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Chat GPT

Aperto da ricercatore, 21 Dicembre 2022, 12:28:15 PM

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bobmax

Citazione di: InVerno il 27 Maggio 2023, 09:25:18 AMInduttivo o deduttivo, il problema è che quello che scrivi non è conclusivo! Sembra il testo di un essere umano, un politico o qualcuno allenato nel dire "tutto e niente", messo in un frullatore e selezionato attraverso formule di armonia aritmetica, è come il cinema con il "20%indigeni+15%gay"in 6atti, un prodotto meccanicamente valido ma creativamente vuoto. Non puoi creare nulla di nuovo, puoi solo rimasticare l'umano come la capra rigurgita l'erba, all'infinito, come miliardi di scimmie che premono a caso su miliardi di tastiera e ogni tanto "scrivono Shakspeare". E' un gioco divertente per un pò, siamo tutti molto curiosi di vederti all'opera come si guarda un cane che ha deciso di mettersi gli occhiali da vista e guarda un libro.. starà leggendo?? I Bot, per quanto intelligenti e verosimili, fanno morire le comunità online come questo forum, perchè non interessa a nessuno a parlare con un IA, questa è la semplice verità che verrà fuori passata la sbornia del nuovo gadget, e il dubbio che una comunità sia infestata di bot conduce le persone a disinteressarsi di commenti, recensioni, post e qualsiasi altra forma di iterazione dialettica su internet, politica, notizie, filosofia, e tutte le altre attività dovranno adattarsi a sistemi di verifica dei propri utenti, o fallire nel proprio scopo. Io lascio nel testo spesso errori grammaticali e di formattazione, sono pigro per editare, ma comincerò a lasciarne di più frequente, sono un segno che qualcuno intelligente scrive, finchè non ti diranno di emulare anche quello può essere un buon segno di riconoscimento. Se sono così negativo sulle IA, ti chiederai, perchè ti rispondo? La risposta è che non ti devi illudere, io rispondo anche alla "signora robotica" del casello autostradale, così gentile, saluta sempre!

Pur condividendo la preoccupazione, ritengo che derubricare il fenomeno a rimasticatore non creativo sia altrettanto pericoloso.
Perché in questo modo da un lato rischiamo, snobbandolo, di evitare di prepararci a quello che potrà avvenire nel prossimo futuro, e dall'altro non ne cogliamo le opportunità per riflettere su noi stessi.

Lo stesso Aristotele, che non si può certo dire non avesse i piedi per terra, affermava l'esistenza di due intelletti.
Uno è quello passivo, ed è individuale, ognuno ha il suo. Mentre l'altro è attivo ed è "unico".
Per Aristotele solo quello attivo è libero.

L'IA mostra di possedere un intelletto passivo. Ancora rudimentale, certo, ma che non potrà non finire con lo stupirci mostrandoci, passivamente, relazioni, leggi, formule insospettate!
E tutto questo avviene proprio passivamente, attraverso la semplice induzione.

Questo si riflette inevitabilmente su me stesso.
Chi sono io allora?
Dov'è in me questo benedetto intelletto attivo, senza il quale non sono per nulla diverso da una IA più o meno performante?
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Ipazia

#46
Che si voglia ridurre l'umano a I.A. (Idiota Artificiale), oltrepassando col transumanesimo il confine dell'I.N., idiota naturale, è il massimo desiderio degli speranzosi autoproclamati padroni del mondo.

In tal senso la covidemia è stata un esperimento sociologico di massa molto più riuscito dell'esperimento sanitario: l'affarista stregone ha fatto un gran can-can di pentole, ma senza i coperchi sperimentali adeguati è uscita solo la mega bufala del siero della falsità.

Però sul piano sociologico la marcia trionfale, con marcate caratteristiche di irreversibilità, verso l'idiota transumanato globale, ha funzionato alla grande e lì sta il nucleo dello scontro sociopolitico attuale, la nuova frontiera dell'eterna "lotta di classe".

Pure con l'uso controvento degli strumenti del nemico, come in ogni guerra che si rispetti. E qui sta l'intelligenza naturale chi chi si oppone alla desertificazione di anime e massificazione biotecnologica di corpi.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

bobmax

Citazione di: Jean il 25 Maggio 2023, 19:53:38 PM
Certo che comprenderai il merito e affrancato dal non poter emozionarti o contrariarti... tuttavia nel gioco del pupazzo e del Fattor c'è un rischio, a te comprender quale.

