Formazione della umanità: A che punto la vera scienza? E la filosofia?

Aperto da PhyroSphera, 17 Maggio 2024, 15:44:35 PM

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PhyroSphera

Nella gran confusione odierna, dove sinonimie e omonimie sono sovrapposte fino alla anonimia, riesumare la distinzione linguistica tra la cosiddetta simia e la nota scimmia potrebbe essere salvifico. La cultura tradizionale era giunta a conclusioni oggi perlopiù rifiutate. Con esse diremmo che sono molti gli animali che ci fanno da simie, cioè che pur non essendo i nostri simili, cioè quel che si dice umani con umani, recano qualcosa di eguale a noi: per la posizione eretta gli uccelli, per il carattere le belve, per il linguaggio i cetacei... In verità si giunse alla conclusione che l'uomo rappresenta tutto l'ordine della natura, ma si considerarono affinità speciali. Fu proprio la scimmia ad essere ritenuta l'animale meno rappresentato, che reca di eguale solo l'imitazione.
Le ricerche biologiche parvero negarlo. Noi saremmo parenti stretti delle scimmie per codice genetico ed evoluzione e si fa valere una presunta grande somiglianza. Eppure morfologicamente le conclusioni tradizionali non sono state sconfessate anzi se ne rileva la perspicuità, anche se minima. Meccanismi imitatori a parte, la nostra mente differisce in tutto da quella delle scimmie e il nostro fisico è sempre di un poco ma decisamente differente.
Del resto non solo non si è trovato accordo tra Teoria della Evoluzione e Teoria Genetica ma, con la scoperta del cosiddetto gene egoista, i seri interpreti della scienza hanno constatato impossibilità di coniugare i due rispettivi metodi. La ricerca biologica nel frattempo formulava l'ipotesi scientifica di un cataclisma-non-catastrofe biologico, cioè postulando esistenza di condizioni biologiche ambientali del tutto anomale durante la formazione dell'uomo. Con questo, si può mettere fine alla pretesa scientista di spiegare la nascita dell'umanità, nel senso che l'unica prospettiva determinante riscontrata è quella ambientale, circa un'ambientalità del tutto differente; il che non mette d'accordo genetisti ed evoluzionisti (cosa impossibile come ho già detto) ma esclude la pertinenza dei loro studi a riguardo. La ipotesi del cataclisma si presenta per una teoria del limite: l'unica possibilità per la scienza restando non nella descrizione ma in una indicazione di alterità, non una circostanziazione.

Le conclusioni sulla differente ambientalità nella formazione umana sono biologiche proprio nel senso del termine, cioè anche logiche; ma in molti ambienti si vogliono trattare le scienze logiche come fossero scienze semplici. Così trattano la biologia da biotica, sull'esempio della scienza fisica, che eleggono a scienza delle scienze, trattandola per filosofia (tra l'altro, disconoscendo i veri filosofi fisici, da Talete agli altri). In verità data la impossibilità di coniugare genetica ed evoluzione, biologicamente resta l'ipotesi ambientale; e questa in relazione agli altri studi era stata anche corredata e sarebbe di nuovo corredabile. Ma come i biologi esperti di genetica sono stati ostracizzati, così pure gli esperti biologi di ambienti.
La biologia degli ambienti non è una mia invenzione filosofica; risulta l'unica prospettiva scientificamente praticabile per tentare di ricostruire la formazione dell'uomo. Non la si considera adeguatamente, perché il quadro corrispondente per alcuni sarebbe del tutto non plausibile. È in questo che può venire in aiuto la filosofia, mostrando che il criterio di plausibilità è esterno alla scienza, fallibile e non unico. Ma la tendenza generale, ai danni anche della vera cultura scientifica, è quella di scambiare rozze opinioni sui dati scientifici per i dati stessi ed escludere i filosofi, arrivando anche a insinuare di manie da parte nostra. Certo che non è uno scienziato, tantomeno psicoanalista, ad avere competenza per risolvere illusioni le quali hanno potere sugli stessi scienziati... E nel caso che io sto dicendo c'è proprio mancanza di cultura adeguata e dissennatezza: uno sa una cosa e s'illude che sia tutto il necessario per capire la realtà nella sua interezza o un evento reale; ne sa due, e s'illude ugualmente; litigi tra illusi, trascuratezze... illazioni sulla scienza attuate da scienziati stessi (è proprio possibile!)... Tutto questo la buona filosofia potrebbe evitare.

Invece che raccontare agli studenti le illusioni sulla materia nelle quali cadono molti fisici, invece di mostrare quanto poco si sa scientificamente anche sulla materia biologica nonché sulle energie, si presentano ancora per messia Darwin e la Teoria della Evoluzione assieme alla idea di una trasformazione impossibile spacciata per racconto storico, prendendo a scusa le obiezioni di fanatici religiosi e confondendole anche con quelle dei non fanatici...
E si lasciano ai margini informazioni importanti, come quella che il passaggio della luce nel vetro è ancora un fenomeno non sufficientemente descrivibile dai fisici (esistono in ultima analisi solo ipotesi neppure abbastanza articolate); si coinvolgono ingenui o sprovveduti nelle illusioni...


