Destino della necessità, progetto esistenziale e macchina.

Aperto da PhyroSphera, 25 Marzo 2025, 09:57:13 AM

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PhyroSphera

Poco fa', un curioso testo mi appariva su Facebook, secondo la scelta del sistema cibernetico del sito. Riportava i seguenti frammenti d'autore:


"La tecnica non è una potenza che può tutto, perché tutto ciò che è, è già. E nulla può mai non essere ciò che è."
Destino della necessità



"Qualunque cosa l'homo sapiens possa scoprire/inventare sarà sempre un prodotto della evoluzione naturale"

"Tra naturale e artificiale non si può porre un rapporto come fosse capace l'artificio di oltrepassare una sorta di prepotenza rispetto al naturale"

"E' sempre natura naturans a creare lo stesso progresso tecnico scientifico, la natura che crea come affermava Goethe"

"Il fare dell'uomo è poiesis, è sempre qualcosa che porta all'esistenza ciò che prima non era esistente, Ha sempre questo carattere, la realizzazione di una intenzione dotata di senso e dotata di ragione, noi diremo in base ad un progetto"


La prima frase era detta essere di E. Severino, le altre di M. Cacciari.
Nel curioso testo si opponevano le concezioni dei due filosofi, interpretando la poiesis come azione tecnica, il che è un gravissimo errore.
Il "ciò che è" è una espressione contemporanea del (parmenideo) essere in quanto tale e il "destino della necessità" riguarda l'essenziale non l'esistenziale.
Lo "scoprire/inventare" non va confuso con l'inventare/creare proprio della poiesis. L'arte e la tecnica sono distinte!
Dunque l'illusione del paradiso della tecnica descritta da E. Severino accade nell'attribuire al tecnologico le virtù della creazione artistica, pretendendo una costruzione artificiale inesistente e credendo una gioia non vera.

Il progetto esistenziale è altra cosa dai progetti tecnici; il primo accade secondo creatività, i secondi in base a scoperte.
L'uomo è soggetto in quanto autore di un progetto esistenziale, oggetto in quanto parte dell'accadere naturale.

Curiosissimamente e assurdamente il testo Facebook attribuiva a Cacciari una ricaduta nel nichilismo denunciato da Severino e riteneva il soggetto creativo, che fa nel senso in cui opera il poeta, un falso soggetto.
Non c'è dubbio: se non si identifica il fare creativo, non si scopre la verità del soggetto.
Non c'è dubbio che il discorso di Cacciari resta in prossimità del mondo della tecnica e solo alla superficie del mondo dell'arte; ma considerato nel giusto contesto il registro è appropriato, trattandosi di dover stabilire un confine e una distinzione.
Inoltre non c'è dubbio che il discorso di Severino è confinato nel pensiero delle essenze, quindi ribelle al linguaggio tradizionale occidentale, solo a tratti e oscuramente mettendo in luce i rapporti tra l'essere e l'esistere, tra la natura e la creazione. Ciononostante non sbaglia nell'indicare l'essere al riparo dal nulla.

Ma la cosa più strana del testo Facebook era il ricorso alla ChatGTP, la quale assecondava l'interpretazione erronea ed elaborava un tentativo di sofisma, in realtà assommando delle affermazioni in forma ragionativa ma senza neppure pervenire a un vero ragionamento. Secondo la IA (sigla che sta per "intelligenza artificiale" ma non ne indica concretamente!) dunque la poiesis sarebbe una tecnica, il soggetto umano un oggetto non creativo... La macchina cibernetica cioè assecondando una falsa interpretazione affermava l'esistenza dell'homme machine, chimerica e inesistente umanità creduta col trasformare la fisica newtoniana direttamente in una insostenibile cosmologia. Una identità inesistente! Una analogia significante, ma non di più. Meglio la sfida uomo-macchina delle corse automobilistiche che i deliri della falsa filosofia.

(La pagina Facebook in questione non posso più reperirla ora. Così come automaticamente apparsa, automaticamente scomparsa.)


MAURO PASTORE

PhyroSphera

Ho emendato il mio testo in un punto, evitando una espressione non distintiva tra poiesis e tecnica, inoltre lo ho un pochettino evoluto, restando il mio messaggio filosofico lo stesso.
Buona discussione.

MAURO PASTORE

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