro. In fisica la velocità che cos'è? In primo luogo in cinetica, la velocità è una grandezza vettoriale definita come la variazione della posizione di un corpo in funzione del tempo. Bisogna tenere presente però che la velocità è sempre relativa. Per esempio, se parliamo della Terra, essa, viaggia intorno al sole alla velocità di circa 29km/s, insieme al Sole intorno alla nostra galassia a circa 200 km/s, insieme alla galassia viaggiano verso la galassia Andromeda a circa 600 km/s.
Allora se le cose stanno così, come facciamo a stabilire la vera velocità della Terra. Mi domando: forse la velocità che osserviamo non è velocità come la intendiamo noi, ma bensì uno status della Terra o una caratteristica che in riferimento a un altro corpo, che sia un astro o una particella, che anche essi a loro volta hanno uno status, la loro differenza di status fa nascere la velocità, che è solo apparente ma in realtà non esiste. C'è da precisare però che un astro o una particella possono cambiare status solo fornendogli energia o togliendola.
Come per la velocità che è status di un corpo così il tempo è una condizione in base alla velocità (o status) perché sono legati tra loro (lo spazio-tempo) come afferma la teoria della relatività di Albert Heinstein.
Quindi ogni massa che sia astro o una particella, secondo la propria velocità o status, ha un suo tempo è quindi una propria età.
La scienza moderna secondo me ha la pretesa di spiegare tutto, ma purtroppo non è così, perciò potrebbe, ogni tanto, come disse filosofo greco Socrate, dire un bel "non so".
Anche io, secondo le mie conoscenze in astronomia e in campo religioso, ho una teoria e sottolineo teoria sull'origine dell'universo:
In principio c'era il nulla, non esisteva niente, neanche lo spazio siderale. Prendendo spunto dalla Bibbia, nella Genesi, Dio disse: "sia la luce, e la luce fu". Cioè Dio crea il fotone. Il fotone è un quanto di energia formato da un onda elettromagnetica che, in base alla frequenza può avere più o meno energia secondo la formula di Planck  E = h·f  dove
E è l'energia del fotone, h è la costante di Planck e f è la frequenza. Quindi tutta la fisica e la chimica del nostro universo ha origine dal fotone. Se è esatto la formula E= m·c2 allora la massa è uguale all'energia, e che cos'è l'energia se non il fotone? Il fotone con frequenza bassa (poca energia) sono solo delle onde radio, però all'aumentare dell'energia o della frequenza, vediamo che i fotoni subiscono varie trasformazioni, cominciando dalle microonde che eccitano le molecole, sviluppando calore, poi passando agli infrarossi fino ad arrivare alle onde del visibile "la luce", il nome che Dio ha dato al fotone nella genesi della Bibbia ("sia la luce"). Perciò, permettete che io dica che il fotone è la vera particella di Dio.
I fotoni ad alta energia o frequenza come i raggi gamma acquisiscono una capacità di trasformarsi in massa. In fisica la produzione di coppie, i raggi gamma, interagendo con un nucleo di un atomo, l'energia del fotone incidente è convertita in massa, costruendo una coppia di particelle di elettrone e positrone. Il positrone è un elettrone a carica positiva. In più l'energia eccedente la massa a riposo delle particelle (1,02 Mev) appare come energia cinetica della coppia e del nucleo. Questo fatto denota che i fotoni, sono come un entità in grado di esistere anche nel nulla, ed hanno le capacità di costruire tutte le particelle quando hanno la giusta energia. Inoltre sono particelle complesse e intelligenti che hanno internamente un programma che potremmo definire "d.n.a fotonico"che li rende come macchine perfette dotati pure da un meccanismo somigliante ai computer quantici moderni.
Quindi la struttura dello spazio secondo me è composto da uno oceano di fotoni programmati a formare lo spazio siderale, prendendo ancora un volta dalla genesi della Bibbia una spiegazione. Dio disse: "ci sia un firmamento in mezzo le acque per separare le acque dalle acque". Quindi crea l'atmosfera che  sta in mezzo tra gli oceani e lo spazio siderale il primo che sta sotto è composto da onde di acqua  e il secondo composto di onde  di fotoni che sta sopra. Quindi Dio lo spazio lo chiama acque. Poi gli altri fotoni sono programmati per costruire dalla più piccola particella alla più grande.
Nall'attimo in cui Dio disse "sia la luce", nacque il Big Bang e tutti i fotoni creati hanno l'immagine dell'universo che dovranno realizzare. Forse alla velocità della luce o forse di più, dove non c'era ne spazio ne tempo, i fotoni programmati a formare lo spazio si espansero creando il tessuto dello spazio siderale, però senza tempo, perché alla velocità della luce il tempo è zero.   
Poi dopo un tempo senza tempo - scusate il gioco di parole - altri fotoni programmati a formare la massa cominciarono a rallentare e si trasformarono in raggi gamma ad altissima energia, dando origine alle particelle, dalla più piccola alla più grande che poi si aggregarono. Nel formare le particelle cominciò a scorrere il tempo che unito allo spazio che già c'era formano lo spazio-tempo. I fotoni nel formare le particelle trasmisero l'immagine dell'universo che dovevano costruire e quindi nacquero i pianeti le stelle, le galassie e tutto il creato che vediamo oggi. C'è da precisare, sempre secondo me, che i corpi celesti (galassie, pianeti,ecc) furono formati già, distanziati tra loro anni luce, perché lo spazio era già abbastanza espanso.
Da queste considerazioni, si conclude che l'universo sia molto più giovane di 13,8 miliardi di anni e noi non potremo mai sapere la sua età  e la sua grandezza esatta.