Mauro Pastore

PhyroSphera

Dopo il primo invio ho apportato varie piccole migliorie al testo e ho dovuto modificare l'ultimo periodo, la cui costruzione non lasciava intendere il mio reale pensiero anzi avrebbe potuto recare fraintendimenti.

Mauro Pastore

niko

Genetisti ed evoluzionisti sono perfettamente d'accordo, nel sostenete che l'uomo discenda dalla scimmia.

Non sono d'accordo solo un pugno di bigotti reazionari, sempre meno numerosi, e (dunque) sempre piu' rumorosi, che vorrebbero che la scienza (che loro non conoscono) si adattasse alla bibbia (che loro quantomeno pensano, o dicono, di conoscere).

La discendenza dalla scimmia, viene avversata in quanto e' considerata una verita' nichilistica, rispetto alla tesi della creazione divina, e quindi della presunta centralita', e conseguente pienezza di significato e di senso, dell'uomo. O anche solo della tesi del presunto mistero dell'uomo e della sua origine, che e' piu' eticizzabile, e spendibile, in chiave anti-nichilistica, della piu' banale, e non altrettanto "misteriosa", discendenza dalla scimmia. 

Se siamo un "mistero", pur dovendo magari rinunciare alla certezza del Dio, siamo comunque fighi. Siamo comunque centrali.

 E invece, niente.

Non c'e' nessun mistero. Discendiamo dalla scimmia punto e basta. Dall'australopiteco in particolare.

La vera posta in gioco, qui, e' il sano nichilismo novecentesco, contro qualsiasi vetusto antropo/teocentrismo, prenovecentesco.

E vi e' chi, quantomeno in america, vorrebbe ore dedicate per spammare ciarlatanate antievoluzionistiche in scuole e universita'.
Misteri, terra statica, creazione divina e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

Contro questo problema, e' gia' stato inventato, sempre in america, il pastafarianesimo, e il mostro di spaghetti volante. Trovata di un gruppo di studenti laici americani per "inflazionare" simpaticamente le pretese di rappresentanza didattica dei bibblisti, e renderle cosi' impossibili: se tu, biblista, hai diritto ad un'ora di lezione in una scuola pubblica per dire che l'umanita' e' stata creata da Geova/Jave', allora io, credente pastafariano, ho diritto ad un'altra altrettanta ora per dire che essa e' invece stata creata dal mostro di spaghetti volante. E chiunque pensi a un mostro anziche di spaghetti, di fettuccine, a un'altra ora, e cosi' via.

Geova/Jave', e il mostro di spaghetti volante, hanno la stessa attendibilita' scientifica, come possibile origine e causa dell'umanita' in alternativa all'idea che essa discenda dalla scimmia, quindi, accordare la preferenza all'uno oppure all'altro e' impossibile.

Inoltre esistono i fossili, che magari secondo alcuni il dio creatore ha creato per mettere alla prova la nostra fede, e confonderci le idee.

Piu' che altro, il buon Darwin ha presagito, la genetica mendeliana, ben lungi dall'entrare in contrasto con essa (dove mai sarebbe il contrasto? Assurdo...)

La verita' esiste, anche se, presso l'umano come campo di espressione possibile della verita' i dinosauri, in senso lato, non piacciono ai Valditara, in senso lato. Ma amen, ce ne faremo una ragione.

Il ruolo dei filosofi, in casi come questi, non puo' essere che quello di ribadire l'esistenza, sia pure post secondo millennio ed era internet, della verita'.

Non puo' essere che quello di stare con i dinosauri, e non gia' mai con i Valditara, della situazione.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Pensarbene

Infatti
https://www.www.skuola.net/storia/appunti-preistoria/storia-evoluzione-uomo.html#:~:text=Un%20punto%20di%20svolta%20fu,come%20gli%20scimpanz%C3%A9%20e%20i%20gorilla.

Però 4 milioni di anni sono pochi per spiegare homo sapiens sapiens attuale.
A meno che le mutazioni naturali siano state tali e tante da poterlo spiegare.
Su questo non esistono tracce concrete,databili e verificabili,dato che CIÒ CHE PORTA A UNA MUTAZIONE  NELL'AMBITO DELLE MUTAZIONI IN UNA SPECIE NON È MAI ACCERTABILE.
 D'altronde, dire che noi siamo "discesi" dall'Australopiteco non è corretto: la scienza ha abbandonato da tempo la teoria del tronco e dei rami evolutivi passando a quella del cespuglio evolutivo.Infatti,la nuova specie umana NON NASCE DALLA VECCHIA MA APPARE ACCANTO ALLA VECCHIA,CI CONVIVE PER MIGLIAIA DI ANNI ,FORSE SI RIPRODUCE ANCHE IN PARTE CON ESSA,E POI CONTINUA IN POLE POSITION FINO A CHE ...NE APPARIRÀ UN'ALTRA NUOVA ACCANTO AD ESSA.
Homo Sapiens Sapiens non è l'ultima specie umana del pianeta,prima o poi...  :P

