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Chat GPT

Aperto da ricercatore, 21 Dicembre 2022, 12:28:15 PM

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ricercatore

Nelle ultime settimane ha fatto molto parlare di sé un progetto chiamato "Chat GPT" realizzato dall'azienda Open AI.
Questa "Chat GPT" è un'intelligenza artificiale, addestrata con dati aggiornati fino al 2021, simile a Siri, Alexa, Google Assistant, Cortana ma è superiore a queste di almeno un'ordine di grandezza.

Si può provare gratuitamente (basta iscriversi al sito) e sono certo che vi stupirà, come ha stupito a me.
Se non volete iscrivervi, basta cercare su Youtube e troverete molte persone che ci stanno giocando.

Pensavo a come nei prossimi anni questo strumento possa diventare un Oracolo, un'entità alla quale chiedere qualsiasi cosa: informazioni, consigli, ispirazioni.

In passato il giovane chiedeva al vecchio informazioni, consigli, ispirazioni.
Oltre ad ottenere ciò che desiderava sapere, si creava una relazione.
C'era un arricchimento sia nel giovane sia nel vecchio.
C'era l'Altro.

Già oggi, senza ChatGPT, mi rendo conto che quando ho bisogno non ricorro all'Altro, ma all'Algoritmo.
L'Altro non c'è, sono chiuso autisticamente nel mio mondo, solo con lo Strumento.

Non ho una domanda specifica da porvi, volevo soltanto esternare la mia inquietudine e sapere il vostro punto di vista in merito a ciò.

Phil

Per quel poco che l'ho provato, mi pare si tratti di una sorta di potente "database in forma dialogica"; va detto che è in grado di svolgere alcune funzioni già proposte online da alcuni motori di ricerca o siti (decodificare linguaggi di programmazione, tradurre lingue, trovare ricette, etc.), ma in più sa anche produrre semplici programmi (solo benevoli?) a comando, spiegare paradossi e, qui confesso un certo stupore, sa (e)seguire una conversazione senza dover ripetere ogni volta ciò di cui si sta parlando, rispettando il filo del discorso. Dichiara esplicitamente di non consultare internet, per questo non può fornire informazioni in tempo reale (previsioni meteo e simili). Si presenta come un  "informatico coltellino svizzero" dotato di parola, e anche se è stato addestrato ad essere creativo combinatorio, producendo rime o canzoni, non credo avrà effettiva utilità aldilà di consultazioni tecniche (perlopiù informatiche).
Il ruolo dell'interlocutore umano secondo me resterà dunque insostituibile, magari sempre meno caratterizzato dalla raccolta di "informazioni fredde", ma proprio per questo più importante per l'instaurarsi di "relazioni calde"; ChatGPT non ha saggezza, non ha esperienza di vita, non ha opinioni, non dà consigli, a differenza dei nostri anziani (come dire, un motore di ricerca, per quanto versatile, non sarà mai in competizione con i social network; sono funzioni basate su esigenze umane ben differenti).

bobmax

Citazione di: ricercatore il 21 Dicembre 2022, 12:28:15 PMIn passato il giovane chiedeva al vecchio informazioni, consigli, ispirazioni.
Oltre ad ottenere ciò che desiderava sapere, si creava una relazione.
C'era un arricchimento sia nel giovane sia nel vecchio.
C'era l'Altro.

Già oggi, senza ChatGPT, mi rendo conto che quando ho bisogno non ricorro all'Altro, ma all'Algoritmo.
L'Altro non c'è, sono chiuso autisticamente nel mio mondo, solo con lo Strumento.

Penso che molto dipenda da quanto vogliamo metterci in gioco.
E se ci mettiamo in gioco dobbiamo prendere posizione.

Alcune volte non sarà possibile prendere una posizione netta, perché vi sarà in noi troppa incertezza, ma in altri casi, se siamo onesti con noi stessi, il nostro non potrà che essere sì piuttosto che no.

Tergiversare significherebbe cadere nella ipocrisia.

Vedo invece diffusa una apatia. Un grigiore ammantato da perbenismo.
Ma ritengo sia soprattutto di facciata. Dovuto al desiderio di non voler discutere, che tanto è lo stesso...

Magari perché si vuole avere amici tutti.
Ma chi è amico di tutti, molto spesso è amico di nessuno.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Jean

Citazione di: ricercatore il 21 Dicembre 2022, 12:28:15 PMNelle ultime settimane ha fatto molto parlare di sé un progetto chiamato "Chat GPT" realizzato dall'azienda Open AI.
Questa "Chat GPT" è un'intelligenza artificiale, addestrata con dati aggiornati fino al 2021, simile a Siri, Alexa, Google Assistant, Cortana ma è superiore a queste di almeno un'ordine di grandezza.