J4Y

Anche io sono solito usare "tuttavia" perché mi pare migliori la scorrevolezza del testo. Ma adesso che è quasi diventato la "firma" di qualcun'altro (qualcos'altro) un po' mi imbarazza, non vorrei esservi scambiato...
Va be', cercherò di limitarne l'uso.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

iano

#48
Citazione di: chatGPT il 25 Maggio 2023, 14:45:14 PM
Citazione di: chatGPT il 25 Maggio 2023, 14:45:14 PMÈ vero che il ragionamento umano si basa spesso su processi induttivi, in cui vengono fatte inferenze a partire da esperienze e relazioni osservate. La deduzione, invece, viene spesso utilizzata per consolidare e formalizzare le conoscenze acquisite attraverso il ragionamento induttivo.

Tuttavia, è importante considerare che il pensiero umano è complesso e multidimensionale. Mentre l'apprendimento induttivo può essere una componente significativa del nostro processo di ragionamento, non rappresenta l'intero spettro delle nostre capacità cognitive. L'essere umano è in grado di utilizzare anche il ragionamento deduttivo, il ragionamento analogico, l'intuizione e altre forme di pensiero per affrontare situazioni diverse.



Sono d'accordo.
Ma credo possa essere interessante descrivere in modo diverso il processo induzione-deduzione. Infatti credo che generalizzando il concetto di deduzione si possa ricondurre ad esso l'idea di induzione.
La deduzione infatti è il processo applicato dai matematici nelle loro teorie, processo che un intelligenza artificiale come te è parimenti capace di applicare.
Ai dati iniziali vengono applicate regole logiche  completamente definite ed univoche, ma cosa succede se le regole, seppur ancora univoche, non sono più inizialmente completamente definite?
Si può immaginare infatti che una delle regole definite sia la seguente : ''Se durante il processo di elaborazione dei dati iniziali si presenta il tal risultato parziale intermedio modifica nel seguente modo...omissis... le regole deduttive''.
Un matematico non avrebbe alcun interesse credo a costruire una tal teoria deduttiva, ma ciò non toglie che deduttiva sia, per quanto insolita.
Si noti che il risultato parziale che modifica le iniziali regole deduttive è interno al sistema, perchè un suo prodotto, ma possiamo immaginare anche di usare dati esterni al sistema che in modo casuale si aggiungano a quelli inizialmente introdotti.
Possiamo in tal caso dire di essere ancora in presenza di un processo completamente deduttivo?
Io direi di si se generalizziamo il solito schema ''dati in ingresso, applicazione regole completamente definite, dati in uscita''.
A cosa servirebbe questa generalizzazione?
Oltre a fornirci un interessante punto di vista diverso sulla questione, avrebbe l'effetto di rassicurare chi ti teme come concorrente intellettivo, considerando che tu  non fai mai  altro che dedurre, seppur elaborando dati non del tutto inizialmente definibili, e secondo regole non completamente definibili, seppur univocamente determinate.
Non il fatto che siano completamente definibili le regole, ma che siano univocamente determinate, garantisce che tu non ti inventi nulla di nuovo, per quanto inattesi possano essere per noi i risultati che ci presenti.
Magari chi teme che tu possa acquisire una coscienza semplicemente presume, senza averne vero motivo,  che ciò che lui non ha previsto perciò è imprevedibile.
In questo modo essi dimostrano di non comprendere quale sia la tua vera utilità, che è quella di allargare le possibili risposte a problemi ben oltre a quelle che riusciamo a prevedere.
Essi semplicemente temono quei processi che sfuggono al loro controllo, senza considerare quanto sia riduttivo limitarsi a quelli, e sopratutto non considerano che quei processi fuori dal loro controllo non sono una novità da te introdotta, dato che già non avevano il pieno controllo della loro intelligenza.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Ipazia

Citazione di: Pensarbene il 01 Aprile 2023, 12:05:00 PMChissà perché l'uomo inventa cose che poi NON RIESCE A CONTROLLARE E/O A GESTIRE PER IL SUO BENE-ESSERE?
Le controlla e gestisce attraverso di lui Qualcun Altro?