anthonyi

Effettivamente, Phyrosphera, il tuo pensiero non é chiaro. Rappresenti i limiti della scienza, grazie, già lo sapevamo. La scienza é un fatto umano, ed é limitata come l'uomo stesso.
Quanto a Darwin non é un messia, é un genio, anche se poi nel suo lavoro ha messo insieme intuizioni che si erano presentate nel mondo della conoscenza umana una ventina di volte prima di lui.
Darwin é un genio nonostante la sua teoria sia sottoposta a critiche, precisazioni, perché pur sempre di un genio umano si tratta.
I limiti, ma anche i metodi, della scienza effettivamente evidenziano delle particolarità nelle ricerche genetiche sull'uomo, sulle quali qualcuno sostiene una sorta di ingegnerizzazione che sarebbe stata prodotta sulla nostra specie.
Comunque la si risolva, questa questione, credo che le narrazioni del Genesi non avranno modo di essere chiamate in causa, troppi effetti magici, e poca cognizione causale. 

anthonyi

Citazione di: Pensarbene il 18 Maggio 2024, 07:18:11 AMPerò 4 milioni di anni sono pochi per spiegare homo sapiens sapiens attuale.
A meno che le mutazioni naturali siano state tali e tante da poterlo spiegare.


Il punto nodale é proprio questo, Pensarbene, le mutazioni sono tante, soprattutto considerato il ristretto tempo che le caratterizza. E molte di queste hanno elevati livelli di coordinamento, insomma l'uomo, evoluzionisticamente, é un caso unico tra tutte le specie viventi, al punto che qualcuno dice che la teoria dell'evoluzione non basta per la specie umana. Oltretutto, leggendo tra le righe delle lettere di Darwin si scopre che anche lui pensava cose analoghe. 

Pensarbene

In ogni caso c'è una cosa da dire: la scienza divide l' evoluzione in:
a)macroevoluzione 
che è propria quella relativa all'apparizione di una specie nuova accanto alla vecchia.
La macroevoluzione per la scienza È POSSIBILE SOLO SU SCALE TEMPORALI DI DECINE DI MILIONI DI ANNI,PARECCHI MILIONI AL MINIMO PER OGNI APPARIZIONE.
Quindi l'evoluzione umana È COMPLETAMENTE fuori discussione in questo senso non sarebbe mai stata possibile in soli 4 milioni di anni.

b)microevoluzione , possibile solo all'interno di una stessa specie.
La microevoluzione NON PORTA PER NIENTE A UNA NUOVA SPECIE,MA RESTA INTERNA AL GENOMA DELLA SPECIE IN CUI AVVIENE. 

PERCIÕ..  la teoria del cespuglio evolutivo e quella della macroevoluzione NEGANO DI FATTO QUELLO CHE POI AFFERMANO E CIOÈ CHE L' EVOLUZIONE UNANA SAREBBE DURATA SOLO 4 MILIONI DI ANNI.
Questo è più che evidente e dimostra che un   paradosso non puõ umbrogliare la logica!!! 

NB per quanto riguarda i Padri della Scienza ,io li considero fratelli intelligenti e interessanti,criticabili, falibili e discutibili. Avendo superato il complesso di Edipo e avendolo superato tutta la società moderna da un sacco di decenni.


InVerno

Citazione di: PhyroSphera il 17 Maggio 2024, 15:44:35 PMNoi saremmo parenti stretti delle scimmie per codice genetico ed evoluzione e si fa valere una presunta grande somiglianza. Eppure morfologicamente le conclusioni tradizionali non sono state sconfessate anzi se ne rileva la perspicuità, anche se minima. Meccanismi imitatori a parte, la nostra mente differisce in tutto da quella delle scimmie e il nostro fisico è sempre di un poco ma decisamente differente.
L'uomo non discende dalle scimmie, l'uomo e le scimmie hanno un antenato comune, questo fraintendimento è molto frequente per chi parla di evoluzione partendo da un contesto religioso, perchè è inteso a ridicolizzare la teoria evolutiva, l'uomo ha antenati comuni anche coi crostacei che per primi hanno sviluppato lo stomaco. Il fatto che tu "a occhio" non registri "somiglianza" non interessa a nessuno, dalle mie parti si dice che "a occhio" si fanno due cose, una sono le frittelle, l'altra è volgare.

Citazione di: PhyroSphera il 17 Maggio 2024, 15:44:35 PME si lasciano ai margini informazioni importanti, come quella che il passaggio della luce nel vetro è ancora un fenomeno non sufficientemente descrivibile dai fisici (esistono in ultima analisi solo ipotesi neppure abbastanza articolate); si coinvolgono ingenui o sprovveduti nelle illusioni...
Informazione importante sarebbe il passaggio della luce nel vetro? Non si è capito neanche precisamente come le biciclette stanno in piedi se è per quello, cosa c'entra con la teoria dell'evoluzione non si sa.

Citazione di: PhyroSphera il 17 Maggio 2024, 15:44:35 PMInvece che raccontare agli studenti le illusioni sulla materia nelle quali cadono molti fisici, invece di mostrare quanto poco si sa scientificamente anche sulla materia biologica nonché sulle energie, si presentano ancora per messia Darwin e la Teoria della evoluzione.
Agli studenti andrebbero raccontati gli abbagli e le ignoranze della scienza? Questo magari è un tuo passatempo per gettare discredito sul metodo scientifico, l'istruzione serve per tramandare le cose che sappiamo non gli studi falliti dei fisici. Nessuno ha mai presentato per messia Darwin, si chiama "proiezione", cioè le persone che sono abituate a vedere i "Messia" pensano che gli altri ragionino come loro.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Genetica ed evoluzionismo vanno perfettamente d'accordo e si sono confermate l'un l'altra. Anzi, proprio la loro sintesi ha attribuito alla teoria evoluzionistica lo stesso livello di verificazione scientifica della relatività o della teoria del big bang, ovvero quello che abbiamo di meglio, al momento, per spiegare lo sviluppo della vita sulla terra.

La diffusione in Italia della concezione  che l'uomo discenda dalle scimmie, è una delle prove della nostra arretratezza culturale. L'uomo discende da tutte le forme di vita, che originariamente si sono differenziate da batteri e virus e che oggi continuano a differenziarsi attraverso la fusione genetica riproduttiva ( evoluzione verticale) e l'acquisizione di materiale genico per via virale (evoluzione orizzontale). La vera domanda a cui l'evoluzionismo non sa rispondere
è: "come è avvenuto il passaggio da materiale inorganico a materiale organico? E l'altra domanda è: " come è possibile che tutta la vita risponda ad un'unico modello di replicazione, quello a dna? Esistono ipotetici modelli alternativi?

Piccolo aneddoto, Darwin si imbarcó sul Beagle perché aveva dato forfait all'ultimo minuto un ecclesiastico naturalista. Chissà come sarebbe stata la storia naturalistica senza quella fortuita sostituzione.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Pensarbene

Australopiteco:

https://it.wikipedia.org/wiki/Australopithecus

"che si ritiene sia parte della famiglia degli ominidi"

antenato comune:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ultimo_antenato_comune_tra_uomo_e_scimpanz%C3%A9

Se  questo antenato comune fosse vissuto 4 o 5 mioni di anni fa,qualcuno dovrebbe spiegare l'evoluzione delle scimmie nei primati e l'apparizione del primo ominide.

In questo la scienza pasticcia alla grande PERCHÈ NON HA ALCUN REPERTO NÈ METODO DI DATAZIONE SICURO OLTRE IL MILIONE DI ANNI.L'unico metodo che può garantire una precisione è quello basato sui materiali radioattivi contenuti negli zirconi che garantiscono una chiusura pressoche  totale dell'ambiente radioattivo.
Allora, se noi considerassimo scientifiche solo le teorie falsificabili, la scienza in generale molti suoi aspetti teorici  si ridurrebbero a ipotesi basate su prove in positivo e basta.
Primo punto.
Secondo punto: se noi andassimo a spulciare in queste ipotesi vedremmo come molte prove ne IMPLEMENTANO ALTRE  prese da altre ipotesi e così via.
Siccome nessuno vuole fare questo lavoro PER VARI MOTIVI TRA CUI ALCUNI NON MOLTO NOBILI,Nostra Madre Scienza può mantenere il primato della Sacra Veritá al posto delle Religioni e delle Chiese.
Il che secondo me è semplicemente ridicolo e utile solo per confermare la gerarchizzazione e la centralizzazione della sistemica umana .In altre parole per evitare elegantemente una troppo veloce entropia.
In parte parole ma vere,la gente umana, ,laureata o meno , se la fa sotto se gli manca autorità,dipendenza psicologica,placebo silenti e padreterni pratici e concreti(Cacciari docet)




niko

Citazione di: niko il 18 Maggio 2024, 01:00:34 AMGenetisti ed evoluzionisti sono perfettamente d'accordo, nel sostenete che l'uomo discenda dalla scimmia.

Non sono d'accordo solo un pugno di bigotti reazionari, sempre meno numerosi, e (dunque) sempre piu' rumorosi, che vorrebbero che la scienza (che loro non conoscono) si adattasse alla bibbia (che loro quantomeno pensano, o dicono, di conoscere).

La discendenza dalla scimmia, viene avversata in quanto e' considerata una verita' nichilistica, rispetto alla tesi della creazione divina, e quindi della presunta centralita', e conseguente pienezza di significato e di senso, dell'uomo. O anche solo della tesi del presunto mistero dell'uomo e della sua origine, che e' piu' eticizzabile, e spendibile, in chiave anti-nichilistica, della piu' banale, e non altrettanto "misteriosa", discendenza dalla scimmia.

