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Inflazione cosmica

Aperto da Jacopus, 24 Aprile 2020, 18:47:39 PM

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Donalduck

Citazione di: Aumkaara il 14 Ottobre 2020, 02:15:28 AM
La scienza non può invece sacrificare i propri presupposti, per lo meno non quelli che la rendono quella che è (e che sono più filosofici che scientifici), e che sono stati posti a fondamento della scienza per scopi diversi dalla verità: la scienza la si vuole funzionale, non veritiera, anche se ideologicamente si può scambiare la funzionalità con la verità e con la realtà.

Per questo, a differenza di quanto detto alla fine del post di apertura citato, il pensiero filosofico può restare per lo più indifferente verso le conferme scientifiche, sempre provvisorie, come quelle sul big bang. Non certo perché non siano affascinanti e grandiose, ma perché si basano su presupposti già indagati e risolti dalla filosofia, se per "risolti" si intende l'averli portati alle estreme conseguenze, e averne constatato l'inconsistenza.
Concordo, mi sembra un atteggiamento corretto ed equilibrato. Purtroppo sembra che si stia invece rafforzando una tendenze positivista che pretenderebbe di attribuire alla scienza quello che compete alla filosofia, rivendicando in sostanza alla scienza il monopolio della conoscenza. Una tendenza, oltre che fallace, intellettualmente, culturalmente e socialmente pericolosa.

Ipazia

Citazione di: Donalduck il 24 Dicembre 2020, 16:20:41 PM
...  non sottovaluto il valore delle ricerche e delle speculazioni che solo come effetto collaterale, come abuso, portano ad indebite cosmologie che appartengono al campo della metafisica e non della scienza.

Se per cosmologia intendiamo, come da tradizione, lo studio sulle origini di quello che la scienza moderna chiama : universo, non vedo proprio come questo ente, fisico per sua natura, possa appartenere al campo della metafisica (e non della scienza). A meno che per metafisica non si intenda la filosofia naturale. Ma in tal caso la questione è semantica, epistemologica, ma non certo di natura ontologica, richiedendo ogni cosmologia fondata un suo corollario dimostrativo sperimentale, ovvero scienza.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: Donalduck il 24 Dicembre 2020, 16:20:41 PM
Citazione di: bobmax il 25 Aprile 2020, 03:42:20 AM
È emblematico come il pensiero lasciato a se stesso, cioè libero di pensare ciò che gli pare, possa contraddirsi senza alcuna remora.
La teoria del Big bang postula l'inizio del tempo e l'inizio dello spazio. Ma poiché la mente rifugge istintivamente il nulla, se non viene tenuta ferma, coerente con se stessa, finisce con l'immaginare cosa c'era prima... e l'ipotizzare un vuoto dove non c'è alcuno spazio...
Questo succede quando latita le fede nella Verità.
Non direi proprio, la fede in qualsiasi Verità, a parte che bisognerebbe capire di cosa si tratta, porta solo alla latitanza della ragione.
Sono d'accordo sull'insensatezza logica delle varie teorie del tutto, ma non le attribuisco a mancanza di fede, ma anzi proprio a una inopportuna fede nelle possibilità della scienza e della ragione in generale, in contraddizione con la ragione stessa.
Nonostante questa insensatezza di fondo, che porta a immancabili paradossi e contraddizioni, non sottovaluto il valore delle ricerche e delle speculazioni che solo come effetto collaterale, come abuso, portano ad indebite cosmologie che appartengono al campo della metafisica e non della scienza.

Probabilmente è solo una questione di intendersi sul significato di alcuni termini.
Ve ne sono infatti che suscitano una qual diffusa idiosincrasia.

Ma mi sembra di tutta evidenza che fondamento della scienza sia la fede nella Verità.
Rinuncia al possesso della Verità e fede in essa!
Questo è ciò che anima la scienza.

Tant'è vero che qualsiasi scienziato, degno di questo nome, ha necessariamente fede nella Verità.

Rinuncia al possesso e fede, la Verità equivale infatti al Nulla.

