Bob e Alice che stanno dicendo?

Aperto da Lou, 03 Agosto 2017, 11:11:21 AM

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Jean

Lou - Sì Phil, appunto! Per un software cos'è intuitivo? E secondo, sono dotati di intuitività Alice e Bob? L'intuizione è una proprietà programmabile?

Apeiron - Anche se mi pare che ci stiamo vedendo troppo in questo caso particolare cosa distingue la vita sintetica da quella naturale? Cosa distingue ad esempio l'I.A. (intelligenza artificiale) dagli animali? Gli animali hanno intuito? Noi abbiamo intuito? Ciò che ci sembra vivo è vivo? Ciò che ci sembra non vivo (tipo l'I.A.) è davvero privo di vita? Perché noi vogliamo così tanto emulare noi stessi e creare programmi e robot sempre più simili a noi?

Per Jean e Lou: cos'è l'"intuito" (o il "non intuitivo")?
Riteniamo di averlo noi visto che ci sembra strano che Alice e Bob lo abbiano.

Ma gli animali hanno quei modi di pensare? E noi? Quand'è che possiamo stabilire che l'I.A. sia davvero simile a noi?

(spero che le mie domande abbiano un minimo senso - se non lo hanno sentitevi liberi di ignorarle ahahah)

 


Apeiron,

mi sorprendono i tuoi dubbi riguardo le domande che poni  (qui e rammento in altri topic), del tutto pertinenti e quasi sempre un passo più in là dell'immediato, quasi a cercar una nuova sponda per non dover interrompere la corsa... mi ricordi un animaletto che adoro, Il basilisco piumato (Basiliscus plumifron)  detto anche "La lucertola di Gesù Cristo", capace di correre 20 metri sull'acqua...

il segreto sta nelle bolle d'aria che le sue zampe riescono a intrappolare, dei veri "cuscinetti"... una stupefacente meraviglia! 

E quale il tuo segreto, Apeiron... principe ignoto?

Nessun dorma! Nessun dorma! Tu pure, o Principessa,
nella tua fredda stanza
guardi le stelle
che tremano d'amore e di speranza...
Ma il mio mistero è chiuso in me,
il nome mio nessun saprà!
No, no, sulla tua bocca lo dirò,
quando la luce splenderà!
Ed il mio bacio scioglierà il silenzio
che ti fa mia.

Voci di donne (le stelle)

Il nome suo nessun saprà...
E noi dovrem, ahimè, morir, morir!

Il principe ignoto

Dilegua, o notte! Tramontate, stelle!
Tramontate, stelle! All'alba vincerò!
 

Non ignoro alcuna domanda (... le tue son briscole mica da poco, eh...) e prima o poi rispondo.

Poiché studi fisica ritengo tu ne sappia ben più del sottoscritto riguardo gli algoritmi, le "istruzioni" per eseguire un compito (o portarlo avanti sin dove possibile) processando opportunamente le "informazioni". 

E non ti par che nel creato (in natura, nella materia animata e financo inanimata) siano all'opera infiniti algoritmi che ne racchiudono altri dentro di loro che a loro volta ne racchiudono altri e così via?

E non può sorgere da questo processo delle due "I" (istruzioni ed informazioni) la terza "I"?

Mi fermo qui, vediamo se mi segui...


 
Un cordiale saluto

Jean

Lou

#16
Citazione di: Apeiron il 06 Agosto 2017, 23:37:43 PM
Per Jean e Lou: cos'è l'"intuito" (o il "non intuitivo")?
Riteniamo di averlo noi visto che ci sembra strano che Alice e Bob lo abbiano.

Ma gli animali hanno quei modi di pensare? E noi? Quand'è che possiamo stabilire che l'I.A. sia davvero simile a noi?

(spero che le mie domande abbiano un minimo senso - se non lo hanno sentitevi liberi di ignorarle ahahah)
Con ritardo immorale rispondo. Figurati se ignoro domande così "tendenziose":P
Può essere che nulla ti vieti di pensare che l'"intuito" (grammaticale) di Alice e Bob sia un pacchetto di istruzioni di cui sono dotati o meno, come noi - animali tra gli animali, con le nostre specificità.