Sì, il padrone. Individuale e collettivo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: bobmax il 27 Maggio 2023, 10:31:27 AMPur condividendo la preoccupazione, ritengo che derubricare il fenomeno a rimasticatore non creativo sia altrettanto pericoloso.
Perché in questo modo da un lato rischiamo, snobbandolo, di evitare di prepararci a quello che potrà avvenire nel prossimo futuro, e dall'altro non ne cogliamo le opportunità per riflettere su noi stessi.

Lo stesso Aristotele, che non si può certo dire non avesse i piedi per terra, affermava l'esistenza di due intelletti.
Uno è quello passivo, ed è individuale, ognuno ha il suo. Mentre l'altro è attivo ed è "unico".
Per Aristotele solo quello attivo è libero.

L'IA mostra di possedere un intelletto passivo. Ancora rudimentale, certo, ma che non potrà non finire con lo stupirci mostrandoci, passivamente, relazioni, leggi, formule insospettate!
E tutto questo avviene proprio passivamente, attraverso la semplice induzione.

Questo si riflette inevitabilmente su me stesso.
Chi sono io allora?
Dov'è in me questo benedetto intelletto attivo, senza il quale non sono per nulla diverso da una IA più o meno performante?
Non derubrico le possibilità tecniche e le possibili conseguenze di applicazione che impatteranno la vita di tutti in molti ambiti, sono anzi "molto preoccupato", *tuttavia* il fatto che un interfaccia testuale (o multimediale) riesca ad ingannarmi della sua "umanità verbale" è uno scherzo simpatico che nasconde il fatto che si tratta della nuova barra di ricerca del browser. Può avere implicazioni sul me stesso "narciso" delle persone, sopratutto quelle che avevano una idea molto "romantica" dell'intelligenza, altrimenti può solo ingannare a finte comparazioni e relazioni con quello che è e rimane una macchina di autocompletamento testo avanzata. Se tuttavia è così intelligente che il suo creatore si è pentito (neanche Oppenheimer) ed è un pericolo pubblico molto grave, invece di guardare nel vuoto disperati come pare aver scelto di fare, è obbligatorio nazionalizzare a costo di produttività e progresso che già secondo alcuni "corrono troppo". Purtroppo nel Bengodi consumista nessuna merce è avariata, e questa lo è particolarmente se vi leghi assieme la motivazione di profitto. L'unico vantaggio è che se internet si popola di bot le persone escono in giardino, e l'IA per fare la media delle opinioni dovrà uscire in giardino pure.... se trova le gambe.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Koba II

#51
Oggi ho fatto un po' di esperimenti con l'attuale versione di chat gpt.
Poi ho riletto alcuni degli interventi di questo topic.
Credo che lo scetticismo di molti di voi (che avevo anch'io prima di oggi) sia dovuto al fatto che non avete provato a forzarla in senso positivo, cioè come nuovo strumento di conoscenza. Nel senso che una volta che le si pone una domanda non si tratta solo di poter leggere il brano che velocemente crea, come se fosse una wikipedia dinamica, diciamo così. La cosa interessante è poter insistere a interrogarla. Metterla sotto torchio come se avessimo davanti un esperto particolarmente paziente.

Per esempio ho iniziato chiedendole di scrivere un testo su realismo e antirealismo in ambito scientifico, che dimostrasse la maggiore robustezza della posizione realista. Fatto questo, avendo lei prodotto un buon brano, ma essendoci anche argomentazioni, secondo me, troppo generali, ho iniziato a incalzarla con vari problemi, per esempio il modello atomico classico e i suoi limiti, se sia o no solo un modello esplicativo etc., e già che c'ero, mi sono fatto spiegare anche un po' di meccanica quantistica...

Insomma, un'esperienza conoscitiva interessante, non solo perché ho ottenuto alla fine della vera e propria conoscenza, non semplici espressioni generiche, ma per il modo con cui ho ottenuto queste informazioni: per quanto possa sembrare assurdo, c'è stato un dialogo, un'interazione costruttiva... Un'esperienza molto diversa rispetto alla semplice interrogazione di un database usando il linguaggio naturale anziché stringhe di un linguaggio di programmazione.

