Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele

Aperto da PatrickEzechieleArt, 08 Maggio 2017, 19:43:49 PM

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Sariputra

Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:39:41 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PMConcordo con Sariputra, se ho capito cosa intende ;) L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose. Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso.
Questo mi pare un discorso interessante. Però occorre anche sapere che l'estetica (il senso del bello) non è necessariamente il confine dell'Arte e quindi la tua "disposizione" in realtà lascia fuori dall'Arte molta parte dell'Arte Contemporanea, ovvero tutta quella che ha voluto (o tentato) di allontanarsi dalla pura estetica. La definizione di Arte cambia nel tempo, cambia nei luoghi, cambia, per ironia della sorte, per definizione. Esistono però dei semplici criteri per orientarsi nel giudizio (non per includere o escludere qualcosa). Se io mi metto a fare dei tagli su una tela non divento un mito dell'Arte Contemporanea al pari di Fontana, se mi metto a bruciare delle tele non divento importante come un Burri. Se realizzo qualcosa di già esistente, di già pensato e sviluppato da altri non entro a far parte dell'Arte che ha senso ricordare. Mi pare semplice e lontano da qualsiasi pregiudizio, se ha senso avere una 'Storia' dell'Arte questa si fonda sulla originalità, sulla riconoscibilità, sulla iconicità degli autori che questa storia costruiscono. Il resto va dimenticato. Mi manca ora il tempo di approfondire ma forse alcune cose si chiariscono con qualche semplice riflessione su questi spunti.

Ma tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica.
Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D  Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/  sociale di turno...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

HollyFabius

Citazione di: Sariputra il 16 Maggio 2017, 18:51:24 PM
Ma tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica.
Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D  Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/  sociale di turno...

Tante sciocchezze non meritano neppure un commento.

Sariputra

#17
Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 22:53:30 PM
Citazione di: Sariputra il 16 Maggio 2017, 18:51:24 PMMa tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica. Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/ sociale di turno...
Tante sciocchezze non meritano neppure un commento.

Ho solo espresso il sentimento che si prova, dopo aver conosciuto dall'interno quell'ambiente, attraverso l'attività di mio padre scultore ora novantenne che, per tutta la vita, si è trovato davanti porte sbarrate perché non legato a nessun partito, a nessuna fondazione, ecc. Ambiente così falso che , ormai da un decennio, non vado più nemmeno a visitare le mostre 'importanti', talmente ne sono rimasto disgustato. Penso che, se anche lei lo vive dall'interno, non può negare questo stato delle cose...così ho una sorta di 'dente avvelenato' verso le categorie che lo compongono ( galleristi, critici, ecc.).
E comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

HollyFabius

#18
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AM
Non sembravano molto delle sciocchezze , a mio padre, scultore ormai novantennee che ha esposto ancora l'anno scorso in estate, quando , cercando commissioni in qualche fondazione, o in qualche banca, gli veniva fatto chiaramente capire ("io vorrei, ma sa...ho pressioni dall'alto per...) che non era affatto una questione di talento, ma solamente di raccomandazione, politica , lobbystica, ecc.
Conosco quel mondo dall'interno, così bene purtroppo, che ormai son più di dieci anni che non vado nemmeno a visitare una mostra "importante", talmente mi ha disgustato...

Anche mio padre era un artista lontano dal mondo che conta, morto sconosciuto e dimenticato.
Bene, oggi a 3 anni dalla sua scomparsa ci sono state numerose relazioni su di lui in convegni e conferenze internazionali (Cesmar Politecnico di Milano, Gruppo Colore Politecnico di Torino, Stato dell'Arte Accademia di Belle Arti de l'Aquila, Risonanze Luminose Accademia di Brera, CaRE! Conservation and REstoration Conference Varsavia) .
Un evento a lui dedicato è attualmente presente in Regione Lombardia e un evento in accademia di Brera ha, la scorsa settimana aperto un velo su di lui, con due interventi di docenti universitari che riguardavano il suo lavoro.
Conosco quindi anch'io lo stesso mondo e ne conosco le perversioni, nondimeno le operazioni chi io porto avanti di divulgazione della sua opera interessano gli ambienti accademici.
Questo perché ho delle idee abbastanza chiare su cosa sia Arte e cosa non lo sia.

HollyFabius

Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AM
E comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...

Il mio commento non era sprezzante, per imparare una persona deve confrontarsi con il meglio, non con il peggio. E' meglio essere sinceri e condividere le proprie serie impressioni che avere un atteggiamento ipocrita e spendersi in complimenti senza motivo.

Sariputra

Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:46:23 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AMNon sembravano molto delle sciocchezze , a mio padre, scultore ormai novantennee che ha esposto ancora l'anno scorso in estate, quando , cercando commissioni in qualche fondazione, o in qualche banca, gli veniva fatto chiaramente capire ("io vorrei, ma sa...ho pressioni dall'alto per...) che non era affatto una questione di talento, ma solamente di raccomandazione, politica , lobbystica, ecc. Conosco quel mondo dall'interno, così bene purtroppo, che ormai son più di dieci anni che non vado nemmeno a visitare una mostra "importante", talmente mi ha disgustato...
Anche mio padre era un artista lontano dal mondo che conta, morto sconosciuto e dimenticato. Bene, oggi a 3 anni dalla sua scomparsa ci sono state numerose relazioni su di lui in convegni e conferenze internazionali (Cesmar Politecnico di Milano, Gruppo Colore Politecnico di Torino, Stato dell'Arte Accademia di Belle Arti de l'Aquila, Risonanze Luminose Accademia di Brera, CaRE! Conservation and REstoration Conference Varsavia) . Una evento a lui dedicato è attualmente presente in Regione Lombardia e un evento in accademia di Brera ha la scorsa settimana aperto un velo su di lui, con due interventi di docenti universitari che riguardavano il suo lavoro. Conosco quindi anch'io lo stesso mondo e ne conosco le perversioni, nondimeno le operazioni chi io porto avanti di divulgazione della sua opera interessano gli ambienti accademici. Questo perché ho delle idee abbastanza chiare su cosa sia Arte e cosa non lo sia.

Purtroppo , come è successo per tantissimi altri artisti, anche di enorme talento, tardi, troppo tardi sono arrivati questi riconoscimenti. Mio padre riceve in questi mesi visite di personaggi che, per tutta la sua vita, lo hanno snobbato, nemmeno concedendo l'uso di una sala comunale per dire ( quindi pubblica) che era sempre riservata ai soliti nomi. L'artista vero non opera per ottenere riconoscimento ma spesso, essendo anche loro poveri esseri umani, magari un lembo di considerazione l'avrebbero meritata e gustata.  E' meritevole l'opera che stai facendo per far conoscere il lavoro di tuo padre, ma sarebbe stata un'altra cosa ( per lui) se questi riconoscimenti fossero arrivati anche prima.
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Sariputra

Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:55:12 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AME comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...
Il mio commento non era sprezzante, per imparare una persona deve confrontarsi con il meglio, non con il peggio. E' meglio essere sinceri e condividere le proprie serie impressioni che avere un atteggiamento ipocrita e spendersi in complimenti senza motivo.

Ma non sappiamo se Patrick non faccia questo lavoro di confronto con il meglio ( che poi anche la valutazione del 'meglio' mi appare alquanto soggettiva...). In più non sappiamo nemmeno se a lui interessa diventare un 'artista' nel senso che lo intendi tu.  Può magari ritenersi soddisfatto nel diventare un ottimo paesaggista, senza la pretesa di inserire il suo nome nei libri d'arte. Questo dovrebbe dircelo lui...
Lui solo conosce i suoi obiettivi. Ricordo che Ligabue veniva deriso per le sue opere, quand'era in vita. Adesso valgono dei bei quattrini, mi sembra...vedremo dunque che succede!! ( ma di solito, se sei fuori dal 'giro', bisogna aspettare di essere leggermente defunto...cosa che ovviamente non auguro al giovane Patrick. Meglio la vita che l'arte ;D).
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Angelo Cannata

