La coscienza di sé da un punto di vista neurologico

Aperto da maral, 19 Maggio 2016, 10:09:01 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

viator

Salve Paul 11 e a tutti gli altri. Ciò che fa porre domande ed esprimere condiserazioni io la chiamo funzione. Una delle funzioni cerebrali, cioè la mente.Tu, penso, la chiamerai coscienza, che io considero essere una diversa funzione posta "a cavallo" tra la funzione psichica e quella mentale. Essa è secondo me il tramite tra l'istinto e la capacità di volere.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

paul11

Citazione di: viator il 18 Novembre 2017, 17:31:48 PM
Salve Paul 11 e a tutti gli altri. Ciò che fa porre domande ed esprimere condiserazioni io la chiamo funzione. Una delle funzioni cerebrali, cioè la mente.Tu, penso, la chiamerai coscienza, che io considero essere una diversa funzione posta "a cavallo" tra la funzione psichica e quella mentale. Essa è secondo me il tramite tra l'istinto e la capacità di volere.
Quello che ho notato storicamente è come i termini mutano definizioni e significati, per cui capisco che oggi sono ambigui.
Ad esempio quando si dice che una persona "è cosciente" si definisce uno stato di veglia e volizione.
In termini morali "incosciente" è sinonimo di irresponsabile
La psiche nell'antica Grecia era scritta "psuche" e definiva qualcosa di diverso di quello che fuoriesce dagli studi della psicologia, psicanalisi e psichiatria. E così via.........

Se per te la mente fosse  "solo" funzione del cervello, significa che ontologicamente non esiste in sè e per sè, ma come dinamica di reazioni biochimiche .Così, mi sembra di capire, per te sarebbero funzioni la psiche, la coscienza, l'istinto,ecc.
Il mio parere è che potrebbe anche essere che sia così, ma non è allora ancora chiaro come la materia del e nel cervello lo esplichi, di come i nostri pensieri, la nostra consapevolezza si correlino nelle reazioni biochimiche divenedo materia.

Perchè l problema ,a mio parere, è che noi umani siamo mentali, ma non cervello, e mi spiego.
Se io ingerisco il cibo, ho consapevolezza almeno fino ad un certo punto del passaggio fisico dalla bocca all'ano del metabolismo dell'alimento, la stessa cosa nella respirazione dell'altro "alimento", l'ossigeno..
Il problema mentale è che noi siamo consapevoli del solo mentale e parecchio meno di ciò che avverrebbe biochimicamnte nel meccanismo che dalla percezione sensoriale passa all'elaborazione di un pensiero, all'inserimento in memorie, e di nuovo al ripescare un pensiero, un'informazione che dovrebbe essere racchiusa ina combinazione biochimica così come il DNA racchiude quattro basi di acidi nucleici contendo tutta la nostra informazione fisica.
Non so se riesco a spiegarmi........
Vorrebbe dire che le disposizioni spaziali di sinapsi dovrebbero signifcare un pensiero, perchè da qualche parte nel mio cervello, un mio pensiero mentale corrisponde totalmente ad una formulazione biochimica o di disposizioni sinaptiche.
Quindi ,a mio parere, deve esserci una corrispondenza ontologica(fisicamente c'è, non solo astrattamente) della propria consapevolezza( sinonimo di coscienza?),dei propri pensieri, delle informazioni, per cui il mentale dovrebbe essere l'attività, più o meno volitiva,(perchè comunque anche nel sogno senza volontà noi lì attingiamo) che presiede alla volontà e che linguisticamnte si esprime nella ragione.

viator

Salve. Per Paul11: Capisco il problema del dover individuare un nesso tra l'immaterialità della coscienza e del pensiero ed il tessuto materiale della sede cerebrale che dovrebbe ospitarli.

E' perché i processi e le FUNZIONI cerebrali non sono esclusivamente materiali e biochimiche.
La chimica, ovviamente anche bio-, consiste in una variazione di potenziali elettrochimici che provocano la dinamica atomica e molecolare.
Lo spostamento di atomi e la trasformazione delle molecole generano il metabolismo organico in generale ed ovviamente anche - a livello ancora più sofisticato - quello neurologico in particolare.

In esso abbiamo della materia che si sposta e si trasforma, ma può farlo solo se c'è anche dell'energia che la muova. L'energia elettrochimica. E l'energia - elettrica, elettrochimica o di qualsiasi altro genere, al contrario della materia non è un ingrediente sostanziale, bensi IMMATERIALE e FORMALE.

Le radiazioni infatti (tutte le radiazioni sono un fenomeno energetico) sono immateriali poiché altrimenti, per il principio di inerzia, non potrebbero raggiungere la velocità della luce. Di esse fanno parte anche le correnti elettriche a livello neuronale, le quali influiscono sulla "stato" e sulla struttura dei componenti materiali cerebrali pur senza possedere una propria materialità.

E perché le chiamo anche FORMALI ? Ma perché un qualsiasi grumo di materia potrà avere proprietà e svolgere FUNZIONI diverse - A PARITA' DI DIMENSIONI, DI PESO, DI TIPO E NUMERO DI ATOMI CHE LO COMPONGONO - a seconda del suo stato o del suo livello energetico.

