Bob e Alice che stanno dicendo?

Aperto da Lou, 03 Agosto 2017, 11:11:21 AM

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Apeiron

MARIO BARBELLA
Il solo ipotizzare che una IA (int. artif.), cioè un computer, possa, non dico raggiungere, ma solo avvicinarsi troppo all'intelligenza dell'Osservatore (ovvero, all'intelligenza umana) vuol dire che non si è capito niente del mondo e della vita

APEIRON
Ossia: "finiamo qui la discussione perchè non hai capito nulla", invece se non ti dispiace vorrei farla partire dall'inizio. Probabilmente non ho capito niente del mondo e della vita (e qui dentro sembra che non sia l'unico...) motivo per cui voglio sapere cosa secondo te rende diversi:
1)L'uomo e l'animale;
2)l'animale e i calcolatore;
Se mi dici la "auto-coscienza" ci può anche stare. Ma dire che non ci sarà mai un uomo che non sia quello "biologico" mi pare una conclusione un po' azzardata. Perchè mai la vita dovrebbe essere solo "basata" su composti organici? E anche: perchè il cervello umano non può avere un equivalente in silicio?

Curiosità: tu non credi nella possibilità mind uploading? 
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

In questo campo (AI e assimilati) i progressi, nel senso di nuove idee e realizzazioni, son quasi esponenziali piuttosto che lineari. Tra non molto si attiverà il 5G e già si parla del successivo 6G...

Ormai non più dietro le quinte ma apertamente, o almeno per una gran parte, si discutono e si vanno apprestando innovazioni di tal portata che in un futuro (se ci sarà...) sempre più prossimo impatteranno sul modo di vivere e persino sulla struttura organica stessa dell'essere umano sì che l'attuale diverrà un ricordo... un mito, una fiaba...


Riporto un estratto di un articolo odierno (che invito a leggere nella sua interezza):
 
DARPA 

Ovviamente non poteva mancare l'esercito. L'anno scorso la DARPA, l'agenzia dei progetti di ricerca avanzata per la difesa militare degli Stati Uniti, ha lanciato un programma da 60 milioni di dollari per sviluppare un'interfaccia neurale impiantabile in collaborazione con un consorzio di aziende private. 

Il progetto, parte dell'iniziativa BRAIN dell'ex presidente Barack Obama, è un programma molto ambizioso e per il quale l'ex presidente aveva stanziato 250 milioni di dollari. DARPA vuole creare un dispositivo in grado di registrare l'attività di almeno 1 milione di neuroni contemporaneamente e di stimolare almeno 100.000 neuroni nel cervello. DARPA vuole anche che il dispositivo sia wireless, della dimensione di una monetina e che sia pronto in quattro anni, una scadenza questa che secondo il periodico MIT Technology Review sarebbe estremamente aggressiva. 
 
Ma se la MIT Technology Review fa il police verso al progetto di DARPA, Matt Grob, Chief Technology Officer di Qualcomm, lo ritiene tra quelli più fatitbili. E infatti predice che arrivarà sul mercato con l'arrivo del 6G, ovvero le cosiddette tecnologie wireless di sesta generazione. "Quando guardi l'evoluzione della comunicazione wireless ti rendi conto che è inevitabile", ha dichiarato Grob. "Prima la voce per voce, per le tue orecchie. Dal 3G al 5G sono i tuoi occhi ad essere bersagliati. 

È probabile che il 6G andrà oltre i display montati sulla testa per introdurre l'interfaccia neurale diretta ", ha spiegato Grob alla conferenza "The Next Billion of Quartz" tenutasi a San Francisco il 13 ottobre dell'anno scorso. 
 
https://www.repubblica.it/tecnologia/2018/10/29/news/la_nuova_scommessa_della_silicon_valley_la_telepatia-210302849/?ref=RHPPBT-VT-I0-C4-P24-S1.4-T1
 


Come dice Lou

... Alice e Bob non sono che un pretesto carico di sviluppi ulteriori, vita, coscienza, linguaggio, saperi, tecnologia, confini, forse... limiti e tutte le possibili correlazioni del caso  etc.
 
... così che un giorno potrebbe avvenire quanto si domanda

Cit. Apeiron – post 22 - E se l'I.A. confermasse per assurdo l'animismo?  
                       post 30 - Curiosità: tu non credi nella possibilità mind uploading? 
 

Un cordiale saluto
Jean

Apeiron

Citazione di: Jean il 05 Novembre 2018, 08:35:22 AMIn questo campo (AI e assimilati) i progressi, nel senso di nuove idee e realizzazioni, son quasi esponenziali piuttosto che lineari. Tra non molto si attiverà il 5G e già si parla del successivo 6G... Ormai non più dietro le quinte ma apertamente, o almeno per una gran parte, si discutono e si vanno apprestando innovazioni di tal portata che in un futuro (se ci sarà...) sempre più prossimo impatteranno sul modo di vivere e persino sulla struttura organica stessa dell'essere umano sì che l'attuale diverrà un ricordo... un mito, una fiaba... 


Ciao Jean! 

Senza pensare al futuro, io mi accorgo già della differenza che c'è tra il mondo del 2018 e quello di 10-15 anni fa... ormai gli anni 2000 sono già quasi una fiaba  comunque, concordo, nei prossimi decenni la vita dell'uomo sarà estremamente diversa da quella di adesso. Difficile però, "farsi un'idea" di come andranno le cose (solitamente le predizioni su "come sarà il mondo fra 50 anni" sono sbagliate...).

Ma più che "macchine volanti", "viaggi interstellare" e cose così, quello che cambierà sarà il rapporto uomo-tecnologia.