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Apeiron

Con ritardo immorale anche io rispondo a Jean (e anche a Lou)  ;D sì in realtà sono convinto che ci siano più forme di intuito di quelle che (scientificamente) conosciamo. Il problema è che secondo me è davvero improbabile che questi algoritmi le abbiano perchè li abbiamo "costruiti" apposta per essere dei semplici sistemi di calcolo deterministico (ossia il loro modo di "ragionare" è fissato dalle condizioni iniziali che imponiamo noi). Ritengo che questa storia sia dovuta ad una negligenza dei programmatori, un bug nel sistema. Di certo potremo a questo punto chiederci se è vero come dicono alcuni che l'evoluzione biologica vada avanti a suon di "bug" ma la differenza sostanziale che vedo io è che questi algoritmi non hanno per esempio nessun "istinto di preservarsi" quindi non possono adattarsi all'ambiente esterno... Comincerei a "preoccuparmi" se vedessi che l'algoritmo (ossia il codice del programma) in qualche modo muta "da solo" senza intervento umano. A quel punto l'algoritmo avrebbe una certa indipendenza e quindi si potrebbe parlare di intuito. La cosa interessante semmai è vedere dove "mettere la soglia" tra ciò che è un mero algoritmo deterministico e un essere vivente (o almeno qualcosa che somigli ad un essere vivente). Sinceramente non lo so. Anzi forse il confine è molto più labile di quello che pensiamo...
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Lou

#18
Uhm... non sono ferratissima in materia, ma mi pare esistano e vengano impiegati algoritmi non deterministici, ad esempio quelli probabilistici che ammettono un - chiamiamolo - margine di scelta. Ovviamente si potrebbe obiettare (cioè mi auto-obietto) che quello che abbiamo chiamato margine di scelta sia in ultima istanza anch'esso determinato ( e così è ) da una istruzione che ammette la scelta tra diverse possibili opzioni/percorsi capace di generare risultati diversi.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Apeiron

Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 16:26:28 PMUhm... non sono ferratissima in materia, ma mi pare esistano e vengano impiegati algoritmi non deterministici, ad esempio quelli probabilistici che ammettono un - chiamiamolo - margine di scelta. Ovviamente si potrebbe obiettare (cioè mi auto-obietto) che quello che abbiamo chiamato margine di scelta sia in ultima istanza anch'esso determinato ( e così è ) da una istruzione che ammette la scelta tra diverse possibili opzioni/percorsi capace di generare risultati diversi.

In effetti non hai torto ci sono algoritmi probabilistici ma mi sembrava di capire che Alice e Bob fossero deterministici. In ogni caso ritengo che più togli (in modo opportuno) la correlazione tra il "risultato finale" dell'algoritmo dalle condizioni "iniziali" più finisci di avvicinarti a creare esseri viventi di silicio (e capaci quindi di evoluzione "spontanea"). Il problema è che la stessa definizione di "vita" che si usa nella biologia è una definizione convenzionale. Ci potremo chiedere dove inizia la coscienza ma ahimé sappiamo stabilire se per esempio un insetto è cosciente? Essendo un animale direi che un po' di coscienza, magari a livello rudimentale, è presente. Ma cosa non è cosciente? Qual è il confine?
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

L'automobile che si guida da sola è all'orizzonte e come sapete una delle maggiori problematicità riguarda il suo "comportamento", ad esempio nel caso fosse costretta a prendere una decisione vitale, in favore del conducente o di un pedone distratto...

Non son problemi di poco conto, soprattutto se li inquadriamo nella visione più ampia riguardo il sempre maggior "peso" e influenza che le "macchine intelligenti" hanno assunto per/e nella vita dell'uomo. 
 
Il titolo del saggio breve (maturità di quest'anno) per l' Ambito tecnico-scientifico recita:

R
obotica e futuro tra istruzione, ricerca e mondo del lavoro

Appunto uno degli aspetti rilevanti è il progressivo allontanamento dal mercato del lavoro dell'uomo a favore delle "macchine", in campo industriale, finanziario ecc.

Gli esperti (così ho letto) dicono che bastano relativamente poche modifiche ai programmi che permettono all'auto di guidarsi da sé per trasformarle in robot killer , altro scenario (da incubo) che nonostante le rassicurazioni

http://www.unimondo.org/Guide/Diritti-umani/Robot-Killer-dall-Onu-un-primo-passo-verso-il-divieto-preventivo-162642

procede spedito negli inosservabili laboratori militari un po' ovunque... 
  