In generale e sia nel più remoto ganglio nervoso come all'interno della più colossale galassia, esistono solo la materia intesa come SOSTANZA e l'energia, che rappresenta come la trama, cioè LA FORMA di quella materia. E guarda caso, sia SOSTANZA che FORMA sono termini appropriatamente filosofici !!

E trasferendoci infine verso una interpretazione spiritualistica e fideistica (per chi vi crede) lo sai qual'è il rapporto tra Dio ed il Mondo fisico ?? DIO è la sostanza del Mondo (cioè il completo assieme di tutto ciò che è), mentre il Mondo è la forma di Dio (cioè il modo in cui Dio è configurato, è disposto). Nessuna SOSTANZA (materia) può esistere in mancanza di una FORMA (energia) che la animi......e viceversa. Statemi bene tutti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Loris Bagnara

Rispondo all'ultimo posto di viator.

Dal punto di vista della scienza, anche l'energia è materia e la materia è energia: si tratta di un'affermazione che, da Einstein in poi, è diventata quasi ovvia...

Ma parte di quel che dici, viator, è comunque condivisibile perfino dal punto di vista esoterico.
L'esoterismo ammette l'esistenza di una sola sostanza radice, che si manifesta in due polarità: materia ed energia (o spirito: è la stessa cosa dal punto di vista esoterico).
Allora, basta ammettere che quell'energia di cui tu parli, viator, corrisponda alla coscienza universale di cui parla l'esoterismo: quella sorgente (eternamente esistente) da cui tutte le coscienze individuali provengono.
Allora anche il resto del tuo discorso fila.

viator

#64
Salve. Per Loris Bagnara: Ecco fatto! Siamo giunti al dunque dell'apparente contraddizione tra materialismo e spiritualismo.

Contraddizione inesistente poiché il rapporto tra queste due visioni del mondo secondo me è semplicemente sinergico una volta che si attribuisca alla materialità il ruolo di SOSTANZA ed alla spiritualità quello di FORMA.

Una qualsiasi costruzione materiale ha un senso solo se possiede una forma. Una qualsiasi costruzione spirituale vive solo se viene attribuita ad una sostanza.

Ed oceani di coglioni passano la vita a battersi per sostenere il primato e la primogenitura di uno di questi aspetti sull'altro !!!

La bruta e sterile materia ha la stessa dignità di funzione e contenuto della più trascendente spiritualità, altro che balle !!!

L'uomo invece è talmente stupido da giungere a considerarsi superiore a ciò che l'ha generato e lo fa vivere.

Infine una osservazione su scienza e fede. O, se si preferisce, tra materialismo e spiritualismo. Percorsi che coprono lo stesso identico tragitto, solo lo fanno partendo ciascuno da una estremità diversa. Ed il percorso è quello che dovrebbe portare dal relativo all'assoluto.

La scienza parte dall'ignoranza volendo (vanamente) giungere alla certezza. La fede parte da una certezza (filosoficamente vana) la quale, presumendo di essere già la risposta definitiva, lascia nell'ignoranza chi la coltiva.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

paul11

chiedo venia, viator
ho visto solo ora che avevi risposto ad un "vecchio" post.
Niente male la tua tesi, ma non sono sicuro che il mentale sia energia elettromagnetica.
E' energia, ma non saprei di quale tipo.
Eppure noi ci percepiamo mentalmente non con il cervello,noi sappiamo specchiarci(vederci allo specchio e sapere che siamo noi il riflesso sullo specchio, gli animali no).La mente guida il cervello e a mio parere sono ontologicamente diversi, ma comunicanti.
Sul rapporto forma e materia ritengo che tu sia sulla strada giusta

viator

Salve. Per Paul11: Il funzionamento del cervello, consistente nelle relazione tra le sue funzioni (psichica, coscenziale, mentale, intellettuale e razionale) è basato secondo me (e non sono né originale né solitario, nel pensarlo) su impulsi elettrochimici. Naturalmente la chimica è a sua volta basata sulla fisica, e quindi l'elettrochimica non è altro che l'insieme degli effetti chimici dello svolgersi dei fenomeni elettromagnetici.

Circa poi lo specchio, l'incapacità animale di stabilire collegamenti tra il sé individuale e la propria immagine è semplicemente dovuta al diverso gradino evolutivo al quale si trova un cervello: gli animali non hanno maturato una coscienza e men che meno una mente quindi non possono autoriconoscersi guardando in sé (la coscienza è una specie di specchio interiore nel quale la mente si riflette, riuscendo a distinguere se stessa da tutto quanto la circonda. La nostra immagine e persino il nostro corpo, e persino tutti i componenti del cervello diversi ed evolutivamente inferiori (precedenti) alla funzione mentale sono infatti FUORI dalla nostra mente).

Ovvio quindi che, non essendo in grado di riconoscersi guardando in sé, men che meno potranno riconoscersi in uno specchio fisico ed extracorporale.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Discussioni simili (5)