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Abbasso le astrattezze

Aperto da Aumkaara, 29 Ottobre 2020, 21:36:12 PM

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iano

#30
Dai miei lunghi post , dei quali mi scuso , vorrei estrarre un punto, per sottolinearlo.
Si può raccontare la storia della duplice natura onda-particella ,o , con pari diritto dire, nessuna onda e nessuna particella.
Dal punto di vista filosofico le implicazioni non sono da poco.
Non condivido la sfiducia di aumkaara verso chi fa' ricerca pratica e teorica.
Non lo fanno per arricchirsi, e questo restituisce un po' di fiducia nell'uomo.
Qualcuno ogni tanto magheggia, ma il tempo alla fine fa' sempre giustizia.
C'è però una cosa che la scienza non potrà mai darci.
Quella sensazione di vivere dentro le storie che ci inventiamo, come è riuscita a fare la percezione sensoriale nella sua evoluzione .
Questo vivere dentro alle storie ha vantaggi e svantaggi .
È un fattore evidente di conservazione che rallenta il progresso.
Noi vorremmo che la scienza ripetesse questa magia di farci sentire protagonisti delle storie.
Ma ha ancora un senso chiedere ciò?
Fra i tanti termini che ci inventiamo c'è n'è uno di moda , forse significativo in tal senso.
Quello di realtà aumentata., il quale ci suggerisce che ciò che noi chiamiamo realtà è una costruzione .
Se ciò da un lato ci rende orfani del "senso di realtà", dall'altro dovrebbe entusiasmarci e invogliarci nel partecipare a questo gioco, perché è questo l'unico modo per continuare a sentirsi parte della storia.
Ma se continuiamo a parlare degli scienziati come altro da noi, sia per denigrarli che per glorificarli,significa che nel gioco non siamo ancora entrati.
La scienza non è un gioco umano. È il gioco umano.
Finché noi non entriamo pienamente in questa nuova storia per viverla pienamente nel nuovo senso nuovo che decideremo, ci possiamo scordare il sostegno del governo alla ricerca con tutte le conseguenze che gia' iniziamo a vivere, relegandoci ai margini della storia.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Aumkaara

Mi sento talmente vicino agli scienziati, che mi arrogo il diritto di parlare di argomenti scientifici. Figuriamoci se li disprezzo e se li considero "altro da me". Li considero talmente "me" che il loro gioco, la scienza, lo considero appunto solo come uno dei tanti, non certo come "il" gioco, rendendomi così conto che i risultati ottenuti con esso non sono dimostrazioni definitive, sono solo adattamenti fatti tra osservazioni vissute ma parziali e preconcetti utili ma altrettanto parziali.
Non c'è niente di nuovo in questo: la parzialità di visione ci caratterizza da sempre, anche se non è per forza l'unica nostra possibilità. E la scienza stessa è solo un margine della storia, poco importa quanto grandioso sia ciò che ci fornisce: per sua natura non va all'essenziale, ed inoltre attualmente è generalmente condotta su presupposti particolarmente poco equilibrati, e non mi riferisco solo ai più evidenti aspetti economici (e bellici, altra fetta importante della scienza), ma mi riferisco soprattutto a quelle parzialità più intrinseche (utili ma fuorvianti) dette negli ultimi post.
Tanto per fare un esempio più pratico e sociale, rispetto a quelli fatti finora su spazio-tempo-etere e velocità della luce: molti anni fa sentii uno scienziato, tecnico, o quel che era, inneggiare alla scienza e alla tecnica perché presto (e ora ci siamo più che quasi) le auto "avrebbero potuto portare gli ubriachi a casa da sole senza pericolo". Lo scopo non era andare all'essenziale, togliendo i presupposti per cui ubriachi, superficiali e teste di rapanello sono un pericolo quando guidano (la maggior parte dei guidatori quindi, a quanto vedo), no, lo scopo della scienza era tamponare il problema con un supergiocattolino, la macchinina che si guida da sola. Io mi sento vicino agli scienziati perché sono umano quanto loro, e un po' superficiale e testa di rapanello lo sono anche io in tante cose, così come sono ubriaco per tanti motivi (non per alcol o droghe, ma comunque per tante comodità e distrazioni), ma vedo che a differenza di me la maggior parte di loro non è neanche vagamente orientata verso una sorgente più essenziale di risoluzione dei problemi, rispetto a quella che può risolvere il gioco di scienza e tecnica.

Aumkaara


Tanto è sempre così: "la scienza ha stabilito che (ad esempio, in questo caso) l'etere non esiste". Cento anni dopo, e dopo aver preso per il c. tutti quelli che continuavano a parlare di etere e di fluidi: "sì, in effetti l'etere esiste, era ovvio, siamo stati troppo astrattamente matematici, dobbiamo tornare alla fisica concreta, a quella dei fluidi ad esempio". Mavadaviaelc (e ce li mando impropriamente, da toscano)... https://www.reccom.org/einstein-aveva-ragione-ma-non-sapeva-perche-unequazione-gemella-per-lenergia-relativistica-potrebbe-adesso-portarci-a-superare-la-velocita-della-luce/

Alexander

#33
Buongiorno Aumkaara


"La scienza ha stabilito" che il vaccino AstraZeneca va dato sotto i 60 anni. No aspetta! "La scienza ha stabilito" che va dato sopra i 60 anni. "La scienza ha stabilito" che bisogna evitare di stare anche all'aperto per non contagiarsi. No aspetta! "La scienza ha stabilito" che le possibilità di contagiarsi all'aperto sono lo 0,1%. E via così...E' tutto provvisorio. Penso che ci sia anche un uso politico o di interessi economici spesso dietro la frase:"La scienza ha detto":

Aumkaara

Ciao Alexander,
Concordo, sia da "complottista" quale sono, sia da interessato di scienza che però la guarda con tanta, tanta diffidenza per come è concepita e sviluppata.
Nonostante io sappia questo, ogni tanto "esplodo" quando vengono confermati (per quanto sempre relativamente) aspetti che per tanto tempo erano dati quasi per assurdi o ridicolizzati.

Ipazia

L'etere non è stato ridicolizzato da nessuno. Nella scienza ottocentesca era il supporto necessario per spiegare il diffondersi della luce. Un analogon rispetto all'aria indispensabile per trasmettere il suono (esempio del campanello nella campana che non suona più quando si fa il vuoto). La fisica delle onde elettromagnetiche, tra cui la luce, che sperimentalmente dimostrarono di non aborrire il vuoto, resero occamisticamente inutile l'ipotesi etere. Oggi la meccanica quantistica, in una sua corrente teorica, ipotizza una natura discreta, granulare, dello spazio che interagisce con le particelle che lo attraversano. Metafisicamente si tornerebbe ad aborrire il vuoto in natura, ma sono tutte teorie che non si sono consolidate in alcuna sostanza eterea sperimentamente dimostrata. Per cui non resta che attendere gli esiti delle ricerche che, qualunque esse siano, non credo influenzeranno la microfisica e metafisica della nostra vita quotidiana.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri