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Pissing

Aperto da doxa, 16 Maggio 2023, 07:41:42 AM

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La giornalista Benedetta Fallucchi ha scritto e pubblicato il romanzo titolato: "L'oro è giallo" (edit. Hacca).   
L'oro giallo cui l'autrice si riferisce è la pipì e argomenta sulla vescica urinaria, che considera luogo di sofferenza quando "scappa" ma anche di sollievo e piacere post minzione.

La protagonista, senza nome, contrae un'infezione alle vie urinarie mentre è in vacanza al mare. Con sé c'è soltanto il piccolo figlio.

Il fastidio per la circostanza, in cui viene coinvolto casualmente un amichevole vicino di ombrellone, la inducono a ricordare alcuni episodi della sua vita, come se questa avesse sempre ruotato intorno alla vescica urinaria e alla pipì.

Farsela addosso, farla all'aperto, non riuscire a trattenerla, bagnarsi, pulirsi. Valle a capire le urgenze, valla a capire l'origine di ciò che spinge da dentro a fuori.

"L'oro è giallo" è il racconto di un'educazione urinaria, intervallata da 12 quadri dedicati alla minzione nell'arte e nella cultura.

A proposito di minzione, nei post seguenti vi propongo alcune  artistiche immagini

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una piazza di Bruxelles
 
In questa città ci sono tre interessanti sculture mingenti: "Manneken Pis", "Jeanneke pis"  e "Zinneke Pis".
 

"Manneken Pis" (bambino che fa la pipì):  è una piccola statua in bronzo di circa 50 cm che raffigura un "puer mingens".
 
La scultura mingente è su una fontana collocata nel centro storico di Bruxelles e simboleggia lo spirito indipendente degli abitanti di questa città.
 
 

"Jeanneke-Pis" (= bambina che fa la pipì) è una piccola statua in bronzo, alta circa 30 cm, collocata su una fontana, anche questa situata nel centro storico di Bruxelles.
 
Autore della scultura, Denis-Adrien Debouvrie. La realizzò nel 1985. La fontana venne inaugurata nel 1987.
Jeanneke Pis simboleggia la fedeltà e viene considerata dagli abitanti la sorellina di Manneken Pis.
 
 

"Zinneke Pis" (= cane randagio che fa la pipi).
 
Nel dialetto di Bruxelles, Zinneke si riferisce sia alla piccola Senna,  il fiume che attraversa la città, sia al cane meticcio che fa la pipì. La scultura è tematicamente collegata  al Manneken Pis e alla Jeanneke Pis.
 
Het Zinneke, a volte chiamato Zinneke Pis: questa statua in bronzo fu realizzata nel 1998 da Tom Frantzen ed è collocata all'angolo di Kartuizersstraat e l'Oude Graanmarkt.

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François Boucher (1703 – 1770): "La toilette intime (una femme qui pisse)", 1760.
 
In questo ovale il pittore e decoratore  francese ha dipinto una nobildonna della sua epoca, ritratta mentre solleva gli strati della sua gonna per  fare la pipì in un bourdaloue (un orinale, detto anche "vaso da notte").
 
Una malevola diceria voleva che tale nome derivasse da Louis Bourdaloue, predicatore francese (1632 – 1704), gesuita di fama per la sua eloquenza e per i suoi lunghi sermoni, tali che i suoi ascoltatori avrebbero dovuto portarsi un vaso da notte per poterli ascoltarli fino alla fine in sicurezza nel caso di urgente minzione.
 
Il bourdaloue era in circolazione da molto tempo prima dell'esistenza del gesuita.  Serviva alle signore anche durante i loro viaggi in carrozza.
 
Numerosi esemplari sono esposti nei musei. Erano progettati di forma ovale con manico per uso esclusivo delle donne, che lo utilizzavano sia stando in piedi sia piegate sulle ginocchia. 
 

la bourdaloue

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Giappone.

Nell'isola di Shikoku c'è la remota Valle di Iya, caratterizzata da ripidi pendii montuosi  e profonde gole rocciose, che nel passato erano attraversate da ponti costruiti con le corde. Ce ne sono ancora tre.



Soffrite di vertigini ? Niente paura ! C'è Peeing Boy che vi protegge
Chi è Peeing Boy ? una statua bronzea che raffigura un bambino che fa la pipì dall'alto di un precipizio di 200 metri, a pochi metri dall'Iya Onsen Hotel.



