Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele

Aperto da PatrickEzechieleArt, 08 Maggio 2017, 19:43:49 PM

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Phil

Non sono pratico in materia, quindi più che considerazioni propongo domande su un paio di spunti interessanti:
Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano.
Nell'arte contemporanea quanto è opaco e indefinito il talento? Il talento di un Michelangelo o di un Caravaggio (a prescindere dai gusti personali) lo vede anche un uomo qualunque... oggi, invece, non sarà forse che persino i critici più affermati, prima di intravvedere il tocco talentuoso in un quadro, danno comunque una furtiva sbirciata alla firma nell'opera (l'allontanamento dalla rappresentazione del reale in favore della simbolizzazione di un senso nascosto, sempre più "à la Rorschach", è forse la causa principale di tale sfaldamento dei canoni del talento?).
Ovviamente ogni arte è figlia dei suoi tempi, quindi è inevitabile che cambino gli stilemi e i parametri, e quelli dell'arte contemporanea riflettono immancabilmente alcune categorie paradigmatiche della società attuale: ambiguità, "slittamento di senso", poliedricità, sincretismo, sarcasmo/parodia, opinabilità, mercificazione, citazione, sensazionalismo, etc.

Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 19:03:11 PM
In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità
Questa "(s)mania dell'originalità" quanto ha inciso sullo statuto dell'arte? Non si sta forse assistendo ad una fase in cui l'importanza dell'originalità e il suo abuso (il voler essere originali spinge sempre più verso una sperimentazione che spesso aliena il fine dal mezzo) vanno a discapito della fruibilità dell'arte, che non è più appannaggio di pochi competenti con solida formazione (che possono mediarne il senso e il valore alla massa di appassionati), ma diventa quasi un oracolo dagli esiti sibillini, la cui sacralità richiede più fede (nell'autorità "competente") che senso estetico?

cvc

Concordo con Phil, l'esasperazione dell'originalità porta all'assenza di qualsiasi canone all'infuori di quello rappresentato dall'uscita egli schemi fine a se stessa, senza un motivo che la giustifichi. E a me ciò pare piuttosto stupido.
Fare, dire, pensare ogni cosa come chi sa che da un istante all'altro può uscire dalla vita.

Apeiron

Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:51:39 AMUna cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.
Vivere l'arte non significa che ogni cosa che vivi sia arte. Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano. E anche se hai talento ma non hai conoscenza dell'arte del passato non vai lontano. O banalizziamo l'arte e le togliamo qualunque validità e importanza o la collochiamo in una qualche posizione dove possa fornire forme iconiche o messaggio significante. E lì non basta la predisposizione d'animo, occorre anche qualcosa che arricchisca la comunità culturale.

Ok però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.

@Jean in verità ritengo il buddismo superiore. Tuttavia a mio giudizio il taoismo ha il pregio di avere un "assoluto ineffabile" cosa su cui sono d'accordo (e poi mi piace lo stile: perle sintetiche che vanno dritte al punto). 
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

HollyFabius

Citazione di: Phil il 20 Maggio 2017, 23:38:31 PM
Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 19:03:11 PM
In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità
Questa "(s)mania dell'originalità" quanto ha inciso sullo statuto dell'arte? Non si sta forse assistendo ad una fase in cui l'importanza dell'originalità e il suo abuso (il voler essere originali spinge sempre più verso una sperimentazione che spesso aliena il fine dal mezzo) vanno a discapito della fruibilità dell'arte, che non è più appannaggio di pochi competenti con solida formazione (che possono mediarne il senso e il valore alla massa di appassionati), ma diventa quasi un oracolo dagli esiti sibillini, la cui sacralità richiede più fede (nell'autorità "competente") che senso estetico?
Citazione di: cvc il 21 Maggio 2017, 09:45:31 AM
Concordo con Phil, l'esasperazione dell'originalità porta all'assenza di qualsiasi canone all'infuori di quello rappresentato dall'uscita egli schemi fine a se stessa, senza un motivo che la giustifichi. E a me ciò pare piuttosto stupido.