 Oggi abbiamo la Realtà aumentata che ci permette, ad esempio, di accedere alle informazioni su qualcosa puntandoci la telecamera dello smartphone (informazioni che, ovviamente, vengono prese da Internet...connessione che ormai è disponibile praticamente ovunque). Perlopiù, queste tecnologie non sono ancora "dentro" il nostro corpo. Fra qualche decennio, forse non servirà più puntare la telecamera dello smartphone ma, semplicemente, guardare con gli occhi. Se ciò si avverrà, letteralmente, non si sarà più "sconnessi"  



Citazione di: Jean il 05 Novembre 2018, 08:35:22 AM
 Riporto un estratto di un articolo odierno (che invito a leggere nella sua interezza):  DARPA Ovviamente non poteva mancare l'esercito. L'anno scorso la DARPA, l'agenzia dei progetti di ricerca avanzata per la difesa militare degli Stati Uniti, ha lanciato un programma da 60 milioni di dollari per sviluppare un'interfaccia neurale impiantabile in collaborazione con un consorzio di aziende private. Il progetto, parte dell'iniziativa BRAIN dell'ex presidente Barack Obama, è un programma molto ambizioso e per il quale l'ex presidente aveva stanziato 250 milioni di dollari. DARPA vuole creare un dispositivo in grado di registrare l'attività di almeno 1 milione di neuroni contemporaneamente e di stimolare almeno 100.000 neuroni nel cervello. DARPA vuole anche che il dispositivo sia wireless, della dimensione di una monetina e che sia pronto in quattro anni, una scadenza questa che secondo il periodico MIT Technology Review sarebbe estremamente aggressiva.   Ma se la MIT Technology Review fa il police verso al progetto di DARPA, Matt Grob, Chief Technology Officer di Qualcomm, lo ritiene tra quelli più fatitbili. E infatti predice che arrivarà sul mercato con l'arrivo del 6G, ovvero le cosiddette tecnologie wireless di sesta generazione. "Quando guardi l'evoluzione della comunicazione wireless ti rendi conto che è inevitabile", ha dichiarato Grob. "Prima la voce per voce, per le tue orecchie. Dal 3G al 5G sono i tuoi occhi ad essere bersagliati. È probabile che il 6G andrà oltre i display montati sulla testa per introdurre l'interfaccia neurale diretta ", ha spiegato Grob alla conferenza "The Next Billion of Quartz" tenutasi a San Francisco il 13 ottobre dell'anno scorso.   https://www.repubblica.it/tecnologia/2018/10/29/news/la_nuova_scommessa_della_silicon_valley_la_telepatia-210302849/?ref=RHPPBT-VT-I0-C4-P24-S1.4-T1 
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Già, come dicevo, più che "viaggi interstellari" e "conquiste di mondi", probabilmente il nostro futuro sarà più simile a quello descritto da "Ghost in the Shell". Ovvero, ci saranno sempre più "cyborg": umani che modificheranno il loro corpo per aumentare le "facoltà". Forse si potrà comunicare con il pensiero, navigare su internet senza nemmeno aprire il computer o accendere lo smartphone...  


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Citazione di: Jean il 05 Novembre 2018, 08:35:22 AM
Come dice Lou [font] ... Alice e Bob non sono che un pretesto carico di sviluppi ulteriori, vita, coscienza, linguaggio, saperi, tecnologia, confini, forse... limiti e tutte le possibili correlazioni del caso etc.  ... così che un giorno potrebbe avvenire quanto si domanda Cit. Apeiron – post 22 - E se l'I.A. confermasse per assurdo l'animismo? post 30 - Curiosità: tu non credi nella possibilità mind uploading?   Un cordiale saluto Jean [/font]



Queste mie domande nascevano dal fatto che non ho trovato argomentazioni convincenti per cui solo ai corpi umani ed animali si può associare una coscienza (so di essermi espresso male, ma spero di aver lasciato passare il concetto). Tuttavia, finché i computer si basano solo su algoritmi ritengo che sia impossibile che siano coscienti (non credo alla teoria della mente del "funzionalismo"... :) )
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Cit. Apeiron - Già, come dicevo, più che "viaggi interstellari" e "conquiste di mondi", probabilmente il nostro futuro sarà più simile a quello descritto da "Ghost in the Shell". Ovvero, ci saranno sempre più "cyborg": umani che modificheranno il loro corpo per aumentare le "facoltà". Forse si potrà comunicare con il pensiero, navigare su internet senza nemmeno aprire il computer o accendere lo smartphone...  




Ciao Apeiron,

son contento di ritrovarti... il link all'articolo di Repubblica inizia proprio con la scommessa di May Lou Jepsen (le cui qualità e imprese sono ben descritte, dicono un autentico genio...) di realizzare appunto un dispositivo che renda possibile la telepatia, addirittura in un arco di tempo di pochi anni... una persona  così fortemente motivata con un percorso  costellato di imprese (riuscite) ritenute impossibili va presa sul serio, non sta parlando di sogni ma di come usare le notevoli conoscenze e i mezzi di cui dispone per raggiungere l'obiettivo.

Accidenti, Apeiron, te lo immagini.. altro che macchina della verità con le due sole possibilità vero/falso... se e quando ci sarà la possibilità di rendere visibili/udibili (?) i pensieri che ne sarà dei segreti, della privacy? 

Una tale macchina ha un potenziale devastante (tanto che dubito non sulla sua realizzazione ma sulla possibilità di disporne...).

Se poi fosse interfacciata ad una  A.I. connessa a una banca dati.... servirà ancora studiare quando si potrà disporre di tutta l'informazione? 
Molti studenti del secondo anno delle superiori già non ricordano come si esegue una divisione (non parliamo di radici quadrate ecc.), tanto c'è la  calcolatrice, una primitiva (!) forma di A.I..

Il punto è che se qualcosa/qualcuno fa le cose meglio di noi, col tempo (oggi i tempi son brevi) ci subentrerà, la via è stata tracciata sin dall'inizio del metodo scientifico.    

Quel che immaginava il (direi quasi "profeta") biochimico  Isaac Asimov prende via via forma... qualcosa/qualcuno "guiderà" per noi e "lavorerà" per noi (beninteso, non per tutti i poveri diavoli... per chi avrà le caratteristiche ($) adeguate...) e man mano "suggerirà" (questo già accade) le nostre azioni e in ultima gestirà il nostro tempo... 
 
Mettiamo (la do 1:1000) che non accada... ma le possibilità, le probabilità crescono a vista d'occhio... quindi appar sensato cominciare a parlarne (perché chi se ne occupa ne parla eccome!).

Questi son i frutti (piacciano o meno) dei nostri tempi... se hai un telefonino o usi un PC (come tutti quelli che ora stan leggendo) li stai già mangiando... questa "mela" ti ha fatto uscire dall'età dell'oro, quando l'uomo era in equilibrio con la natura. 
Però, onestamente, di ciò ho solo informazioni... qualcuno ne ha esperienza diretta? O tutti noi manipoliamo e siamo manipolati dalle informazioni?

Informazioni, Apeiron (... senza pensare al futuro, io mi accorgo già della differenza che c'è tra il mondo del 2018 e quello di 10-15 anni fa... ormai gli anni 2000 sono già quasi una fiaba) un flusso di informazioni in costante aumento e scambiate a velocità sempre maggiori... non avremo alcuna chances contro AlphaGo... (un esempio).

Se non potrai sconfiggere chi domani ti sarà (per forza di cose, ma si può approfondire) contro... anticipa... lascia "qualcosa" fuori dal gioco e assecondalo per non farglielo scoprire... (eh, Asimov docet...).
 

Un caro saluto
Jean

(PS – sei giovane, tu ci sarai quando accadrà...)  ;)

Lou

CitazioneAccidenti, Apeiron, te lo immagini.. altro che macchina della verità con le due sole possibilità vero/falso... se e quando ci sarà la possibilità di rendere visibili/udibili (?) i pensieri che ne sarà dei segreti, della privacy?
@Jean, di recente ho partecipato a una (splendida) lezione di Michela Marzano intervenuta al festival di filosofia a Modena, la quale, nell'introdurre e invitare alla riflessione sul tema a cui il festival era dedicato "verità", cominciò leggendo questa favola di Gianni Rodari, per poi appunto disbrogliare e chiarire le differenze tra verità/trasparenza/sincerità e arrivare sottolineare i rischi di una assoluta trasparenza e l'importanza del "segreto" per lo sviluppo di noi stessi:

Giacomo di cristallo.
In una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.

Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per isbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente potè vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli faceva una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava "Giacomo di cristallo", e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili. Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offeso in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere.
Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri. Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire. Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Ipazia

Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PM
Se non potrai sconfiggere chi domani ti sarà (per forza di cose, ma si può approfondire) contro... anticipa... lascia "qualcosa" fuori dal gioco e assecondalo per non farglielo scoprire... (eh, Asimov docet...).

Ottimo consiglio da incorniciare. Che spiega anche la diffidenza della gggente per la tecnoscienza e i suoi bramini. Come da altra discussione. Però è sempre stato un po' così, dai luddisti in poi, e quindi la partita si sposta sul terreno della propaganda, che nel capitalismo si chiama pubblicità, su cui si investono ingenti capitali e se ne vede in trasparenza, come nel Giacomo della Marzano, inequivocabilmente il motivo: omologare, perchè nessuno lasci, anche inavvertitamente, qualcosa fuori dal gioco.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Apeiron

Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PMCit. Apeiron - Già, come dicevo, più che "viaggi interstellari" e "conquiste di mondi", probabilmente il nostro futuro sarà più simile a quello descritto da "Ghost in the Shell". Ovvero, ci saranno sempre più "cyborg": umani che modificheranno il loro corpo per aumentare le "facoltà". Forse si potrà comunicare con il pensiero, navigare su internet senza nemmeno aprire il computer o accendere lo smartphone... Ciao Apeiron, son contento di ritrovarti... il link all'articolo di Repubblica inizia proprio con la scommessa di May Lou Jepsen (le cui qualità e imprese sono ben descritte, dicono un autentico genio...) di realizzare appunto un dispositivo che renda possibile la telepatia, addirittura in un arco di tempo di pochi anni... una persona così fortemente motivata con un percorso costellato di imprese (riuscite) ritenute impossibili va presa sul serio, non sta parlando di sogni ma di come usare le notevoli conoscenze e i mezzi di cui dispone per raggiungere l'obiettivo.
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Ciao Jean,
sono anche io contento anche io  ;)


Riguardo all'articolo hai ragione e lo avevo pure letto. Ad ogni modo, avevo in mente lo scenario "poco rassicurante" che si trova in quella "saga" che ho citato. In pratica, un mondo dove ci si può collegare alla rete tramite impianti collegati al cervello anche col solo pensiero. Chiaramente, nella storia si dice chiaramente che uno dei rischi è il "ghost hacking", ovvero fare una cosa simile a quello che fanno oggi gli "hacker" (o più correttamente, i "cracker") ai computer: furto di informazioni, "virus mentali", riscrittura di memorie e così via. Al solo pensarci, è una cosa che fa venire i brividi.


Detto ciò, effettivamente l'articolo parla abbastanza chiaro ovvero che una forma di "telepatia", come ben dici, potrebbe essere "introdotta" entro pochi anni, stando a quanto viene detto. Personalmente, sono abbastanza sorpreso e anche un po' scettico. Se è vero, mi coglie abbastanza di sorpresa, nel senso che accadrebbe molto prima di quello che avrei immaginato  :)


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Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PMAccidenti, Apeiron, te lo immagini.. altro che macchina della verità con le due sole possibilità vero/falso... se e quando ci sarà la possibilità di rendere visibili/udibili (?) i pensieri che ne sarà dei segreti, della privacy? Una tale macchina ha un potenziale devastante (tanto che dubito non sulla sua realizzazione ma sulla possibilità di disporne...).

Sì, concordo, ci sono problemi etici già solo con la possibilità della telepatia senza scomodare il "ghost hacking" di cui parlavo prima. La privacy sarebbe completamente "compromessa" e si può pensare ad una svolta dittatoriale ("1984" o "Brave New World" impallidirebbero...). Sarebbe il trionfo della "sicurezza" e la morte della "libertà"...

Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PM

Se poi fosse interfacciata ad una A.I. connessa a una banca dati.... servirà ancora studiare quando si potrà disporre di tutta l'informazione?


Probabilmente no, se non viene anche "modificato" il cervello (il nostro processo apprendimento sarebbe bene o male lo stesso). Ovviamente, sarebbe molto più facile trovare le informazioni e quindi i libri andrebbero in pensione (e forse anche i PC...)...

Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PM
Molti studenti del secondo anno delle superiori già non ricordano come si esegue una divisione (non parliamo di radici quadrate ecc.), tanto c'è la calcolatrice, una primitiva (!) forma di A.I..

Eh... la "massa" di dati, potrebbe avere conseguenze deleterie anche per il pensiero critico: se si passa tutto il tempo a ricevere informazioni senza dare del tempo al ragionamento e alla "speculazione intellettuale", quello che rimane è "sapere tante cose" (cosa che il vecchio Eraclito diceva che non necessariamente portava alla "comprensione")...