La scultura è dedicata ai coraggiosi turisti che arrivavano sul ciglio del burrone e facevano la pipì per vantarsi del loro coraggio.
Questo luogo, conosciuto con il nome di Nana Magari (sette curve), è considerato il punto più pericoloso della Valle di Iya.

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Praga.



Bella e interessante la fontana con la forma  geografica della Repubblica Ceca che riceve acqua dalle due statue realizzate dallo scultore praghese David Černý.

Per la simbolica minzione sulla nazione ci furono interpellanze e proteste, ma il complesso scultoreo  è rimasto ed è diventato  un'attrazione turistica.

Al loro interno  c'è  un dispositivo elettronico che permette alle due figure di girare i fianchi e di alzare i genitali, in modo che il getto d'acqua scriva delle lettere sulla superficie dello stagno.

Nel dispositivo è presente  anche un'unità GSM con la quale è possibile inviare un sms (utilizzando il numero scritto vicino la fontana): il testo del messaggio  viene raffigurato dallo zampillo delle due statue.

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La scultura   ritrae il dittatore sovietico Iosif Stalin mingente.
 
Nel 2012, in Ucraina gli attivisti del partito nazionalista fecero realizzare due statue in legno, poi dorato, alte un metro e mezzo,  che raffigurano Stalin nell'atto di urinare. Le collocarono a Kiev e a Leopoli per contestare la  sua "sacralizzazione"  da parte del partito comunista e per evidenziare con sarcasmo la non deità ma la  natura umana del dittatore.
 
Poi arrivò la polizia e fece sparire le sculture.

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Il regista Stanley Kubrick ambientò  nei bagni alcune delle sue scene più significative, come questa nel film  del 1999, titolato "Eyes Wide Shut":  nella stanza da bagno c'è  il dottor William Harford (Tom Cruise) e sua moglie, Alice (Nicole Kidman), "indaffarata"...


"Eyes Wide Shut"  fu l'ultimo film del regista americano: morì cinque giorni dopo aver completato il montaggio.

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#7

illusione ottica
 
L'illusione ottica è l'errata interpretazione di un'immagine da parte del cervello.
 
Illusioni causate dalla prospettiva, dalle dimensioni, dal contrasto tra luminosità e colore, ecc.. Fanno percepire in modo errato qualcosa che nella realtà  è diversa.
 
Agli eventuali interessati segnalo questo libro
 

 
L'autore, Jean-Claude Lebensztejn, è uno storico dell'arte francese ed ex docente alla Sorbona.

Jean

... beati gli occhi che vedon l'arte in ogni cosa...

In "sens of Humor" - "Percorsi ed Esperienze" ho trattato un altro aspetto della questione.

bonjour  ;D  

doxa

Ciao Jean,  grazie  per le strofe che mi hai dedicato ricordando la nostra infanzia e le gare a chi la  mandava più lontano  :))

Stasera voglio augurarti la buonanotte offrendoti la visione di un quadro realizzato in epoca rinascimentale da Alessandro Bonvicino,  che per la sua carnagione scura era soprannominato "il Moretto" (1498-1554).
 
Il dipinto raffigura il profeta Elia (nome in ebraico: Eliyahu, che significa "il mio Dio è Yahweh"). Le sue avventure sono descritte nei due libri del Re, nell'Antico Testamento.
 
La sua missione profetica avvenne nel regno di Israele  durante il dominio di Acab, dall'875 all'852 a. C..
 
L'opera pittorica è denominata: "Elia confortato dall'angelo" ed è nella Cappella del Santissimo Sacramento nel Duomo vecchio di Brescia
 

Brescia, duomo vecchio, concattedrale invernale di Santa Maria Assunta, titolo che divide con l'adiacente duomo nuovo.
 
L'edificio ecclesiastico del duomo vecchio è su un'area stratificata. Le indagini archeologiche hanno evidenziato resti di epoca romana, forse di un edificio termale del II – III sec. d. C..
 
Nel periodo paleocristiano fu costruita una basilica e dopo di questa, nel XII secolo, il duomo (vecchio), che nel  tempo ha subìto ampliamenti e modifiche, mantenendo la struttura romanica.
 
Al suo interno ci sono numerose opere d'arte, tra le quali tele dipinte dal Romanino e dal Moretto. Di quest'ultimo ti faccio vedere  il dipinto titolato. "Elia (dormiente) confortato dall'angelo"
 
 
 Moretto, Elia, dormiente,  confortato dall'angelo, 1524 circa, Duomo vecchio, Brescia.

Nella parte sinistra del dipinto si vedono sul sentiero  due uomini : uno dei due è fermo per orinare.
 