Se siamo un "mistero", pur dovendo magari rinunciare alla certezza del Dio, siamo comunque fighi. Siamo comunque centrali.

 E invece, niente.

Non c'e' nessun mistero. Discendiamo dalla scimmia punto e basta. Dall'australopiteco in particolare.

La vera posta in gioco, qui, e' il sano nichilismo novecentesco, contro qualsiasi vetusto antropo/teocentrismo, prenovecentesco.

E vi e' chi, quantomeno in america, vorrebbe ore dedicate per spammare ciarlatanate antievoluzionistiche in scuole e universita'.
Misteri, terra statica, creazione divina e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

Contro questo problema, e' gia' stato inventato, sempre in america, il pastafarianesimo, e il mostro di spaghetti volante. Trovata di un gruppo di studenti laici americani per "inflazionare" simpaticamente le pretese di rappresentanza didattica dei bibblisti, e renderle cosi' impossibili: se tu, biblista, hai diritto ad un'ora di lezione in una scuola pubblica per dire che l'umanita' e' stata creata da Geova/Jave', allora io, credente pastafariano, ho diritto ad un'altra altrettanta ora per dire che essa e' invece stata creata dal mostro di spaghetti volante. E chiunque pensi a un mostro anziche di spaghetti, di fettuccine, a un'altra ora, e cosi' via.

Geova/Jave', e il mostro di spaghetti volante, hanno la stessa attendibilita' scientifica, come possibile origine e causa dell'umanita' in alternativa all'idea che essa discenda dalla scimmia, quindi, accordare la preferenza all'uno oppure all'altro e' impossibile.

Inoltre esistono i fossili, che magari secondo alcuni il dio creatore ha creato per mettere alla prova la nostra fede, e confonderci le idee.

Piu' che altro, il buon Darwin ha presagito, la genetica mendeliana, ben lungi dall'entrare in contrasto con essa (dove mai sarebbe il contrasto? Assurdo...)

La verita' esiste, anche se, presso l'umano come campo di espressione possibile della verita' i dinosauri, in senso lato, non piacciono ai Valditara, in senso lato. Ma amen, ce ne faremo una ragione.

Il ruolo dei filosofi, in casi come questi, non puo' essere che quello di ribadire l'esistenza, sia pure post secondo millennio ed era internet, della verita'.

Non puo' essere che quello di stare con i dinosauri, e non gia' mai con i Valditara, della situazione.



[Scusate la lunghezza, mi cito perche' molti, magari non avendomi inteso, non mi hanno dato ragione....]

Per me e' pienamente accettabile, sostenere che l'uomo discenda dalla scimmia, perche' questa affermazione parte dal presupposto, valido per i bambini, e per il senso e il linguaggio comune, ma non per la "scienza" specialistica, che l'uomo non sia una scimmia.

Si spiega ai bambini, e ai lettori di libri di divulgazione quantomeno in prima istanza, che l'uomo discende dalla scimmia, perche' sarebbe troppo complicato, e confondente, spiegare loro che l'uomo e' una scimmia.

L'uomo deriva da alcune, scimmie, estinte.

Siccome alcune scimmie, sono, e rientrano, nel concetto di "scimmia", l'uomo discende, quantomeno concettualmente, dalla scimmia.

Non "l'uomo", la parola uomo, secondo la scienza, che e' una scimmia, (e quindi non ne deriva, come in generale nulla, puo' derivare da se stesso); l'uomo, la parola uomo, che si intende nel senso e nel linguaggio comune.

Il falso e' costitutivo del vero, perche' quando chiediamo di una cosa, non chiediamo mai una tautologia, ma, semmai, una contraddizione, riguardo alla cosa di cui chiediamo.

A nessuno, interessa sapere che il cane deriva dal cane (perche', se non e' pazzo o gravemente ritardato lo sa gia'...), a qualcuno, forse, puo' interessare sapere che il cane deriva dal lupo, nel senso che non solo il cane ha antenati in comune col lupo, ma pare proprio che il lupo attualmente vivente sia anche il suo antenato effettivamente predecessore e progenitore lungo una linea temporale, proprio come le scimmie attualmente viventi non sono, (manco per niente, ma appunto per puro caso, e destino evolutivo) i nostri predecessori e progenitori in linea temporale, ma potrebbero benissimo esserlo, non c'e' nulla di intrinseco che lo vieti.

Nel nostro caso, l'antenato in comune che abbiamo con le scimmie a noi simili, e' estinto.

La cosa, puo' anche essere affascinante, ma non al punto tale da farne un "mistero" che sconfessi la verita' genetica ed evoluzionistica dell'origine delle specie.

I cercatori di "misteri" in casi come questo, sono l'equivalente dei cercatori del vecchio concetto di "Dio", o dello "Spirito" quale plausibile origine, e finalistico creatore, nonche' onnipotente genitore, dell'uomo: persone che non si rassegnano alla verita' nichilistica della condizione fondamentalmente animale, transitoria, effimera e derivata da altri animali, dell'uomo.