Non fatevi trarre in inganno. L'originalità che deve essere presente nell'opera d'arte è quella caratteristica che arricchisce la storia complessiva dell'arte ma non può essere l'unico tratto distintivo dell'opera. Se in un manufatto esiste solo originalità vengono a mancare i presupposti per porta all'interno di una qualsivoglia "storia". Per fare un paragone comprensibile pensate al progresso scientifico. E' chiaro che ogni "cosa", o "tecnologia" nuova inventata possiede qualche elemento di originalità, altrimenti non sarebbe una "evoluzione" rispetto al passato ma una semplice riproposizione di qualcosa di già esistente. Però non tutto ciò che viene inventato sarà utile e degno di far parte del progresso tecnologico. Se invento la macchina per far sbadigliare i gatti probabilmente non avrà un grande futuro. Similmente in Arte esiste una originalità degenere che viene spesso sbandierata ma che non porta ad un reale accrescimento della Storia dell'Arte complessiva ed esiste una originalità 'sana' che comporta una aggiunta di contenuti.

HollyFabius

Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 00:16:29 AMOk però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.


Tu parti dal pregiudizio che non si possa imporre che qualcosa non sia "arte". Da questo pregiudizio però deriva che qualunque cosa può essere arte. Peraltro questo stesso pregiudizio nel tuo discorso sembra una "legge". E' evidente che così non si arriva da nessuna parte.

Apeiron

Citazione di: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:13:20 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 00:16:29 AMOk però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.
Tu parti dal pregiudizio che non si possa imporre che qualcosa non sia "arte". Da questo pregiudizio però deriva che qualunque cosa può essere arte. Peraltro questo stesso pregiudizio nel tuo discorso sembra una "legge". E' evidente che così non si arriva da nessuna parte.

Accolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.

Per spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

Phil

Citazione di: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:06:41 AM
Non fatevi trarre in inganno. L'originalità che deve essere presente nell'opera d'arte è quella caratteristica che arricchisce la storia complessiva dell'arte ma non può essere l'unico tratto distintivo dell'opera. Se in un manufatto esiste solo originalità vengono a mancare i presupposti per porta all'interno di una qualsivoglia "storia". Per fare un paragone comprensibile pensate al progresso scientifico. E' chiaro che ogni "cosa", o "tecnologia" nuova inventata possiede qualche elemento di originalità, altrimenti non sarebbe una "evoluzione" rispetto al passato ma una semplice riproposizione di qualcosa di già esistente. Però non tutto ciò che viene inventato sarà utile e degno di far parte del progresso tecnologico. Se invento la macchina per far sbadigliare i gatti probabilmente non avrà un grande futuro. Similmente in Arte esiste una originalità degenere che viene spesso sbandierata ma che non porta ad un reale accrescimento della Storia dell'Arte complessiva ed esiste una originalità 'sana' che comporta una aggiunta di contenuti.
Concordo con l'ultima frase, tuttavia mentre in campo tecnologico è proprio il criterio dell'utile che consente di soppesare il valore della novità, in campo artistico invece (essendo "fuorigioco" l'utilità ed essendo la bellezza soggettiva per definizione) valutare la portata artistica dell'originalità è sempre un giudizio insidioso...
Ad esempio, il già citato "sterco di autore" mi ha fatto tornare in mente l'"aria di Napoli", molto simile per dissacrante e sarcastico senso allusivo... l'"aria partenopea" è stata ideata ben prima (stando alle fonti, circa 1946 da Gennaro Ciaravolo) dell'opera di Manzoni (1961), ma forse non è stata ritenuta arte perché le confezioni non sono a "tiratura limitata", oppure perché non è stato ideato un evento pubblico di presentazione ufficiale, che consentisse ai critici di confrontarsi sull'opera? Ai posteri l'ardua sentenza  ;)

Oppure l'altra opera d'arte (considerata tale, se non erro) "the great wall of vaginas" (Jamie McCartney, 2008) che mi ha fatto tornare in mente una scena del film (si, all'epoca guardavo ancora la tv  ;D ) "il conte Max" (1991), in cui, se non sbaglio, la stessa idea era declinata al maschile, ma si era ben lontani dal parlare di opera d'arte...