Si vede meglio nel dettaglio sottostante. 
 

 
 Nel passato l'inserimento nei dipinti di carattere religioso di un evento collegato alla quotidianità umana serviva per comunicare al fedele che nulla  nella Bibbia aveva la dimensione esclusivamente sovrannaturale.

Jean

Citazione di: doxa il 16 Maggio 2023, 22:54:39 PMNel passato l'inserimento nei dipinti di carattere religioso di un evento collegato alla quotidianità umana serviva per comunicare al fedele che nulla nella Bibbia aveva la dimensione esclusivamente sovrannaturale.

Eh, quando si dicon le coincidenze...
quando nella risposta c'è la risposta appropriata (... in che mondo?).

https://www.riflessioni.it/logos/index.php?msg=74284


Controriforma permettendo...

https://www.stilearte.it/perche-tiziano-dipinse-un-cagnolino-che-faceva-pipi-nella-capanna-e-perche-fu-cancellato/





doxa

Buongiorno Jean. 

Ieri mi hai ricordato l'Adorazione dei Magi di Tiziano, ed oggi come dono ti offro non la mirra ma il mio commento a tale dipinto. Spero ti piaccia. 

La Chiesa cattolica negli anni precedenti  la Controriforma permise ai pittori l'inserimento di frammenti di vita quotidiana nell'ambito delle opere sacre, elementi che successivamente furono eliminati  perché non pertinenti al tema, che doveva essere elaborato con la minor fantasia possibile, in aderenza con le verità esplicitata dalle narrazioni bibliche.


Tiziano Vecellio, Adorazione dei Magi, olio su tela, 1560 circa, Pinacoteca Ambrosiana, Milano.

Destinatari di questo dipinto: Enrico II di Valois, re di Francia dal 1547 al 1559, e la sua amante, Diana di Poitiers (1500 – 1566), nota per la sua bellezza.
Enrico II aveva vent'anni meno di Diana, la quale ebbe molta influenza sul re.

Il dipinto venne commissionato per il sovrano di Francia dal cardinale Ippolito II d'Este, figlio del duca Alfonso I d'Este e di Lucrezia Borgia, nipote dell'omonimo cardinale Ippolito d'Este.

Per varie vicende questo dipinto non fu inviato in Francia e acquistato successivamente dal cardinale Carlo Borromeo, noto come San Carlo, 1538 - 1584. Egli fu uno dei riformatori della Chiesa cattolica dopo la Controriforma.

Il cardinale donò il quadro all'Ospedale Maggiore di Milano, la "Ca' granda", attuale sede dell'Università Statale di Milano.

Infine la tela venne riacquistata dal cugino di San Carlo,  il cardinale Federico  Borromeo, fondatore della Pinacoteca Ambrosiana, nel 1588.

La scena dell'Adorazione dei Magi  è ricca di dettagli.

Interessante è la stesura cromatica del cielo.

Sulla destra vediamo la carovana dei Magi guidata dalla stella che dallo sfondo del dipinto si snoda fino in primo piano.

Cavalli e cavalieri sono agghindati con particolare  attenzione al gusto esotico. Per esempio, il cavaliere con il turbante bianco.

Al centro della scena c'è il cavallo bianco con la testa chinata, quasi a voler imitare il gesto di devozione del suo padrone nei confronti  del redentore.

Sulla sinistra, invece, c'è  la scena dell'adorazione vera e propria, con i Magi che porgono i doni: oro, incenso e mirra al Bambino.

Da notare anche qui il gusto per l'esotico: il copricapo di piume rosse di questo Magio e la sua giubba verde.

Il dettaglio che più attira l'attenzione dei visitatori è  il bianco cagnolino, raffigurato mentre fa la pipì su uno dei due pali che sorreggono la tettoia d'ingresso nella capanna.

In un'epoca non precisata esso venne coperto perché ritenuto scandaloso e irriverente.

Nel "De picura sacra" il cardinale Federico Borromeo, definì l'ispiratore di tale rimozione "austero e fanatico" e riporta le parole di Tiziano stesso, secondo il quale "non faceva meraviglia che gente ignorante di ogni arte avesse potuto commettere un simile sfregio".

In occasione dell'ultimo intervento restaurativo è stato riportata alla luce la figura del cane, per evidenziare l'interesse naturalistico del geniale pittore veneto.

In questo dettaglio si vede meglio il piccolo cane con la zampetta posteriore sinistra alzata nell'atto della minzione.