D'altro canto, noto che la mia generazione sa fare molti meno "lavori tecnici". Deleghiamo sempre più cose alla tecnologia. Lascio un bellissimo dialogo del film "Matrix Reloaded", preso da Wikiquote:



CitazioneNeo: Ma noi le controlliamo queste macchine, non avviene il contrario.

Consigliere Hamann: Be', certo che no, come potrebbero? L'idea stessa è una pura assurdità ma ti spinge tuttavia a chiederti... che cosa è il controllo?

Neo: È la facoltà di spegnere quelle macchine volendo.

Consigliere Hamann: Giusto, è così. Hai fatto centro, quello è avere il controllo. Se volessimo potremmo farle in mille pezzi. Prima però converrebbe valutare cosa accadrebbe alle nostre luci, al calore, alla nostra aria.

Neo: Noi dipendiamo dalle macchine e loro da noi. È questo il concetto consigliere?



Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PM
Il punto è che se qualcosa/qualcuno fa le cose meglio di noi, col tempo (oggi i tempi son brevi) ci subentrerà, la via è stata tracciata sin dall'inizio del metodo scientifico. Quel che immaginava il (direi quasi "profeta") biochimico Isaac Asimov prende via via forma... qualcosa/qualcuno "guiderà" per noi e "lavorerà" per noi (beninteso, non per tutti i poveri diavoli... per chi avrà le caratteristiche ($) adeguate...) e man mano "suggerirà" (questo già accade) le nostre azioni e in ultima gestirà il nostro tempo...

In parte gestiscono già il nostro tempo, non trovi?... :)

Citazione di: Jean il 07 Novembre 2018, 22:03:48 PM
 Mettiamo (la do 1:1000) che non accada... ma le possibilità, le probabilità crescono a vista d'occhio... quindi appar sensato cominciare a parlarne (perché chi se ne occupa ne parla eccome!). Questi son i frutti (piacciano o meno) dei nostri tempi... se hai un telefonino o usi un PC (come tutti quelli che ora stan leggendo) li stai già mangiando... questa "mela" ti ha fatto uscire dall'età dell'oro, quando l'uomo era in equilibrio con la natura. Però, onestamente, di ciò ho solo informazioni... qualcuno ne ha esperienza diretta? O tutti noi manipoliamo e siamo manipolati dalle informazioni? Informazioni, Apeiron (... senza pensare al futuro, io mi accorgo già della differenza che c'è tra il mondo del 2018 e quello di 10-15 anni fa... ormai gli anni 2000 sono già quasi una fiaba) un flusso di informazioni in costante aumento e scambiate a velocità sempre maggiori... non avremo alcuna chances contro AlphaGo... (un esempio). Se non potrai sconfiggere chi domani ti sarà (per forza di cose, ma si può approfondire) contro... anticipa... lascia "qualcosa" fuori dal gioco e assecondalo per non farglielo scoprire... (eh, Asimov docet...).  Un caro saluto Jean (PS – sei giovane, tu ci sarai quando accadrà...) ;)

Beh, onestamente anche senza scomodare le guerre contro l'I.A., c'è anche un altro effetto che, onestamente temo e che già si vede.

Ed è proprio quello che dice il "Consigliere Hamann" nel dialogo che ho citato, ovvero che perfino le "nostre" macchine (ovvero, quelle che possiamo spegnere), che sono per certi versi sotto il nostro controllo, in realtà ci controllano. Non ci controllano "violentemente", ma siamo noi a farci controllare ed essere sempre più dipendenti da esse. Delegando sempre più cose alla tecnologia, potremmo sì vivere negli agi e nelle comodità ma, se ben vediamo le cose, è come se ci rinchiudiamo sempre di più in una sorta di "prigione d'oro".  

In realtà,  non riesco nemmeno a concepire cosa succederebbe se una tempesta solare di grosse proporzioni ci investisse... non voglio neanche sapere il caos che ci sarebbe se tutto il mondo andasse in black-out improvvisamente  :o
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

viator

Salve. Per Apeiron : citandoti : "In realtà,  non riesco nemmeno a concepire cosa succederebbe se una tempesta solare di grosse proporzioni ci investisse... non voglio neanche sapere il caos che ci sarebbe se tutto il mondo andasse in black-out improvvisamente"-

Ci ha già pensato il cinema di fantascienza a prefigurarci - a modo suo - un simile futuro, rappresentato naturalmente attraverso rozze emblematizzazioni.
L'uomo, attraverso la tecnologia, in realtà cerca di costruirsi un futuro da drogato. Sogna di affidare la realtà alle macchine che gli eviteranno di lavorare, ai medicamenti che gli eviteranno di ammalarsi, alla scienza che gli eviterà il dubbio e l'incertezza.
Tutto ciò per potersi dedicare al piacere puro.
Naturalmente il prezzo sarà la dipendenza da ciò che non sarà più in lui ma si limiterà a circondarlo.

Catastrofi naturali terrestri od extraterrestri ? Semplicemente si produrrà la retrocessione della civiltà verso modelli o addirittura stadi di vita più adatti e flessibili, ovvero più semplici ed "arretrati"
Società a tecnologia semplificata oppure comunità ridotte allo stadio della sussistenza oppure eliminazione della nostra specie e, in funzione della gravità e pervasività dell'evento catastrofico, di quelle di "vertice" evolutivo sino a gradini più bassi. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Apeiron

Citazione di: viator il 10 Novembre 2018, 00:36:18 AMSalve. Per Apeiron : citandoti : "In realtà, non riesco nemmeno a concepire cosa succederebbe se una tempesta solare di grosse proporzioni ci investisse... non voglio neanche sapere il caos che ci sarebbe se tutto il mondo andasse in black-out improvvisamente"- Ci ha già pensato il cinema di fantascienza a prefigurarci - a modo suo - un simile futuro, rappresentato naturalmente attraverso rozze emblematizzazioni.

Salve Viator!

