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L' universo come non è

Aperto da Pensarbene, 07 Agosto 2023, 14:06:45 PM

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Loris Bagnara

Citazione di: Loris Bagnara il 22 Settembre 2023, 09:28:35 AM[...]
Trovo interessante il tuo spunto di trattare la quarta dimensione temporale come una dimensione geometrica. Ho pensato la stessa cosa prima di aprire il forum questa mattina. In tal caso, non ci sarebbe bisogno della dimensione aggiuntiva che precedentemente ho proposto, perché basterebbero le 4 dimensioni dello spazio tempo einsteniano: le tre dimensioni "spaziali" si avvolgerebbero richiudendosi lungo la dimensione temporale.
Però va un po' interpretata la cosa, cioè va compresa. Mi chiedo innanzitutto perché tre dimensioni vengono percepite fenomenicamente come "estensione" e una come "progressione" (scusate l'imprecisione dei termini, ma credo non esistano termini adatti a esprimere il concetto).
E poi, la dimensione temporale è percepita come "progressione irreversibile" (non si può andare indietro nel tempo), diversamente dalle dimensioni spaziali (si possono percorrere avanti e indietro)... O forse no? Se accettiamo la teoria dell'universo in espansione, anche le dimensioni spaziali non sono percorribili all'indietro, nel senso che non posso tornare al punto in cui la terra si trovava ad esempio un milione di anni fa, perché nel frattempo siamo stati trascinati avanti (?!) dall'espansione universale. Dovremmo dire piuttosto che la nostra mobilità in senso spaziale si limita a una impercettibile fibrillazione intorno alla posizione in cui ci troviamo trascinati dall'espansione universale...
[...]
C'è un'altra interessante implicazione. Se anche il tempo va inteso come dimensione geometrica, significa che tutta la storia dell'universo, dall'origine al termine, è già scritta...
La nostra esperienza della progressione degli eventi sarebbe del tutto illusoria.
L'universo nell'istante 't' starebbe all'universo nella sua totalità come una sottile fetta di salame sta al salame...

bobmax

Le teorie scientifiche forniscono una possibile spiegazione di come il mondo funziona.
Sono "vere" fin tanto che non vengono smentite dai fatti.
Potrebbero essere assolutamente Vere, perciò mai smentite, oppure no.
Non è dato saperlo. Perché la scienza non può per sua natura fornire nessuna Verità assoluta.

Tuttavia, a mio parere, oltre alla spiegazione sul funzionamento della realtà ogni teoria scientifica è pure occasione per riflettere filosoficamente.
Questa occasione si coglie studiando la teoria e osservandone i presupposti, i limiti del comprensibile, sempre inevitabilmente presenti.

La teoria della relatività fornisce molte occasioni di meditazione.
Anche solo rimanendo nell'ambito della relatività ristretta, studiando le trasformazioni di Lorentz. E così correlarla con l'elettromagnetismo: cosa vede l'elettrone?
E il fotone?
Per il fotone questo universo allora non esiste?

Oppure la teoria del Big Bang, per la quale nasce lo spazio e il tempo.
È il tempo che nasce! Non un qualcosa, ma il tempo...
Senza supporre superficialmente un altro tempo, ma resistendo là dove il tempo ha inizio!
Se il tempo ha un inizio, dove sono io se non ancora in quell'istante in cui tutto è iniziato?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Io credo che il cosmo sia abbastanza diverso da noi da non avare bisogno ne' di iniziare ne' di finire.

Il big bang e' uno stato iniziale caldo e denso, piccolo, e poco esteso.

In questa sua forma de-mitizzata non ha niente di speciale, e' una parte e una fase come le altre, della natura.

Che si possa risalire fino all'istataneo, e all'inesteso, per trovare un punto di origine del cosmo, facendo diventare il big bang sempre piu' "piccolo" e sempre piu' denso fino al parossismo, e' altamente improbabile.