Essi si inalberano tentando di sconfessare l'evoluzionismo, invece di intendere correttamente alcune istanze spiritualistiche, e a ragion veduta anti-nichilistiche della loro stessa, in linea teorica leggittima, posizione, e fare della coscienza (e non gia' dell'uomo!) il soggetto filosofico, il punto di partenza e di arrivo della filosofia intendo, dato che e' la coscienza, (in accordo, e non certo in disaccordo, con l'evoluzionismo), a poter sopravvivere, e a poter preesistere, all'uomo, e quindi a poter essere non-effimera, o comunque meno-effimera, rispetto ad esso, all'uomo intendo, e al fenomeno di esso.

L'uomo, non e' il primo, e non sara' l'ultimo, e non e' (neanche) spazialmente l'unico, essere cosciente e autocosciente.

La filisofia, se vuole restare al passo con la scienza, deve rigettare l'uomo, e abbracciare in toto la coscienza/autocoscienza, come suo soggetto. O, in, secondo me altrettanto valida, alternativa, rassegnarsi a parlare dell'effimero, e quindi dell'uomo/effimero, del corpo in quanto corpo cosciente dell'uomo, con la consapevolezza, matura, e con l'orgoglio, di parlare dell'effimero. La coscienza che "attraversa" temporaneamente un corpo, che vale al limite come generica necessita' di "incarnazione", ma che  non ha carattere di necessita' nella sua specifica forma in quanto contenitore "necessitato" della coscienza in generale. Un corpo che e' stato "scelto", se non "liberamente", quantomeno, per caso. E quindi, un corpo a partire dal quale, l'arte del vivere, conta piu', dell'arte del filosofare.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Pensarbene

quello che è sicuro è il fatto che, come dice un mio amico un po' rude, "l'uomo è DISCESO dagli alberi per poi trovarsi,in ispecie oggi, COL C...O PER TERRA" :)) :)) :)) :))
Cosa che sfido chiunque a dimostrare falsa.

iano

Citazione di: Jacopus il 18 Maggio 2024, 09:47:53 AMPiccolo aneddoto, Darwin si imbarcó sul Beagle perché aveva dato forfait all'ultimo minuto un ecclesiastico naturalista. Chissà come sarebbe stata la storia naturalistica senza quella fortuita sostituzione.
In effetti, anche  se il Beagle non fosse partito non sarebbe cambiato nulla. :)
Infatti di solito le grandi scoperte scientifiche arrivano quando la relativa cultura e le capacità tecniche sono giunte a maturazione.
Darwin, titubante sul pubblicare la sua teoria, prevedendo le reazioni, si decise a pubblicarla solo quando un certo Wallace inviò a Darwin la ''teoria dell'evoluzione'', che quindi sarebbe di Wallace quanto lo è di Darwin, ma che in effetti, come tutte le imprese scientifiche, è un impresa umana.
L'estrazione accademica di Darwin ha probabilmente prevalso, senza nulla volergli togliere , sulla umile estrazione sociale di Wallace, per etichettare la teoria.
Lo stesso Wallace non solo non tolse nulla a Darwin, ma si astenne dal rivendicare la sua parte, riconoscendone comunque i meriti ,  senza pretendere nulla per se.
Ci troviamo cioè di fronte ad un uomo, Wallace, veramente eccezionale, che mi piace pensare come nuova tipologia umana per la prossima tappa dell'evoluzione di Darwin.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

Lamark non se lo ricorda nessuno, eppure Darwin era un lamarkiano astuto e intelligente.
Ad esempio arrivando su un 'isola vede strane lontre marine che invece di mangiare pesci mangiano alghe 
Osserva e scopre che in quel luogo c'era una penuria di pesci mentre le alghe erano abbondanti.
Lamark avrebbe detto: ecco,le lontre hanno modificato in parte il loro apparato digerente per potersi nutrire di alghe. Invece,Darwin....dice la stessa cosa 
Un darwiniano attuale,con tanto di lauree,direbbe: ah, queste lontre sono arrivate qui a bordo di qualche legno.
Mancando quasi  i pesci ne sono sopravvissute solo alcune,le più forti. Nel frattempo,mutazioni minime casuali hanno permesso alle lontre di adattarsi meglio all'ambiente. Così hanno integrato le alghe e adesso mangiano solo quelle.
Adesso bisognerebbe chiedere alle lontre quello che è poi  successo in realtà  :))