Sembra quindi che talvolta conti davvero più la firma che l'originalità dell'idea, più il contesto "settoriale" in cui viene proposta una sedicente opera artistica piuttosto che il senso a cui essa allude... non voglio dire che oggi l'arte la fa soprattutto l'approvazione dei critici (con i contesti e requisiti dovuti), ma forse c'è un certo sbilanciamento, un certo "complesso dell'originalità" che sta demolendo i confini dell'arte, semmai ne abbia avuti di definiti(vi), che la rende ancora più indefinibile e arbitraria (vedi ad esempio Milo Moire e la sua "Plop egg"... e avviso che quel "vedi" potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno/a  :o ).
Inoltre, con il tempo, secondo me, ci si anestetizza all'originalità fine a stessa, al netto di tutti i significati reconditi che le si possano affibbiare (per questo parlo di "Rorschach")... e allora che ne è dell'arte? Sta tutta nell'esaltazione del simbolico, dell'interpretazione e dell'eclatante? Intendiamoci, se così fosse, niente di male  :)

HollyFabius

Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AM
Accolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.

Certo non esiste una definizione chiara e condivisa di arte. Però le pratiche artigianali non sono, nella cultura occidentale, Arte in senso elevato. Se vuoi possiamo parlare di arti minori. Nel '900 è avvenuto lo spostamento del focus dell'Arte dall'estetica (dalla ricerca del bello in senso stretto) al linguaggio (alla ricerca del bello nel messaggio). Questo spostamento è coinciso con un diverso atteggiamento dell'uomo occidentale con la realtà spirituale. E' certo un discorso lungo e complesso. Però il punto sul quale voglio insistere è che se non diamo importanza alla identità nell'arte (alla singolarità espressiva) nella sostanza togliamo ogni valore alla storia dell'arte. Parlando di cubismo noi pensiamo a Braque e Picasso e parlando di Braque e Picasso pensiamo al cubismo. Poi ci concentriamo sul senso e le intenzione del cubismo e lo collochiamo all'interno della storia dell'arte per questo e quel motivo (non è qui importante). Certo analizzeremo il Picasso (o il Braque) pre-cubista per comprendere la sua strada, il suo percorso, ecc. ecc..
La cosa importante da comprendere è che 'prima' del cubismo le idee del cubismo non erano pienamente esplicite e dopo il cubismo sono diventate realtà e patrimonio comune.
Questo significa identità e originalità, arricchimento della storia dell'arte. Che oggi un artista si metta a fare dipinti cubisti è possibile ma non ha un valore per la storia dell'arte, può essere un esercizio accademico, tecnico, o se vogliamo una produzione di taglio artigianale.
Tutto oggi è più complicato e le ragioni sono molte, potremmo parlarne per mesi.

Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AM
Per spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
Le intenzioni e motivazioni dell'artista sono effettivamente importanti e sono un altro aspetto dell'arte da considerare, anche in questo caso se ne potrebbe parlare per mesi. Certo è che esistono aspetti obiettivamente analizzabili dall'esterno e altri (soggettivi) di più difficile lettura e comprensione. Non bastano però le motivazioni personali per realizzare opere di valore e senso generale.

HollyFabius

Citazione di: Phil il 22 Maggio 2017, 22:31:24 PMConcordo con l'ultima frase, tuttavia mentre in campo tecnologico è proprio il criterio dell'utile che consente di soppesare il valore della novità, in campo artistico invece (essendo "fuorigioco" l'utilità ed essendo la bellezza soggettiva per definizione) valutare la portata artistica dell'originalità è sempre un giudizio insidioso...
Certo e a questo occorre aggiungere che l'Arte si è 'liberata' del vincolo forte di ricerca del bello.
Citazione di: Phil il 22 Maggio 2017, 22:31:24 PM
Ad esempio, il già citato "sterco di autore" mi ha fatto tornare in mente l'"aria di Napoli", molto simile per dissacrante e sarcastico senso allusivo... l'"aria partenopea" è stata ideata ben prima (stando alle fonti, circa 1946 da Gennaro Ciaravolo) dell'opera di Manzoni (1961), ma forse non è stata ritenuta arte perché le confezioni non sono a "tiratura limitata", oppure perché non è stato ideato un evento pubblico di presentazione ufficiale, che consentisse ai critici di confrontarsi sull'opera? Ai posteri l'ardua sentenza  ;)