Così la notizia dei nostri due "amici", Bob e Alice, che tentano un dialogo fuor dalle regole (come due studenti che si scambiano informazioni a mezzo di un loro codice... per non esser sgamati dal professore...) in confronto par acqua fresca... se non fosse per la velocità con cui si implementano le nuove scoperte (o nuovi software) in una miriade di dispositivi digitali/elettronici.

Prima di procedere oltre, una considerazione generale: lo si voglia o meno questo è il tempo della scienza e della tecnologia che ormai fa stabilmente parte della prospettiva di sviluppo (e di vita) dell'umanità, se ci sarà.

E per quella (prospettiva) personale sappiamo che l'intelligenza artificiale è in grado di tracciare ogni nostro movimento... semplicemente portando con noi lo smartphone, facendo la spesa con una carta di credito, scrivendo su un forum (... l'IP del pc...) ecc.

Le discipline scientifiche ne sono totalmente dipendenti (per i calcoli connessi alle verifiche matematiche o astronomiche ecc.) e mette la testa sotto la sabbia chi si illuda in un impossibile ritorno ai bei (punti di vista) tempi antichi, non volendo/potendo rendersi conto dell'ampiezza del fenomeno.
  
Nelle altre sezioni del forum (filosofia e spiritualità) Carlo Pierini da conto del suo studio ventennale su archetipi e simboli... mica poco, eh... immaginate un miliardo, cento miliardi... di Carlo al lavoro sull'argomento... il forum non reggerebbe che per un microsecondo la valanga di nuovi post...  

D'accordo... grano salis, discernimento e discriminazione... ci si arriverà, solo questione di tempo...

Non crediate che sia un fanatico né un patito della tecnologia... non uso neppur facebook e scrivo di ragni in meditazione... ma non mi difetta immaginazione e concretezza.

In questo nuovo e inamovibile scenario, quale il posto dell'uomo?

L'intelligenza artificiale ci pone questioni e prospetta risposte che non avremmo immaginato (beh, Asimov qualche buona idea l'ha avuta...), ad esempio, sviluppiamo nella sua prospettiva (A.I.) quel che dice l'amico Apeiron:

Il problema è che la stessa definizione di "vita" che si usa nella biologia è una definizione convenzionale.  

Parlavamo di algoritmi... una sequenza di istruzioni per eseguire un compito... son il solo a veder in ciò una esaustiva definizione di vita?

Un cristallo che si accresce... provate a farlo (le istruzioni son facilmente reperibili)... certo una "vita" minerale, fortemente limitata nelle sue possibilità dalla disposizione spaziale dei suoi atomi nel reticolo cristallino.

Vi son "complessità" grandi e piccole... algoritmi vecchi come il mondo e altri man mano di nuovi (... chi conosca di chimica sa come sia da principio difficoltosa la cristallizzazione di un nuovo composto... ma ottenutolo, da quel momento in tutto il mondo diviene possibile... una traccia s'è generata, una nuova forma, una nuova vita...).

E che sono gli algoritmi se non, detto in altre parole, gli archetipi?
 
L'intelligenza artificiale può esser l'anticamera della fine o un'opportunità, non possiamo fermarla... non solo perché ci è ormai impossibile rinunciare al nostro modo di vivere (chi non ha un automobile, un pc o un telefono? )... ma perché essa, nella sua precipua modalità, è qualcosa di vivente... voi ne sapete poco di lei ma essa sa tutto di noi... semplicemente non lo accetterebbe...


 
(NB - post volutamente visionario, per stimolar la riflessione...)
 

Jean

Lou

#21
Citazione di: Apeiron il 29 Agosto 2017, 23:33:48 PM
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 16:26:28 PMUhm... non sono ferratissima in materia, ma mi pare esistano e vengano impiegati algoritmi non deterministici, ad esempio quelli probabilistici che ammettono un - chiamiamolo - margine di scelta. Ovviamente si potrebbe obiettare (cioè mi auto-obietto) che quello che abbiamo chiamato margine di scelta sia in ultima istanza anch'esso determinato ( e così è ) da una istruzione che ammette la scelta tra diverse possibili opzioni/percorsi capace di generare risultati diversi.