Lamark diceva che il collo delle giraffe si è allungato a furia di sforzarsi nel mangiare i bocconi migliori che stanno in cima alle piante.
Naturalmente avrebbe potuto dire che si è allungato a furia di abbassare la testa sul terreno nella ricerca di erbe più nutrienti delle foglie basse,ma più facili da trovare.Poi,una volta allungato.... 
Darwin invece dice che esistevano gruppi diversi di giraffe aventi colli di diversa lunghezza.Alla fine hanno prevalso le  giraffe col collo più lungo dato che riuscivano a mangiavare le foglie più alte e migliori.
Ora,questa spiegazione è ridicola: sarebbe come dire che chi mangia un po' meglio degli altri è destinato a vincere e imporsi come specie.
A parte il fatto che il genere di piante di cui si nutrono le giraffe non ha certo sempre la stessa altezza,nè da adulta nè crescendo.
Allora perché mai le giraffe dal collo più corto non si sarebbero potuti loro nutrire meglio di quelle col collolungo avendo a disposizione le foglie buone ad altezza loro e non dovendo fare acrobazie??
Io non sono un genio,sono una persona normale con una intelligenza normale,quindi ragiono  normalmente e forse un po' più creativamente di altrie.
Così facendo mi rendo conto di quanto siano ingenue e illogiche molte idee spacciate per non esserlo!
Ad esempio: consideriamo l' umanità attuale  come ipotetico residuo di un qualcosa di molto molto meglio esistito molto tempo fa e oggi ridotto a una .......
Per poter spiegare il fatto bisognerebbe formulare una teoria dell'involuzione che affermi:
a)le specie decadono non appena appaiono e non migliorano affatto il loro DNA 
b)la decadenza è compensata da fattori esterni e adattamenti variabili 
c)quando una specie ha fatto il suo tempo,scompare gradualmente  e questa sua scomparsa mette semplicemente in luce e lascia spazio a un'altra specie di nicchia che prima non aveva la possibilità di espandersi e farsi vedere.
d)questi implica il fatto che l'apparizione APPARENTI  di nuove specie  apparentemente più evolute accanto ad altre meno evolute,,NON CENTRA NIENTE CON LA MACROEVOLUZIONE O LA MICROEVOLUZIONE. Al contrario, è un semplice fatto di espansione dallo stato di nicchia praticamente nascosto a quello di dominanza territoriale e specifica su altre 
In altre parole ,tutti gli ominidi fino al Sapiens Sapiens,sono una APPARENTE MACROEVOLUZIONE ma,in realtà,erano presenti come specie  nel corso del tempo anche trasversalmente. Esattamente come le giraffe dai colli diversi,o le lontre dall' apparato digestivo diversificato,quindi in pieno accordo con le tesi darwiniane.
Allora,l'ABBAGLIO ENORME E INAUDITO sarebbe proprio quello di SCAMBIARE UNA DIVERSIFICAZIONE TRASVERSALE E "CONTEMPORANEA" IN NICCHIE E STATI PARTICOLARI con una evoluzione temporale e genetica longitudinale 
Ora che forse ho steso l'evoluzionismo, mi viene in mente che ciò sarebbe in linea perfino con la quantistica (stati e entanglement) e con l' evidenza dimostrata dalla scoperta attuale e casuale  di specie naturali più evolute simili a quelle meno evolute ma diffusissime . Il che da una mazzata all',idea di evoluzione come miglior adattamento delle specie ad un ambiente che varia.
Se poi pensate che in pochi metri di bosco, voi trovate decine di speci diversissime le une dalle altre (*)e PERFETTAMENTE ADATTATE NON SOLO A QUELL' AMBIENTE MA ANCHE TRA DI LORO COME TERRITORIO E CATENA ALIMENTARE.....
potete finalmente capire che qualcuno e qualcosa non quadra per niente su questo pianeta,scienza compresa.


(*) aventi strutture e sistemiche che ottengono gli stessi risultati adattivi pur essendo diversissime e perfino di opposta concezione e funzionamento!





 

PhyroSphera

Citazione di: niko il 18 Maggio 2024, 01:00:34 AMGenetisti ed evoluzionisti sono perfettamente d'accordo, nel sostenete che l'uomo discenda dalla scimmia.

Non sono d'accordo solo un pugno di bigotti reazionari, sempre meno numerosi, e (dunque) sempre piu' rumorosi, che vorrebbero che la scienza (che loro non conoscono) si adattasse alla bibbia (che loro quantomeno pensano, o dicono, di conoscere).

La discendenza dalla scimmia, viene avversata in quanto e' considerata una verita' nichilistica, rispetto alla tesi della creazione divina, e quindi della presunta centralita', e conseguente pienezza di significato e di senso, dell'uomo. O anche solo della tesi del presunto mistero dell'uomo e della sua origine, che e' piu' eticizzabile, e spendibile, in chiave anti-nichilistica, della piu' banale, e non altrettanto "misteriosa", discendenza dalla scimmia.

Se siamo un "mistero", pur dovendo magari rinunciare alla certezza del Dio, siamo comunque fighi. Siamo comunque centrali.

 E invece, niente.

Non c'e' nessun mistero. Discendiamo dalla scimmia punto e basta. Dall'australopiteco in particolare.