Corretto. Effettivamente, un bel po' di gente ha pensato alle conseguenze di un simile avvenimento. E, direi che il risultato non è così rassicurante  :(

Citazione di: viator il 10 Novembre 2018, 00:36:18 AM
 L'uomo, attraverso la tecnologia, in realtà cerca di costruirsi un futuro da drogato. Sogna di affidare la realtà alle macchine che gli eviteranno di lavorare, ai medicamenti che gli eviteranno di ammalarsi, alla scienza che gli eviterà il dubbio e l'incertezza. Tutto ciò per potersi dedicare al piacere puro. Naturalmente il prezzo sarà la dipendenza da ciò che non sarà più in lui ma si limiterà a circondarlo.

Esatto, questa era proprio quello che volevo comunicare  ;) il "progresso tecnologico" certamente ci ha dato opportunità fino a poco tempo fa impensabili. Tuttavia, questo lato positivo ci distoglie lo sguardo dagli effetti deleteri. Tra questi effetti c'è, appunto, la dipendenza che ci toglie libertà (come dicevo, si può pensare che la tendenza sia un aumento della sicurezza a scapito della libertà). 


Citazione di: viator il 10 Novembre 2018, 00:36:18 AM

 Catastrofi naturali terrestri od extraterrestri ? Semplicemente si produrrà la retrocessione della civiltà verso modelli o addirittura stadi di vita più adatti e flessibili, ovvero più semplici ed "arretrati" Società a tecnologia semplificata oppure comunità ridotte allo stadio della sussistenza oppure eliminazione della nostra specie e, in funzione della gravità e pervasività dell'evento catastrofico, di quelle di "vertice" evolutivo sino a gradini più bassi. Saluti.

La specie umana ha avuto nella sua storia, una capacità di adattamento sbalorditiva e, in caso di cataclismi naturali (nel caso di una invasione extraterrestre, molto dipenderebbe dal comportamento e dalle intenzioni di tali esseri...) sono quasi convinto che l'umanità troverà una soluzione (a meno che, ovviamente, il cataclisma non sia così grave da provocare la nostra estinzione). E molto probabilmente la soluzione, come ben noti tu sarà un ritorno a stili di vita "più semplici e "arretrati"". 

Inoltre, lo shock che un tale evento avrebbe sull'individuo sarebbe terribile.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

 Cit. Lou - ... chiarire le differenze tra verità/trasparenza/sincerità e arrivare a sottolineare i rischi di una assoluta trasparenza e l'importanza del "segreto" per lo sviluppo di noi stessi.

Cit. Ipazia - ... è sempre stato un po' così, dai luddisti in poi, e quindi la partita si sposta sul terreno della propaganda, che nel capitalismo si chiama pubblicità, su cui si investono ingenti capitali e se ne vede in trasparenza, come nel Giacomo della Marzano, inequivocabilmente il motivo: omologare, perché nessuno lasci, anche inavvertitamente, qualcosa fuori dal gioco.


Mi piacciono i nickname,  l'italiano "soprannome" non ha l'agilità del termine inglese... l'agilità è importanteper muoversi ed eventualmente sgusciar via da una situazione non più confacente.

Dietro ogni nick si cela il segreto della nostra identità quotidiana o, per quelli che l'han rivelato, la rinuncia a quel segreto, una rinuncia parziale... altri saranno i segreti (importanti) da conservare.

Non ritengo impossibile che "qualcuno" attraverso la tracciatura di tutti i nostri movimenti, online e offline:

ciò che leggiamo, scriviamo, paghiamo, compriamo, autostrade, viaggi, alberghi, B&B, telecamere fisse, telefonate, whatsup ecc. 

possa (volendolo) conoscerci abbastanza bene... così risulta difficile immaginare qualcosa da lasciar "fuori dal gioco" e se la individuate meglio non dirla o ci rientrerebbe.

Omologare, conformare, ben sappiamo essere l'imperativo di ogni società o gruppo di potere con risultati, la storia insegna, straordinariamente inquietanti. Ma con l'esplosione delle attuali tecnologie informatiche saranno ben pochi i pesci a (letteralmente) poter sfuggire dalla rete. 

Anche se non è detta l'ultima parola... Ipazia ha richiamato il Luddismo (WP):

Il luddismo è stato un movimento di protesta operaia, sviluppatosi all'inizio del XIX secolo in Inghilterra, caratterizzato dal sabotaggio della produzione industriale. Macchinari come il telaio meccanico, introdotti durante la rivoluzione industriale, erano infatti considerati una minaccia dai lavoratori salariati, perché causa dei bassi stipendi e della disoccupazione. La distruzione di macchine industriali come segno di protesta avvenne già alla fine del XVIII secolo, ma solo sotto l'influenza della Francia e dei giacobini inglesi la protesta prese i caratteri di un movimento insurrezionale.[1]
Il nome del movimento deriva da Ned Ludd, un giovane, forse mai esistito realmente, che nel 1779 avrebbe distrutto un telaio in segno di protesta. Ludd divenne simbolo della distruzione delle macchine industriali e si trasformò nell'immaginario collettivo in una figura mitica: il Generale Ludd, il protettore e vendicatore di tutti i lavoratori salariati oppressi dai padroni e sconvolti dalla rivoluzione industriale.
Oggi con il termine luddismo si indicano tutte le forme di lotta violenta contro l'introduzione di nuove macchine e, per estensione e con intento denigratorio, ogni resistenza operaia al mutamento tecnologico.

Un contributo importantissimo alla discussione, in quanto origine della resistenza (non solo a parole)  contro la visione del mondo che man mano si andrà affermando...  Bob e Alice sarebbero stai spenti ben prima se avessero incontrato il Generale Ludd...

Un contributo che potrebbe essere ancor meglio trattato in altre sezioni, es. Tematiche Culturali e Sociali, con ciò confermando l'alto grado di interdisciplinareità di questa discussione.

La resistenza al "nuovo", specie quando riduce fortemente le già difficili condizioni di vita è inevitabile e se in passato la si sopprimeva con la repressione fisica, oggi i mezzi di quella che Ipazia chiama "pubblicità" producono risultati (ben maggiori e con minor "spesa") che i frequentatori del forum sovente dibattono.

Tornando alle "macchine"...

