Discorsi generati artificialmente, inganni e certo disastro.

Aperto da PhyroSphera, 16 Maggio 2024, 15:19:28 PM

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PhyroSphera

C'è chi nella filosofia se ne rallegra, come M. Cacciari, chi ne è entusiasta, come M. Ferraris. La cosiddetta Intelligenza Artificiale conquista animi e mercato. Un articolo stupido che una volta richiedeva mezz'ora adesso potrebbe essere composto in cinque minuti. Una chiesa in Germania commissionava il testo della funzione alla macchina informatica. Forse dopo si fingeva che era tutto ok. Ma come fare qualcosa per i fedeli senza pensare di persona a loro, direttamente a loro?

Io chiesi al "cervellone elettronico" qualcosa su Principio di Indeterminazione quindi sulla cristologia e l'Incarnazione, con discorsi di livello liceale.
Nel primo caso i programmatori avevano scelto dei buoni criteri di cernita ma la esposizione non era chiara, meno di un buon copia e incolla artigianale. I nessi concessi alla macchina erano di quelli proibiti o quasi in tanti ambienti non illuminati: la teoria di Heisenberg alcuni la sottraggono alla comprensione per interessi, altri per superstizioni e invece la macchina procedeva.
Nel secondo caso la programmazione si fondava proprio su criteri inesatti, perché la risposta artificiale era pertinente per il mito del semidio, non per la dottrina cristiana del Dio-uomo.

Che dire? È una questione di criteri culturali di cui fanno uso i programmatori e al loro sèguito gli ingegneri. Si scelgono senza uso-macchina e per uso-macchina dei criteri di reperimento e prelevamento dei dati, quindi dei sistemi di elaborazione e dei modi di presentazione dei risultati, in base a scelte non-macchina, logiche culturali e informative che possono avere vari scopi: sociali, civili, politici.

Si tratta di una direzione che potrebbe dirsi culturale ma, dato che la vera dialettica non è riproducibile artificialmente e la logica lo è parzialmente e senza vantaggio, è una questione subculturale: le macchine quando funzionano dànno i numeri giusti non le parole opportune.

Quel che si prospettava e si presenta è un servizio non garantibile: chi già sa potrebbe vagliare i risultati ma non ne ha bisogno, chi ne ha bisogno non può usufruirne...

E poiché l'universo originariamente è caos e solo terminalmente è cosmo, tentare di utilizzare un macchinario così profittando delle non perspicuità delle risposte anche se esatte, ignorando il fatto che sono risapute o non accertabili dai veri interessati, solo perché "deve funzionare"... questo potrebbe riuscire anche per tanto tempo ma solo per scanso, invano o non senza rischio... E poi un guaio, o il disastro!

Difatti il mondo non è mai un luogo che perdona gli errori.



Mauro Pastore

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