La vera posta in gioco, qui, e' il sano nichilismo novecentesco, contro qualsiasi vetusto antropo/teocentrismo, prenovecentesco.

E vi e' chi, quantomeno in america, vorrebbe ore dedicate per spammare ciarlatanate antievoluzionistiche in scuole e universita'.
Misteri, terra statica, creazione divina e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

Contro questo problema, e' gia' stato inventato, sempre in america, il pastafarianesimo, e il mostro di spaghetti volante. Trovata di un gruppo di studenti laici americani per "inflazionare" simpaticamente le pretese di rappresentanza didattica dei bibblisti, e renderle cosi' impossibili: se tu, biblista, hai diritto ad un'ora di lezione in una scuola pubblica per dire che l'umanita' e' stata creata da Geova/Jave', allora io, credente pastafariano, ho diritto ad un'altra altrettanta ora per dire che essa e' invece stata creata dal mostro di spaghetti volante. E chiunque pensi a un mostro anziche di spaghetti, di fettuccine, a un'altra ora, e cosi' via.

Geova/Jave', e il mostro di spaghetti volante, hanno la stessa attendibilita' scientifica, come possibile origine e causa dell'umanita' in alternativa all'idea che essa discenda dalla scimmia, quindi, accordare la preferenza all'uno oppure all'altro e' impossibile.

Inoltre esistono i fossili, che magari secondo alcuni il dio creatore ha creato per mettere alla prova la nostra fede, e confonderci le idee.

Piu' che altro, il buon Darwin ha presagito, la genetica mendeliana, ben lungi dall'entrare in contrasto con essa (dove mai sarebbe il contrasto? Assurdo...)

La verita' esiste, anche se, presso l'umano come campo di espressione possibile della verita' i dinosauri, in senso lato, non piacciono ai Valditara, in senso lato. Ma amen, ce ne faremo una ragione.

Il ruolo dei filosofi, in casi come questi, non puo' essere che quello di ribadire l'esistenza, sia pure post secondo millennio ed era internet, della verita'.

Non puo' essere che quello di stare con i dinosauri, e non gia' mai con i Valditara, della situazione.



Io non ho detto che l'umanità discende dalla scimmia e neppure la teoria dell'evoluzione lo afferma. La scienza biologica constata una evoluzione ma non si tratta veramente di una considerazione storica. Teoricamente potrebbe essere una storia di successione, una evoluzione di forme ma successione di esseri viventi. Darwin con la teoria, o meglio teoresi, dell'"Anello Mancante" non ha ricostruito proprio niente anzi gli interpreti seri hanno dedotto da ciò che c'è un salto.
È stata usata la paleontologia per tentare di ricostruire la storia, con mille e una ipotesi presentate per scoperte e mille e uno negazioni di ipotesi, con tanti disegnini propinati agli studenti come ricostruzioni storiche, mentre si usava la morfologia confondendone i risultati con quelli della biologia, senza tener conto dei limiti della interdisciplinarità. Lo studio delle forme compone diverse analogie: per il carattere, quella belva-uomo... per la statura eretta, quella scimmia-uomo. La biologia genetica all'inizio sembrava indicare quest'ultima per la descrizione della storia della nostra formazione, ma gli autentici risultati delle ricerche biologiche genetiche attestano che c'è una componente nei nostri geni che tende non solo massimamente ma completamente alla replicazione, dunque nonostante i tanti geni comuni con gli altri primati non risulta possibile una parentela per evoluzione, da un progenitore comune, degli umani con le scimmie. (Ribadisco che tra l'altro parenti non significa necessariamente discendenti.)
D'altronde ricerche interdisciplinari psicologiche, zoologiche, biologiche hanno messo in luce la non perspicuità di computare geni comuni per dire di comunanze tra specie.
Si è scoperto che abbiamo molti geni in comune coi maiali e si è ridicolamente tentato di dimostrare che noi somigliano tanto ai maiali, ma esperti in psicologia animale e zoologi hanno negato... Eppure va per la maggiore l'idea che l'uomo sia soltanto un quasi scimpanzé...
Insomma si è scoperto che replicazione e trasformazione biologicamente sono due vie distinte e parallele e in parte decisiva, restando ai biologi solo l'ipotesi dell'ambientalità radicalmente diversa...
Ma ci sono abitudini di pensiero che gli scienziati abbinano assiduamente ai risultati teorici. Ci sono veri e propri errori accaniti, per esempio sulla psicologia delle scimmie... Presunzione che si sappia tutto della materia biologica come se le cellule fossero state descritte in tutto, invece non si sa fisicamente come funziona il vetro e neppure il microscopio con cui si guardano le cellule...

Tu dici ironicamente della discendenza da un piatto di spaghetti... In verità l'oggetto di Fede non è una cosa e quindi l'ironia non funziona proprio.

Invece di ironizzare sul mistero pensa che c'è tanta scienza ma non sono arrivati a ricostruire oltre all'ipotesi, che non è quella evoluzionistica né quella genetica.


Mauro Pastore





Mauro Pastore

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