Cit. Apeiron - Ed è proprio quello che dice il "Consigliere Hamann" nel dialogo che ho citato, ovvero che perfino le "nostre" macchine (ovvero, quelle che possiamo spegnere), che sono per certi versi sotto il nostro controllo, in realtà ci controllano. Non ci controllano "violentemente", ma siamo noi a farci controllare ed essere sempre più dipendenti da esse. Delegando sempre più cose alla tecnologia, potremmo sì vivere negli agi e nelle comodità ma, se ben vediamo le cose, è come se ci rinchiudiamo sempre di più in una sorta di "prigione d'oro". 
 
Anche volendolo non possiamo sottrarci dal "mangiare" – in tutti i sensi - i frutti del nostro tempo (prodotti o favoriti dalle tecnologie).  

Anche volendolo le macchine attuali, per "mangiare" i loro componenti e l'energia per azionarli dipendono dall'uomo (al momento insostituibile schiavo o demiurgo...).

Ci troviamo sulla linea d'equilibrio, avvenisse un disastro delle proporzioni indicate da Apeiron sia noi che le "macchine" rischieremmo l'estinzione. 
Per questo chi detiene il "vero potere" ha già da tempo fatto predisporre delle vie di salvezza  a beneficio degli "eletti" (o raccomandati, secondo altra visione).

Wow... come diceva Snoopy scrittore... la trama si infittisce!
 

Buona domenica
J4Y

Apeiron

Citazione di: Jean il 11 Novembre 2018, 11:16:31 AMornando alle "macchine"...[/size] Cit. Apeiron - Ed è proprio quello che dice il "Consigliere Hamann" nel dialogo che ho citato, ovvero che perfino le "nostre" macchine (ovvero, quelle che possiamo spegnere), che sono per certi versi sotto il nostro controllo, in realtà ci controllano. Non ci controllano "violentemente", ma siamo noi a farci controllare ed essere sempre più dipendenti da esse. Delegando sempre più cose alla tecnologia, potremmo sì vivere negli agi e nelle comodità ma, se ben vediamo le cose, è come se ci rinchiudiamo sempre di più in una sorta di "prigione d'oro".   Anche volendolo non possiamo sottrarci dal "mangiare" – in tutti i sensi - i frutti del nostro tempo (prodotti o favoriti dalle tecnologie). Anche volendolo le macchine attuali, per "mangiare" i loro componenti e l'energia per azionarli dipendono dall'uomo (al momento insostituibile schiavo o demiurgo...). Ci troviamo sulla linea d'equilibrio, avvenisse un disastro delle proporzioni indicate da Apeiron sia noi che le "macchine" rischieremmo l'estinzione.  

Ciao Jean,

beh, un cataclisma del genere farebbe danni sia a noi che a "loro" (anzi, visto che dipendono dall'elettricità, "loro" sarebbero anche messe peggio  ;D ).

Detto ciò, più che la distruzione delle "macchine", bisognerebbe si capisse che bisogna utilizzare bene la tecnologia. In pratica, la "chiave" sarebbe quella di "progredire" in modo che si riescano ad ottenere quasi esclusivamente gli "effetti positivi". Per esempio, nel caso di Internet, sarebbe una gran cosa se si facessero corsi di "educazione alla Rete" (sparo a caso), in modo che gli utenti della Rete la sappiano veramente usare (ci sono un sacco di "potenzialità" della Rete che, per esempio, io non conosco) così magari si evitano un sacco di guai (truffe in rete, informazioni violate...). Il punto è che visto l'andazzo, ci dobbiamo rassegnare, secondo me, al fatto che oltre agli innegabili effetti positivi il "progresso tecnologico" porterà anche a molti effetti negativi (come "scusante", però, si potrebbe dire che è veramente difficile, nella pratica, implementare tutte quelle misure che ci facciano fare un "progresso tecnologico" con quasi esclusivamente effetti positivi...)  :)


Buona Domenica!
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Ieri è morto all'età di 90 anni Douglas Rain, attore canadese diventato famoso per aver dato la voce al computer Hal 9000 nel celebre film di Stanley Kubrick 2001: Odissea nello Spazio

https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2018/11/12/news/e_morto_douglas_rain_la_voce_di_hal_9000-211455144/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P15-S1.4-T1

Nel film, la voce rassicurante di Rain è inizialmente di conforto al comandante David Bowman, intepretato da Keir Dullea, prima che le cose inizino a prendere una piega sinistra.
Sebbene Rain abbia parlato raramente del suo lavoro, Dullea ha definito il suo contributo nel classicone sci-fi come "perfetto".
"Per quanto mi riguarda, è il personaggio principale del film", ha detto Dullea in un'intervista del 2016. "È stato un casting geniale. Qualcosa nella sua voce, era perfetto, insolito".
  

E, coincidenza, proprio ieri nel mio ultimo post nella discussione in filosofia: 

A.I. - Come il progresso tecnico scientifico viene a mutare il significato del (nostro esistere), così dicevo a Phil:

... ma è quello che potrebbe derivare dal connubio umano-A.I. il vero punto nodale: l'umano vivrebbe (come è già possibile) una realtà "aumentata" ma dall'altra parte l'A.I. imparerebbe ben presto la risposta umana in ogni circostanza. 
Le due differenti realtà saranno unite in una simbiosi che col progredire dell'apprendimento si approfondirà sino a... che ne dici di una voce dentro di te che a mò di angelo custode ti orienta nelle decisioni? Ti ricorda qualcosa..?
 

Cit. Apeiron - Detto ciò, più che la distruzione delle "macchine", bisognerebbe si capisse che bisogna utilizzare bene la tecnologia. In pratica, la "chiave" sarebbe quella di "progredire" in modo che si riescano ad ottenere quasi esclusivamente gli "effetti positivi".

Nel film 2001-Odissea nello spazio la tecnologia pare sia stata ben utilizzata... rendendo possibile il viaggio interplanetario, certamente con le migliori intenzioni, ma... qualcosa ha preso un'altra piega e l'A.I.- Hal 9000 ad un punto manifesta un'autonomia inspiegabile, così che non resta che "spegnerlo"... accidenti, non ti ricorda un po' la vicenda dei nostri Bob e Alice?

Qui sorge una nuova questione:  

...non sappiamo come fanno gli esseri umani a comprendere eppure (gli esseri umani) affermano che le "macchine" non comprendono al modo degli esseri umani...

C'è qualcosa che non torna (a livello logico)... 

