Menu principale

computer a Dna

Aperto da Alberto Knox, 13 Agosto 2022, 01:42:05 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Alberto Knox

o DNA computing come viene chiamata negli stati uniti. è dal 1994 che ci lavorano e sembra che abbiano già realizzato il primo computer a dna. Non si presenta come un normale pc, è essenzialmente un composto all interno di una provetta . Un miscuglio di DNa frammentato , composti chimici e ADP che è una base azotata in grado di fornire l'nergia necessaria e dare il via al processamento . Premetto che non sono ingrado di spiegarne il funzionamento ,è al di là della mia portata. Quello che mi interessa sono i risvolti etici per ora,  se il dna si comporta come un computer e se tutte le istruzioni per far funzionare e formare l'organismo , come organi, cervello, cuore derivano dalle istruzioni del dna , che cosa differenzia noi stessi da un computer biochimico? e questo potrebbe essere un quesito. Poi c'è un altra considerazione; il fatto che i fenomeni all interno alle cellule (copiare, tagliare e incollare stringhe di Dna) possano essere computazioni suggerisce che la vita stessa, possa consistere in una serie di complesse computazioni . E siccome che la vita è uno dei fenomeni naturali più complessi potremmo generalizzare facendo la congettura che l'intero cosmo sia il prodotto di computazioni. La differenza tra le diverse forme di materia potrebbe quindi riflettere solo vari gradi di complessità computazionale: dal caos alla materia inorganica, dall inorganico all organico ecc l'intera evoluzione dell universo, e della vita in esso presente, potrebbe quindi essere una storia di crescente complessità computazionale. Non sono speculazioni nuove, già da tempo certi fisici hanno proposto un universo come un computer. Tornando al computer  a Dna ne ho studiato l analogia con la macchina universale di Turing, l'idea di base è lo stesso, occorre avere un metodo , un supporto dove immagazzinare le informazioni e poche regole per elaborarle, ma ne parlerò meglio in seguito.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#1
Che cosa differenzia noi da un computer a DNA?
Quello che differenzia noi da una nostra parte.
Col progresso della scienza proviamo a identificarci ogni volta col suo oggetto di studio del momento.
Le macchine sono una buona descrizione di noi, perché noi siamo anche macchine, ma non siamo solo macchine.
Lo stesso dicasi per i computer, ma non siamo solo computer.
Ma perché dovremmo preoccuparci se macchine e computer ci aiutano a capire chi siamo, come se avessero peccato essi di lesa maestà?
Nessuna scoperta passata presente e futura esaurirà mai ciò che siamo, e inoltre questa ricerca di qualcosa che ci descriva in modo completo sembra sottintendere un noi immutabile.
In effetti le nostre macchine, i nostri computer, non possono descriverci del tutto in quanto sono parte implicita di noi che viene esplicitata, quindi non è strano che notiamo una somiglianza fra essi e noi.
La scienza e' una evidenziazione di ciò che da sempre è sotto i nostri occhi.
Siamo sempre stati macchine e siamo stati sempre computer, ma solo a un certo punto c'è ne accorgiamo, e chissà perché quando c'è ne accorgiamo iniziamo a preoccuparci , invece di rallegrarci dell'essere giunti a una migliore conoscenza di noi.
Se attraverso l'arte riusciamo a riprodurre le nostre forme esteriori, attraverso la scienza riusciamo a riprodurre le nostre forme interiori, ma noi non siamo una statua e nessun altra forma che ci aiuti a riguardarci per quel che siamo,  compreso il formalismo con cui descriviamo un computer a DNA.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Alberto Knox

è propio il fatto  che l'insieme non equivale alla somma delle sue parti che ha dato origini e ancora oggi si indaga e si discute sulla vera natura dell'uomo come essere razionale e fantasioso e al tempo stesso macchina perfetta. E quando troviamo un analogia fra noi e un qualcosa creiamo un modello astratto di ciò che noi pensiamo l'essere umano. Ma ovviamente ciò che noi pensiamo non è detto che esista perchè per trovare un anologia l'uomo la deve creare.
Citazione di: iano il 13 Agosto 2022, 21:43:54 PMSe attraverso l'arte riusciamo a riprodurre le nostre forme esteriori, attraverso la scienza riusciamo a riprodurre le nostre forme interiori
Qui io direi che sia il contrario, attraverso l'arte prendiamo qualcosa di interno, un idea, un ispirazione e la trasportiamo all esterno mediante la musica, la pittura, la poesia ...la scienz invece ci da la possibilità di prendere qualcosa che esterno da noi e concettualizzarla e realizzarla attraverso qualcosa che di solito si chiama modello. La descrizione di un particolare fenomeno fisico avviene sempre con noi da una parte e il fenomeno dall altra , la connessione che si crea è sempre un astrazione da un mondo all altro attraverso una cornice teorica solitamente di natura matematica. Se tutto ciò che ci circonda è computazionale allora la logica stessa della natura è logica matematica. E allora inevitabile che gli esseri senzienti sorti da quella logica matematica riflettessero la stessa logica nelle sue facoltà conoscitive.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.