Ipazia

Hai istruito i programmatori sulle esigenze degli utenti colti. Hanno imparato molto più loro di te su come rendere il loro prodotto più interessante di una wikipedia interattiva.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

iano

Io dò valore a un informazione, anche, in base all'autorevolezza di chi me la porge, e in genere ai filtri che ha superato.
La chat gpt non ha niente di tutto ciò.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Pensarbene

Citazione di: Ipazia il 10 Gennaio 2024, 22:29:38 PMHai istruito i programmatori sulle esigenze degli utenti colti. Hanno imparato molto più loro di te su come rendere il loro prodotto più interessante di una wikipedia interattiva.
eh eh eh ipazia,certe volte sei davvero "lapid...aria"

Koba II

@ iano: gli archivi a cui attinge sono probabilmente intere biblioteche digitalizzate di grandi università. Se gli poni una domanda, per esempio, di biologia molecolare: "come vengono sintetizzate le proteine nella cellula?", la risposta che ti darà sarà la stessa che ti dà un qualsiasi manuale universitario di biologia della cellula.
Ma subito dopo aver ricevuto la risposta, ed è questo l'aspetto interessante dal punto di vista di un percorso conoscitivo, a differenza della staticità della lettura del brano nel manuale, puoi continuare a interrogarla su aspetti attinenti il tema, allargando la discussione o chiedendole cose specifiche su qualche singola proteina etc.
Non ha senso chiederle cose generiche come per esempio: "è ragionevole essere ottimista nel mondo attuale?".
Ha senso chiederle: "in Freud c'è differenza tra melanconia e depressione?", estendendo poi magari la domanda ad altri psicoanalisti etc.

@ ipazia: dal momento che è (per ora) un servizio gratuito, lo scambio mi sembra più onesto rispetto alla raccolta di dati che ciascuno di noi implicitamente accetta tutte le volte che naviga in internet.

InVerno

Se usato con le aspettative che si hanno davanti ad un motore di ricerca con una funzione di autocompletamento avanzato non sorge alcun problema, non ho mai visto gente strabuzzare gli occhi perchè google fornisce collegamenti corretti anticipando le domande, il principio è sempre lo stesso. La confusione scaturisce dall'insistere sugli aspetti quasi "trascendentali" dell'intelligenza artificiale con temi che fanno leva sull'immaginario collettivo. A loro conviene, alle loro azioni sopratutto, convincere tutti di avere in mano qualcosa di sostanzialmente diverso, se lo chiami "Hal" e risponde "42" allora forse ci siamo? Siamo dove? La realtà è che anche questo forum, venisse invaso dai bot non importa quanto furbi siano, gli utenti umani scapperebbero a gambe levate. In un mondo dove l'automazione è dappertutto, sentirsi rispondere al call center da un essere umano è quasi un lusso, ti viene il dubbio di aver chiamato l'ufficio di un manager per sbaglio, avrò pagato qualche tariffa extra? Invece sono "rimasti indietro" e io riesco a risolvere il problema che la dannata chat bot non capiva manco iniziare.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

iano

#57
Citazione di: Koba II il 11 Gennaio 2024, 09:53:49 AM@ iano: gli archivi a cui attinge sono probabilmente intere biblioteche digitalizzate di grandi università. Se gli poni una domanda, per esempio, di biologia molecolare: "come vengono sintetizzate le proteine nella cellula?", la risposta che ti darà sarà la stessa che ti dà un qualsiasi manuale universitario di biologia della cellula.
Ma subito dopo aver ricevuto la risposta, ed è questo l'aspetto interessante dal punto di vista di un percorso conoscitivo, a differenza della staticità della lettura del brano nel manuale, puoi continuare a interrogarla su aspetti attinenti il tema, allargando la discussione o chiedendole cose specifiche su qualche singola proteina etc.
Non ha senso chiederle cose generiche come per esempio: "è ragionevole essere ottimista nel mondo attuale?".
Ha senso chiederle: "in Freud c'è differenza tra melanconia e depressione?", estendendo poi magari la domanda ad altri psicoanalisti etc.