#22
Patrick, questo quadro mi ha un po' incuriosito. Ha un aspetto particolare: pone in estrema evidenza il punto di vista dell'osservatore. L'acqua del fiume è pressoché  al livello dell'occhio dell'osservatore. In questo senso trovo molto importante quel ciuffo d'erba in basso a sinistra: è l'erba che entra nel campo visivo dell'osservatore che si trova lì, seduto sull'erba. Cioè, quell'erba mi dice "Tu sei lì, tu sei seduto lì, sei parte del paesaggio, perché ci sei dentro". Sarà anche perché ho passato lunghe ore di meditazione in ambienti simili e ciò che vedevo era molto simile a questo: il ciuffo d'erba che entra nella prospettiva da sotto gli occhi, inavvertitamente, gli elementi placidi, l'acqua quasi a livello degli occhi. Direi che il vero oggetto di questo quadro non è il paesaggio, è l'osservatore. Questo quadro è quasi uno specchio per chi lo guarda. Altri dipinti di paesaggi hanno il paesaggio per oggetto, sono come cartoline; qui il paesaggio rinvia del tutto al soggetto, a me che sto guardando.

Un altro aspetto che noto è che in questo quadro nessun elemento fa chiasso, cioè s'impone all'attenzione. Il sole in alto si affaccia timido, quasi a voler dire che non vuole disturbare. Gli alberelli esprimono modestia, non intendono catturare l'attenzione con rami appariscenti o forme particolari. Questo si chiama equilibrio ed è una delle qualità che è più difficile raggiungere in qualsiasi tipo di opera d'arte. Trovo accentuati invece i riflessi, rispetto a quanto ci si aspetterebbe da un quadro ispirato alla realtà; ma qui vedo proprio un gioco di parole, come se l'artista mi dicesse: riflettere è importante; il riflesso mi rinvia al mio inconscio, a ciò che sta sotto e dentro l'acqua.

Vedo anche una vaga presenza dello scuro, del male, però molto camuffato: le montagne sulla destra da un punto di vista razionale sono montagne, perché stanno al suolo, ma per il modo come sono impastate sembrano nuvoloni di un maltempo arrabbiato; però la ragione non se ne accorge, perché, appunto, vede che stanno in basso e quindi considera che sono montagne. Non a caso sono contrapposte al sole timido, come il male si contrappone al bene.

Non mi dilungo oltre, anche perché scrivere di più mi comporterebbe non solo il tempo per scrivere le parole, ma anche quello per contemplare di più e meglio questo quadro.

Vorrei chiederti se mi dai il permesso di mettere quest'immagine, con un mio commento, e anche ovviamente col nome dell'autore e i link che vi rimandano, sul mio sito di spiritualità: trovo questo quadro adatto ad esprimere in pittura ciò che io intendo con spiritualità, o per lo meno, un modo essenziale in cui io l'ho vissuta e la vivo.

acquario69

secondo me se una persona che sente forte il bisogno di cimentarsi in qualche opera artistica per cui ne e' irresistibilmente attratto,e spende il suo tempo e il suo "lavoro" con gioia e dedizione non gli passa nemmeno per la testa di avere un qualsiasi interesse o riconoscimento e non sta li a chiedersi se quello che ne viene fuori sia fatto bene o male o che verra giudicato tale dagli altri.
Potra piacere o non potrà piacere non credo che questo sia il punto...l'artista vuole solo immergersi totalmente in quello che fa,la sua creazione e' il risultato della sua contemplazione, della sua visione del mondo che gli viene di trasferirla all'esterno tramite la sua opera,di tutto il resto non gliene può fregare niente..a mio avviso l'autentico artista e' uno spirito libero e non gli tocca minimamente alcun tipo di convenzione.

Chi si adopera al contrario e' un mercenario

HollyFabius

Citazione di: acquario69 il 17 Maggio 2017, 07:32:56 AM
secondo me se una persona che sente forte il bisogno di cimentarsi in qualche opera artistica per cui ne e' irresistibilmente attratto,e spende il suo tempo e il suo "lavoro" con gioia e dedizione non gli passa nemmeno per la testa di avere un qualsiasi interesse o riconoscimento e non sta li a chiedersi se quello che ne viene fuori sia fatto bene o male o che verra giudicato tale dagli altri.
Potra piacere o non potrà piacere non credo che questo sia il punto...l'artista vuole solo immergersi totalmente in quello che fa,la sua creazione e' il risultato della sua contemplazione, della sua visione del mondo che gli viene di trasferirla all'esterno tramite la sua opera,di tutto il resto non gliene può fregare niente..a mio avviso l'autentico artista e' uno spirito libero e non gli tocca minimamente alcun tipo di convenzione.

Chi si adopera al contrario e' un mercenario
mmm, quindi Leonardo era un mercenario, Picasso era un mercenario, Fontana era un mercenario, ecc. ecc.
Persino Ligabue era un mercenario, visto che contrariamente a quanto si pensa non è morto povero.

L'Arte assume valore quando entra a far parte del patrimonio comune, se rimane confinata all'interno dello spirito individuale perde la sua forza di messaggio, di linguaggio. Non confondiamo l'Arte con il mercato che è funzionale alla prima ma che è indispensabile per la sua sopravvivenza. Un artista sconosciuto non è un artista è uno sconosciuto. Ma qui il discorso era un altro, era se bisogna considerare arte qualunque cosa che venga proposta o se bisogna riflettere e filtrare qualcosa e dare giudizi di valore o meno, e questo senza considerare gli elementi marcato, successo, danaro.

acquario69

Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 11:17:29 AM
mmm, quindi Leonardo era un mercenario, Picasso era un mercenario, Fontana era un mercenario, ecc. ecc.
Persino Ligabue era un mercenario, visto che contrariamente a quanto si pensa non è morto povero.

L'Arte assume valore quando entra a far parte del patrimonio comune, se rimane confinata all'interno dello spirito individuale perde la sua forza di messaggio, di linguaggio. Non confondiamo l'Arte con il mercato che è funzionale alla prima ma che è indispensabile per la sua sopravvivenza. Un artista sconosciuto non è un artista è uno sconosciuto. Ma qui il discorso era un altro, era se bisogna considerare arte qualunque cosa che venga proposta o se bisogna riflettere e filtrare qualcosa e dare giudizi di valore o meno, e questo senza considerare gli elementi marcato, successo, danaro.

Di solito e' successo (ma non so se succede ancora) che l'artista che entra a far parte del patrimonio comune, questo avviene solo dopo e in genere a molti anni di distanza dalla sua morte per il motivo che era troppo avanti rispetto agli altri..quindi secondo me vuol significare che il messaggio che tale artista esprimeva non poteva di per se rimanere confinato nella sua individualita ma lo trascendeva a prescindere poiche era e rimane "universale",ossia valido sempre e comunque, altrimenti non sarebbe mai potuto passare.
Quindi vuol dire pure che l'originalita dell'artista non e' quella di inventare qualcosa di nuovo "originale" ma di fare emergere (e farlo notare agli altri,che al limite - forse - lo capiranno solo dopo) cio che già esiste da sempre

Apeiron

Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:39:41 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PMConcordo con Sariputra, se ho capito cosa intende ;) L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose. Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso.
Questo mi pare un discorso interessante. Però occorre anche sapere che l'estetica (il senso del bello) non è necessariamente il confine dell'Arte e quindi la tua "disposizione" in realtà lascia fuori dall'Arte molta parte dell'Arte Contemporanea, ovvero tutta quella che ha voluto (o tentato) di allontanarsi dalla pura estetica. La definizione di Arte cambia nel tempo, cambia nei luoghi, cambia, per ironia della sorte, per definizione. Esistono però dei semplici criteri per orientarsi nel giudizio (non per includere o escludere qualcosa). Se io mi metto a fare dei tagli su una tela non divento un mito dell'Arte Contemporanea al pari di Fontana, se mi metto a bruciare delle tele non divento importante come un Burri. Se realizzo qualcosa di già esistente, di già pensato e sviluppato da altri non entro a far parte dell'Arte che ha senso ricordare. Mi pare semplice e lontano da qualsiasi pregiudizio, se ha senso avere una 'Storia' dell'Arte questa si fonda sulla originalità, sulla riconoscibilità, sulla iconicità degli autori che questa storia costruiscono. Il resto va dimenticato. Mi manca ora il tempo di approfondire ma forse alcune cose si chiariscono con qualche semplice riflessione su questi spunti.