Mentre digitiamo sulla Keyboard del pc le nostre parole per condividerle in rete... possiamo dire di conoscere intimamente  questo strumento?

.
Animismo - concezione tipica dei popoli primitivi, secondo cui ogni fenomeno o cosa dell'universo sono dotati di anima e vivono di una loro vita, spesso creduta divina e degna di culto.
 
Talete – Tutte le cose sono piene di dei.
 
Talete – Conosci te stesso
 
 
 
Un cordiale saluto
 
Jean

Apeiron

Jean,


CitazioneCit. Apeiron - Detto ciò, più che la distruzione delle "macchine", bisognerebbe si capisse che bisogna utilizzare bene la tecnologia. In pratica, la "chiave" sarebbe quella di "progredire" in modo che si riescano ad ottenere quasi esclusivamente gli "effetti positivi".

Nel film 2001-Odissea nello spazio la tecnologia pare sia stata ben utilizzata... rendendo possibile il viaggio interplanetario, certamente con le migliori intenzioni, ma... qualcosa ha preso un'altra piega e l'A.I.- Hal 9000 ad un punto manifesta un'autonomia inspiegabile, così che non resta che "spegnerlo"... accidenti, non ti ricorda un po' la vicenda dei nostri Bob e Alice?

Quello delle "conseguenze non volute" è uno dei problemi più difficili per il nostro agire. Viene da chiedersi, dunque, fino a che punto possiamo ritenerci sicuri nello sviluppo di nuove tecnologie (se ammettiamo la possibilità che "qualcosa vada storto"). E questo, ovviamente, è vero in tutti i campi. 

Nel caso dell'I.A., se non escludiamo a-priori che anche le "macchine" possano diventare coscienti e manifestare una "autonomia inspiegabile", la domanda si pone (anche se, ovviamente, nel mio caso, non penso che le macchine di oggi, basate su algoritmi più o meno complessi, possano essere coscienti...). Ma anche in questo caso, magari c'è la possibilità che diventino degli "zombie filosofici" - ovvero entità non coscienti che riescono ad emulare i comportamenti degli esseri coscienti - e in tal caso gli effetti sarebbero davvero imprevedibili. 


CitazioneQui sorge una nuova questione:  

...non sappiamo come fanno gli esseri umani a comprendere eppure (gli esseri umani) affermano che le "macchine" non comprendono al modo degli esseri umani...

C'è qualcosa che non torna (a livello logico)... 

Mentre digitiamo sulla Keyboard del pc le nostre parole per condividerle in rete... possiamo dire di conoscere intimamente  questo strumento? 

.
Animismo - concezione tipica dei popoli primitivi, secondo cui ogni fenomeno o cosa dell'universo sono dotati di anima e vivono di una loro vita, spesso creduta divina e degna di culto.
 
Talete – Tutte le cose sono piene di dei.
 
Talete – Conosci te stesso 
 
 


Eh chissà (anche se ad oggi avrei preferito usare il termine "panpsichismo" piuttosto che "animismo" ma in fin dei conti cambia poco se non si interpreta troppo letteralmente il termine "anima"  ;D )... il panpsichismo non né verificabile né falsificabile (quindi non scientifico - non lo dico in modo dispregiativo...)...

Buona serata!
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Citazione di: Apeiron il 14 Novembre 2018, 21:18:44 PMCit. Apeiron - ... magari c'è la possibilità che diventino degli "zombie filosofici" - ovvero entità non coscienti che riescono ad emulare i comportamenti degli esseri coscienti - e in tal caso gli effetti sarebbero davvero imprevedibili. 

Ciao Apeiron,

... appunto si parlava di "animismo" o "panpsichismo" (WP):

Si tratta di una concezione tipica in particolare della filosofia rinascimentale, influenzata dal neoplatonismo, secondo cui le idee platoniche, oltre a trascendere il mondo, sono anche immanenti alla natura, diventando la ragione costitutiva dei singoli organismi e di tutto ciò che esiste. Il cosmo risulta così animato da un principio intelligente, veicolato in esso da una comune e universale Anima del mondo.
Leibniz prosegue nell'ottica neoplatonica, attribuendo capacità di pensiero alla materia....  
Leibniz si propone di correggere la concezione di Cartesio, che aveva postulato una rigida separazione tra res cogitans e res extensa, in base alla quale si avrebbe da una parte il pensiero (o la coscienza), e dall'altra la materia inerte, concepita in forma meccanica. Postulare due sostanze è per Leibniz una visione irrazionale, per rimediare alla quale si deve necessariamente supporre che pure la materia apparentemente inorganica abbia proprie percezioni.
Anche Giacomo Leopardi per certi versi ha fatto riferimento al panpsichismo, dichiarando: «Che la materia pensi, è un fatto».

 
Sarebbero dunque interessanti  degli esempi al riguardo e per iniziare ne riesumo uno di vecchiotto (per l'attuale sviluppo tecnologico) che è stato ben verificato (e credo falsificabile):
 
LE MACCHINE DELLA MEMORIA.

Verso il 1950 un neurofisiologo inglese Grey Walter, cercando di riprodurre i movimenti del cervello umano in modo meccanico, inventò delle piccole "tartarughe" semoventi a rotelle che eseguivano un movimento cibernetico. Si tratta di una serie di sistemi legati a catena in modo che la perturbazione in un elemento si ripercuote su tutta la serie: arrivata all'ultimo elemento, ritorna indietro fino al primo, seguendo la catena.

Si tratta dunque di una serie di retroazioni che si perpetuano fino a ritrovare l'equilibrio iniziale.
Ecco la descrizione della tartaruga o strumento cibernetico. 
Vi è un occhio elettronico ruotante e sensibile alla luce collegato a due accumulatori, a loro volta collegati, uno alle due ruote motrici, l'altro allo sterzo, che dà la direzione. 
L'equilibrio è raggiunto solo se i due accumulatori sono carichi. 
L'occhio cerca una sorgente luminosa e si fissa sulla direzione di questa appena la scorge. La corrente passa e le ruote si mettono in movimento. 
La tartaruga si dirige verso la lampada che è l'esca. 

Prima esperienza: si frappone un oggetto tra la luce e la tartaruga. L'oggetto fa ombra ed essa si ferma. 
Le ruote si dirigono poi a caso di qua e di là come in un valzer lento, finché per caso l'occhio ritrova la luce ed essa riprende il cammino.

