Aborto scientismo linguaggio: disastri contro l'umanità e la sua individualità.

Aperto da PhyroSphera, 07 Marzo 2025, 15:23:35 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

PhyroSphera

La Francia ha inserito nella propria Costituzione il diritto all'aborto, riferendosi alle donne gravide, mentre i diritti della vita sono affidati a una Carta dell'ambiente, in riferimento principale all'individuo.
Considerando che un embrione è già definibile individuo - non persona come certo teologismo cattolico tenta di fare trasferendo la concezione personale di Dio all'antropologia e biologia - si trova una restante garanzia. E' noto che le Costituzioni degli Stati Occidentali sono basate sui diritti individuali, esportati anche nel mondo; ma rimane che uno 'stato di crisi' come quello dell'aborto non è in sé stesso oggetto di autentico diritto; inoltre la Carta dell'ambiente finisce così per diventare vittima di possibili dialettiche tese a ostacolare l'applicazione della Carta stessa.
Tra le forze che in Occidente e altrove promuovono ostacoli ci sono le tendenze a una valutazione esclusivamente neurologica della nascita e prosecuzione della vita, per le quali l'inizio della vita viene fatto coincidere con la formazione neuronale. La neurologia si interessa prevalentemente del sistema vegetativo ma senza il potere della biologia e ciò è un limite intrinseco, che non consente le distinzioni minime tra flora, fauna, umanità. L'uso o piuttosto abuso della neurologia è perpetrato da studiosi che tendono a disinteressarsi della flora cercando di occultare gli studi neurologici su di essa e che tendono a trattare l'umanità alla stregua della bestialità, sospinti dal paradigma scientista evoluzionista che considera 'l'anello mancante' non un vuoto evolutivo ma un programma di ricerca del nesso diretto bestia-uomo, biologicamente in realtà inesistente. Tali evoluzionisti confondono la morfologia e la biologia, riguardo alla successione delle "stature", e negano l'impossibilità di utilizzare la Teoria della Evoluzione per ricostruire le origini umane, impossibilità giacché la Teoria Genetica offre risultati differenti e incompatibili. Gli studi biologici sull'ambientalità condussero a considerare una condizione e situazione d'eccezione, un cataclisma-non-catastrofe, risultato che presenta questo risultato: la scienza non può offrire indizi determinanti sulla nostra origine, perché nei tempi in cui possibile la nostra nascita gli ambienti erano radicalmente diversi.
Nonostante il dato scientifico (non programma di ricerca) del cosiddetto Anello Mancante, permane la persuasione, a volte confusa con la scienza altre volte ritenuta ovvietà evidente con la scienza, che non esista distinzione decisiva tra bestialità e umanità. A causa di altre ignoranze ma pure confusioni, altra persuasione diffusa in molti ambienti subculturali ma accreditati nel mondo politico è che la filogenesi sia in sé stessa anche un'ontogenesi, cioè che il presentare da parte dell'essere umano in formazione analoghe forme a quelle della pura animalità sia esserlo. Dunque in tal caso una somiglianza morfologica viene scambiata per una identità biologica. Per tali disastrose persuasioni ed errori c'è una parte della società che non sa comprendere la nascita, non la riconosce sempre idoleggiando la pura animalità bestiale, il che è a volte unito all'altro disastro per cui l'inizio della vita umana è ritenuto quello specificamente neuronale. I due errori si rinforzano scambievolmente e in concomitanza con una fondamentale ignoranza su cosa sia un individuo. L'individualità è così confusa con la esemplarità, questa peraltro intesa sempre senza possibile parziale singolarità, quindi le affermazioni psicologiche, sociologiche, antropologiche sulla individualità sono emarginate e messe da parte, rifiutando interdisciplinarità tra antropologia e biologia ed anche con sociologia e psicologia.