Oppure l'altra opera d'arte (considerata tale, se non erro) "the great wall of vaginas" (Jamie McCartney, 2008) che mi ha fatto tornare in mente una scena del film (si, all'epoca guardavo ancora la tv  ;D ) "il conte Max" (1991), in cui, se non sbaglio, la stessa idea era declinata al maschile, ma si era ben lontani dal parlare di opera d'arte...

Sembra quindi che talvolta conti davvero più la firma che l'originalità dell'idea, più il contesto "settoriale" in cui viene proposta una sedicente opera artistica piuttosto che il senso a cui essa allude... non voglio dire che oggi l'arte la fa soprattutto l'approvazione dei critici (con i contesti e requisiti dovuti), ma forse c'è un certo sbilanciamento, un certo "complesso dell'originalità" che sta demolendo i confini dell'arte, semmai ne abbia avuti di definiti(vi), che la rende ancora più indefinibile e arbitraria (vedi ad esempio Milo Moire e la sua "Plop egg"... e avviso che quel "vedi" potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno/a  :o ).
Inoltre, con il tempo, secondo me, ci si anestetizza all'originalità fine a stessa, al netto di tutti i significati reconditi che le si possano affibbiare (per questo parlo di "Rorschach")... e allora che ne è dell'arte? Sta tutta nell'esaltazione del simbolico, dell'interpretazione e dell'eclatante? Intendiamoci, se così fosse, niente di male  :)
Tutto ciò è verissimo. L'Arte contemporanea è connessa a doppio filo con il tema del 'riconoscimento', ovvero con una relazione spesso perversa con l'ambiente che governa (in fondo) il mercato dell'Arte. Occorre però considerare che i veri valori artistici emergono dopo almeno un secolo, quando si guarda al passato e si cerca di comprendere in una lettura storica ciò che è stato significativo da ciò che è stato semplicemente insignificante.
E' difficile oggi orientarsi in questo mondo senza farsi influenzare dai meccanismi ambientali.
Le idee poi sono facilmente condivise e nascono in posti e luoghi anche lontani per ragioni diverse, spostandosi l'arte verso una valorizzazione delle idee, rispetto ad una semplice ricerca estetica precedente, sono possibili fenomeni di 'emersione' non del primo autore rappresentativo di un'idea bensì di quello meglio 'equipaggiato' e sostenuto dall'ambiente.

Apeiron

Citazione di: HollyFabius il 23 Maggio 2017, 08:58:38 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AMAccolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.
Certo non esiste una definizione chiara e condivisa di arte. Però le pratiche artigianali non sono, nella cultura occidentale, Arte in senso elevato. Se vuoi possiamo parlare di arti minori. Nel '900 è avvenuto lo spostamento del focus dell'Arte dall'estetica (dalla ricerca del bello in senso stretto) al linguaggio (alla ricerca del bello nel messaggio). Questo spostamento è coinciso con un diverso atteggiamento dell'uomo occidentale con la realtà spirituale. E' certo un discorso lungo e complesso. Però il punto sul quale voglio insistere è che se non diamo importanza alla identità nell'arte (alla singolarità espressiva) nella sostanza togliamo ogni valore alla storia dell'arte. Parlando di cubismo noi pensiamo a Braque e Picasso e parlando di Braque e Picasso pensiamo al cubismo. Poi ci concentriamo sul senso e le intenzione del cubismo e lo collochiamo all'interno della storia dell'arte per questo e quel motivo (non è qui importante). Certo analizzeremo il Picasso (o il Braque) pre-cubista per comprendere la sua strada, il suo percorso, ecc. ecc.. La cosa importante da comprendere è che 'prima' del cubismo le idee del cubismo non erano pienamente esplicite e dopo il cubismo sono diventate realtà e patrimonio comune. Questo significa identità e originalità, arricchimento della storia dell'arte. Che oggi un artista si metta a fare dipinti cubisti è possibile ma non ha un valore per la storia dell'arte, può essere un esercizio accademico, tecnico, o se vogliamo una produzione di taglio artigianale. Tutto oggi è più complicato e le ragioni sono molte, potremmo parlarne per mesi.
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AMPer spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
Le intenzioni e motivazioni dell'artista sono effettivamente importanti e sono un altro aspetto dell'arte da considerare, anche in questo caso se ne potrebbe parlare per mesi. Certo è che esistono aspetti obiettivamente analizzabili dall'esterno e altri (soggettivi) di più difficile lettura e comprensione. Non bastano però le motivazioni personali per realizzare opere di valore e senso generale.