Una cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.

"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Jean

"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).
 
 
Merda d'artista – Piero Manzoni (wiki)

Il 21 maggio 1961 l'autore sigillò 90 barattoli di latta, identici a quelli per la carne in scatola, ai quali applicò un'etichetta, tradotta in varie lingue, con la scritta «merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961»[1]. Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 1 a 90 insieme alla firma dell'artista.
L'artista mise a questi barattoli il prezzo corrispondente per 30 grammi di oro, alludendo al valore dell'artista che grazie ai meccanismi commerciali della società dei consumi poteva vendere al valore dell'oro una parte di se stesso. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d'arte in tutto il mondo (ad esempio l'esemplare numero 4 è esposto alla Tate Modern di Londra ed il barattolo 80 è esposto nel nuovo Museo del Novecento di Milano) ed il valore di ciascuno di loro è stimato intorno ai 70 000 , prezzo assai superiore a quello fissato dall'autore. A Napoli nel Museo d'arte contemporanea Donnaregina (M.A.D.R.E.) è conservato il barattolo numero 12. A Milano, il 23 maggio 2007 nelle sale della casa d'aste Sotheby's, un collezionista privato europeo si è aggiudicato l'esemplare numero 18 a 124 000 euro,[2] record d'asta superato il 16 ottobre 2015 a Londra da Christie's con 182.500 sterline (esemplare numero 54) e nuovamente il 6 dicembre 2016 a Milano da Il Ponte Casa d'Aste con 220.000 euro (Asta n. 385 Lotto n. 278 - esemplare numero 69).
 
Eh, Apeiron... con la citazione del tuo prediletto Taoismo me l'hai proprio chiamata e non ho saputo resistere... da dire che Manzoni nel lontano 1961 con quest'opera anticipò alcuni "contenuti" delle attuali e moderne "installazioni", sorta di contenitori dove trovar di tutto, vedi attuale biennale di Venezia.

Naturalmente il mio intervento è del tutto umoristico e connotato al mio limitato senso estetico, mancandomi la preparazione per criticar alcunché.

(P.S.- però... se il Tao sta nella ...  forse Manzoni qualcosa c'ha azzeccato...)
 



Buon sabato (nel villaggio globale)


Jean

HollyFabius

Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:51:39 AMUna cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.
Vivere l'arte non significa che ogni cosa che vivi sia arte. Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano. E anche se hai talento ma non hai conoscenza dell'arte del passato non vai lontano. O banalizziamo l'arte e le togliamo qualunque validità e importanza o la collochiamo in una qualche posizione dove possa fornire forme iconiche o  messaggio significante. E lì non basta la predisposizione d'animo, occorre anche qualcosa che arricchisca la comunità culturale.

HollyFabius

Citazione di: Jean il 20 Maggio 2017, 11:18:32 AM
"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).


Merda d'artista – Piero Manzoni (wiki)

La citazione della merda di Manzoni è il caso più eclatante di interrogazione sulla validità dell'arte contemporanea.
E' difficile comprendere come si possa produrre arte contemporanea di una qualche validità quando ci si confronta con la merda.
Prima dell'era contemporanea l'arte implicava l'estetica, non vi era possibilità di condividere arte senza veicolare elementi estetici.
Nell'era contemporanea l'arte implica solo il messaggio, con o senza estetica: ecco perché sono possibili forme di rappresentazione quali quella di Manzoni il cui messaggio è chiarissimo. In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità e necessita della natura umana nella produzione, prima del manufatto estetico oggi del messaggio artistico.

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