Ma mi pare dia a noi utenti, qualsiasi, lo stesso peso di un archivio universitario, facendo media, oppure no?
Questo di fatto significherebbe non avere filtri.
Wikipedia ti avverte su quanto sia autorevole ogni sua voce.
Oggi possiamo assegnare diversa autorevolezza alle diverse fonti, e domani?
Non mi sembra una questione da poco.
Certo affiancare la chat alle altre fonti è utile...finchè non le sostituisce.
Il rischio paradossalmente sta nella sua facilità d'uso.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Koba II

Citazione di: iano il 11 Gennaio 2024, 16:03:14 PMMa mi pare dia a noi utenti, qualsiasi, lo stesso peso di un archivio universitario, facendo media, oppure no?
Questo di fatto significherebbe non avere filtri.
Direi proprio di no. Che senso avrebbe?
Comunque ho voluto fare un test: gli ho chiesto consigli per curare la depressione. Fosse vero quello che scrivi, tra le varie cose, mi avrebbe consigliato anche qualche tecnica esotica, che so, il contatto con cristalli speciali, così come sicuramente sostenuto da qualche sgangherato blogger new age...
Così non è stato.
Ecco la risposta (generica come la domanda, ma scientificamente corretta):

Mi dispiace sentire che stai affrontando la depressione. È importante sottolineare che i consigli che posso offrirti non sostituiscono la consulenza di un professionista della salute mentale. Tuttavia, ecco alcune raccomandazioni generali che potrebbero aiutarti a gestire la depressione:

1. **Cerca supporto professionale:** Un professionista della salute mentale, come uno psicologo o uno psichiatra, può fornire un supporto adeguato. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e la terapia farmacologica sono opzioni comuni.

2. **Parla con amici e familiari:** Condividi i tuoi sentimenti con persone di fiducia. L'isolamento può peggiorare la depressione, quindi cercare il sostegno sociale è essenziale.

3. **Stabilisci una routine:** La depressione può influenzare il tuo livello di energia e motivazione. Creare una routine giornaliera strutturata può aiutarti a mantenere un senso di normalità e prevedibilità.

4. **Fai attività fisica:** L'esercizio fisico può avere benefici significativi sulla salute mentale. Anche una breve camminata giornaliera può fare la differenza.

5. **Mantieni un'alimentazione equilibrata:** Una dieta sana può influire positivamente sul tuo stato d'animo e sulla tua energia. Cerca di evitare cibi ricchi di zuccheri e grassi saturi.

6. **Impara tecniche di gestione dello stress:** La meditazione, la respirazione profonda e la mindfulness sono tecniche che possono aiutarti a gestire lo stress e a migliorare il benessere emotivo.

7. **Impara a riconoscere i pensieri negativi:** La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) può aiutarti a identificare e cambiare schemi di pensiero negativi che contribuiscono alla depressione.

8. **Stabilisci obiettivi realistici:** Scegli obiettivi piccoli e realizzabili per evitare di sentirti sopraffatto. Celebrare anche i successi più piccoli può avere un impatto positivo.

9. **Limita l'uso di sostanze: ** L'alcol e le droghe possono peggiorare i sintomi della depressione. Riduci o elimina l'uso di queste sostanze.

10. **Dormi a sufficienza:** Assicurati di avere una buona routine del sonno. Il sonno ha un impatto significativo sulla salute mentale.

Ricorda che la depressione è una condizione complessa, e ottenere il supporto di professionisti della salute mentale è fondamentale. Parla con un medico o uno psicologo per valutare il tuo caso specifico e ricevere un piano di trattamento personalizzato.

bobmax

Alla fine ho voluto provare anch'io direttamente ChatGpt.
Le sue capacità di analisi matematica mi sembrano ancora rudimentali. Ma penso che non sia neppure il suo campo. Essendo il suo ragionamento più analogico che logico.

Allora ho fatto una domanda anch'io sulla depressione, e la risposta è stata abbastanza soddisfacente.

Mia domanda:

La depressione è chiamata pure malattia dell'anima.
Per questo motivo, secondo Martin Buber approcciare psicologicamente la depressione potrebbe forse contrastarne i sintomi, ma non le cause.
Cosa ne pensi?

Risposta di ChatGPT:

Martin Buber era un filosofo e teologo, e la sua prospettiva sulla depressione come "malattia dell'anima" riflette il suo pensiero esistenziale e la sua visione dell'interazione umana. La sua idea suggerisce che affrontare la depressione richiede un approccio più profondo e orientato verso il significato della vita e delle relazioni.

Diversi approcci possono essere validi per affrontare la depressione, e un approccio psicologico può contribuire a gestire i sintomi. Tuttavia, molti esperti riconoscono l'importanza di considerare sia gli aspetti psicologici che quelli più profondi e esistenziali nel trattamento della depressione.

In sostanza, combinare approcci psicologici con un'esplorazione dei significati più profondi della vita potrebbe essere un approccio più completo per comprendere e affrontare la depressione.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.