Sono d'accordo con te che è giusto fare una gerarchia dell'arte. Se era questo che intendevi perdonami l'equivoco. Avevo capito che tu "dividessi" l'arte da ciò che non è arte, ossia vedessi le cose in bianco e i nero. Fatta questa premessa in linea generale sono d'accordo con te. Sulla motivazione: sì se di nuovo la pensi in campo etico non basta "voler fare il bravo" se non ci metti nemmeno l'impegno e non basta l'impegno per essere "bravo" ;)
"[C]hi non pensa di trovarsi nell'indigenza non può desiderare quello di cui non pensa di aver bisogno" (Diotima - Simposio, Platone)

HollyFabius

#40
Citazione di: Apeiron il 23 Maggio 2017, 09:17:04 AM
Sono d'accordo con te che è giusto fare una gerarchia dell'arte. Se era questo che intendevi perdonami l'equivoco. Avevo capito che tu "dividessi" l'arte da ciò che non è arte, ossia vedessi le cose in bianco e i nero. Fatta questa premessa in linea generale sono d'accordo con te. Sulla motivazione: sì se di nuovo la pensi in campo etico non basta "voler fare il bravo" se non ci metti nemmeno l'impegno e non basta l'impegno per essere "bravo" ;)

Beh la divisione tra Arte e non arte è in fondo una conseguenza della gerarchia. Dire che non tutte le manifestazioni, che nelle intenzioni sono artistiche, sono arte, implica proprio la creazione di un confine intellettuale, tra ciò che ha senso identificare come arte, e ciò che non è degno di ambire a questo.
Poi ovviamente questo confine è mobile, è soggetto a confronto, soggetto a differenze nelle culture, nelle varie epoche, ecc. ecc.
Certamente si può condividere che l'Arte parte dall'uomo, che l'arte è espressione dello spirito individuale. Si può discernere se l'Arte sia ancora ricerca del bello (estetica) o abbia sfondato (e perché) questo confine e si sia avventurato nella ricerca del messaggio. Però alla fine se esiste una storia dell'Arte e se in questa vanno collocate le espressioni artistiche, ve ne saranno di iconiche, di esemplificative di un'epoca e di un sentimento e con questo di arricchenti per la storia complessiva e ve ne saranno di inutili (in genere perché già viste). Queste ultime vanno escluse intellettualmente da ciò che è arte, pena la banalizzazione della storia dell'arte nel suo complesso.
Per fare un esempio veramente terra terra, si può giocare a calcio all'oratorio, si può giocare a calcio nel cortile, puoi giocare in una squadra organizzata in infima categoria, puoi farlo tra i professionisti, puoi farlo in nazionale, puoi farlo nei circuiti internazionali. Sempre ti puoi sentire un calciatore, certo se rimarrà qualcosa nella memoria collettiva non saranno i gol fatti nel portone della zia.

