Menu principale

La "velocità" del tempo

Aperto da Donalduck, 21 Dicembre 2019, 17:59:37 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

viator

Salve. Citando da uno dei più importanti utenti del Forum : ".....Esiste un coacervo di scienze descrittive che si occupano di fenomeni qualitativi non misurabili."
La mia beffarda osservazione sarebbe : "Quale è la differenza tra fenomeni quantitativi non misurabili e fenomeni qualitativi non misurabili ?".

E mi rispondio : nessuna, poichè noi usiamo chiamare "qualità" delle cose l'insieme delle relazioni in sè quantificabili (non importa se da noi non quantificate per nostra scelta o per nostra impossibilità) che connettono le caratteristiche intrinseche di quella tal cosa.

Ad esempio.....la bellezza non è una qualità. Essa consiste in una certa variabile quantità di armonia presentata da ciò che troviamo bello. E l'armonia in sè viene espressa dalla quantità di ordine presente in ciò che osserviamo o pensiamo. E la quantità di ordine consiste in precisabili (in sè) rapporti tra i contenuti materiali e quelli energetici di quella tal cosa.

Ah, se avessi più pazienza nello scrivere ! ............................. Quali profonde favole mi divertirei a raccontarvi ! Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Citazione di: viator il 03 Gennaio 2020, 21:46:56 PM

La mia beffarda osservazione sarebbe : "Quale è la differenza tra fenomeni quantitativi non misurabili e fenomeni qualitativi non misurabili ?"

Che quelli quantitativi sono misurabili per definizione, i qualitativi in maniera molto opinabile e solitamente farsesca. Le scienze descrittive quali botanica, geologia, mineralogia, zoologia, astronomia, antropologia, ... aggregano i loro oggetti di studio su parametri qualitativi, non quantitativi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Il tuo linguaggio è lessicalmente sempre all'altezza ma la tua replica a mio parere ha contenuti logico-filosofici insufficienti. Essa verrà trovata soddisfacente solo a una lettura poco acuminata. E scusami se leggi queste mie "trombonate". Sono gli esordi della mia senescenza.

Per trasferirsi dal livello opinabilissimo di un attributo (convenzionalmente) immateriale quale la bellezza................Il colore, ad esempio, secondo te è attributo qualitatiivo (cioè, secondo il senso comune. estraneo alla quantificabilità) oppure quantitativo (misurabile o generato da grandezze quantificabili) ?.

Comunque la mia domanda alla quale manca tuttora risposta era se vi fosse differenza riconoscibile tra ciò che viene convenzionalmente trovato non misurabile perchè estraneo al concetto di misura (la qualità delle cose) e  ciò che invece risulta di natura quantitativa. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

@viator

Se non hai bisogno di un colorimetro per distinguere un umano di pelle bianca da uno di pelle nera significa che il colore è un attributo qualitativo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Secondo me invece il colore viene generato dalla quantità di vibrazioni per secondo degli impulsi luminosi (la frequenza) combinata con la distanza tra i picchi d'onda (l'ampiezza), il rapporto percentuale tra la quantità di radiazione assorbita e quella riflessa dal corpo del quale stiamo percependo la colorazione. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

Da qualunque cosa derivi il colore la differenza tra un bianco e un nero, un cane e un gatto, un liberista e un comunista, ... é qualitativa.

In chimica esistono l'analisi qualitativa e quantitativa. Vaglielo a spiegare tu che si sbagliano.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Salve Ipazia. Ma dai !!!!!........lo sai meglio di me che la qualificazione (di ciò che non possiamo o vogliamo quantificare, o non riusciamo a concepire come quantificabile, o che troviamo noioso il dover quantificare) presenta un sacco di vantaggi sia pratici che formali :


  • evita di dover dimostrare di saper far di conto:
  • evita di incorrere in banali errori di conteggio:
  • permette di dichiarare come materiale, metafisico, spiritualistico, anche ciò che non lo è:
  • permette di impedire agli altri di "prendere le misure" circa il quanto valiamo veramente (basterà nasconderci dietro nostre autoasserite "qualità").

E' anche vero però che anche in chimica i grandi misteri connessi alle qualità di un elemento vengono minimamente svelati sapendo interpretare numeri atomici e caselle della Tavola Periodica. Benedetto Mendeleev, appunto uno dei Padri Nobili della quantificazione ! Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Ooooops! Scusami....stavo omettendo una precisazione importante : a proposito di "la differenza tra........................................................un liberista e un comunista, ... é qualitativa".
Scusami ma il tuo è stato un vero e proprio infortunio " NON ESISTE DIVERSIFICAZIONE QUANTITATIVA PIU' NETTA E CHIARA DI QUELLA CHE CORRE TRA UN LIBERISTA ED UN COMUNISTA". SI CHIAMA REDDITO. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Ipazia

La differenza qualitativa, anche restando sul piano metafisico, ha una primogenitura ontologica rispetto alla componente quantitativa. Anche nel platonismo la forma viene prima della misura. Un cerchio può avere la stessa area di un quadrato, ma Platone inorridirebbe se li confondessimo con la loro area.

Pure tra viator e ipazia: potremmo avere la stessa età, statura, peso, reddito, ma rimane una difference qualitativa invalicabile.

Anche tra capitalista e comunista la differenza deriva da una appartenenza di classe e ideale che viene prima di ogni quantificazione reddituale. E non sempre il più povero è il comunista: il Mercato è un cannibale che non risparmia neppure i suoi fedeli.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Tuttavia la differenza qualitativa rimanda ad una differenza di sostanza.

Vi deve necessariamente essere una differenza sostanziale, perché vi sia una oggettiva differenza qualitativa.
In caso contrario la differenza sarebbe solo soggettiva.

Ma la differenza sostanziale non può che essere, in ultima analisi, una differenza quantitativa...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Save Ipazia. Dal mio punto di vista tu hai ragione una volta su due , ma sempre ti trovo ricreativa. Circa la FORMA, essa non è altro che la QUALITA' della QUANTITA'. Come vedi, io ne ho un altissimo concetto.
Quindi io non ho mai negato l'importanza di concetti diversi dalla QUANTITA', solamente li pongo in una certa precisa gerarchia : La quantità alla radice, la qualità nel tronco, la forma nelle foglie.

Infine, circa viator ed Ipazia, non oso chiedere quale mai possa essere l'invalicabile diversità qualitativa che ci divide. Anche se ho qualche sospetto. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve bobmax. In effetti il "quid" della questione sta nell'espressione "in ultima (cioè estrema) analisi". Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Sì, Viator, ma la differenza quantitativa si fonda sulla quantità di qualcosa. 

E questo qualcosa, è tale solo perché diverso qualitativamente da ogni altro qualcosa...

Una differenza qualitativa che a sua volta non può che fondarsi su di una differente quantità...

Di modo che, in estrema analisi, occorre supporre che la reale differenza sia una differenziazione del Nulla.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

Tanto nel ragionamento scientifico che nella vita comune la differenza tra qualità e quantità é evidente. L'essenza e forma di un ente rimandano alla qualità, gli aspetti misurabili alla quantità. Che la quantità si muti in qualità lo scoprí la dialettica hegeliana, ma non di meno i due concetti restano distinti.

La qualità piú importante è quella della vita: relativa, storicamente determinata, sommatoria di ingredienti qualitativi e quantitativi assai variabili nel tempo.

La distinzione tra i due concetti rimane epistemologicamente fondata. Ma pure eticamente, per proteggerci dagli aspetti più deteriori del mensuralismo:

"che cosa sia un uomo non so, conosco solo il suo prezzo" (cit)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Discussioni simili (5)