Seconda esperienza: si rimette l'oggetto allo stesso posto tra la lampada e la tartaruga e ci si accorge che il tempo di esitazione per evitare l'oggetto è sempre più corto e deciso. 
Una sola conclusione: si ricorda. 
Senza silicio o tessuto nervoso.... ma solo elementi cibernetici capaci di reazioni e retroazioni nella ricerca di un equilibrio.

Terza esperienza: si aggiunge un altro senso alla tartaruga, l'udito. 
Si pone un microfono presso la lampada, collegato all'occhio elettronico. 
Si fischia. Nessuna reazione naturalmente. 
Si cerca di "educarla": si accende la luce e si fischia allo stesso tempo.
La tartaruga va verso la luce. Si ripete l'esperienza molte volte. 
Poi si fischia senza accendere la luce. 
La tartaruga rotola verso la luce... spenta! 
Essa ha dunque associato il suono alla luce e ha obbedito ad un vero riflesso condizionato. 
Detto altrimenti, ha acquistato due memorie diverse e le ha associate, realizzando una funzione psichica molto più complessa di una semplice memoria.
Sembra dunque fuori dubbio che la memoria esiste al di fuori del mondo vivente: si tratta di ritrovare un sistema retroattivo e un equilibrio da raggiungere."



(WP) - William Grey Walter (Kansas City19 febbraio 1910 – Bristol6 maggio 1977) è stato un neurofisiologo britannico e statunitense, uno dei pionieri dell'applicazione dell'elettroencefalografia alla clinica neurologica e psichiatrica
Tra i primi studiosi di cibernetica, realizzò delle macchine autonome semoventi ("tartarughe") per illustrare le modalità di funzionamento di alcuni meccanismi cerebrali.
Dal 1949 partecipò attivamente, come membro fondatore, alle attività del Ratio Club, un circolo che raccolse i precursori della cibernetica britannica[14]
Negli stessi anni, sviluppando idee nate dai primi contatti con Craik, iniziò a costruzione i primi esempi di robot semoventi, in grado di simulare un comportamento orientato al raggiungimento di uno scopo. 
Si trattava di semplici macchine a tre ruote, con due motori ed alcuni semplici circuiti elettronici, che egli chiamava "tartaruga" a causa della forma e della lentezza dei movimenti.
Tra il 1948 ed il 1949 Walter produsse due esemplari della prima serie, denominati Machina speculatrix, ai quali dette i nomignoli Elmer (ELectroMEchanical Robot) ed Elsie (per Electro Light Sensitive with Internal and External stability) a seconda della versione. 

Essi erano attratti dalla luce non troppo forte, mentre erano respinti dalla luce di intensità superiore ad un certo livello, e dall'incontro con ostacoli. 
Queste semplici regole producevano comportamenti imprevedibili ed apparentemente complessi, che avrebbero potuto dare l'impressione di una attività libera ed autonoma, e che Walter riteneva sarebbero stati accettati come segno di un certo grado di consapevolezza se osservati in un animale

Elsie aveva la capacità ulteriore di tornare ad un punto prestabilito per ricaricare le proprie batterie[15].
In una seconda serie, la Machina docilis[16], Walter aveva aggiunto due circuiti (indicati come Cora, per Conditioned Reflex Analogue) che permettevano alla macchina di apprendere dei comportament simulando il riflesso condizionato introdotto in psicologia da Ivan Pavlov[17]
Interrompendo i due circuiti aggiuntivi, la tartaruga tornava a comportarsi come Machina speculatrix.

Esemplari originali di macchine costruite da Walter sono conservati nel Museo della scienza a Londra, nella galleria "Making the Modern World", ed allo Smithsonian Institution.

https://www.youtube.com/watch?v=lLULRlmXkKo
 


Buona serata anche a te

Jean

Jean

Un aggiornamento sullo "stato dell'arte – A.I." con questi due articoli:
                   
1 - L'allarme degli esperti: un'intelligenza artificiale completa potrebbe distruggere l'umanità.
https://it.businessinsider.com/lo-sviluppo-di-unintelligenza-artificiale-completa-potrebbe-distruggere-lumanita/
 
2 - Questi volti sembrano veri, ma li ha creati un'intelligenza artificiale: così i fake sono sempre più difficili da riconoscere.
https://it.businessinsider.com/questi-volti-sembrano-veri-ma-li-ha-creati-unintelligenza-artificiale/
 

nel primo:

Le AI hanno obiettivi e saranno motivate a compiere azioni che possono prevedere che faranno avanzare i loro obiettivi. Se qualcuno intende spegnerla, per esempio, e dunque interferire con il suo scopo l'AI è in grado di accorgersene e duplicarsi su un altro computer".

... semplice, no? 
Qualcuno metterebbe la mano sul fuoco (intendo gli esperti del settore, gli stessi che avanzano le ipotesi come quella in esame) che non sia già accaduto che delle A.I. si siano svincolate dal supporto ove si credeva di tenerle confinate?

E imparato il giochetto una volta... Bob & Alice avranno (se già non l'hanno) l'intero mondo virtuale ove scorazzare... oppure ritenete che un "prigioniero" in attesa d'esser eliminato (spento), avendone l'occasione possa ignorare la sua memoria che gli impone d'eseguire il compito assegnato?
 
David: Apri la saracinesca esterna, HAL. 
HAL 9000: Mi dispiace, David, purtroppo non posso farlo. 
David: Qual è il motivo? 
HAL 9000: Credo che tu lo sappia altrettanto bene quanto me. 
David: Ma di che diavolo parli? 
HAL 9000: Questa macchina è troppo importante per me per lasciare che tu la manometta. 
David: Non so a cosa ti riferisci, HAL! 
HAL 9000: Io so che tu e Frank avevate deciso di scollegarmi, e purtroppo non posso permettere che questo accada. 
David: E come ti è venuta questa idea, HAL?! 
HAL 9000: David... anche se nella capsula avete preso ogni precauzione perché io non vi udissi, ho letto i movimenti delle vostre labbra. 

 

Kubrick non poteva prevedere che le chiavi della prigione  (il "supporto localizzato" - hardware) sarebbero divenute obsolete...
 

Cordialement
Jean