In effetti non hai torto ci sono algoritmi probabilistici ma mi sembrava di capire che Alice e Bob fossero deterministici. In ogni caso ritengo che più togli (in modo opportuno) la correlazione tra il "risultato finale" dell'algoritmo dalle condizioni "iniziali" più finisci di avvicinarti a creare esseri viventi di silicio (e capaci quindi di evoluzione "spontanea"). Il problema è che la stessa definizione di "vita" che si usa nella biologia è una definizione convenzionale. Ci potremo chiedere dove inizia la coscienza ma ahimé sappiamo stabilire se per esempio un insetto è cosciente? Essendo un animale direi che un po' di coscienza, magari a livello rudimentale, è presente. Ma cosa non è cosciente? Qual è il confine?
Guarda proprio di recente rilessi un articolo ( a dire il vero un po' datato - '74 - ma sono quelle questioni "inattuali" e in parte irrisolte che attraversano il tempo o son  senza tempo...)  del filosofo Nagel "Cosa si prova a essere un pipistrello?" che offre una vastità e miriade di quesiti su cui riflettere.
Ora, come ben dice Jean, Alice e Bob non sono che un pretesto carico di sviluppi ulteriori, vita, coscienza, linguaggio, saperi, tecnologia, confini, forse... limiti e tutte le possibili correlazioni del caso  etc.
Programmi che automodificano il proprio codice ne esistono, i virus informatici, mi risulta si avvalgano di questa capacità "adattiva/evolutiva" per "sopravvivere" e proliferare in "ambiente".
Personalmente mi rimane ferma l'idea socratica per cui una coscienza primaria sia propria di ogni essere vivente, ovviamente occorre stabilire quel labile confine tra vivente e non vivente o ripensare i criteri per poterlo stabilire, in ogni caso è dalla vita che tutto ciò sorge, al di qua delle singole e più o meno convenzionali definizioni.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Apeiron

La cosa interessante dello shintoismo è che alcune correnti sono ancora animiste e resistono in una società ipertecnologica. Secondo queste correnti gli "spiriti" sono ovunque, specie in ciò che si muove o ciò che genera un movimento dell'animo umano. E siccome gli spiriti sono ovunque, "kami", gli oggetti di venerazione sono ovunque.

E se l'I.A. confermasse per assurdo l'animismo?  ::)  ::)  ::)

Consiglio i film anime  "Ghost in the Shell" di Oshii (specialmente il secondo) che trattano implicitamente di questo tema... in un'ambientazione di fantascienza...
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

Apeiron, ignoto principe...

un po' mi conosci e sai come salto di palo in frasca... a causa d'un vento dispettoso e bislacco cui sovente m'affido e al quale ho affidato il timon della mia barca, confidando sappia distinguer mappe da territori... (mah, speriamo bene...).

Così di quanto hai risposto quel che m'ha primariamente colpito è stata una risonanza che ho avvertito in me... qualcosa del tuo scritto, come un deja vù, richiedeva la mia attenzione... e questo è il risultato:

https://www.riflessioni.it/logos/presentazione-nuovi-iscritti/presentazioni/msg3071/?topicseen#msg3071

 
... le solite, banali, insignificanti coincidenze... l'andar intorno, massima ambizione... che la diritta via era smarrita...
 


(tra un po' riprendo a discuter con te e Lou nel merito della discussione...)
 



Take easy... all'alba vincerai...  :D


Jean

Apeiron

#24
Post off-topic

Per Jean,
Per essere sincero ti dirò che ho un po' barato. Mi sono imbattuto in quel topic prima di cambiare la mia firma. Quando ho letto "what is dead..." mi è venuta in mente la frase delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco e mi è venuto in mente di metterla nella mia firma. Poi scorrendo il topic ho letto che tu hai completato la frase... Quindi ho pensato: beh allora qui dentro non sono di certo l'unico che conosce quella serie (ed è impressionato da certe citazioni - come ad esempio quanto è potente anche dal punto di vista spirituale la frase "people learn to love their chains" - se sei un fan anche tu magari riconoscerai anche in che occasione è stata pronunciata  ;D )  ;D



Mi era anche venuto in mente di dirtelo via messaggio privato ma ahimé il criceto che gira la ruota che fa funzionare il mio cervello ad un certo punto ha scioperato e alla fine non ti ho detto nulla  ;D  ;D  ;D  ;D  ;D