Riguardo poi alla fede...
Che non è credenza in qualcosa...
Mi pare di altrettanta evidenza che la fede è indispensabile per lo stesso pensiero.
Senza fede non si pensa.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Donalduck

#63
Citazione di: Ipazia il 24 Dicembre 2020, 17:00:59 PM
Citazione di: Donalduck il 24 Dicembre 2020, 16:20:41 PM
...  non sottovaluto il valore delle ricerche e delle speculazioni che solo come effetto collaterale, come abuso, portano ad indebite cosmologie che appartengono al campo della metafisica e non della scienza.

Se per cosmologia intendiamo, come da tradizione, lo studio sulle origini di quello che la scienza moderna chiama : universo, non vedo proprio come questo ente, fisico per sua natura, possa appartenere al campo della metafisica (e non della scienza). A meno che per metafisica non si intenda la filosofia naturale. Ma in tal caso la questione è semantica, epistemologica, ma non certo di natura ontologica, richiedendo ogni cosmologia fondata un suo corollario dimostrativo sperimentale, ovvero scienza.

Qui giova ricordare quello che in genere si intende per metafisica in senso, ovviamente, filosofico. La definizione di Wikipedia mi sembra abbastanza centrata:
Citazione
La metafisica è quella parte della filosofia che, andando oltre gli elementi contingenti dell'esperienza sensibile, si occupa degli aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo la prospettiva più ampia e universale possibile.
Meno centrata, nella mia prospettiva, quella dell'enciclopedia Treccani:
Citazione
Branca della filosofia che, tradizionalmente, mira a individuare la natura ultima e assoluta della realtà al di là delle sue determinazioni relative, oggetto delle scienze particolari.
Una definizione certamente corretta, ma che mette l'accento sull'obiettivo (puramente asintotico, quindi impossibile da raggiungere, a mio avviso) piuttosto che sull'ambito di indagine e speculazione.

La mia prospettiva si discosta un po' da quella canonica, tradizionale. Per me non c'è nessuna natura ultima e assoluta ma soltanto il compito di costruire un "sistema dei sistemi" della conoscenza umana in cui ogni sottosistema (uno dei quali è la scienza) trovi un suo posto coerente e le sue giuste relazioni con l'insieme e con gli altri elementi dell'insieme.
L'epistemologia o filosofia della scienza (al di là delle sottili distinzioni che alcuni fanno tra i due termini) si occupa appunto di stabilire i rapporti che la conoscenza scientifica ha con gli altri sistemi di conoscenza, tra cui quello puramente intuitivo, esperienziale (delle percezioni, sensazioni, e altre acquisizioni di informazione non interpretate da codici creati dall'uomo). Si potrebbe dire che l'epistemologia cerca di chiarire il ruolo e i limiti della scienza nel contesto in cui opera.

La scienza non si occupa della realtà (quella che chiamiamo realtà). Si occupa di entità scientifiche astratte definite dalla scienza stessa nell'ambito di modelli. Modelli costruiti per creare delle mappe di alcuni aspetti della realtà, e quindi da essi dipendenti, ma non certo identificabili con essi. Il tempo della fisica e quello dell'esperianza non sono affatto la stessa cosa, idem per lo spazio. Nelle teorie scientifiche gli spazi possono avere quante dimensioni si vuole, mentre lo spazio dell'esperienza si limita a tre dimensioni, son cose diverse, affini e collegate tra loro, ma anche per certi versi indipendenti.
L'epistemologia si occupa principalmente di individuare e definire le relazioni esistenti tra le entità e le teorie scientifiche e il "mondo dell'esperienza", che comprende anche altri sistemi di conoscenza e definisce un contesto più ampio.

La confusione e l'abuso nascono quando si pretende di sganciare la scienza da tutto il resto e porla addirittura come fondamento di tutto il resto. Un po' come voler invertire il rapporto tra mappa e territorio, come se si pensasse che è il mappamondo a contenere il mondo e non il contrario, oppure che il mappamondo dia una rappresentazione del mondo più "reale", più "vera" del mondo stesso.