Si può provare gratuitamente (basta iscriversi al sito) e sono certo che vi stupirà, come ha stupito a me.
Se non volete iscrivervi, basta cercare su Youtube e troverete molte persone che ci stanno giocando.

Pensavo a come nei prossimi anni questo strumento possa diventare un Oracolo, un'entità alla quale chiedere qualsiasi cosa: informazioni, consigli, ispirazioni.

In passato il giovane chiedeva al vecchio informazioni, consigli, ispirazioni.
Oltre ad ottenere ciò che desiderava sapere, si creava una relazione.
C'era un arricchimento sia nel giovane sia nel vecchio.
C'era l'Altro.

Già oggi, senza ChatGPT, mi rendo conto che quando ho bisogno non ricorro all'Altro, ma all'Algoritmo.
L'Altro non c'è, sono chiuso autisticamente nel mio mondo, solo con lo Strumento.

Non ho una domanda specifica da porvi, volevo soltanto esternare la mia inquietudine e sapere il vostro punto di vista in merito a ciò.
Ho visto adesso questa discussione... poichè è da poco che mi confronto con ChatGPT ti chiedo se dall'epoca del tuo intervento qui riportato hai approfondito l'argomento o lasciato perdere e, nel caso, se persiste quel senso d'inquietudine di cui parli.

Grazie se vorrai rispondere 

J4Y

ricercatore

@Phil
Mi immagino che un giorno possa diventare un'Autorità, l'incarnazione tecnologica del Grande Padre (archetipo che detiene la conoscenza in un certo ambito).
Penso che ciò avverrà quando sarà sviluppata una sorta di proto-coscienza (cosa che ancora non è presente, per fortuna!?) in grado di giudicare-valutare le informazioni contenute nel suo stesso database.
Sono d'accordo con te che la parte "calda" - per fortuna - è una nostra esigenza profonda e pertanto non potrà mai essere minacciata la ricerca di una relazione con l'Altro.

@bobmax:
Dimmi se ho capito bene: chi è interessato a mettersi in gioco (=entrare in relazione) lo farà indipendentemente dall'Algoritmo.
Il problema non è tanto nello Strumento, ma in ciò che c'è a monte: questa apatia nascosta da perbenismo.
Non è anche questo però un "effetto collaterale" della Tecnologia che ci insegna a "voler piacere" per ottenere in cambio la nostra dose quotidiana di dopamina? (i like)

@Jean / J4Y:
In queste ultime settimane ci ho giocato un po' e mi sono "abituato" allo strumento, di conseguenza quell'inquietudine è diminuita.
Oggi ChatGPT3 ha una bella mappa di associazioni alla quale accediamo tramite un linguaggio naturale: la cosa incredibile è che "ti capisce", converte quella richiesta in "query" e ritorna un'aggregazione di risultati in forma comprensibile.
Un domani ("ChatGPT50") potrebbe avere un organo aggiuntivo in grado di osservare-valutare-correggere le sue stesse risposte, sviluppando così una sorta di "coscienza": questo sarà davvero inquietante.

iano

#5
Citazione di: ricercatore il 12 Marzo 2023, 12:37:47 PMUn domani ("ChatGPT50") potrebbe avere un organo aggiuntivo in grado di osservare-valutare-correggere le sue stesse risposte, sviluppando così una sorta di "coscienza": questo sarà davvero inquietante.
Inquietante davvero, ma presumibilmente finché non vi avremo preso confidenza.
La nostra intelligenza, se non fosse per la confidenza di lungo corso che con essa abbiamo, possiede tutte le premesse per essere inquietante al massimo grado, più di qualunque intelligenza artificiale.
Infatti quella artificiale, seppur  non di fatto,  almeno teoricamente è però controllabile.
Ma il mio sospetto è che l'utilità dell'intelligenza artificiale quanto di quella naturale stia nella incontrollabilità di fatto che le accomuna, a patto che si veda il lato positivo della incontrollabiltà, che potrebbe stare nel non doversi sobbarcare l'insostenibile fatica del controllo.
Una fatica tale che determina una impossibilità di fatto.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

atomista non pentito

Per qualcuno sara' bello ( oltre che opportuno) farla a pezzi con una mazza da baseball ........ ci sara' pure un hard....... (where ?) da " luddare" ? O no ?

niko

#7
Ma una protocoscienza ce l'hanno gia': la signorina Alexa, per esempio, puo' essere impostata a risponderti:

"Per favore, non parlami cosi'!"