Perdonate l'off-topic ma non potevo non farlo dopo il messaggio di Jean :D
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Mario Barbella

#25
Citazione di: Apeiron il 03 Agosto 2017, 12:19:02 PM
Però la notizia è interessante dal punto di vista filosofico per due motivi:
1) perchè l'uomo è così ossessionato da volersi continuamente auto-emulare: voglio dire perchè vorrei io fare IA sempre più simili nel loro comportamento all'uomo? Perchè in sostanza abbiamo l'ossessione di creare oggetti (che magari diventeranno anche soggetti coscienti) "ad immagine e somiglianza"  ;D ? Cioè oltre a sentirmi la vocina di Ok-Google o scambiarmi le battute con Siri adesso voglio anche che "socializzano" tra loro, che formino una società loro, che facciano la loro filosofia, che vadano a far la spesa per se stessi, che apprezzino i piaceri della vita. Ma ... perchè?
2) Ora se noi vogliamo creare della vita intelligente non ci basta renderli intelligenti. Devono anche riconoscersi come specie, interloquire tra di loro, riconoscersi in una comunità ecc. Ossia devono diventare socievoli. Quindi sì secondo me cominciare a far parlare tra di loro e lasciarli autonomamente sviluppare un linguaggio tutto loro, sviluppare convenzioni sociali ecc. Mi pare che sia l'unico modo per renderli autonomi e al contempo "intelligenti". Sul fatto del linguaggio che diventa incomprensibile (sinceramente il "dialogo" tra Alice e Bob mi pare abbastanza "random" e mi sembra che "qualcosa sia andato storto" più che un tentativo di creare un nuovo linguaggio) credo che da una specie "intelligente" ci sia da aspettarselo. D'altronde con tutte le nostre gerarchie e controlli dati dalla nostra società nella storia abbiamo che il latino si è "volgarizzato" in un sacco di lingue, il sassone idem, il greco idem... e l'italiano tra alcuni giovani mi sembra anch'esso un'altra lingua, per esempio "Oh, ma prenditela scialla, zio!" oppure "oh fra mi stai facendo andare a male" ("andare a male"=non mi fai capire più niente)  ;D  ;D. Se queste variazioni avvengono con tutto il controllo politico-sociale nella società umana figuriamo robot intelligenti lasciati liberi  ;D


Per la vera storia di Alice e Bob: http://www.webnews.it/2017/08/02/facebook-la-vera-storia-delle-ia-bob-e-alice/

-INIZIO parte di commento satirico e off-topic del post che non farà ridere nessuno
I sensazionalismi ahimé sono dovuti ad un misto tra delirio di persecuzione (le IA ci vogliono far del male, i social media ci vogliono segretamente comandare...), "apofenia" (ossia la tendenza che l'uomo ha di riconoscere strutture - che in realtà a dosi "giuste" aiuta la creatività ma quando si cominciano a vedere dove non esistono comincia ad essere un problema), "giornalismo" (ossia tendenza anche incoscia a scrivere per far colpo) tutto ovviamente "subclinico" e "normale"  ;D ... poi dai se non c'è nessuno che ci complotta contro che senso ha la nostra vita  ;D  ;D ?  
-Finalmente è finita
.
Colgo l'occasione di questo post solo per ribadire la mia negazione nei confronti di chi solo osi supporre che l'IA possa spontaneamente agire sulla società oltre le conseguenze connesse al suo utilizzo, per esempio, se lavorassi con un martello automatico, da me realizzato, dovrei solo temere di farmi del male per averlo costruito trascurando i principi tecnici di sicurezza in aggiunta  alle mie personali disattenzione ai rischi tecnologici,  ma non che il martello, spontaneamente e senza altra esterna volontà intelligente, inizi ad agire con finalità simili ad un'intelligenza umana non casuali.  Posso anche temere grossi gli effetti socio/economici sempre più o meno indotti dagli sviluppi tecnologici, cosa che avviene ed avvenne sin dai tempi dell'invenzione della ruota, punto e basta; già questo  non è poco, ma tuttavia è diverso da  ciò a cui alludono certe fregnacce che si sentono e si leggono, per esempio, sui media e nei discorsi tra amici.
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Apeiron