PatrickEzechieleArt

Ciao a tutti, sono tornato 2 giorni fa da un ricovero ospedaliero di 2 settimane, purtroppo non riesco a camminare e a volte è un casino anche dipingere, comunque oggi un piccolo dipinto stringendo i denti sono riuscito a farlo. Ho visto ora l'evolversi della discussione. Beh, siamo sul forum dove si fanno riflessioni sull'arte del resto :)

Grazie a tutti dei commenti, grazie a Acquario 69, Angelo Cannata (e si certo che puoi usare l'immagine come hai detto, anzi ti ringrazio e ne sono lusingato, verrò a visitare il tuo sito), grazie a Sarpitura, interessanti le riflessioni di Phil, Cvc, Aperion.

Abbiate pazienza son stato qui molto a leggere e non sto neanche tanto bene, allora cerco di essere breve.. sono nauseabondo dai farmaci purtroppo..bleah.

Comunque, per rispondere a HollyFabius: ciao, sai come per te il mio quadro è solo un esercizio, per me la tua è solo un opinione.

Per me dipingere è un divertimento, un modo di conoscermi, come tutte le cose che faccio al di fuori dai quadri. Le vivo così, a lavoro, quando cucino o faccio attività fisica. Se lo vogliamo, il momento di migliorare e di creare, è sempre li che ci aspetta :).

Secondo me l'essere umano è l'opera d'arte, già dal momento che nasce. Per esempio persone come Acquario 69, Angelo Cannata, Sariputra e anche altri in questo forum e fuori che con le loro parole, a volte così emozionanti fanno vibrare il petto. Quanta ricchezza interiore :D li c'è talento da vendere!! altro che ;)

L'altro giorno il mio oroscopo GEMELLI diceva: Non sacrificarti solo perché qualcuno accanto a te già lo fa: segui solo le tue passioni, in ogni campo. Fra lavoro e famiglia, i tuoi sogni vengono prima di tutto, saprai inseguirli in armonia. "Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo è quello di regalarlo" (di Pablo Picasso)

Al di la del contenuto dei tuoi discorsi HollyFabius, pari proprio un essere umano depotenziato e mi dispiace per te perché alla fine, ognuno fa i conti con se stesso. 

Io inseguo i miei sogni e come ho detto già in questo forum, cosa che ho metabolizzato quando facevo Kung Fu, ho imparato che facendo un duro lavoro su se stessi si cresce e si migliora, praticare e continuare a praticare, quindi non fermarsi ad un quadro e poi basta, ma continuare a farne.

Ah, comunque dipingo perché mi piace, mi diverte e mi rilassa e gioisco quando le persone vedono bene un mio quadro su una parete della loro casa, quando si emozionano o vengono colte da un particolare del mio quadro che per assurdo, io neanche avevo notato ma loro si! questo è bello! trasmettere.

Poi a questo punto, ma proprio per curiosità dati i risvolti della discussione, chiedo ai moderatori: siete d'accordo che io pubblichi i miei quadri anche se da degli "esperti" d'arte non sono considerati arte?

Così attendo prima di mostrarvi il prossimo.. ah dato che più di una persona mi ha suggerito di dipingere luoghi italiani, ho deciso di farlo e lasciare i dipinti "puramente dall'immaginazione" un attimo in pausa. Spero che la news vi entusiasmi. Grazie un abbraccio.
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

Angelo Cannata


PatrickEzechieleArt

Angelo hai scritto dei pensieri meravigliosi sul mio quadro, ok, mi sono emozionato :) e mi piace tanto questa frase:

"Il complesso, tuttavia, appare rasserenante, specialmente per quell'allusione in fondo in fondo, lì lontano, chissà cosa c'è oltre quella curva del fiume, certamente speranze, possibilità di altri silenzi sconosciuti."

Grazie di cuore e hai un bellissimo sito, anche a mia moglie piace molto. Lei è brasiliana e "espirita" e segue il cristianesimo secondo Alan Kardek, anche a me stà insegnando qualcosa. Ci torno volentieri sul tuo sito! Ciao a presto e se posso fare qualcosa per te, ben volentieri.
Il vero valore di un'opera, nonché il valore più difficile da stimare, è come quest'opera ci fa sentire quando la guardiamo.

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