Una forte invadenza esercitata dalla neurologia accadde con Sigmund Freud, che da ricercatore interdisciplinare per procura degli psichiatri si trovò di fronte a una realtà che poneva in causa la psicologia non la neurologia. Ciò accadde anche praticando una dimensione psicoanalitica, non psicoanalisi compiuta, dimensione già presente nella psichiatria. Quale semplice e solo antesignano, S. Freud fu stimolo per ricerche adeguate, psicologiche, che definirono una realtà mentale, l'inconscio, anche con vera e propria psicoanalisi (non definita scientificamente dal Freud stesso), assieme alla coscienza, mostrando la perspicuità della psicoterapia anche per le malattie mentali e i disturbi psichici più gravi. Ma questo risultato stentò e fatica ad affermarsi mentre viene propinato un miscuglio di medicina generica e neurologica con psicologia quasi inesistente e in ogni caso ai margini, fingendo che il miscuglio stesso sia disciplina psicologica della psicosomatica e dando luogo a descrizioni tanto tragiche quanto fasulle. A partire da questa prepotenza e mistificazione la neurologia è stata sopravvalutata e diffusa ovunque, cercando sostegno in materialismi antiscientifici, non realmente filosofici.
Da A. Adler a C. G. Jung fino ai nostri giorni, collettività e individualità sono state correttamente scientificamente formulate, anche assieme nella psicologia analitica avviata dallo stesso Jung. Non diversamente, anche se ovviamente a parti invertite, dalla sociologia, quindi pure da socioantropologia e psicoantropologia. Invano: vasta cultura e società sono sotto scacco da illazioni e fantasticherie spacciate per scienza.
Il notissimo psicoanalista J. Lacan decideva di tornare a valutare la dimensione psicoanalitica nelle opere di S. Freud per superarne il blocco che con queste veniva esercitato e per annullare la contraddittoria inversione tra psicoanalisi e neurologia, cui Freud stesso aveva dato forte impulso soprattutto negli ultimi tempi della sua vita. L'oggetto principale della ricerca di Lacan fu il linguaggio della mente, una semiotica e una simbologia secondaria, psicologiche. Non c'è dubbio che così molte cose furono messe maggiormente in chiaro, con vasto beneficio sanitario e sociale; eppure l'attiguità di tali risultati alla prospettiva neurologica viene sfruttata per scopi contrari. A esser simboli nella nostra mente sono anche gli oggetti mentali stessi, anche senza specifici segni simbolizzanti; ugualmente le cose di fuori per la nostra mentalità. Il simbolo psichico integralmente tale è costituito direttamente da un oggetto senza essere accompagnato da segni, ma tramite l'oggetto stesso. Gli studi psicologici incentrati sul linguaggio se sopravvalutati tendono a decentrare la mente dall'attenzione, favorendo il residuo sociale dei pregiudizi e indebolendo le difese contro le intrusioni. Non c'è alcun dubbio che il linguaggio sia importante, ma nei casi di difficoltà di comunicazione (anche paziente-dottore) c'è la presenza che può ovviare. Il sistema adottato generalmente negli Stati è vittima degli abusi neurologici e si tollera, ai margini, la psicoanalisi dei segni e la psicologia del linguaggio, dando idea che non sia possibile risolvere gli stati psicotici o anche schizofrenici con la psicoterapia o psicoterapeuticamente. Inoltre si tende ad identificare stato patologico e stato di malattia, fingendo che le eventuali critiche o negazioni non siano questioni per non medici. Invece, all'opposto, basta una informazione culturale per smentire tanti catastrofici errori e la medicina scientifica non è esoterica, al contrario esplicita (anche linguisticamente) e pensabile e valutabile anche esternamente a priori.

Troviamo dunque l'ultimo fattaccio descritto da una questione sorta dopo la morte di J. Lacan. Da una parte interpreti politici (comunisti, maoisti) tesi a negare possibili nessi tra religione e psicologia e psicoanalisi di Lacan e lacaniane, in nome di scienza e razionalità; dall'altra chi notava che per lo studioso J. Lacan la religione non era fuori dal suo campo oltre che raggio d'azione. Questi trovava un contenuto veritativo nel cattolicesimo e non in altri mondi religiosi, non supponendone i segni delle insensatezze. D'altronde aveva un approccio illuministico ai rapporti tra scienza e religione, per cui viveva la psicoanalisi in competizione con la religione. Pensando sarebbe prevalsa quest'ultima non poteva intendere un trionfo dell'oscurantismo ma una affermazione di verità; d'altro canto non riteneva le verità religiose decisive più di tanto. La sua considerazione linguistica potrebbe esser supportata glottologicamente; ma i risultati col cattolicesimo e i monoteismi e i relativi libri sacri attesterebbero che il segno in tal caso sarebbe costituito dagli scritti ma non dalla realtà religiosamente definita "Sacra Scrittura". Negli ambienti cattolici dove i fedeli sono tanto materialisti le Sacre Scritture sono nonostante tutto considerate per tali, mentre nel mondo evangelico il principio della centralità e autosufficienza della Scrittura - non degli scritti! - fa capire che... proprio non ci siamo!
Certo i segni contano anche per i religiosi, nei riti, nei culti e altrove; anche la Bibbia quale contenuto di scritti è rilevante; eppure, non solo nei monoteismi, i contenuti autentici non sono semioticamente indicati! Neanche nella nostra mente! Così l'indicazione lacaniana della Alterità non va confusa con quella junghiana dell'Altro, essendo quest'ultima ad essere religiosamente pregnante, non solo significante, e non l'altra. Oltre la vita religiosa, la vita interiore della fede, disponibile alla psicologia transpersonale, una psicologia delle zone dei confini, delle vette - questa finanche derisa dagli ambienti ignoranti e fraintenditori che ho stigmatizzato.

Cosa accade? Accade che si sa benissimo che i rimedi neurologici o assai peggio fisiologici non sono adatti ai malati di mente; ma si insiste a volte estremizzando le violenze. Dal caso dei malati, a quello dell'aborto, c'è a volte anche coincidenza. Chi pensa correttamente la nascita viene spesso scambiato o "preso" per pazzo, certe volte proprio sequestrato come una valigia, se si difende potrebbe riuscire ad esser tollerato se capace di una psicoterapia linguistica... Ma cosa può accadere? Se c'è chiusura mentale nell'applicatore o applicatori della terapia, le affermazioni del paziente, ritenuto vittima del proprio inconscio come del caso cattivo, vengono ridotte a mera manifestazione linguistica e non accettate (affermare qualcosa non è semplicemente dirla); delle sue dichiarazioni se ne fa quel che si vuole, fingendo che l'aspetto neurologico di una patologia sia una prova di assenza mentale, come invece mai in esseri umani può accadere. Inoltre si costringe a spesso inutili e a volte faticosissime prestazioni linguistiche o si riconsegna agli abusi diretti, fisici perlopiù. Questo torto capita a chi tollerato in una certa misura; agli altri peggio.
All'origine del fattaccio l'idea antiscientifica e pseudofilosofica che la fisica sia la scienza delle scienze e che l'àmbito psichico sia oggetto di studi di mera traduzione. Ma così si trattano sia "pazienti" che "non pazienti" come roba, delegittimando la fisiologia, in cui decisivo è il previo ragionamento con l'esperienza senza esperimento (scienza 'logica' direttamente) e usandola per delegittimare e in fin dei conti escludere tutto il resto della scienza.
Così la donna gravida diventa nella fantasia scientista una donna ingrossata da un corpo estraneo similmente a un capello o unghia da potersi giudicare troppo cresciuta senza ragione.

Nella Costituzione francese il presunto diritto all'aborto ha la funzione di escluderne il dovere, ma per questo ci voleva opportunamente una proibizione; e per ritornare al seminato occorre la riflessione sull'individuo. Difatti il diritto della vita individuale è realmente un diritto principale; il 'diritto all'aborto' invece non sussiste per sé ma solo se la donna e il nascituro sono in crisi e non c'è per loro altro.
E' chiaro che la questione dell'aborto è parte di una più grande.


Link:
https://www.biodiritto.org/Biolaw-pedia/Normativa/Francia-Loi-constitutionnelle-del-4-marzo-2024-il-diritto-all-aborto-nella-Costituzione-francese

https://www.centrostudilivatino.it/la-liberta-di-sopprimere-lenfant-a-naitre-non-puo-essere-una-vittoria-delle-donne/

https://www.conseil-constitutionnel.fr/sites/default/files/as/root/bank_mm/site_italien/constitution_italien.pdf

https://rassegnaflp.wordpress.com/2011/12/10/la-religione-di-lacan-altro-che-primato-della-psicoanalisi-il-guru-francese-dellinconscio-rivaluto-cristo-e-lincarnazione/



MAURO PASTORE

Discussioni simili (1)