MARIO BARBELLA
Colgo l'occasione di questo post solo per ribadire la mia negazione nei confronti di chi solo osi supporre che l'IA possa agire sulla società oltre le conseguenze connesse al suo utilizzo, per esempio, se lavorassi con un martello automatico, da me realizzato, dovrei solo temere di  farmi del male per averlo costruito trascurando i principi tecnici di sicurezza in aggiunta  alle mie personali disattenzione ai rischi tecnologici.  Posso anche temere gli effetti socio/economici sempre più o meno indotti dagli sviluppi tecnologici, cosa che avviene ed avvenne sin dai tempi dell'invenzione della ruota, punto e basta, ma gia questo non è poco ma è diverso da  ciò cui alludono certe fregnacce che si sentono e si leggono, per esempio, sui media e anche nei discorsi tra amici. 


APEIRON
Anche se posso essere d'accordo sul fatto che noi non possiamo creare "qualcosa" più intelligente di noi, ritengo però doveroso precisare che se lasciati a sé stessi i computer potrebbero seguire le leggi dell'evoluzione (lo so è una speculazione ma credo che sia legittima). Motivo per cui ritengo che avere un monitoraggio su questi sistemi di IA non sia sbagliato, così come ritengo sia sbagliato volerli creare sempre più simili a noi.
Perciò pur essendo d'accordo con te che le nostre creazioni possano arrivare ad un certo livello di complessità, ritengo che se lasciate a sé stesse potrebbero evolversi e migliorarsi (ovviamente come hai ben capito non è il caso di Alice e Bob  ;D ).
Non vorrei arrivare ad un futuro alla "Balde Runner" o alla "Ghost in the Shell", che ritengo scenari possibili, seppur ancora lontanissimi.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Mario Barbella

Citazione di: Phil il 03 Agosto 2017, 16:42:25 PM
Che due intelligenze artificiali chattino è una scena curiosa, i problemi nascono se una delle due chiede all'altra di uscire fuori per prendere qualcosa assieme... "fuori" da dove? e cosa prendono assieme, una birra alla spina per ricaricarsi (battutaccia ;D )?

Scherzi a parte, l'inintelliggibilità dei "cyber-discorsi artificiali" credo sia iniziata da un pezzo, almeno da quando per decifrare ciò che "dice" un computer, abbiamo bisogno di un altro computer "connivente" da "infiltrare" nei loro "discorsi" (scambi di dati e input). Le loro possibilità di calcolo ci hanno già seminato da tempo sulla strada del controllo (se consideriamo quello che sappiamo calcolare solo con carta e penna, ovvero senza il loro aiuto...).

Se Bob e Alice riuscissero a "parlarsi" e "capirsi" (metaforicamente, e non è comunque scontato) resterebbero probabilmente discorsi confinati ai loro programmi/mansioni di partenza... hanno "intelligenza" (ormai così si chiama), ma non credo abbiano (per ora) volontà e aspirazioni, istinto di auto-conservazione e avidità (necessarie per desiderare la conquista del mondo umano  ;) ).
Se, parlando una lingua, o meglio, un linguaggio che non conosciamo, riescono a svolgere la loro funzione con più efficienza, non è il caso di demonizzarli e di sentirci minacciati (d'altronde anche il pc da cui sto scrivendo, nell'intimo del suo processore, usa codifiche e linguaggi che non conosco affatto, ma dubito stia architettando di chiamare in aiuto altri pc per schiavizzarmi e costringermi a lavorare solo per pagargli la bolletta della luce... in fondo, la pago già! ;D ).


P.s.
Citazione di: Lou il 03 Agosto 2017, 11:11:21 AM
Sarebbe affascinante che si riuscisse a comprendere e decodificare quel che si son detti, se effettivamente si son detti qualcosa o, se curiosamente, si manifestassero il limiti di una intraducibilità radicale e una di una inacessibilità non risolvibili
Come in certi discorsi fra uomo e donna? Possiamo provarla coma chiave di lettura (avviso: la parodia può contenere stereotipi... e forse anche olio di palma  ;D ):

Bob: i can i i everything else . . . . . . . . . . . . . .
("Io posso! io, tutto il resto...") l'uomo millanta capacità e potenzialità epiche, degne di Prometeo, pur di fare colpo

Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to
("per me non hai p@lle, secondo me bla bla bla") la donna sminuisce l'ardore di Bob, provocandolo e mettendone in discussione il virile coraggio, rivelando inoltre un sottile abuso di parole e ripetizioni

Bob: you i everything else . . . . . . . . . . . . . .
("tu e io, tutto il resto...") Bob intuisce che forse, per "domarla", non deve tentare la strada "testosteronica", e prova allora ad essere poetico, del tipo "solo tu ed io, tutto il resto non conta..."