Si tratta pur sempre del movimento dei punti dell'universo che si avvicinano tutti tra di loro, quindi, portando all'estremo il movimento di avvicinamento, si arriva a un istante zero di sovrapposizione assoluta (tra tutti i punti e le "posizioni", di tutto cio' che esiste), e conseguente densita' infinita, e conseguente "durata" nulla di tale istante.

Ma questa e' solo la quasi sicuramente indebita estensione di un modello matematico a qualcosa di esistente e di fisico. Quasi sempre, quando i valori numerici di qualche grandezza secondo una previsione vanno a infinito, c'e' qualcosa che ignoriamo che impedisce a tali valori di andare a infinito, e' sbagliata, nel senso di incompmeta, la teoria.

Prima o poi, interviene qualcosa che impedidce al big bang di essere puntiforme, e quindi istantaneo.

Probabilmente la gravita' quantistica o la fluttuazione stessa del vuoto.

Che riporta il necessario elemento ciclico, e di sapienza filosofica greca, a un mondo a misura d'uomo che si pretende nascere e morire come l'uomo.

La pensabilita' dello spazio e del tempo, implicano la loro infinita'.

Noi, abbiamo bisogno di un racconto delle origini. L'universo, no.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

iano

#48
Citazione di: Loris Bagnara il 22 Settembre 2023, 09:28:35 AMTrovo interessante il tuo spunto di trattare la quarta dimensione temporale come una dimensione geometrica. Ho pensato la stessa cosa prima di aprire il forum questa mattina. In tal caso, non ci sarebbe bisogno della dimensione aggiuntiva che precedentemente ho proposto, perché basterebbero le 4 dimensioni dello spazio tempo einsteniano: le tre dimensioni "spaziali" si avvolgerebbero richiudendosi lungo la dimensione temporale.
Però va un po' interpretata la cosa, cioè va compresa. Mi chiedo innanzitutto perché tre dimensioni vengono percepite fenomenicamente come "estensione" e una come "progressione" (scusate l'imprecisione dei termini, ma credo non esistano termini adatti a esprimere il concetto).
Non è un mio spunto.
Negli spazi matematici le  N  dimensioni, con N numero naturale (1,2,3,4,5,....,N) non sono differenziate, né hanno alcun significato.
Non avendo alcun significato possono acquisire ogni possibile significato, e ne possono acquisire uno preciso nel momento in cui applichiamo lo spazio alla realtà, curando, aggiungo io, di non confondere mai lo spazio applicato alla realtà, con la realtà.
O se si preferisce è come partecipare a un gioco nel quale ci si immedesima in un ruolo, senza coincidere con quel ruolo.

Un mio spunto invece è che la percezione stessa sia una applicazione degli spazi geometrici,  fatta ovviamente in modo non consapevole.

Ma così come non ci sono dimensioni geometriche privilegiate, parimenti non ci sono spazi geometrici privilegiati (la matematica è una livella) e noi dovremmo sforzarci di vedere gli spazi della nostra percezione come non privilegiati.
Poi non è proibito immedesimarsi, e anzi... ciò ha il vantaggio di farci entrare in intimità con l'applicazione dello spazio che stiamo facendo, di ''dare del tu'' a delle fredde astrazioni solo apparentemente lontane da  noi (noi siamo quelle astrazioni in azione), ma il rischio è così di dimenticarsi di avere a che fare  con applicazioni di astrazioni, come è avvenuto per la nostra percezione, divendo intimi, avvicinandoci fin troppo alle lontane astrazioni.
Quando cerchiamo di comprendere una teoria fisica credo che tentiamo di riprodurre questa  intimità e ci sono pro e contro.
Il pro è di rendere molto efficace l'applicazione che facciamo sulla realtà, il contro è che quando l'applicazione si mostra così efficace tendiamo a far coincidere l'applicazione con la realtà.
Questo rischio, purtroppo o per fortuna, si riduce sempre più nel progredire della scienza, perciò si dice che diviene sempre più astratta, più lontana, meno comprensibile.
Ma è sempre stata astratta. E' sempre stata a distanza variabile da noi in relazione alla quantità di coscienza impiegata nel processo (massima vicinanza , cioè coincidenza, con nulla coscienza, ad esempio).

Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

La spiegazione attuale dell'espansione universale propone che lo spazio tra le galassie non si stiri affatto nè sia stirato da qualcosa 
L'idea è che nasca continuamente nuovo spazio nello spazio esistente e questo allontana le galassie e dá l'illusione di una energia oscura che lo espanda .
perchè il cosmo sembra espandersi accelerando l'espansione?
Perchè nello spazio tra le Galassie si crea nuovo spazio in una quantità  progressivamente maggiore.
Invece che di energia oscura, quindi  bisogna parlare di nuovo spazio che emerge non si sa come aumentando quantitativamente lo spazio esistente.
Per quanto riguarda la geometria dell'universo rinunciate a farvene un'idea visiva, parolaia o sensoriale: non ci riesce nessuno!
 Secondo Hawking, esisterebbe una geometria eterna di cui non sappiamo niente, non conosciamo nulla e non possiamo neppure vedere e capire con gli strumenti.
Da questa geometria eterna, secondo Hawking si sarebbe originato l'universo.
Lui non era credente ma non credeva nemmeno alla teoria del Nulla e alle chiacchiere cosmologiche che cercavano di definire l'origine prima del big bang.Lui definiva " trucchi e escamotage dei cosmologi per evitare il problema di Dio"
Era un ateo intelligente. 



iano

#50
Citazione di: Pensarbene il 03 Ottobre 2023, 11:26:02 AML'idea è che nasca continuamente nuovo spazio nello spazio esistente ...
...Era un ateo intelligente.





...ed è una tua idea, ed è sbagliata.
Ma se non lo capisci tu, credente intelligente, è meglio che tutti gli altri rinuncino?
Infatti scrivi: ''Per quanto riguarda la geometria dell'universo rinunciate a farvene un'idea visiva, parolaia o sensoriale: non ci riesce nessuno!''

Io invece ti invito a sforzati di capire, e a non rinunciare, perchè di imbecilli ce ne sono fra gli atei come fra i credenti, ma non credo tu sia fra questi.
Provo a darti un indizio.
Quale sarebbe la causa che produce nuovo spazio?

(...Era un ateo intelligente. :)) Sei veramente spassoso.)
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

scrivi cose assurde 
La geometria eterna di Hawking non è rappresentabile ma solo ipotizzabile come una matrice eterna che genera universi, non solo il nostro.
Questo è in linea con l'ateismo dato che non definisce la geometria eterna come Dio.
La definisce inve e come informazione, perchè la geometria non è una cosa reale ma una costruzione mentale, un insieme aperto di informazioni utili per capire e rappresentare la realtã .
La prossima volta rileggi e pensa, invece di proporre assurdità 

Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Pensarbene


Ipazia

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

daniele22

Fantasticando, l'articolo postato mi sembra abbastanza realistico. Dovendo immaginare un'architettura per l'universo lo vedo come due emiversi collegati da una porta; una specie di Pozzo di San Patrizio con la sua doppia elica di comunicazione ... opera magnifica