viator

Salve xxmaurizio. La tua esposizione teorica viene trovata da me (sulla base della mia abissale ignoranza) moderatamente interessante. Qui mi limito ad un paio di osservazioni :


       
  • citandoti : "Da queste considerazioni, si conclude che l'universo sia molto più giovane di 13,8 miliardi di anni e noi non potremo mai sapere la sua età  e la sua grandezza esatta". - Io fossi in te starei molto attento sia nell'usare un "mai" che nell'usare un "sempre". Essi, assieme ad "esatto" puzzano troppo di certezze assolute, cioè di quel genere di certezze che tu affermi essere idolatrate dalla scienza, mentre invece sono TIPICAMENTE ESCLUSIVE delle fedi.
  • Vedo poi che citi un tal Dio : chi (o cosa) sarebbe costui/ciò ?. Una persona? Una cosa? L'insieme di tutte le cose? Il babbo del fotone? La "causa prima"? La speranza di essere o diventare immortali?...................
Cordiali saluti.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Basta leggere la voce relativa a questa discussione in WP per rendersi conto che la questione non è di facile soluzione, neppure a livello divulgativo. Solo una cosa pare altamente probabile ed è la risposta che Laplace dette a Napoleone Bonaparte.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

#3
Ciao XX Maurizio.
L'anno luce è un unita' di misura della distanza, ma tu dici che l'universo ha quattordici miliardi di anniluce , usando quindi per il tempo non una unità di misura congrua .
Sarà' per questo che il raggio dell'universo ti risulta di 48 miliardi di anni luce ,invece che di 14?
Se invece l'universo ha 14 miliardi di anni ( tempo quindi e non distanza) essendo un anno luce la distanza che la luce percorre in un anno, allora il raggio dell'universo dovrebbe essere di 14 miliardi di anni luce.
Non sono un esperto. Ho fatto gli stessi conti di quando vado a fare la spesa.
Comunque in mancanza di un righello e di un orologio esterni all'universo risulta difficile capire anche a me
cosa si intenda per grandezza ed età dell'universo.
Le difficoltà degli scienziati non derivano da imperizia però, ma da questioni fondamentali della fisica.
Gli esperimenti della fisica si effettuano in sistemi che non sono mai isolati dal resto dell'universo, se non nei limiti che si reputano accettabili , decisi a tavolini.
Il resto dell'universo in teoria è fuori dal sistema studiato e di questo resto dell'universo fanno parte sia i fisici che sperimentano, sia i loro righelli e orologi.
Se vogliamo studiare l'intero universo, non possiamo però porci fuori di esso.
Quindi è il sistema scientifico istituzionale ad entrare in crisi, e non gli scienziati ad errare.
Un sistema che preveda un Dio creatore potrebbe avere maggior successo, ma senza bisogno di appoggiarsi alla scienza, che oltretutto in questo ambito mostra i suoi limiti di sistema..
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

La scienza non va in crisi perchè ne sa più dei metafisici quando si tratta di studiare un sistema isolandolo dal resto dell'universo. E' quello che accade tutte le volte che premiamo l'interruttore della luce. Quanto all'universo nel suo insieme spaziotemporale non saranno certo delle rappresentazioni neolitiche a vederlo meglio.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve iano. Citandoti : "Un sistema che preveda un Dio creatore potrebbe avere maggior successo, ma senza bisogno di appoggiarsi alla scienza, che oltretutto in questo ambito mostra i suoi limiti di sistema."

Hai ragione. Tutti i sistemi che prima vengono eretti, poi dopo averli eretti vengono corredati da presupposti (creati alla bisogna) adatti a giustificarne nascita e funzionamento...............sono immensamente più comodi da gestire che non il sistema scientifico. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

iano

#6
Si Viator.
Tutto sta a decidere cosa si intenda per successo e da ciò deriverà la scelta di ciò che ci calza.
Ma dovrebbe valere per tutti che non si può stare con due piedi in una scarpa, se vogliamo ancora rappresentarci come bipedi razionali. ;D
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

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