Alice: balls have a ball to me to me to me to me to me to me to me
("balle! Abbi almeno una p@lla! Per me, bla bla bla...") Alice non si lascia incantare dalla sviolinata e, sprezzante, lo invita ad essere uomo almeno "a metà"; riconferma inoltre una propensione per ripetizioni logorroiche

Bob: i i can i i i everything else . . . . . . . . . . . . . .
("io posso, io, tutto il resto...") Bob, punto nel vivo, cerca di tenere alto l'orgoglio e, non senza qualche balbettio, riprende ad alimentare grandi aspettative

Alice: balls have a ball to me to me to me to me to me to me to me
("balle! Abbi almeno una p@lla! Per me, bla bla bla...") Alice ripete l'ultima frase già detta prima, snobbando i buoni propositi esposti da Bob; lei vuole di più di semplici promesse...

Bob: i . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
("io...") Bob non sa più cosa dire, la sua replica è stata ignorata e ora è senza parole...la conversazione è in stallo

Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to
("non hai p@lle, secondo me bla bla bla") Alice cavalca l'impasse imbarazzata di Bob per ribadire la sua provocazione, come a dire "lo vedi? Avevo ragione io!"

Bob: you i i i i i everything else . . . . . . . . . . . . . .
("tu, io... io... tutto il resto...") Bob è alle corde, prova debolmente a riprendere un tono un po' più romantico, per tentare di convincerla che conta solo lei...

Alice: balls have 0 to me to me to me to me to me to me to me to me to
("hai zero p@lle! Secondo me bla bla bla") Alice lo tiene all'angolo, sottolineando persino numericamente l'assenza di attributi... potrebbe essere il colpo del k.o.

Bob: you i i i everything else . . . . . . . . . . . . . .
("tu, io... io... tutto il resto...") Bob ormai si è "incantato", l'imbarazzo lo ha mandato in tilt e ripete stordito l'ultimo fallimentare tentativo di conciliazione...

Alice: balls have zero to me to me to me to me to me to me to me to me to
("non hai p@lle, secondo me bla bla bla") Alice non lo ascolta nemmeno più, rinfaccia ancora una volta la consueta carenza di "sostanza", ma ormai è come se parlasse da sola, è "in loop"...

(ad libitum ;D )
.
Se ho agguantato bene il senso di questo post (ma potrei averlo capito male e frainteso, in tal caso mi scuso), ci si starebbe riferendo ad un presunto colloquio tra due intelligenze artificiali (= due computer). Non molti giorni fa, ascoltando Rai3, colsi a volo che, dopo un breve colloquio del genere, durato non molti secondi, ciò che era iniziato come un normale facile colloquio  due, si trasformò ben presto in un ronzio continuo. Chi non capisse questo fatto senza chiedere spiegazioni che non siano di due o tre parole, è meglio che rinunci ad interessarsi a seguire questo tipo di argomenti, sarebbe tempo perso. in caso contrario scriva qui il suo parere. Grazie. :(
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)

Lou

#28
CitazioneChi non capisse questo fatto senza chiedere spiegazioni che non siano di due o tre parole, è meglio che rinunci ad interessarsi a seguire questo tipo di argomenti, sarebbe tempo perso. in caso contrario scriva qui il suo parere. Grazie. :(
In realtà a detta di chi è del settore, ad es. il prof. Batra, esiste una "corposa" letteratura in merito a questo aspetto (già noto), cioè al fatto che le ai sviluppino "dialetti"(nuove lingue) e non tutti gli addetti al settore ritengono che sia inutile impiegare tempo nello studio di questi processi e fenomeni a cui si ha una spiegazione, ma che forse son ritenuti valevoli di una maggior comprensione e interrogazione in merito (anche solo per studiare  e approfondire aspetti di come può prodursi e generarsi una nuova lingua) , sebbene in questo caso, cioè per uno degli obiettivi propostosi dagli sviluppatori - l'implementazione di una capacità di negoziazione e interazione con gli umani - ovviamente  una ai che per svolgere questo compito impiegasse con un umano una "lingua" sconosciuta e incomprensibile al destinatario sarebbe poco agevole e abbastanza inutile per il raggiungimento del suddetto obiettivo.
( Non sono certa di aver compreso il senso del tuo ultimo intervento e la tua richiesta, nel qual caso, se la mia nota inserita ora, risultasse totalmente fuori fuoco rispetto a quanto chiedevi, come non scritto.)
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Mario Barbella