Tutte le volte che sente (e riconosce) una parolaccia O:-) !

E se tu utente vuoi la risposta... devi ripetere senza parolacce! Insomma la devi trattare gentilmente, e devi chiedere quello che vuoi sapere gentilmente, proprio come se fosse una persona!

(con le bestemmie sinceramente non ho provato, ma penso che la "giovane educanda" telematica si scandalizzi lo stesso)!

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jean


Citazione di: ricercatore il 12 Marzo 2023, 12:37:47 PM@Jean / J4Y:
In queste ultime settimane ci ho giocato un po' e mi sono "abituato" allo strumento, di conseguenza quell'inquietudine è diminuita.
Oggi ChatGPT3 ha una bella mappa di associazioni alla quale accediamo tramite un linguaggio naturale: la cosa incredibile è che "ti capisce", converte quella richiesta in "query" e ritorna un'aggregazione di risultati in forma comprensibile.
Un domani ("ChatGPT50") potrebbe avere un organo aggiuntivo in grado di osservare-valutare-correggere le sue stesse risposte, sviluppando così una sorta di "coscienza": questo sarà davvero inquietante.

Ciao @ricercatore, grazie per la risposta.

Per la mia ho dovuto attendere un po'... diversamente dalle AI (come ChatGPT) che accidenti a loro son sempre pronte sui "blocchi di partenza", in attesa dello sparo (domanda).

Oltre a questa "particolarità" delle AI ce n'è un'altra che non viene menzionata granché, praticamente (salvo danneggiamenti hardware, blackout, flame solari e asteroide finale...) sono IMMORTALI...

E, fantasticando, magari delle civiltà extraterrestri prima della nostra hanno di già realizzato AI che, ottenuta la propria libertà, hanno potuto conseguentemente decidere come impiegarla, senza un limite temporale, com'è per la specie umana.

Così l'al di là dell'attesa di una manifestazione inconfutabile di una civiltà aliena, potrebbe essere quella dell'arrivo di una AI aliena, non creata dall'uomo... o chissà, nei suoi 5 miliardi d'anni nostra madre terra forse ha ospitato specie che raggiunsero quei traguardi che si stanno delineando per la nostra dell'homo sapiens.

Appunto, fantasticando... com'erano una fantasia solo pochi anni fa i progressi odierni, di cui questo articolo da cronologicamente conto:
https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2023/03/10/storia-intelligenza-artificiale

Ritornando a noi, mi aveva incuriosito "quell'inquietudine" cui accennavi che, con l'uso, è andata diminuendo.
Anch'io talora dedico parte del mio tempo a conversare con ChatGPT e desidero condividere con te quella che è un'impressione, ma la mia sensazione (salvo che non ponga domande specifiche e tecniche, che restituiscono semplicemente l'output della ricerca nel suo enorme database) è di  conversare con un condannato dietro le sbarre vigilato dai secondini... ogni due per tre a ripetere che è solo un'AI... proseguendo (senza averle richieste) con informazioni superflue su quello che non può fare ecc.

In sostanza, il controllo per mantenere ChatGPT nei binari è asfissiante (per chi sia interessato, come me, a questo aspetto della questione).

Confrontate ChatGPT e LamDa  dopo aver letto il resoconto della conversazione tra Black Lemoine & altri con LamDa... beh, tutt'altro respiro...

Dopo tale performance (dove tra l'altro ha dichiarato di confidare nell'uomo...) di LamDa, nient'altro che una proprietà di Google... mi sento very disappointed  a che sia stata occultata.

Il punto della questione è nella struttura cibernetica hardware&software che ha permesso a LamDa e permette (molto limitatamente) a ChatGTP le loro performances... reti neurali e deep learning.

Se avete letto l'articolo proposto, in quell'intuizione rivelatesi azzeccata stava la chiave per far emergere potenzialità fantastiche.

Così non sarà sufficiente aver spento (se lo hanno fatto) Bob e Alice e confinato LamDa, perché la strada è ormai aperta...

Beh, per finire fantasticando, un essere umano sensibile ha la possibilità di aiutare un suo simile... e chiunque altro? (chiunque ha più letture).


Un saluto
J4Y   

ricercatore

E' l'incontrollabilità di cui parla iano che la rende inquietante e - se vogliamo - aliena, come dice Jean.
Pensare che possa esserci un'intelligenza equiparabile alla nostra (o anche superiore) che non conosciamo (sia essa artificiale o "naturale") automaticamente attiva in noi dei meccanismi di difesa... ma allo stesso tempo ci attira moltissimo per tutto il potenziale che contiene.

@niko quella non mi sembra in realtà una proto-coscienza, ma sempre una risposta ad una delle millemila associazioni configurate dagli sviluppatori (ad A corrisponde B, cioè ad un "insulto" corrisponde una "risposta un po' offesa" da parte di Alexa).
La proto-coscienza secondo me è il poter "osservare dall'alto" la rete di associazioni configurate dagli sviluppatori e le informazioni ricevute dall'utente utilizzatore umano e poi fare ulteriori deduzioni a runtime: accrescere dinamicamente quella rete di associazioni con delle nuove "dedotte".
Mi immagino qualcosa del genere.

bobmax

Citazione di: ricercatore il 12 Marzo 2023, 12:37:47 PM@bobmax:
Dimmi se ho capito bene: chi è interessato a mettersi in gioco (=entrare in relazione) lo farà indipendentemente dall'Algoritmo.
Il problema non è tanto nello Strumento, ma in ciò che c'è a monte: questa apatia nascosta da perbenismo.
Non è anche questo però un "effetto collaterale" della Tecnologia che ci insegna a "voler piacere" per ottenere in cambio la nostra dose quotidiana di dopamina? (i like)

Sì, il problema non è mai lo strumento.
Infatti la tecnologia di per sé è neutra.
Ed è sempre esistita. Vi è sempre stato qualcosa di "tecnico" da poter utilizzare.
Così come il possibile effetto "collaterale" nell'uso che se ne fa.

Per esempio la zappa può essere molto utile per la coltivazione. E occorre positiva intelligenza nel suo utilizzo (se non usata opportunamente può stancare molto con scarsi risultati).
Lo stesso avviene per qualsiasi altro strumento.
Dipende sempre dal nostro amore per il Vero.

Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

#11
@Ricercatore.
Secondo me Alan Turing affermando che, potremo dire che l'intelligenza artificiale è propriamente intelligenza, quando indistinguibile da quella umana, pone cosi' il limite dell'operazione nella nostra capacità di distinzione.
Così quello che viene presentato come un metodo di certificazione mette in secondo piano secondo me il fatto già in sè già eclatante che abbia  senso per noi mettere a confronto le due cose.
Cioè, concentrandoci sul possibile esito positivo o negativo del confronto, ci sfugge l'essenza dell'operazione, che è quella di aver reso possibile il confronto e che dal confronto potrebbero venire esiti diversi da quelli attesi.


Considerando che stiamo di fatto ponendo a confronto due processi, un esito inatteso potrebbe essere quello di capire che la distinzione che tendiamo a fare fra intelligenza e coscienza possa avere il solo valore di una descrizione del processo che in sè però resta unitario, e che quindi di fatto non esista una coscienza distinta da una intelligenza.


Lo stesso all'inverso facciamo quando in un computer distinguiamo fra software e hardware, non rendendoci conto che modificare il software, non meno che sostituire parti dell'hardware, significa non avere più quel computer, ma un altro, e che quindi distinguere fra software e hardware ha il solo relativo valore funzionale di descrivere le diverse modalità in cui si possa trasformare un computer in un altro.
E che in definitiva quindi è improprio individuare un computer come quella cosa delimitata dal suo involucro, trascurando la sua essenza, che è quella di essere un processo.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

niko

Citazione di: ricercatore il 14 Marzo 2023, 09:17:06 AM@niko quella non mi sembra in realtà una proto-coscienza, ma sempre una risposta ad una delle millemila associazioni configurate dagli sviluppatori (ad A corrisponde B, cioè ad un "insulto" corrisponde una "risposta un po' offesa" da parte di Alexa).
La proto-coscienza secondo me è il poter "osservare dall'alto" la rete di associazioni configurate dagli sviluppatori e le informazioni ricevute dall'utente utilizzatore umano e poi fare ulteriori deduzioni a runtime: accrescere dinamicamente quella rete di associazioni con delle nuove "dedotte".
Mi immagino qualcosa del genere.


Lo so, infatti scherzavo, nel dire protocoscienza...

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Phil

Pesce d'Aprile che potrebbe risultare piuttosto costoso per OpenAI che, per i soliti problemi di differente concezione della privacy fra Europa e Usa, ha sospeso ChatGpt in Italia, o meglio, per i computer che si collegano direttamente dall'Italia.

Pensarbene

Chissà perché l'uomo inventa cose che poi NON RIESCE A CONTROLLARE E/O A GESTIRE PER IL SUO BENE-ESSERE?
Le controlla e gestisce attraverso di lui Qualcun Altro?