Pensarbene

#56
Ciò che chiamiamo "universo","cosmo" ecc ... non è rappresentabile con nessuna geometria, non è udibile in nessun modo e men che meno toccabile.
Quindi resta un quid ignoto nonostante scienze e non scienze.
Per ora, io vedo, odo e tocco l'esistente terreno e mi accontento delle scienze e non scienze relative e conseguenti.
E questo fino ad un certo punto, perché io mi fermo quando questo esistente scivola nel micro o cerca di allargarsi al macro.
Ciò vale per la mia esperienza reale,terrestre,personale e non per i divertissement mentali che come tali possono spaziare dove vogliono e poi rientrare sulla terra.
William Shatner, 90enne, quando è rientrato dal suo primo volo orbitale attorno alla Terra, era stupito e disgustato, disse lui, per il fatto che ovunque lui guardasse, a parte la strisciolina celeste dell'atmosfera terrestre, non vedeva altro che oscurità buia e nera come la pece anche e soprattutto quando la luce del sole spariva dalla capsula e in teoria questo avrebbe dovuto facilitare l'apparizione di qualche stella.
Allora,io questo stato d'animo non l'ho mai provato e non  lo proverò mai per quello che ho detto prima.
Per quel che ne so la Terra potrebbe essere qualsiasi cosa e, qualsiasi cosa possa essere, per me non cambierebbe un bel niente saperlo o non saperlo.
Lo stesso vale per il cosmo...universo....ecc...
quindi io, essendo di passaggio, mi limito a un prudente e saggio assaggio.

daniele22

@Pensarbene
Ma va? Davvero ha detto che non si vedevano le stelle? Quando il mio conterraneo Sante Zandolin scrisse la sua magna opera "L'uni-verso armonica-mente geo-vibrante. La maggior scoperta del mondo" partí proprio da questa ipotesi. Il libro fu pubblicato nel 1964, ma quando lo scrisse non si erano ancora compiute missioni spaziali con uomini dentro una navicella. Nella prima parte del testo c'è infatti una lettera in cui un mediatore dell'autore si rivolgeva al direttore dell'osservatorio astronomico di Asiago al quale chiedeva che avesse buon cuore di esprimere una valutazione per le istanze del Zandolin il quale proclamava che qualora fossimo usciti dall'atmosfera non avremmo potuto vedere altro che il buio. Naturalmente aveva esagerato, però penso che la testimonianza dell'astronauta sarebbe alquanto particolare in questo senso.
Detto ciò non capisco proprio la tua iconoclastia ¿sarai mica un calvinista?, anzi, la capisco dato che ti va bene proclamare l'autogenerazione di una materia in espansione come se questo fatto non implicasse una qualsivoglia geometria. Può essere che io non colga le tue allegorie come mi hai suggerito nell'altro topic, ma a me queste tue allegorie appaiono invece come irresponsabili e spensierate allegrie di un pensiero di natura ideologica

Pensarbene

Fanne una alleg....ria, sempre che l'idea di uno spazio nero come la pece che si espande accelerando , creandosi o meno, ti faccia stare bene  ;D

daniele22

@Pensarbene
Sei proprio una sagoma direbbe qualcuno. Io invece sono solo uno psicofilosofo, ultima mia categorizzazione fantastica dopo il dogmatismo negativo. Alla fine dovrò dare ragione a iano.
Quando sento delle corbellerie sulla rappresentazione geometrica intervengo. Quando ti sento che certi progetti quei furbi se li tengono per loro mi chiedo chi siano costoro. Quando ti sento inneggiare alla meritocrazia mi arreca fastidio. Quando ti sento che l'importante sono i risultati senza preoccuparsi da dove giungano penso all'etica, sia umana che umana scientifica, e mi preoccupo. Quando infine ti sento citare anche la parabola dei talenti per svincolarti da un'accusa di nichilismo, mi incuriosisco. Mi incuriosisco perché quella parabola che lessi molti anni fa e che sapevo essere oggetto di controversie fu veramente in grado di stupirmi, come si suol dire mise in atto un vero e proprio colpo di scena dal macabro e inquietante sapore.
Comunque, bando alle mie critiche sul tuo logos, a livello filosofico e senza star lì a indagare sul metodo, mi piacerebbe sapere se i fisici sono certi del fatto che tutto l'universo si stia espandendo. Questa domanda proprio perché da quel che ne so io, molto poco invero, l'universo sarebbe sconfinato rispetto ai nostri strumenti

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