Citazione di: Apeiron il 03 Agosto 2017, 12:19:02 PM
Però la notizia è interessante dal punto di vista filosofico per due motivi:
1) perchè l'uomo è così ossessionato da volersi continuamente auto-emulare: voglio dire perchè vorrei io fare IA sempre più simili nel loro comportamento all'uomo? Perchè in sostanza abbiamo l'ossessione di creare oggetti (che magari diventeranno anche soggetti coscienti) "ad immagine e somiglianza"  ;D ? Cioè oltre a sentirmi la vocina di Ok-Google o scambiarmi le battute con Siri adesso voglio anche che "socializzano" tra loro, che formino una società loro, che facciano la loro filosofia, che vadano a far la spesa per se stessi, che apprezzino i piaceri della vita. Ma ... perchè?
2) Ora se noi vogliamo creare della vita intelligente non ci basta renderli intelligenti. Devono anche riconoscersi come specie, interloquire tra di loro, riconoscersi in una comunità ecc. Ossia devono diventare socievoli. Quindi sì secondo me cominciare a far parlare tra di loro e lasciarli autonomamente sviluppare un linguaggio tutto loro, sviluppare convenzioni sociali ecc. Mi pare che sia l'unico modo per renderli autonomi e al contempo "intelligenti". Sul fatto del linguaggio che diventa incomprensibile (sinceramente il "dialogo" tra Alice e Bob mi pare abbastanza "random" e mi sembra che "qualcosa sia andato storto" più che un tentativo di creare un nuovo linguaggio) credo che da una specie "intelligente" ci sia da aspettarselo. D'altronde con tutte le nostre gerarchie e controlli dati dalla nostra società nella storia abbiamo che il latino si è "volgarizzato" in un sacco di lingue, il sassone idem, il greco idem... e l'italiano tra alcuni giovani mi sembra anch'esso un'altra lingua, per esempio "Oh, ma prenditela scialla, zio!" oppure "oh fra mi stai facendo andare a male" ("andare a male"=non mi fai capire più niente)  ;D  ;D. Se queste variazioni avvengono con tutto il controllo politico-sociale nella società umana figuriamo robot intelligenti lasciati liberi  ;D


Per la vera storia di Alice e Bob: http://www.webnews.it/2017/08/02/facebook-la-vera-storia-delle-ia-bob-e-alice/

-INIZIO parte di commento satirico e off-topic del post che non farà ridere nessuno
I sensazionalismi ahimé sono dovuti ad un misto tra delirio di persecuzione (le IA ci vogliono far del male, i social media ci vogliono segretamente comandare...), "apofenia" (ossia la tendenza che l'uomo ha di riconoscere strutture - che in realtà a dosi "giuste" aiuta la creatività ma quando si cominciano a vedere dove non esistono comincia ad essere un problema), "giornalismo" (ossia tendenza anche incoscia a scrivere per far colpo) tutto ovviamente "subclinico" e "normale"  ;D ... poi dai se non c'è nessuno che ci complotta contro che senso ha la nostra vita  ;D  -Finalmente è finita
Il solo ipotizzare che una IA (int. artif.), cioè un computer, possa, non dico raggiungere, ma solo avvicinarsi troppo all'intelligenza dell'Osservatore (ovvero, all'intelligenza umana) vuol dire che non si è capito niente del mondo e della vita
Un augurio di buona salute non si nega neppure a... Salvini ! :)
A tavola potrebbe pure mancare il cibo ma... mai il vino ! Si, perché una tavola senza vino è come un cimitero senza morti  ;)  (nota pro cultura (ed anche cucina) mediterranea)